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“Cooperare localmente per competere globalmente”: accordo tra l’Università di Torino, il Politecnico di Torino e Università Pontificia Salesiana

Pubblichiamo dall’agenzia salesiana ANS un articolo dove si presenta l’accordo di cooperazione interuniversitaria tra la UniTO, il PoliTO e l’UPS per per attività tecnico-scientifiche e formative.

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(ANS – Torino) – Venerdì scorso, 10 luglio, nell’Aula Magna della Cavallerizza Reale dell’Università di Torino, il Rettore dell’Università di Torino (UniTO), Stefano Geuna, il Rettore del Politecnico di Torino (PoliTO), Guido Saracco, e il Rettore dell’Università Pontificia Salesiana (UPS), don Mauro Mantovani, hanno presentato alla stampa l’accordo di cooperazione interuniversitaria tra i tre atenei per attività tecnico-scientifiche e formative.

Sono intervenuti, inoltre, il Prof. Alessandro Zennaro, Direttore del Dipartimento di Psicologia e referente UniTO per l’attuazione della convenzione; il Prof. Sebastiano Foti, Vicerettore per la Didattica referente del PoliTO per l’attuazione della convenzione; e il Prof. Alessio Rocchi, Direttore Generale dell’Istituto Universitario Salesiano Torino Rebaudengo (IUSTO) e delegato dell’UPS per l’esecuzione della convenzione.

L’accordo facilita forme permanenti di collaborazione scientifica, anche mediante progetti integrati di ricerca tra docenti e ricercatori dei tre atenei. Da un punto di vista didattico, offre l’opportunità ai rispettivi studenti di frequentare singoli corsi di insegnamento attivati presso gli altri atenei, sostenere i relativi esami e ottenere il riconoscimento dei crediti coerenti con il corso di studio. Gli atenei si impegnano inoltre, laddove siano presenti curricoli e titoli affini, a favorirne il reciproco riconoscimento.

La convenzione facilita pure, secondo modi e tempi da stabilirsi di volta in volta, l’accesso reciproco di studenti e docenti alle diverse strutture didattiche e di supporto, come biblioteche e laboratori. Potranno essere attivati, infine, dei curricoli joint-degree finalizzati al conseguimento dei gradi accademici, corsi interuniversitari di perfezionamento, di specializzazione e dottorati di ricerca.

“La firma di quest’accordo di cooperazione costituisce un importante rafforzamento della rete universitaria e accademica in campo scientifico e didattico – ha dichiara il prof. Stefano Geuna, di UniTO – È il segno di una forte attenzione verso tutte le opportunità di sviluppo della conoscenza e della formazione. La convenzione rende possibili numerose eccellenti opportunità di scambio per ricercatori e docenti, ma contiene anche linee precise di potenziamento della didattica: dai corsi di laurea di I livello fino ai dottorati. Oltre a questo, però, un significato particolare acquisisce la collaborazione per mettere in atto azioni concrete e iniziative congiunte finalizzate a perseguire il benessere delle persone, valorizzando il capitale umano operante nelle rispettive comunità universitarie. Tanto più in questo periodo di pandemia. Ancora una dimostrazione di come una radicata vocazione allo sviluppo sociale e civile accomuni i nostri Atenei”.

“L’epoca che stiamo vivendo rende sempre più evidente la necessità di rafforzare con discipline socio-economiche, filosofiche e con quelle che in senso ampio vengono denominate ‘scienze sociali’ la formazione dei tecnici, quindi dei nostri futuri ingegneri, architetti, designer e pianificatori. Anche la ricerca è sempre più trasversale e ricomprende discipline un tempo ben distinte e separate, che oggi si integrano in progetti complessi, che oltre all’aspetto tecnico considerano anche l’impatto sull’uomo e sulla società. Questa convenzione va proprio in questa direzione di collaborazione a livello cittadino, a vantaggio degli studenti dei tre atenei e di tutte le nostre attività di ricerca”, ha aggiunto il Rettore del PoliTO, Guido Saracco.

“La stipula di questa convenzione assume un significato particolare per il nostro territorio – ha commentato il prof. Alessio Rocchi, Direttore dello IUSTO (UPS) –. Come atenei abbiamo la concreta possibilità di cooperare localmente per competere meglio globalmente; di fronte alle sfide presenti e future, le nostre università possono davvero fare la differenza nella produzione e nella valorizzazione della conoscenza”.