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Spagna: il comune di Elche assegna ai Salesiani la medaglia della città per il lavoro svolto per i giovani

Lo scorso 3 ottobre il sindaco della città di Elche, in Spagna, ha assegnato la medaglia d’argento della città ai Figli di Don Bosco, in occasione del 50° anniversario della creazione del loro Centro di Formazione Professionale. Di seguito la notizia apparsa sul sito ANS.

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Lo scorso 3 ottobre Carlos González, sindaco della città di Elche, nella comunità autonoma valenciana, ha informato il Direttore della locale opera salesiana, don Miguel Gambín, SDB, che il Consiglio Comunale ha deciso di assegnare la medaglia d’argento della città ai Figli di Don Bosco, in occasione del 50° anniversario della creazione del loro Centro di Formazione Professionale, e in riconoscimento del loro lavoro di lunga data a favore dell’educazione dei giovani della città, in particolare nel campo della formazione professionale. Il premio è stato poi consegnato ai salesiani il 9 ottobre, nel Gran Teatro della città.

“Questo riconoscimento è l’espressione ufficiale di qualcosa che fluttua nell’aria – ha commentato don Gambín –. L’opera salesiana è ben conosciuta a Elche e, nel corso dei suoi cinquant’anni di storia, ha avuto un’influenza positiva sulla città. Nella maggior parte delle aziende ci sono exallievi che ricordano con affetto gli anni trascorsi nelle aule e nei laboratori.

Va condiviso con tutte le persone che sono state coinvolte in questo progetto dell’opera salesiana a Elche, a partire dai pionieri salesiani dei primi, difficili anni, a tutti gli insegnanti, al personale amministrativo e di servizio e ai tanti amici che abbiamo nella società di Elche.

La celebrazione dei cinquant’anni di esistenza dell’istituto, dedicato a San Giuseppe Artigiano, è stato un buon momento per ricordare questa storia vissuta”

Don Gambín spiega che Elche è sempre stato un luogo in cui i salesiani si sono sentiti a casa, sia per l’accoglienza ricevuta, sia per la collaborazione a tutti i progetti.

“Questo è un momento privilegiato per esprimere la nostra gratitudine per tanta generosità ed entusiasmo, e per rinnovare il nostro impegno educativo nei confronti dei giovani di Elche, sia nel campo della formazione professionale, sia negli altri settori dell’educazione. Da parte nostra, continueremo a fornire qualità, innovazione, creatività ed educazione alle persone, che va ben oltre la semplice formazione in materie tecniche. Continueremo ad aprire nuove strade, con l’aiuto di Dio e di Maria Ausiliatrice”

ha infine concluso.

In occasione della cerimonia di consegna dei riconoscimenti il Comune ha consegnato dieci Medaglie d’Argento Bimillenarie a persone ed organizzazioni che hanno saputo promuovere i valori della città. Il Centro di Formazione Professionale dei salesiani di Elche – San Giuseppe Artigiano ha ricevuto il riconoscimento per aver prestato i suoi servizi per mezzo secolo. Nell’occasione don Gambín è salito sul palco accompagnato dall’insegnante Miguel Ángel Morales e dalla studentessa Lucia Ramírez, e ha dichiarato:

“Il riconoscimento è molto significativo in questo momento, perché significa costruire ponti in un mondo polarizzato, mentre al di là delle differenze ideologiche dobbiamo scommettere su un mondo più fraterno”.

Spagna: La “Fundación Don Bosco” per l’accoglienza e l’integrazione dei giovani migranti

Yassin e Jimmy, due esempi di giovani che si sono salvati grazie a Don Bosco. Condividono le loro storie di riscatto, realizzate grazie all’impegno dei salesiani, dei laici e dei volontari della “Fundación Don Bosco”, dell’Ispettoria Spagna-Maria Ausiliatrice, a pochi giorni dalla conclusione del Congresso Internazionale delle Opere e dei Servizi Sociali Salesiani.

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Quanti sono i giovani per cui Don Bosco significa crescita, salvezza, punto di svolta nella propria vita? A partire dai tempi di Valdocco fino ai giorni nostri, milioni, perché l’opera iniziata dal Santo piemontese viene portata avanti nel suo nome ancora oggi. Yassin e Jimmy sono solo due tra i tantissimi esempi che si potrebbero riportare. A pochi giorni dalla conclusione del Congresso Internazionale delle Opere e dei Servizi Sociali Salesiani, che ha ribadito la centralità e offerto nuovi impulsi all’azione salesiana per la promozione umana integrale dei giovani più bisognosi, condividiamo le loro storie di riscatto, realizzate grazie all’impegno dei salesiani, dei laici e dei volontari della “Fundación Don Bosco” (FDB), dell’Ispettoria “Spagna-Maria Ausiliatrice” (SMX).

Yassin Halim, un giovane che ha ricevuto assistenza nelle case del “Progetto Buzzetti” della FDB, ha battezza con gratitudine il suo negozio da parrucchiere recentemente aperto a Santa Cruz de Tenerife proprio con il nome di “Don Bosco”.

Perché l’hai chiamato ‘Don Bosco?’” – gli ha chiesto un cliente mentre il giovane barbiere era impegnato a tagliargli la barba.

Perché Don Bosco mi ha tolto dalla strada”.

In verità, si tratta di una domanda che viene rivolta spesso a Yassin da quando ha inaugurato i locali dell’attività.

Circa quattro anni fa, è arrivato in barca, con i suoi sogni stretti in uno zaino e tante incertezze. Mesi di strada, di pasti presso la Caritas Diocesana e di lezioni di lingua con la Fondazione Don Bosco, finché un ordine di espulsione per mancanza di documenti lo ha confinato in una delle case del “Progetto Buzzetti” della FDB a Tenerife.

Oggi Yassin vede il suo sogno realizzarsi ed è orgoglioso di spiegare spesso perché ha messo Don Bosco sull’insegna del luogo in cui lavora e s’impegna per la crescita professionale.

Jimmy Samuel, invece, è un giovane di 21 anni di origine venezuelana, giunto in Spagna neanche due anni fa. Parlare con lui significa ascoltare la storia di un percorso di continuo auto-miglioramento, alla ricerca di quelle opportunità che gli erano state negate nel suo Paese.

La sua è una storia di duro lavoro, di molto lavoro, di perseveranza, di gratitudine per il sostegno e le opportunità che gli sono state date. La FDB, infatti, lo ha accompagnato in un percorso di crescita integrale: assistenza nelle pratiche burocratiche, orientamento negli studi, educazione formale.

Jimmy ci ha conquistati con quel sorriso che non perde mai, con il racconto melodioso della sua storia e con il suo sguardo soddisfatto quando afferma che è riuscito a laurearsi” – affermano dall’ufficio dei Progetti di Educazione Sociale della FDB

La sua storia è una delle tante testimonianze che danno un volto al nostro lavoro come Piattaforme Sociali Salesiane.

Sul canale YouTube della FDB sono disponibili un breve video che presenta il negozio di parrucchiere di Yassin e un altro video in cui è lo stesso Jimmy a raccontare il suo percorso alla ricerca di un futuro migliore.

La “Fundación Don Bosco” sviluppa progetti di assistenza residenziale, inserimento socio-educativo e socio-occupazionale, sostegno all’educazione formale, lotta al divario digitale, promozione della comunità e iniziative di volontariato sociale, che ha alla base di ogni sua azione la metodologia del Sistema Preventivo. È caratterizzato da un’educazione completa e da un accompagnamento personalizzato, con la persona protagonista del suo processo e in un’atmosfera familiare.

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Spagna: le piattaforme sociali salesiane hanno accompagnato più di 56.000 persone nel 2021

Nel 2021 in Spagna oltre 56.000 persone hanno beneficiato dei 572 progetti delle Piattaforme Sociali Salesiane. Di seguito la notizia riportata dal sito ANS.

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Le Piattaforme Sociali Salesiane della Spagna hanno presentato il loro rapporto sulle attività realizzate nel 2021: oltre 56.000 sono state le persone beneficiate attraverso i 572 progetti delle Piattaforme.

Il Coordinamento Statale delle Piattaforme Sociali Salesiane ha presentato il rapporto 2021, che comprende tutto il lavoro che le entità aderenti e tutte le persone che ne fanno parte hanno svolto a favore delle persone più vulnerabili della società. Un’attività che è stata caratterizzata da nuovi modi di lavorare e di continuare a svolgere la missione salesiana nel contesto della pandemia e del post-pandemia.

Nel corso del 2021, ben 56.164 persone hanno partecipato ad uno degli oltre 600 progetti che le diverse Piattaforme Sociali Salesiane hanno sviluppato in un totale di 77 comuni della nazione iberica, grazie all’impegno di 3.718 operatori e oltre 1.500 volontari, con la collaborazione di diversi enti patrocinatori e sostenitori.

“Il 2021 è stato anche un anno in cui si sono presentate nuove opportunità che, grazie al lavoro dell’équipe tecnica del Coordinamento, si sono poi concretizzate nei nuovi progetti avviati lo scorso gennaio 2022. Di particolare rilievo è il Programma di Innovazione per la Prevenzione dell’Istituzionalizzazione Infantile (PIPII), che durerà fino al 2024, e che apporta un valore di innovazione, rete e prevenzione che ci rende particolarmente orgogliosi. Si tratta di un progetto che costituisce un inno all’infanzia emancipata, che ha voce in capitolo nelle decisioni che riguardano i suoi processi vitali”

ha affermato Paco Estellés, Presidente del Coordinamento Statale delle Piattaforme Sociali Salesiane, durante la presentazione della pubblicazione.

Tra i progetti curati direttamente dal Coordinamento, si segnalano: una nuova edizione di “Toma las Riendas” (Prendi le redini) praticamente online, la prosecuzione del programma di accoglienza per i giovani richiedenti protezione internazionale e del programma di orientamento legale, il rinnovo del Sistema di protezione dei minori, dei giovani e delle persone vulnerabili e la pubblicazione di una ricerca qualitativa sulle donne migranti “Tantas vidas en una vida” (Tante vite in una sola vita). A tutto questo va aggiunto il lavoro dell’area economica del Coordinamento Statale delle Piattaforme Sociali Salesiane – attraverso il quale vengono convogliate tutte le richieste di sussidi, le loro giustificazioni e le esigenze che generano – che occupa gran parte degli sforzi e del tempo di lavoro dell’équipe che anima il Coordinamento.

Le piattaforme sociali salesiane continuano a lavorare per rimanere un punto di riferimento significativo per le iniziative e le politiche sociali ed educative in Spagna, al fine di consolidarsi come spazio di riflessione, formazione e innovazione della risposta salesiana nell’ambito sociale.

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Spagna: “Apriamo cammini”, il motto della nuova campagna pastorale dei salesiani

I Salesiani in Spagna hanno lanciato la campagna per l’anno pastorale 2022-2023, all’insegna del motto: “Abrimos Caminos” (Apriamo cammini). Si tratta della prima campagna congiunta delle due Ispettorie salesiane del Paese, l’Ispettoria Spagna-Maria Ausiliatrice (SMX) e quella di Spagna-San Giacomo Maggiore (SSM). Di seguito la notizia riportata dal sito ANS.

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I Salesiani in Spagna hanno lanciato la campagna per l’anno pastorale 2022-2023, all’insegna del motto: “Abrimos Caminos” (Apriamo cammini). Si tratta della prima campagna congiunta delle due Ispettorie salesiane del Paese, l’Ispettoria Spagna-Maria Ausiliatrice (SMX) e quella di Spagna-San Giacomo Maggiore (SSM).

“Apriamo cammini per crescere come persone e come credenti, per rafforzare le nostre comunità attraverso l’esperienza della fede e della fraternità, per incontrarci con Gesù e annunciarLo”

affermano i salesiani nel documento di presentazione della nuova campagna pastorale. L’obiettivo è aprire nuovi percorsi verso se stessi, verso gli altri e verso Dio.

Innanzitutto, la campagna invita ciascuno a guardarsi dentro, a riconoscere la propria identità. Si tratta di scoprire, con sorpresa e gioia, le qualità che Dio ha donato ad ognuno.

Un secondo punto riguarda il rafforzamento dello spirito di famiglia. Attraverso l’impegno a costruire la fraternità, si sottolinea l’importanza della comunità.

Un terzo punto chiave si riferisce al primo annuncio: si è invitati a riconoscere la novità, l’annuncio e la missione di Gesù, il Signore. In questo modo si scopre di essere amati e chiamati da Dio.

La campagna pastorale è rivolta a tutti gli operatori che frequentano, animano e vivono le case salesiane (giovani, animatori, educatori, salesiani, ecc.). Per questo motivo, viene canalizzata attraverso il lavoro degli operatori pastorali.

Come di consueto, la campagna offre un’ampia varietà di risorse, come video, dossier e attività da realizzare. Per l’occasione, è stato creato un sito web nazionale per ospitare tutti questi materiali.

Il documento principale è un itinerario celebrativo, in cui sono riportati i punti salienti della campagna per ogni mese dell’anno pastorale, e che, tenendo conto della diversità delle case salesiane, comprende anche una sezione per le celebrazioni interreligiose.

Gli educatori delle scuole possono trovare sul sito una sezione per sfruttare al meglio la campagna all’interno delle aule. Sono incluse in questa sezione una proposta per ogni gruppo di età, al fine di organizzare una comunità cristiana. E non mancano anche attività per il tempo libero, organizzate per fasi educative.

Ogni mese un video presenterà gli orientamenti della campagna specifici per quel periodo. Quello di settembre-ottobre è già disponibile sul canale YouTube di Salesiani Spagna.

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Campobosco 2022 – Il Rettor Maggiore ai giovani: “Siate discepoli missionari del Signore, con la genialità del carisma salesiano”

Si è concluso l’8 agosto con il ritorno a Barcellona dei circa 800 partecipanti, l’edizione 2022 del Campobosco, un pellegrinaggio sui Luoghi Salesiani e un viaggio di scoperta interiore per i giovani animatori del Movimento Giovanile Salesiano di Spagna e Portogallo.

Leggi la notizia sul sito InfoANS

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Si è chiuso l’8 agosto, con il ritorno a Barcellona dei circa 800 giovani partecipanti, l’edizione 2022 del Campobosco, un pellegrinaggio sui Luoghi Salesiani e un viaggio di discernimento e scoperta interiore per i giovani animatori del Movimento Giovanile Salesiano di Spagna e Portogallo. Nelle ultime giornate i partecipanti hanno vissuto alcuni tra i momenti più significativi del loro viaggio, con le tappe a Mornese, Torino e Valdocco, e le parole di animazione della Madre Generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice, Madre Chiara Cazzuola, e del X Successore di Don Bosco, il Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime.

Il 3 agosto 2022 i ragazzi e le ragazze del MGS hanno riempito di allegria e di colore le strade e i luoghi carismatici del piccolo paese di Mornese. Giunti con 14 pullman, i giovani, divisi in due grandi gruppi, hanno visitato a rotazione la Valponasca, la parrocchia, le case del paese e il Collegio e hanno celebrato l’Eucarestia ai Mazzarelli, nel santuario.

In serata, l’appuntamento comune per tutti, tanto atteso soprattutto dai giovani provenienti dalle realtà delle FMA, per la “Buona notte salesiana” di Madre Chiara Cazzuola.

“Sono molto contenta di potervi incontrare. Vi ho seguiti in questi giorni attraverso i video, le interviste, l’ascolto dell’inno e tutto quello che avete vissuto in queste prime giornate. È speciale incontrarvi in questo cortile desiderato da Don Bosco, in cui riecheggia la consegna data da Madre Mazzarello, che si rinnova per noi vedendovi qui stasera: ‘A te le affido’; e possiamo completare, con un’aggiunta, pensando a tutti voi: A te li affido”.

Con le parole di Papa Francesco nel suo recente viaggio in Canada, Madre Cazzuola li ha poi incoraggiati ad andare avanti, senza perdere la speranza, puntando sempre “verso l’alto” e facendo squadra, per “essere luce”:

“Anche voi, chiamati alle altezze del cielo e a splendere in terra, siete fatti per brillare insieme”.

Quindi, ha terminato assicurando loro la preghiera a Maria Ausiliatrice da parte sua e di tutte le FMA.

Dopo aver trascorso la giornata di giovedì quattro agosto ancora tra riflessioni, meditazioni, spiritualità e condivisione, i giovani del MGS della penisola iberica hanno vissuto nella giornata del 5 agosto il tanto atteso incontro con “Don Bosco”, nella Basilica di Maria Ausiliatrice, e poi hanno avuto modo di ascoltare la viva voce del “Don Bosco di oggi”, Don Á.F. Artime.

Come consueto per tutta l’esperienza, i giovani sono stati divisi in due gruppi: quelli del primo gruppo hanno avuto l’opportunità di perlustrare l’intero complesso della Casa Madre salesiana: il Museo Casa Don Bosco, autentico scrigno di ricchezze di salesiane; la basilica, con le numerose cappelle e le figure di santità salesiana; e il cortile, luogo di mille aneddoti legati alla figura del Santo dei Giovani e dei personaggi che popolarono il primo Oratorio.

Quelli del secondo gruppo, accompagnati da don Alejandro Guevara, Animatore Spirituale Mondiale dell’Associazione di Maria Ausiliatrice, hanno conosciuto alcuni luoghi fondamentali dell’esperienza torinese di Don Bosco esterni alla cittadella salesiana, come il “Rondò della Forca” e la statua dedicata a don Cafasso, confessore dei condannati a morte; il Santuario della Consolata, dove Don Bosco andava a pregare; la Chiesa di San Francesco, con la sua sacrestia dove Don Bosco incontrò il primo ragazzo dell’oratorio, Bartolomeo Garelli.

Alle cinque del pomeriggio, di nuovo tutti insieme, ragazzi e ragazze hanno avuto un incontro di dialogo con il Rettor Maggiore, nella Basilica di Maria Ausiliatrice. Il X Successore di Don Bosco ha risposto con tono amichevole e rilassato alle domande di alcuni giovani su temi riguardanti Don Bosco oggi, il carisma salesiano nel mondo, la risposta salesiana ai giovani più poveri (in merito alla quale ha parlato della necessità di avere delle “case salesiane con porte aperte e presenze affettive ed efficaci”); sulla sinodalità (per cui ha parlato di una Chiesa in cui tutti hanno un posto); e anche su temi dibattuti, come il ruolo delle donne nella Chiesa e il celibato nel sacerdozio; o, ancora, sull’essere cristiano nel mondo di oggi, sui momenti belli e quelli spiacevoli dei suoi otto anni e mezzo come Rettor Maggiore e sulle sfide che i giovani di oggi devono affrontare.

Alle 18:30 ha avuto poi inizio la Messa – trasmessa anche sulle reti sociali –  presieduta dal Rettor Maggiore e concelebrata da numerosi altri salesiani, tra cui don Miguel Angel García Morcuende, Consigliere per la Pastorale Giovanile, e don Juan Carlos Pérez Godoy, Consigliere per la Regione Mediterranea. Di fronte all’intera basilica piena di giovani, Don Á.F. Artime ha presentato il luogo in cui si trovavano, spiegando che dalla Basilica di Maria Ausiliatrice i missionari salesiani partirono dal 1875 per tutti gli angoli del mondo, e ha illustrato anche la pala d’altare del Lorenzone raffigurante Maria Ausiliatrice. Poi ha ripreso i tre verbi che guidano il Campobosco 2022 – “osa”, “fidati” e “vivi” – e ha affermato:

“Osate affrontare le sfide della vita e mettetele nelle mani di Dio, perché vi darà una grande pace; abbiate fiducia nel fatto che Dio ci sostiene e vivete in pienezza, essendo felici del vostro progetto di vita”.

“Siate discepoli missionari del Signore, con la genialità del carisma salesiano”

è stata, infine la sua consegna.

La giornata di sabato 6 agosto ha poi visto i due gruppi di giovani invertire gli itinerari di visita alla Torino salesiana e a Valdocco rispetto a quelli del giorno precedente. Nel pomeriggio, invece, tutti radunati nella Cattedrale di Torino, che ospita la reliquia della Sindone, i giovani del Campobosco hanno partecipato all’Eucaristia presieduta da don José Miguel Núñez Moreno, Direttore del Centro Salesiano di Pastorale Giovanile della Spagna; il quale, da parte sua, ha esortato i giovani con queste parole:

“Il Campobosco ha messo il fuoco dentro di noi; vogliamo che si incarni in giovani audaci e capaci di cambiare il mondo, come Don Bosco chiese e realizzò a suo tempo”.

E poi, con riferimento alla Sindone, ha concluso:

Vogliamo chiedere a Dio che anche noi possiamo portare la sua impronta in mezzo agli altri, come la Sindone ha fatto con Gesù”.

Con la conclusione della Messa d’Invio, i circa 800 giovani che hanno partecipato al Campobosco 2022 sono stati rimandati alle loro presenze salesiane di origine come testimoni di ciò che hanno vissuto in questi intensi giorni a Barcellona, Castelnuovo Don Bosco, Mornese e Torino, portando con loro una rinnovata fede in Cristo Gesù e un nuovo entusiasmo per mettersi a disposizione dei loro coetanei.

Spagna: la Formazione Professionale salesiana realizza 10 incubatrici per i bambini a rischio dell’Ucraina

Giovedì 16 giugno la piattaforma di associazioni e organizzazioni impegnate a favore della popolazione ucraina “Clúster SOS Ucrania” della Navarra ha ricevuto la donazione di 10 incubatricirealizzate da studenti e insegnanti dei Centri di Formazione Professionale salesiani. Di seguito la notizia riportata dal sito ANS.

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Giovedì 16 giugno, la piattaforma di associazioni e organizzazioni impegnate a favore della popolazione ucraina “Clúster SOS Ucrania” della Navarra ha ricevuto la donazione di 10 incubatrici realizzate da studenti e insegnanti dei Centri di Formazione Professionale salesiani, che saranno presto in viaggio verso l’Ucraina. Cinque saranno destinate alla regione di Kiev, tre a Zaporizhia e due a Mykolaiv.

Alla consegna di queste 10 incubatrici, insieme ai più importanti media della Navarra, erano presenti i rappresentanti delle entità che hanno donato i fondi per la loro costruzione e spedizione: il club sportivo Mulier, l’associazione “Farmacisti senza frontiere” e la compagnia assicurativa “IMQ” delle Asturie.

“Clúster SOS Ucrania” ha contattato i salesiani di Pamplona quando ha saputo del progetto che i centri salesiani stanno portando avanti. Si tratta del progetto “Incubatrici che salvano la vita”, in cui sono coinvolti otto Centri di Formazione Professionale salesiani dell’IspettoriaSpagna-San Giacomo Maggiore”.

La guerra in corso in Ucraina fa sì che le nascite premature avvengano in luoghi non attrezzati dal punto di vista medico. Le incubatrici progettate da “Medicina Abierta al Mundo” sono state costruite dagli studenti dei cicli di meccanizzazione di livello superiore degli otto CFP salesiani e i giovani del corso di Elettricità ed Elettronica del complesso salesiano di Pamplona hanno realizzato l’assemblaggio elettronica.

“Per noi – hanno detto gli studenti durante la presentazione – è un piacere lavorare alla costruzione di queste incubatrici per neonati prematuri. Impariamo a lavorare con nuovi materiali e ci sentiamo utili. È molto stimolante per tutti noi”.

La controparte ucraina del “Clúster SOS Ucrania” ha ordinato 50 unità, 10 delle quali sono state già inviate.

Il progetto “Incubatrici che salvano vite” è iniziato l’anno scorso con una collaborazione tra il CFP salesiano di Pamplona, e le ONG “Medicina abierta al Mundo” e “Ayuda Contenedores” ed è stato esteso quest’anno ad altri 7 centri. Prima dell’inizio della guerra in Ucraina, erano già stati inviati ad altri Paesi che avevano bisogno di questi apparati, soprattutto in Africa e in America.

Pablo Sánchez, il giovane ingegnere che ha partecipato alla progettazione delle incubatrici, ha affermato nella presentazione che la richiesta è alta e proviene da diversi luoghi, per questo si continuerà a produrne anche nel corso del prossimo anno accademico.

“Medicina abierta al Mundo” ha sviluppato l’idea, progettato il prototipo e costruito le prime incubatrici “ma i centri salesiani sono diventati la forza del progetto” hanno affermato.

Molte aziende sono state interessate a contribuire con il loro granello di sabbia attraverso la fornitura di materiali o la fabbricazione di piccole parti delle incubatrici su una scala più ampia di quella che può offrire un centro educativo. Questo è il caso della collaborazione dell’azienda “M Torres”, che fornisce la stampa 3D di piccole parti per completare il dispositivo, o della Moshy, che ha donato le fodere per i materassini delle incubatrici. Inoltre, il progetto gode anche del sostegno dell’impresa bancaria “La Caixa”, attraverso l’iniziativa “FPDualiza”.

LiLy Shyshkovska, rappresentante dell’associazione “Alas de Ucrania”, che fa parte del “Clúster SOS Ucrania”, si è rivolta al pubblico augurandosi che non debbano essere inviate molte altre culle nel suo Paese perché la guerra possa presto concludersi, e ha infine affermato:

“Grazie a tutte le persone che partecipano a questo progetto. Siete incredibili. Pur fra tanto male in questo mondo, grazie a voi sta tornando la fiducia nella bontà degli esseri umani”.

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Spagna: il complesso educativo dei Salesiani di Pamplona premiato dal Collegio Ufficiale degli Architetti dei Paesi Baschi e della Navarra

Il 14 giungo, nell’Auditorium “Baluarte” di Pamplona, il complesso educativo dei Salesiani di Pamplona è stato riconosciuto come pregevole opera architettonica dal Collegio Ufficiale degli Architetti dei Paesi Baschi e della Navarra (COAVN, in spagnolo). Di seguito la notizia pubblicata dal sito ANS.

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Il complesso salesiano della scuola e Centro di Formazione Professionale di Pamplona, nella sua nuova sede di Sarriguren-Valle de Egües, è stato riconosciuto come pregevole opera architettonica dal Collegio Ufficiale degli Architetti dei Paesi Baschi e della Navarra (COAVN, in spagnolo), che lo ha ritenuto vincitore del Premio da esso assegnato nella sezione “Edifici Pubblici e Tecnologici”. Per questo, lo scorso 14 giungo, nell’Auditorium “Baluarte” di Pamplona, gli architetti Álvaro Cordero, Carlos Garmendia, Daniel Azpilicueta, Imanol Carlos García de Albéniz, Iñaki Tanco e Pedro Garmendía, che hanno ideato e realizzato l’opera, sono stati premiati dal COAVN, insieme a don Jorge Lanchas, come rappresentante dell’istituzione promotrice, i Salesiani di Don Bosco.

Il complesso dei Salesiani di Pamplona presso Sarriguren-Valle de Egües è stato aperto nel 2019 e inaugurato nel 2020, alla presenza del Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime. Esso è andato a rinnovare la presenza salesiana nella città, aperta nel 1927, e che era precedentemente situata nel centro della città, ma che non era più adeguata soprattutto per la carenza di spazi necessari alla formazione dei giovani.

Il grande e nuovo complesso, realizzato alla periferia della città, si compone di quattro ampi edifici educativi, uno residenziale amministrativo e la chiesa, cui vanno ad aggiungersi gli spazi dell’oratorio-centro giovanile e per le attività sportive.

Come hanno spiegato gli stessi architetti autori dell’opera, si tratta di “Un progetto che cambia la sua scala per integrarsi nell’ambiente circostante, generando spazi diversi che arricchiscono il suo stesso utilizzo… Non contano solo gli spazi, ma anche i vuoti, che inseriti in quegli spazi e insieme alla vegetazione vanno a generare un insieme gradevole e attraente”.

La cerimonia di premiazione si è svolta in occasione del gala annuale organizzato dal COAVN, e a consegnare il premio ai vincitori, è stato José María Aierdi, secondo Vicepresidente e Consigliere della Pianificazione Territoriale, dell’Edilizia Abitativa, del Paesaggio e dei Progetti Strategici del governo della Navarra. Da parte salesiana, oltre al già citato don Jorge Lanchas, Preside, c’era anche don Ángel Miranda, Direttore dell’opera.

Nel motivare la sua decisione, la giuria ha scritto:

“Il valore principale è stato dato all’esecuzione di un progetto su larga scala in un breve periodo di tempo con risultati molto interessanti. Vale la pena sottolineare l’uso appropriato degli spazi aperti in relazione alle diverse destinazioni d’uso (ingresso, portico, accesso ai diversi edifici). Il complesso, nonostante le sue grandi dimensioni, è riuscito a conseguire un gradevole inserimento con il sito in cui sorge: situato al confine ‘tra la campagna e la città’, il trattamento volumetrico attenua notevolmente il suo effetto paesaggistico. I limiti fisici del perimetro sono risolti in modo intelligente con le stesse strutture costruite, il che è altrettanto notevole. Infine, il progetto architettonico e quello educativo sono perfettamente combinati, il che è motivo di elogio per l’istituzione promotrice”.

 

“È una soddisfazione vedere che il proprio lavoro viene riconosciuto e apprezzato dai colleghi della tua professione”

ha dichiarato nell’occasione Pedro Garmendia, uno dei sei architetti premiati. In rete sono disponibili un video in cui altri due architetti dell’équipe responsabile del progetto – Carlos Garmendia e Iñaki Tanco – illustrano il complesso salesiano, così come un video sulla storia della presenza salesiana a Pamplona.

Mentre l’elenco di tutti i premiati nelle diverse categorie è disponibile sul sito del COAVN.

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Spagna: conclusa la Visita Straordinaria di don Farfán all’Ispettoria “Spagna-Maria Ausiliatrice”

La casa salesiana Martí Codolar, a Barcellona, ha ospitato il 2 e 3 giugno scorsi l’ultimo incontro dell’anno pastorale per i Direttori delle comunità, che ha coinciso con la chiusura della Visita Straordinaria all’Ispettoria “Spagna-Maria Ausiliatrice” (SMX), realizzata dal Visitatore Straordinario don Marcelo Farfán per conto del Rettor Maggiore. Di seguito la notizia riportata dal sito ANS.

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La casa salesiana di Martí Codolar, a Barcellona, ha ospitato, nei giorni del 2 e 3 giugno scorsi, l’ultimo incontro dell’anno pastorale per i Direttori delle comunità, evento che ha coinciso con la chiusura della Visita Straordinaria all’Ispettoria “Spagna-Maria Ausiliatrice” (SMX), realizzata, per conto del Rettor Maggiore, dal Visitatore Straordinario “ad nutum” e “pro tempore” don Marcelo Farfán.

Come aveva manifestato il Rettor Maggiore, la Visita di don Farfán, iniziata il 1° settembre 2021, aveva l’obiettivo di intensificare ulteriormente la comunione reciproca tra i religiosi e le comunità, di conoscere la vita di ciascuna delle case e di rendere un servizio fraterno all’Ispettoria, secondo gli articoli 127 delle Costituzioni e 104 dei Regolamenti. Obiettivi che, con il senno di poi, possono dirsi raggiunti.

Durante questi circa 9 mesi di permanenza nell’Ispettoria, don Farfán ha visitato le 75 case che, sparse tra le Comunità di Andalusia, Estremadura, Murcia, Valencia, Aragona, Catalogna, Isole Baleari e Canarie, compongono il territorio ispettoriale, trascorrendo una media di due giorni in ognuna di esse e prendendo parte a diversi eventi significativi, come il Capitolo Ispettoriale e la Festa Ispettoriale celebrati ad aprile scorso a Malaga.

Questa visita, come riporta il Visitatore nella sua relazione, gli ha permesso di conoscere la realtà delle comunità educative-pastorali locali e di lavorare fianco a fianco con le organizzazioni di animazione e di servizio dell’Ispettoria, condividendo l’esperienza e gli orientamenti del Consiglio Generale, nonché la visione aggiornata dello stato dell’Ispettoria e dei progressi compiuti rispetto alla visita precedente nel percorso di unificazione seguito al ridisegno delle Ispettorie spagnole.

Nella sua relazione don Farfán ha potuto condividere una lettura complessiva della realtà dell’Ispettoria, soffermandosi su aspetti quali l’animazione e il governo, i salesiani e le comunità, la formazione, la pastorale giovanile e gli ambienti educativi pastorali, la comunicazione sociale e l’animazione della Famiglia Salesiana. Ha potuto anche illustrare alcuni punti chiave per l’animazione e il governo della Provincia, a partire dalla fedeltà alla Congregazione espressa nell’applicazione del Capitolo Generale 28°, e ha offerto diversi motivi di gioia e di speranza. La relazione si è conclusa con alcune opzioni stimolanti da tenere in considerazione per il Consiglio ispettoriale e per tutta l’Ispettoria SMX.

Oltre a questa condivisione e al dialogo tra salesiani, l’incontro ha fornito l’occasione per approfondire altre informazioni relative alla situazione degli aiuti offerti dall’Ispettoria e dell’ONG salesianaBosco Global” alla popolazione coinvolta dalla guerra in Ucraina, oltre che sullo stato del progetto di accompagnamento alle presenze salesiane in Libano e sulle attività salesiane in programma per la prossima estate.

L’incontro si è concluso con le risposte dell’Ispettore, don Angel Asurmendi Martínez, ad alcune domande sollevate durante il Capitolo Ispettoriale, e con la tradizionale foto di gruppo.

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A Malaga incontro dei Centri Nazionali salesiani di Roma e Madrid

Il 30 e 31 maggio si sono radunati a Malaga alcuni rappresentanti dei Centri Nazionali di Roma e Madrid (nella foto ritratti con alcuni laici animatori dell’opera salesiana). Il cammino di convergenza e crescita della Regione Mediterranea vede ogni anno un momento importante nell’incontro tra salesiani e laici che animano i centri di coordinamento e animazione. I temi trattati conducono a percorsi condivisi; quest’anno in particolare sull’educazione alla fede, la formazione dei docenti nelle nostre scuole, la rete europea dei Centri di Formazione Professionale, la strutturazione organica dell’animazione salesiana nazionale, le iniziative nel campo del disagio giovanile e dell’accoglienza di immigrati e rifugiati, la preparazione dei seminari comuni sull’animazione vocazionale e sulla pastorale degli immigrati.

Spagna: la famiglia radiofonica salesiana cresce e dà voce alle Comunità Educativo-Pastorali

La radio si sta facendo strada nelle case salesiane in Spagna come mezzo dalle enormi potenzialità educative e di trasmissione di valori, e che dà voce a bambini e ragazzi anche di altre realtà. Dopo il successo dell’iniziativa “Salesianos.info/podcast”, sono molte le realtà salesiane che si stanno adoperando per avviare una propria radio salesiana. Di seguito la notizia pubblicata dal sito ANS.

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(ANS – Madrid) – Dopo il successo dell’iniziativa “Salesianos.info/podcast”, sono molte le realtà salesiane che si stanno adoperando per avviare una propria radio salesiana. È il caso, ad esempio, di Alcalá de Guadaíra e Morón de la Frontera, le ultime case entrate a far parte della “famiglia radiofonica salesiana”. Ma negli ultimi anni, e con un significativo incremento a partire dallo scoppio della pandemia, sono divenute sempre di più le presenze che hanno optato per questo mezzo per diffondere le proprie attività e dare protagonismo ai giovani.

Un esempio di tutto questo può essere visto nella prima stagione di “El Pódcast de Don Bosco”. Un format ideato dagli exallievi dell’opera salesiana di Alcalá de Guadaíra che hanno optato per la diffusione educativo-pastorale dell’opera di Don Bosco attraverso i media digitali e in formato audio. Questo podcast ha già presentato delle edizioni speciali dedicate a San Giovanni Bosco e a Maria Ausiliatrice nelle rispettive celebrazioni festive, trasmettendo episodi che hanno cercato di diffonderne la devozione a tutti gli ascoltatori. Hanno partecipato a quell’evento, sia a livello nazionale, sia internazionale, messaggi arrivati ​​da molti angoli della Spagna, della Colombia e dal centro giovanile salesiano di Aleppo in Siria. Con questa nuova stagione, “El Pódcast de Don Bosco”, continuerà a scommettere per scoprire e far conoscere tutte le realtà, i settori e i gruppi della Congregazione.

In altri casi è la scuola, attraverso la materia “Oratoria e Dibattito”, che mira a rendere gli studenti consapevoli dell’importanza e della portata di tutti i media, nonché a sviluppare tra gli allievi essi la padronanza del linguaggio e della trasmissione verbale. Per fare questo, gli studenti della scuola secondaria salesiana di Morón de la Frontera, nel loro studio radiofonico, hanno iniziato a realizzare le prime trasmissioni e registrazioni, accessibili dalle pagine social e dal sito della scuola. Questa iniziativa è stata accolta con grande interesse ed entusiasmo dagli studenti che l’hanno adottata, poiché la sua intenzione è chiara: continuare ad apprendere in modo significativo, raccontando attraverso i podcast tutto ciò che accade nella scuola salesiana.

Ancora, il podcast “Papeleta de Sitio” dei Salesiani di Triana ha recentemente completato con successo la sua quarta stagione. Il podcast, che può essere ascoltato dalla piattaforma Spotify, analizza l’attuale realtà delle confraternite salesiane di Siviglia ed è realizzato da studenti ed exallievi del Centro di Formazione Professionale di Triana. Quest’anno l’équipe è composta da un gruppo di 15 studenti, che hanno realizzato un totale di 6 programmi attraverso i quali hanno fatto riflettere sulle diverse figure della Passione, Morte e Risurrezione di Gesù Cristo e avviato dibattiti sul contesto post-pandemia.

Da alcuni anni, e grazie ai progressi tecnologici, in Spagna stanno emergendo una moltitudine di iniziative per “dare voce” alla comunità educativa. La decana delle attuali radio salesiane nel Paese è “Don Bosco Radio”, dell’opera salesiana di Ibi, presso Alicante: da circa 15 anni nella regione de l’Alcoià è possibile sintonizzarvisi sulle frequenze 88.4 FM.

Una delle potenzialità della radio è la sua funzione educativa. Così la intendono anche alla scuola “San Juan Bosco” di Valencia, dove “Radio Bosco” è nata più di tre anni fa.

E con la stessa idea di radio educativa, nell’anno accademico 2017/2018 è emerso “Salesianos LAM”, uno spazio digitale della scuola “Salesianos La Almunia”, presso Saragozza. Nell’ultimo anno altri centri sono stati incoraggiati a lanciare la propria radio scolastica, come centri “Salesianos Padre Aramburu” a Burgos, “Salesianos Lugo” e “Salesianos La Orotava”. A queste iniziative se ne aggiungono altre più specifiche, come i laboratori radiofonici organizzati da alcuni centri come “Salesianos Los Boscos” a Logroño, “Salesianos Cruces” a Barakaldo (Vizcaya), “Salesianos Monzón” (Huesca) e “Salesianos Santander”. E altri progetti sono già conclusi, come Radio Familia dei “Salesianos Antequera”, a Malaga, e Radio Bosco della parrocchia “Jesús Obrero” di Siviglia.

In ogni caso, la radio si sta facendo strada nelle case salesiane come mezzo dalle enormi potenzialità educative e di trasmissione di valori, e che dà voce a bambini e ragazzi anche di altre realtà.

Un esempio recente lo si vede con #DameLibros, il canale podcast con il quale l’editrice salesiana “Edebé” si vuole avvicinare a insegnanti, librai e lettori, al fine di consolidare una comunità che promuova la letteratura per bambini e giovani. Lì, gli studenti di centri come Rota o Córdoba hanno potuto condividere i loro consigli in una puntata dedicata alla giornata del libro.

Le Piattaforme Sociali Salesiane, invece, hanno recentemente aderito all’iniziativa radiofonica con il progetto “Déjameque te cuente” (Lascia che te lo racconti) con l’obiettivo di recuperare il concetto di amore fraterno e utilizzarlo per generare una comunicazione che abbatta barriere e muri, che unisca le persone, valorizzi la diversità e l’incontro con altre culture, e faccia della gioia uno strumento per diffondere amore.

Fonte: Salesianos.info

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