Sport e tempo libero, dalla prova nuove scelte di speranza
/in sport, TGS/da don bosco italiaPubblichiamo la lettera del direttore dell’Ufficio nazionale per la pastorale del tempo libero, turismo e sport della CEI per questo tempo di emergenza sanitaria.
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di Gionatan De Marco, direttore UNTS della CEI
Carissimi amici e amiche,
vi scrivo per condividere con voi le ansie e le speranze che, in questo periodo, albergano tra di noi e ci stanno spingendo a fare scelte inedite che toccano il nostro modo di stare insieme e di vivere la fede. Piazze che si svuotano, porte che si chiudono, dietrofront su tanti fronti, economia col fiatone.
Cosa ci chiede questo tempo? Non certo di atterrare le nostre speranze. E neppure di fare di ogni porta una frontiera. Penso, invece, che questo tempo ci chieda di trovare strade possibili su cui realizzare i nostri programmi e modi creativi di portare gli uni i pesi degli altri, nella logica della convivialità e del dono.
L’Ufficio nazionale per la pastorale del tempo libero, turismo e sport, anzitutto, fa correre il suo pensiero alla grande rete dei Santuari italiani per far giungere a tutti i Rettori la profonda gratitudine per farsi in questo momento particolare come sentinelle, che sulla soglia della porta del proprio Santuario attendono che la notte passi presto e che le prime luci dell’alba risveglino i nostri canti di gioia. Soprattutto in questo momento in cui anche tra le loro mura non si sentiranno più le voci delle assemblee liturgiche, non si fermi il riverbero dell’invocazione di ogni uomo e donna che crede, ama e spera.
È stato chiesto, pertanto, ai nostri Santuari di usare tutti i mezzi di comunicazione di cui dispongono per far giungere ad ogni uomo e donna che di solito abita la loro “casa” il messaggio che la Comunità cristiana c’è! E se le porte dei nostri Santuari possono sembrare semichiuse, in realtà dentro – oggi più che mai – si sta allestendo un grande laboratorio orante di speranza!
L’Ufficio nazionale per la pastorale del tempo libero, turismo e sport della CEI, poi, intende esprimere vicinanza e gratitudine alle realtà ecclesiali che educano attraverso lo sport. Una vicinanza carica di gratitudine per il lavoro che le associazioni e le società sportive svolgono ogni giorno sui campi dei nostri Oratori, in particolare nei confronti dei più giovani e dei più piccoli. L’assenza delle voci e del chiasso dei ragazzi ci aiuta a prendere ancor più consapevolezza di come queste attività animano il tessuto sociale di molti paesi e città di provincia, diventando una proposta di riferimento per molte famiglie e per molti tifosi e spettatori. E quando mancano… si sente la mancanza!
E questo ci aiuti a prendere piena consapevolezza della responsabilità sociale di questa particolare attività che come Comunità ecclesiale vogliamo valorizzare, giocando un ruolo da protagonisti nella costruzione di una società migliore, ispirata ad una ecologia integrale. Un vero approccio ecologico diventa sempre più un approccio sociale (LS, 49) e culturale, e lo sport non può essere indifferente a questa sfida. Serve oggi rilanciare una ecologia integrale attraverso lo sport, dentro lo sport e con lo sport. Appena riprenderanno le attività, il progetto formativo Sport4Joy potrà aiutarci ad avviare con i ragazzi, con gli allenatori e con le famiglie una riflessione su cosa ci è mancato: il campo o il gioco, il pallone o l’amico con cui giocare?
Inoltre, l’Ufficio nazionale per la pastorale del tempo libero, turismo e sport della CEI non rimane indifferente davanti alla difficoltà che il mondo del turismo sta passando e passerà nel prossimo periodo. Perciò chiede a tutti gli incaricati diocesani di diffondere nella Parrocchie l’appello #sceglilitalia, perché la prossima estate 2020 la meta della vacanza sia in nostro Bel Paese. Una scelta di autosostegno, di partecipazione attiva alla ripresa economica dell’Italia.
Chiedo anche a tutti i tour operator e alle opere pellegrinaggi delle Diocesi di promuovere una campagna dal titolo #sceglilItalia con proposte concrete per passare le vacanze durante la seconda metà del 2020 nel nostro Paese, magari valorizzando le cooperative, gesti concreti delle varie diocesi, che lavorano nella valorizzazione del patrimonio culturale ecclesiale e la fitta rete delle nostre case per ferie, ostelli, case vacanze. Perché nessuno si senta abbandonato, ma tutti sentano un pezzo del peso di questo tempo difficile, sollevarsi da sopra le spalle.
Infine, l’Ufficio nazionale per la pastorale del tempo libero, turismo e sport sta per pubblicare nei prossimi giorni un piccolo kit di ri-educazione al tempo libero, attraverso 5 simpatici esercizi. Vi chiedo la cortesia di divulgarli il più possibile e, perché no, di farci giungere eventuali sussidi e attività che – con la vostra creatività – state mettendo in campo per aiutare le vostre Chiese e le vostre realtà associative in questo momento di particolare prova.