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Spagna – La Facoltà di Teologia di Siviglia ospita il II Convegno su Sport e Fede

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Siviglia) – La Facoltà di Teologia “San Isidoro” di Siviglia ha ospitato, nei giorni 4 e 5 aprile, il II Convegno su Sport e Fede, organizzato dall’Arcidiocesi di Siviglia, in collaborazione con la Congregazione Salesiana. Un centinaio di partecipanti, di cui 30 provenienti da ambienti salesiani, hanno preso parte a questo evento, rivolto in particolare agli operatori legati alla Pastorale dello Sport, ovvero insegnanti, allenatori, catechisti, sacerdoti, sportivi e chiunque sia coinvolto nell’ambito educativo-sportivo. Vi hanno partecipato anche dirigenti, allenatori e sportivi di riconosciuto prestigio.

Nelle giornate si sono susseguiti diversi interventi e tavole rotonde, come quella tenuta dagli ex calciatori Javi Varas e Juan Carlos Unzué, nonché dall’arbitro di Prima Divisione Jorge Figueroa Vázquez, quest’ultimo exallievo della scuola salesiana di Nervión, denominata “Come vivere la fede nello sport professionistico”. Nel corso dell’intervento, Unzué ha spiegato il processo della SLA, malattia di cui soffre e che lo costringe su una sedia a rotelle, e ha colto l’occasione per lanciare un appello alle autorità pubbliche: “Non possiamo permettere che persone che vogliono vivere si sentano obbligate a morire per un problema economico, perché sentono che stanno gravando sulle loro famiglie”. Juan Carlos Unzué da quando ha scoperto di essere affetto da SLA vive con la missione di migliorare le condizioni delle persone che ne soffrono.

Da parte sua, Jorge Figueroa Vázquez ha espresso il desiderio di “umanizzare maggiormente la figura dell’arbitro, per mettere in evidenza il nostro lato personale”. Raccontando alcuni episodi personali e familiari derivati dalla sua attività di arbitro, ha affermato che i gesti che mostrano l’identità e la pratica religiosa degli sportivi non sono così rari. Cosa che ha confermato anche Javi Varas con alcuni dei suoi interventi.

La successiva tavola rotonda si è concentrata sul superamento di sé e dei limiti nello sport, e ha visto gli interventi del maratoneta José M. Roas, del nuotatore paralimpico Paco Salinas e dei membri della squadra del “Nastic de Tarragona”, Rubén Cano e Álvaro Almazán. Roas, che corre le maratone con suo figlio Pablo, affetto da paralisi cerebrale, ha detto che “Pablo è una benedizione in sé, perché è la prova che Dio esiste e ci sostiene”.

Da parte loro, Cano e Almazán hanno delineato il percorso che li ha portati a dedicare il loro tempo a questa nuova esperienza, in cui sono già coinvolte mille persone. Paco Salinas, invece, ha raccontato le esigenze di allenarsi ai massimi livelli con le modalità paralimpiche e ha riconosciuto che la fede gli dà la forza di andare avanti.

Javier Tebas, Presidente della Liga Calcio, ha chiuso la giornata inaugurale con un discorso in cui ha messo in relazione la pratica sportiva e le esigenze che comporta, con gli impegni che derivano da una vita di fede. Per farlo, ha utilizzato la prima lettera di San Paolo ai Corinzi: “La vita è una corsa spirituale, e dobbiamo fare ogni sforzo possibile”. Su questa linea, ha poi spiegato perché lo sport è paragonabile al cammino di fede: “Anche la fede si allena, con l’adempimento dei comandamenti”.

Alla sessione inaugurale hanno partecipato, tra gli altri, i rappresentanti delle due squadre di calcio della città, il presidente del “Sevilla FC”, José María del Nido Carrasco; e il Direttore delle Relazioni istituzionali del “Real Betis”, Rafael Gordillo; insieme anche a Minerva Salinas, Consigliera del Comune di Siviglia con delega allo Sport.

Venerdì 5 aprile sono state organizzate altre due tavole rotonde e una presentazione finale. La giornata è iniziata con un intervento su come educare alla fede attraverso lo sport, con la partecipazione di suor Guadalupe Escudero, Consacrata nell’Ordine delle Vergini, responsabile della casa di spiritualità del Monastero di Zamartze in Navarra; il coordinatore sportivo delle “Escuelas Católicas Sevilla”, Manuel García; e Gema Saez, docente di pallacanestro presso l’Università “Francisco de Vitoria” di Madrid e Direttrice del gruppo di ricerca “Sport e fatti religiosi” della stessa università. L’intervento, rivolto principalmente ad allenatori e insegnanti di sport, è stato moderato da Gabino Carmona, allenatore sportivo e direttore di “Talent Executive Coaching”, un programma di processi di coaching per allenatori, squadre e giocatori di sport professionistici e di base.

La giornata si è quindi conclusa con l’intervento dell’atleta paralimpico di nuoto Enhamed Enhamed, che ha raccontato brevemente la storia di come ha superato la perdita della vista. A questo proposito, ha invitato a vivere con gratitudine, a chiedere aiuto agli altri quando ce n’è bisogno e a confidare in Dio. Al tempo stesso, ha mostrato al pubblico quanto non sia stato facile raggiungere queste convinzioni; tuttavia, nel momento in cui ha toccato il fondo nella sua carriera sportiva, ha cercato e trovato aiuto e un accompagnamento.

Durante la giornata, inoltre, Javier Trigo ha presentato il libro “Dio è uno sportivo”, con 20 storie che illustrano questa affermazione. Successivamente, lo stesso Trigo e Carlos Balbé hanno presentato l’embrione della “Fondazione Defe”, che ha l’obiettivo di creare un forum di discussione e riflessione in cui emergano formule e strategie per lavorare con lo sport in ambito educativo.

Per concludere la giornata di sabato 6 aprile, si è svolto il I Torneo “Sport e Fede” sul campo di “Sevilla 3000”.  La competizione era rivolta ai più giovani dell’Arcidiocesi di Siviglia, bambini di età compresa tra gli 8 e i 12 anni, e ha evidenziato l’importanza dell’integrazione anche tra i più giovani.

Grande soddisfazione è stata espressa, infine, da Diego Pérez Ordóñez, Responsabile dello Sport educativo per i Salesiani di Siviglia e membro del comitato organizzatore della Giornata di Sport e Fede, definita come “un magnifico incontro di integrazione ed evangelizzazione attraverso lo sport nell’Arcidiocesi di Siviglia”.

Spagna – “FISAT Salesianos Social”: un nuovo nome per la medesima entità

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Valencia) – Dalla fine di marzo 2024, la Fondazione “Iniziativa di Solidarietà Ángel Tomás” è stata rinominataFISAT Salesianos Social”, un cambio di nome che non influisce sull’essenza dell’organizzazione.

Il nuovo nome comporta un cambiamento di identità aziendale con l’obiettivo di unificare il marchio delle entità sociali salesiane dell’Ispettoria salesiana di Spagna – Maria Ausiliatrice (SMX).

“In questo modo, ci uniamo al percorso già avviato dalla ‘Fondazione Sociale Don Bosco Salesianos’ e che presto sarà avviato dai Salesiani ‘Sant Jordi’ – spiegano dalla Fondazione, in un comunicato che incoraggia la diffusione di questo nuovo marchio – Con il cambio di nome, abbiamo voluto rafforzare l’identità salesiana, aggiungendo il ‘cognome’, ovvero Salesiani Sociali, al nome originale di ogni entità. Un valore aggiunto al marchio che speriamo contribuisca a posizionarci come organizzazioni sociali di riferimento, così come avviene per altri ambienti salesiani (scuole, parrocchie, centri giovanili)”

Nel comunicato, poi, aggiungono che Ángel Tomás, il salesiano illustre a cui hanno voluto rendere omaggio in questi 15 anni dalla creazione della Fondazione, non sarà mai dimenticato,

“perché è stato e continuerà ad essere un esempio di dedizione e vocazione per i giovani più svantaggiati”.

Dalla Fondazione, inoltre, aggiungono:

“Il suo nome sarà sempre legato alla Fondazione attraverso l’acronimo FISAT, che tanto ci identifica, e attraverso i numerosi progetti che sono nati con il suo nome, come Piso Ángel Tomás o PAE Ángel Tomás, entrambi a Villena, sua città natale. Così come negli spazi ATÈS (Ángel Tomás Espai Social, in spagnolo) dove si trovano i progetti di sviluppo comunitario, di inserimento socio-lavorativo e di assistenza psicosociale specializzata”.

La figura di Ángel Tomás, infatti, definisce lo stile d’azione dell’entità.

Infine, viene reso noto che l’entità realizzerà l’incorporazione di questo nuovo marchio mantenendo gli stessi spazi fisici e virtuali, come il sito web e i canali social, con la denominazione @fundacionFISAT.

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Spagna – “Don Bosco Tech Europe” al Congresso Nazionale promosso dalla Conferenza Episcopale Spagnola

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Madrid) – Lo scorso 24 febbraio 2024, presso l’Istituto Fieristico di Madrid (IFEMA), il Direttore esecutivo di Don Bosco Tech Europe, Piero Fabris, ha avuto l’onore di rappresentare la Congregazione Salesiana come relatore al Congresso Nazionale spagnolo “La Iglesia en la Educacion”, promosso dalla Conferenza Episcopale Spagnola.

L’intervento, mirato a dare una panoramica sugli andamenti della formazione professionale in Europa e nel bacino del Mediterraneo e ad evidenziare quelle che appaiono come le maggiori sfide del prossimo futuro, si può riassumere in tre punti:

– Come riuscire a rendere i Centri di Formazione Professionali più snelli nei processi per aumentare la velocità generale di reazione/iterazione con il mercato del lavoro, oltre all’importanza delle progettazioni europee per accrescere il know-how interno di formatori e centri grazie alla cooperazione fra enti di Formazione Professionale (VET, in inglese) ed aziende.

– Come riuscire a supportare e sostenere, come sperimentatori sul campo, le politiche europee che mirano a fornire quadri di riferimento internazionali e strumenti atti a gestire in maniera standard i processi di riconoscimento delle competenze formali ed informali. È questo un punto fondamentale in vista degli inserimenti lavorativi nascenti da flussi migratori e delle sempre maggiori mobilità professionali dei giovani diplomati e laureati.

– Come fare tutto questo ed anche di più, senza perdere di vista la dimensione umana dell’educazione e della formazione.  Come continuare ad essere per i giovani “una casa che accoglie” e che, oltre a fornire competenze tecnico-professionali elevate, sia sempre il luogo in cui si cura il cuore delle persone. Anche questa è un’altra grande sfida, alla luce di un mondo sempre più veloce e per certi versi violento e complesso verso i più fragili.

In questo senso, il dott. Fabris ha sottolineato la necessità di mantenere sempre la missione di Don Bosco ed il carisma salesiano come elemento centrale di tutta l’opera educativa. Citando le conclusioni del Vescovo di Bilbao, Mons. Joseba Segura: “L’educazione e la formazione evolvono in continuazione. Sono certo che la meccanica di cinque anni fa era diversa da quella odierna e sarà diversa rispetto a quella che insegneremo nel 2040, ma c’è un tratto comune e senza tempo. Sicuramente nel 1900, oggi e nel 2100 ci saranno uomini e donne che dietro le proprie competenze potranno decidere di essere cittadini onesti oppure no. Ciò che accomuna i formatori di ieri, oggi e domani è la missione educativa di dare valori ed esempi, al fine che i nostri giovani in qualsiasi contesto professionale operino, siano prima di ogni cosa: persone oneste, corrette con il prossimo, di valore e con passione per il lavoro”.

Da parte del personale del Don Bosco Tech Europe è stato espresso un ringraziamento particolare a “Tech Don Bosco”, punto di riferimento a Madrid per tutta la rete salesiana europea, e all’Ispettoria di Spagna – San Giacomo Maggiore (SSM) per il supporto e la fraternità mostrati.

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Giornata di riflessione sulla formazione dei salesiani in Spagna e Portogallo

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Madrid) – Sabato 13 gennaio 2024 è stato il giorno scelto per realizzare la tradizionale giornata di “Formazione dei formatori” delle Ispettorie dei Figli di Don Bosco in Spagna e Portogallo. All’incontro hanno partecipato in totale 22 salesiani.

L’appuntamento raduna ogni anno i salesiani attivi nelle case di formazione e i salesiani Direttori di opere in cui sono presenti salesiani che stanno realizzando il loro tirocinio, cioè il loro tempo di apprendimento pratico della vita salesiana.

In questa occasione il raduno ha previsto una modalità mista di incontro, in presenza e online: la Casa di Orientamento Vocazionale dei Salesiani dell’Ispettoria “Spagna-San Giacomo Maggiore” (SSM) di Madrid ha ospitato l’incontro in presenza, con collegamenti digitali verso le altre presenze dell’Ispettoria “Spagna-Maria Ausiliatrice” (SMX) e “Sant’Antonio” del Portogallo (POR).

All’incontro ha partecipato anche don Guido Errico, del Settore Formazione della Congregazione.

All’inizio della giornata è stato suddiviso il tempo di lavoro tra i salesiani responsabili delle diverse fasi della formazione: pre-noviziato, tirocinio e teologato. Questo momento di riflessione ha lasciato spazio alla condivisione di esperienze da parte di tutti i partecipanti.

La mattinata si è poi conclusa con la celebrazione eucaristica presieduta dal Vicario Ispettoriale dei salesiani di SSM, don Samuel Segura.

Nel pomeriggio don Errico ha presentato un documento di riflessione sul profilo del formatore salesiano: “Il formatore nella nuova Ratio”. Dopo questa presentazione e la lettura del documento, c’è stato un momento di scambio di idee e di proposta di conclusioni su di esso.

I lavori si sono conclusi con una valutazione dell’incontro stesso e con la proposta di un prossimo appuntamento da tenersi nel prossimo anno accademico.

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Spagna – Le vite connesse grazie al programma europeo “Erasmus+”

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Madrid) – “L’Erasmus Day”, che si sta celebrando in tutta Europa tra il 9 e il 14 ottobre è una vetrina per numerose esperienze di internazionalizzazione nell’ambito del Programma europeo “Erasmus+”.  Circa 70 centri educativi dei Salesiani della Spagna partecipano a progetti nell’ambito del Programma europeo Erasmus+. L’internazionalizzazione non è una novità per la maggior parte delle scuole: gli scambi, l’implementazione di modelli di insegnamento bilingue, ecc… sono azioni che vengono portate avanti da diversi anni.

Ma il programma europeo Erasmus+ è diventato un modello per tutti, con tutte le possibilità che offre: mobilità degli studenti a breve e lungo termine, mobilità degli insegnanti per condividere e apprendere le metodologie didattiche, accoglienza di studenti, partecipazione a seminari, progetti con partner in altri Paesi…

Proprio per permettere alle scuole e ai giovani di mostrare la loro esperienza Erasmus, l’Unione Europea ha lanciato l’Erasmus Day.

Così, in vista di quest’appuntamento, e nell’ambito del progetto “Prep4Pro” (Preparation for ErasmusPro), le scuole dell’Ispettoria salesiana di Spagna-Maria Ausiliatrice hanno organizzato un tour virtuale e hanno creato un loro Erasmus Corner. Ad esempio, le azioni dei Salesiani di Monzón e di Palma del Río mostrano il lavoro educativo delle scuole salesiane.

Italia, Francia, Ungheria, Polonia, Finlandia, Austria, Germania, Irlanda, Repubblica Ceca, Belgio, Islanda, Romania, Slovenia, Malta, Bulgaria… e ancora diversi altri sono i Paesi che sono già stati visitati da studenti e insegnanti delle scuole salesiane. Si tratta di un vero e proprio scambio che costruisce un nuovo mondo globalizzato, arricchendo la vita dei protagonisti di queste esperienze. Se sono 70 i centri salesiani coinvolti in queste esperienze, sono centinaia gli studenti e gli insegnanti che ne hanno beneficiato.

Sergio Castrillo, studente di Impianti elettrici e automatici presso il centro “Padre Aramburu”, a Burgos, che ha vissuto il suo Erasmus+ in Polonia, racconta: “La mia esperienza è molto bella perché grazie ad essa ho imparato diverse qualità, come cercare modi per capire le altre persone, interagire con persone che parlano una lingua diversa dalla mia, vivere da solo con persone che non conoscevo e conoscere altre culture e costumi. Inoltre, sono entrato in un mondo del lavoro diverso da quello spagnolo. Qualcosa che mi ha aiutato a maturare”.

Da parte sua María Juan Navarro, insegnante al centro “Estrecho” di Madrid, che ha partecipato a un corso internazionale in Finlandia, spiega: “Il progetto di formazione per insegnanti Erasmus è un programma che arricchisce a livello sia personale, sia professionale. Dalla formazione e dalle metodologie condivise tra insegnanti di diversi Paesi nascono nuovi strumenti da applicare in classe per migliorare l’insegnamento”.

Con una chiara comprensione della società che li circonda e con l’impronta di Don Bosco nel loro DNA, i centri educativi dei Salesiani di Spagna si sono impegnati a partecipare a questo spazio di internazionalizzazione, come spiegano i responsabili di settore dei Salesiani di Avilés: “Fa parte della missione salesiana aumentare le possibilità di inclusione socio-economica dei nostri giovani anche attraverso la migliore offerta di internazionalizzazione della loro esperienza educativa nei nostri centri”.

E completa il discorso Daniel Alonso, responsabile dell’internazionalizzazione del “Centro Don Bosco” di León: “Questo tipo di attività è molto importante per imparare nuovi modi di lavorare e per fare un confronto efficace tra i metodi di lavoro nei diversi centri, nei luoghi di lavoro, ecc… Incoraggiamo l’intera comunità educativa a partecipare ad una qualsiasi di queste esperienze, perché sappiamo che nessuno rimarrà deluso”.

Inoltre, dalla mobilità degli insegnanti e dalle azioni congiunte promosse dalle Ispettorie (un lavoro molto importante si sta sviluppando in questo campo da parte del “Tech Don Bosco” dei Salesiani di Spagna-San Giacomo Maggiore), sono nati anche dei progetti comuni che portano la collaborazione oltre le semplici azioni di scambio.

Spagna: festa finale e concorsi scolastici nel 75° anniversario del centro salesiano di Cambados

Dal sito infoANS.

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Nel corso del 2023, i Salesiani di Cambados, in Galizia, celebrano il loro 75° anniversario di presenza.

A novembre si svolgerà l’atto finale di questa commemorazione, ma gli eventi celebrativi sono sparsi durante tutto l’anno. Lo scorso maggio si è tenuto un Concorso Letterario e di Ingegno.

Sabato 17 giugno, invece, ha avuto luogo la “Festa degli Exallievi”, una cerimonia in onore di tutti gli Exallievi del centro – tra cui vanno annoverati, peraltro, l’attuale Rettor Maggiore dei Salesiani di Don Bosco, Don Ángel Fernández Artime, e il cantautore e compositore internazionale Amancio Prada.

A motivo della Festa degli Exallievi oltre 140 persone provenienti dal quadrante nord-occidentale della Spagna si sono riunite per condividere i loro ricordi del periodo trascorso al centro e aggiornarsi sulle esperienze successive, in un clima che ha mantenuto sempre il sapore salesiano.

La festa è iniziata per tutti con il saluto affettuoso e personale del Rettor Maggiore, impossibilitato a partecipare di persona a motivo dei lavori del Consiglio Generale in corso a Torino.

Tutti i presenti hanno ricevuto anche il saluto del Direttore del Centro, hanno avuto modo di rivisitare le strutture della scuola, e di partecipare ad una serata speciale in cui tutti sono stati protagonisti, e al termine della quale Amancio Prada si è raccontato in uno speciale dialogo a cuore aperto. Inoltre, tutti insieme hanno celebrato l’Eucaristia per ringraziare i 75 anni di vita salesiana.

Prima di questo evento, nel mese di maggio, si erano già svolte diverse altre attività celebrative dell’anniversario, che hanno avuto un impatto sulla vita del territorio circostante. Il Concorso Letterario per il 75° anniversario e il Torneo dell’Ingegno, ad esempio, sono state due proposte aperte a tutti gli studenti della scuola primaria, superiore e della formazione professionale di base di Cambados e Castrelo.

Inoltre, la Giornata dello Sport e del Tempo Libero è stata condivisa con la scuola pubblica “San Tomé de Cambados”.

Il concorso letterario e il torneo dell’ingegno erano aperti a tutte le scuole della zona, e i premi sono consistiti in un diploma e in un buono in denaro per i primi tre classificati da spendere per materiale scolastico o abbigliamento.

L’organizzazione di entrambi i concorsi e dei premi, peraltro, hanno dato l’opportunità di rafforzare la collaborazione con l’Associazione dei Genitori dell’istituto e le librerie di Cambados.

Alla cerimonia di premiazione dei vincitori, inoltre, era presente anche Tino Cordal Rodríguez, primo Vicesindaco del Comune di Cambados, egli stesso exallievo della scuola, che ha consegnato i premi insieme alla Preside, Asunción Rodríguez Tesouro.

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Spagna – Un’opportunità di crescita e di accompagnamento dei giovani attraverso il Servizio Civile

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Madrid) – Il 29 e 30 maggio scorsi, il Centro Nazionale di Pastorale Giovanile di Roma ha ospitato un incontro formativo e di valutazione con i giovani italiani che nel corso di quest’anno pastorale hanno svolto la loro esperienza di Servizio Civile all’estero, in alcuni dei centri giovanili dell’Ispettoria di Spagna-San Giacomo Maggiore (SSM).

Don Santi Domínguez, che coordina questo progetto dal 2002, spiega nel dettaglio: “Il governo italiano offre ai giovani tra i 18 e i 29 anni di investire 12 mesi della loro vita in un servizio di utilità sociale, partecipando attivamente alla vita delle comunità e delle istituzioni a livello locale, nazionale e internazionale. Può essere svolto in Italia o all’estero, con particolare attenzione ai principi di solidarietà, partecipazione e inclusione. Il suo obiettivo principale è l’utilità sociale attraverso i progetti che vengono sviluppati, nel nostro caso nei centri giovanili”.

Da parte italiana, il progetto è coordinato da “Salesiani per il Sociale APS”, associazione senza scopo di lucro e di promozione sociale nata nel 1993 e promossa dalle Ispettorie salesiane d’Italia, che ha come suo scopo fondamentale la promozione integrale dei minori e dei giovani a rischio di esclusione sociale.

Coordinato a livello locale dalla Delegazione ispettoriale di Pastorale Giovanile, il progetto di Servizio Civile all’estero dei giovani italiani si rinnova in modo continuativo nei centri giovanili dell’Ispettoria SSM di Valladolid, León, Villamuriel de Cerrato, Ourense, Santiago de Compostela, Vigo e La Coruña.

Essendo un progetto continuativo, a settembre si svolgerà la formazione a Roma e poi dei nuovi volontari saranno inseriti nei centri giovanili di SSM; così come altri volontari verranno destinati all’altra Ispettoria dei Salesiani di Spagna, quella di “Spagna-Maria Ausiliatrice” (SMX), e a quella delle Figlie di Maria Ausiliatrice.

“Anche se la selezione dei volontari è molto complicata, dato che ci sono più di 100 volontari che fanno domanda ogni anno, e va assolta tutta la parte burocratica con il ministero italiano, possiamo davvero dire che è un progetto molto salesiano – continua don Domínguez –. Papa Francesco nell’Evangelii Gaudium ci dice che siamo chiamati ad aggiornare la nostra pastorale partendo dai bisogni dei giovani, soprattutto dei più poveri. Le sfide sono fatte per essere superate. E noi siamo realisti, ma senza perdere la gioia, l’audacia e la dedizione fiduciosa. Non lasciamoci derubare della nostra forza missionaria”.

Conclude infine il salesiano: “Sono 20 anni in cui proponiamo ai giovani italiani un’esperienza di servizio, apprendimento e formazione nei nostri centri giovanili. Una grande ricchezza per loro e anche per noi”.

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Spagna – Pinardi e la Comunità di Madrid cercano alleanze con le imprese per realizzare l’inserimento lavorativo di giovani a rischio di esclusione

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Madrid) – 400 giovani di età compresa tra i 18 e i 29 anni avranno la possibilità di formarsi in aziende di diversi settori grazie al programma “Prima Esperienza Professionale”, promosso dalla Federazione delle Piattaforme Sociali Salesiane Pinardi e dalla Comunità di Madrid.

La Federazione delle Piattaforme Sociali Salesiane Pinardi e la Comunità di Madrid hanno annunciato il loro programma “Prima Esperienza Professionale” (PEP). Questa iniziativa, attiva da anni, consente la formazione e l’inserimento lavorativo di giovani a rischio di esclusione sociale.

Rappresentanti di aziende come Ibedrola, La Caixa, UPS, Ferrovial, El Corte Inglés, Sacyr, Orange, Meliá, IBM, JP Morgan, Auren, Parques Reunidos e Clece, hanno partecipato all’evento svoltosi a Madrid. La Consigliera della Famiglia, della Gioventù e delle Politiche Sociali della Comunità di Madrid, Concepción Dancausa, ha messo in guardia da due realtà riguardanti l’occupazione: il preoccupante tasso di disoccupazione giovanile e le difficoltà delle aziende a ricoprire alcune posizioni.

“Non abbiamo tempo da perdere”, ha detto Dancausa, che ha spezzato una lancia in favore dei giovani: “Sono irrequieti, creativi e intraprendenti. E vogliono imparare”. L’assessore ha presentato la “Prima Esperienza Professionale” come “un modello di immersione lavorativa per aumentare l’occupabilità sociale e lavorativa dei giovani che si trovano in una situazione di abbandono scolastico precoce”. In questo senso, ha messo in risalto il lavoro dei salesiani e ha incoraggiato le aziende a dare un’opportunità ai giovani attraverso questo progetto.

Sulla stessa linea Javier Doval, coordinatore generale di Pinardi, ha parlato di “giovani che hanno bisogno di una proposta che punti su di loro e sulle loro enormi potenzialità”. Come ha spiegato, “PEP vuole essere un programma personalizzato in un ambiente di lavoro reale, che, per quanto possibile, sviluppa la formazione pratica. Grazie alle aziende che si impegnano e ad un triplice accompagnamento di persone che ispirano i giovani, permetterà loro di acquisire competenze personali e professionali, ottenendo un impatto nella comunità che li accoglie”.

La presentazione si è conclusa con le testimonianze di due giovani e tre rappresentanti di aziende partecipanti al programma.

Informazioni sul progetto

“Prima Esperienza Professionale” nasce con la vocazione di rispondere al problema della disoccupazione giovanile. Il progetto offre un’alternativa per aumentare il tasso di occupazione dei giovani con difficoltà in settori come l’ospitalità e la logistica.

Il percorso si basa su un’attenzione globale alla persona (personale, sociale, familiare e lavorativa), sull’acquisizione di esperienze e formazione ricercando una maggiore qualità nell’inserimento. Dopo aver perfezionato le proprie capacità lavorative, i partecipanti svolgono un’attività lavorativa presso le aziende collaboratrici e, infine, hanno la possibilità di accedere al mondo del lavoro o proseguire ancora gli studi.

A livello globale, il progetto si rivolge a giovani che non hanno terminato gli studi, che presentano una situazione personale, sociale ed economica di rischio. In ogni momento i giovani sono accompagnati da équipe di educatori e mentori professionisti delle aziende.

Maggiori informazioni: pep@pinardi.co

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Portogallo – Incontro dei formatori salesiani delle Ispettorie di Spagna e Portogallo

Dall’agenzia ANS.

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Lisbona, Portogallo – gennaio 2023 – Dal 13 al 15 gennaio si è svolto l’incontro dei formatori salesiani delle Ispettorie di Spagna e Portogallo, che si dedicano alla formazione nelle varie Commissioni Ispettoriali o si occupano dei salesiani in formazione nelle tappe del postnoviziato, teologato e tirocinio. L’evento ha riunito una quindicina di formatori, guidati dai Delegati per la Formazione delle tre Ispettorie: don Fernando Miranda (SMX), don Juan José Bartolomé (SSM) e don João Chaves (POR). Durante le giornate sono stati approfonditi alcuni temi tra cui: “Il colloquio con il direttore, l’accompagnamento spirituale e le ammissioni: alcuni orientamenti e linee guida”, di don Ivo Coelho, Consigliere Generale per la Formazione, tratto dagli Atti del Consiglio Generale (ACG) 438; “Una formazione per e nella missione” e “L’esperienza di orientamento vocazionale salesiano. Itinerario di formazione” (ACG 438), di don Miguel Angel García Morcuende, Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile.

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Spagna – Al via “Prima Esperienza Professionale”, una soluzione alla disoccupazione giovanile, progetto pilota di Pinardi e della Comunità di Madrid

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Madrid) – Nel mese di ottobre 2022, l’ente sociale salesiano “Pinardi” e la Comunità di Madrid hanno lanciato il progetto “Primera Experiencia Profesional” (Prima Esperienza Professionale), un progetto che si propone di affrontare il problema della disoccupazione giovanile con una metodologia innovativa, e di studiarne l’impatto. Grazie a questa iniziativa, che ha preso il via nei centri Pinardi della capitale madrilena – Atocha, Puerta del Sol e Pan Bendito – e nelle città di Alcalá de Henares, Fuenlabrada e Parla, 400 giovani avranno l’opportunità di scoprire la propria vocazione professionale con una formazione realizzata in ambienti di lavoro reali all’interno delle aziende.

“Primera Experiencia Profesional” mira a sperimentare un modello innovativo di immersione nel lavoro. Il progetto ha un duplice obiettivo: offrire ai giovani in situazione di vulnerabilità sociale un’esperienza professionale; e fornire alle aziende l’opportunità di scoprire potenziali talenti. L’idea principale è quella di mettere in contatto giovani con il desiderio di lavorare con aziende che si impegnano per le persone. La chiave del successo risiede nel mentoring professionale in un ambiente di lavoro reale, che facilita l’acquisizione di competenze personali e professionali in modo intensivo ed esperienziale.

Il progetto persegue un approccio inclusivo alla formazione e all’apprendimento, abbattendo le barriere che spesso esistono tra i giovani e le aziende, e scommettendo su quei giovani che sono stati lasciati ai margini e che invece aspettano solo una seconda opportunità per formarsi, imparare e scoprire la propria vocazione.

I 400 giovani che partecipano al progetto saranno accompagnati dalle équipe educative di Pinardi e da tutor professionisti delle aziende partecipanti. Queste due figure, formative e professionali, offrono ai giovani coinvolti un’opportunità unica di trovare lavoro grazie all’integrazione di competenze sociali e professionali, con un sostegno sociale personalizzato, con borse di studio affinché la situazione economica non sia un ostacolo alla formazione, con un tutoraggio professionale sul posto di lavoro reale e un accompagnamento individuale per lo sviluppo personale e professionale.

Le imprese sono al centro della metodologia di “Primera Experiencia Profesional”. Sono coinvolte e impegnate nella progettazione e nell’aggiornamento del programma di formazione secondo le esigenze del mercato del lavoro. L’attrattiva di questa formazione risiede nel fatto che è al 100% pratica, offre riferimenti professionali stimolanti e nuovi posti di lavoro per i giovani.

I giovani partecipanti attraversano diverse fasi durante lo sviluppo del progetto; una prima fase di attivazione, in cui perfezionano le loro competenze lavorative e conoscono le aziende che collaborano; una seconda fase di immersione lavorativa che permette loro di vedere come possono applicare le loro nuove competenze con una formazione tecnica all’interno dell’azienda; una terza fase con un doppio percorso, l’inserimento nel mercato del lavoro e il ritorno alla formazione che porti al conseguimento di un titolo di studio – percorsi che possono avvenire contemporaneamente. Tutto questo è accompagnato dall’orientamento personalizzato, dallo sviluppo professionale e dalla formazione offerti dalle équipe e dai servizi educativi di Pinardi.

“Primera Experiencia Profesional” è un progetto dell’ente sociale salesiano “Pinardi” e della Comunità di Madrid per il miglioramento dell’occupabilità dei giovani e del loro ritorno nei cicli scolastici, finanziato dal Ministero dell’Inclusione, della Sicurezza Sociale e della Migrazione e dal fondo “Next Generation EU” attraverso il Piano di Recupero, Trasformazione e Resilienza.

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