A Foggia nascerà una casa famiglia per minori in difficoltà. Don Carbone: “Sarà un piccolo villaggio solidale”

Pubblichiamo l’articolo de l’Attacco, giornale della città di Foggia sulla casa famiglia che sta nascendo grazie a “Piccoli passi grandi sogni” con don Antonio Carbone.

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Sembra cadere a pennello in un momento in cui i giovani foggiani, molti addirittura minori, sono alla ribalta delle cronache per episodi negativi e, in alcuni casi, molto gravi. Sta diventando realtà, infatti, presso i salesiani di Foggia, una comunità famiglia in grado di accogliere minori in difficoltà. “Siamo mossi dal desiderio di accogliere, educare e avere cura, secondo i principi educativi di don Bosco, il quale si accorse che ‘per molti ragazzi tornerebbe inutile ogni fatica se loro non si dà un posto dove alloggiare'”, ha detto don Antonio Carbone . L’inaugurazione è prevista per fine maggio. La casa famiglia sarà gestita dall’associazione salesiana “Piccoli Passi Grandi Sogni Aps” che in Puglia è presente nella gestione di altre tre comunità educative per minori a Bari, Cisternino (Brindisi) e Corigliano D’Otranto (Lecce).

“Questa struttura è stata pensata per adolescenti che provengono dal Foggiano – ha affermato a l’Attacco don Carbone – e anche per ragazzi di altre nazioni, minori stranieri che possono così trovare un avviamento per il mondo del lavoro. La comunità accoglierà al massimo 10 minori, fra i 13 e i 18 anni, che vengono da situazioni familiari
particolari, dove si perpetrano violenze, oppure si verificano stati di abbandono e di sofferenza. Questa sarà l’utenza”. Nel quartiere Candelaro i salesiani sono presenti oltre che con la Parrocchia anche con l’oratorio e l’associazione “Sacro Cuore”. “In un quartiere carente di opportunità educative si cercherà di dare di più a chi dalla vita ha avuto di meno. La nostra futura ‘casa’ sarà un piccolo villaggio solidale in cui l’educazione, l’amore e la condivisione saranno il collante delle giornate. Nel quartiere Candelaro – ha aggiunto don Antonio Carbone – i salesiani si occupano già dei ragazzi con l’oratorio e la prevenzione ordinaria attraverso attività di gioco, di sport, però ci siamo accorti che una risposta soltanto di questo tipo non bastava per i giovani che, invece, quando tornano nel proprio nucleo familiare si comportano in maniera non consona a cui dedicare ai nostri dettami educativi. Per questi ragazzi, per alcuni di loro, forse serve anche qualcosa in più e non soltanto essere impegnati durante la giornata, per poche ore, ma avere un luogo dove vivere h24 per distaccarsi da situazione di sofferenza, di povertà, di crescita che si vivono all’interno dei nuclei familiari”. I lavori saranno realizzati grazie anche all’aiuto della Casa Generale dei Salesiani, alla Fondazione Don Bosco nel mondo e a un contributo pubblico della Regione Puglia, “ma abbiamo bisogno anche del vostro aiuto. Vi ringraziamo fin da ora per il sostegno economico che vorrete donarci, non è la dimensione del dono che conta, ma la dimensione del cuore che lo offre”.

Si può dare un contributo, infatti, con bonifico bancario (intestato a Piccoli passi grandi sogni – Intesa San Paolo Iban IT16K0306909606100000070516 causale Casa Famiglia Foggia) o la raccolta fondi di Facebook sulla pagina “Piccoli passi grandi Sogni”. “Ci vuole altro per contrastare la violenza minorile – ha aggiunto don Carbone -, all’interno delle nostre comunità accogliamo anche ragazzi che hanno problemi con la giustizia, processi in atto, affinché possano recuperare dal punto di vista sociale. Questa potrebbe essere, con le associazioni e gli enti preposti, un’opportunità di recupero per situazioni adolescenziali ai margini della criminalità o comunque coinvolti in esperienze di questo tenore, ovviamente se si ritiene che il lavoro in comunità possa essere educativo”. Don Antonio Carbone ha una forte esperienza in parrocchie di periferie, ha operato anche per tanti a Torre Annunziata, in provincia di Napoli, in territori quindi definiti di “frontiera” e difficili da penetrare. “Esistono purtroppo tante famiglie traballanti – ha ribadito -, molte volte sono anche le istituzioni che non riescono a dare risposte adeguate. I ragazzi che hanno già delle difficoltà, corrono il rischio di restare ancora in più indietro. D’altro canto ci sono anche tanti esempi positivi, di ragazzi che sono riusciti a risollevarsi da un periodo difficile, che ci spingono ad andare avanti”, ha concluso.