Articoli

Brindisi, successo per il concerto di Natale del coro polifonico “Domenico Savio”

Da Brindisi, la notizia pubblicata da Brindisi Report.

***

È stato un coinvolgente concerto di Natale, quello proposto dal Coro Polifonico Giovanile “Domenico Savio” di Brindisi, formato da ragazzi, giovani e adulti dell’oratorio salesiano di Via Appia. Il coro, nato poco più di un anno fa, nel settembre 2020, nel periodo più difficile della pandemia, si è esibito per la prima volta in concerto, in presenza, nella serata di giovedì 30 dicembre nel teatro della Casa Salesiana intitolato a Don Bosco, eseguendo una selezione dei più famosi canti della tradizione natalizia e non solo.

Guidata dal giovane Andrea Panzera, la Corale Giovanile “Domenico Savio” è riuscita, nonostante le difficoltà legate all’emergenza sanitaria in atto, a preparare un bellissimo concerto di Natale, che ha regalato al pubblico presente un momento di gioia. Il concerto, presentato da Francesca Andriolo, si è svolto nel rispetto dell’attuale normativa anti Covid-19, che prevede Green Pass rafforzato e mascherine di tipo Ffp2, ed è stato trasmesso anche in diretta streaming sulla pagina Facebook e sul canale Youtube dell’oratorio salesiano.

Il brano di Luca Carboni, “O è Natale tutti i giorni”, ha aperto il concerto del coro polifonico, proseguito poi con i più celebri canti della tradizione natalizia: da “Adeste Fideles”, canto che fa rivivere l’invito degli angeli ad adorare Gesù appena nato, ad “Astro del Ciel”, canto di origine austriaca scritto nell’Ottocento da Joseph Mohr; da “Joy to the World”, canto composto nel XVIII secolo, proposto dal coro nella rielaborazione di Monsignor Marco Frisina, a “Tu scendi dalle stelle”, canto composto nel 1754 da Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, proposto anch’esso nella versione di Frisina. Tra i canti non prettamente natalizi ma suonati spesso in questo periodo, l’intensa “Heal the world”, di Michael Jackson, canzone che invita alla pace per costruire un mondo migliore ed “Happy Xmas (War is over)” di John Lennon, del 1971, nato come brano di protesta contro la guerra in Vietnam. Eseguita anche come bis la celebre “We are the world”. Al termine del concerto natalizio Andrea Panzera ha ricordato una frase importante del santo fondatore delle congregazioni dei Salesiani, Don Bosco, secondo il quale: “Un oratorio senza musica è come un corpo senz’anima”. E con il saluto del responsabile dell’oratorio salesiano, don Dino Perulli, si è conclusa la bella serata musicale.

 

A Brindisi l’incontro “Giovani e lavoro” dedicato al Progetto Policoro

Pubblichiamo l’articolo di “Brindisi Report” dedicato alla presentazione del progetto “Giovani e Lavoro. L’esempio di Don Bosco e l’esperienza Progetto Policoro”.

***

Nella Sala Grazia Balsamo dell’Istituto Salesiano di Brindisi si è tenuto, nella serata di venerdì 7 febbraio un incontro molto interessante dal tema “Giovani e Lavoro. L’esempio di Don Bosco e l’esperienza Progetto Policoro”. L’incontro si è svolto alla vigilia dell’anniversario della firma del noto contratto di apprendistato di cui si fece promotore San Giovanni Bosco, risalente all’8 febbraio del 1852.

L’iniziativa è stata aperta da don Mimmo Roma, direttore dell’Ufficio Pastorale Sociale dell’Arcidiocesi di Brindisi-Ostuni e tutor del locale Progetto Policoro. Nel suo intervento introduttivo il parroco della Cattedrale ha spiegato che il Progetto Policoro ha natura di carattere nazionale in quanto nasce nell’ambito della Conferenza Episcopale Italiana ma si concretizza poi nella storia della nostra diocesi con l’apporto di diversi soggetti, tra cui i Salesiani per il Sociale. All’incontro su “Giovani e Lavoro” hanno partecipato il direttore dell’Ufficio Pastorale Sociale dell’Arcidiocesi di Foggia-Bovino, Massimo Rosario Marino, salesiano cooperatore e tutor del Progetto Policoro della stessa diocesi e l’animatrice di comunità del Progetto Policoro di Brindisi, dottoressa Francesca Esposto, che ha ricordato la nascita del progetto nel 1995: “Il Progetto Policoro è un progetto della Chiesa che tenta di dare una risposta concreta al problema della disoccupazione giovanile”, afferma l’animatrice di comunità, che evidenzia poi come il Progetto Policoro metta insieme diversi soggetti: ecclesiali, istituzionali, associativi e soggetti che militano attorno al mondo del lavoro, che insieme aiutano i giovani concretamente accompagnandoli alla creazione d’impresa.

“Se c’è un ragazzo che nel proprio territorio ha un sogno e vorrebbe realizzarlo, ma non ha le risorse”, prosegue l’animatrice di comunità”, “la Chiesa, insieme a questi altri soggetti, lo aiuta, lo accompagna concretamente, non solo burocraticamente, in tutti gli step che sono necessari per la creazione d’impresa, ma anche con dei fondi, con un micro credito”. L’animatrice di comunità ha parlato, infine, del lavoro svolto dall’equipe del Progetto Policoro della diocesi di Brindisi-Ostuni. Nel 2016 è stata ricreata una rete sul territorio formata da tanti professionisti che durante l’anno si incontrano per progettare, sul territorio, come sia possibile aiutare i giovani. Il Progetto Policoro è stato quindi promosso attraverso le parrocchie e le stesse associazioni che fanno parte dell’equipe e per aiutare i giovani a creare impresa vengono organizzati eventi di formazione e convegni.

L’incontro sui Giovani e il Lavoro è proseguito quindi con l’intervento di Massimo Rosario Marino, salesiano cooperatore e tutor del Progetto Policoro della diocesi di Foggia-Bovino, che ha parlato della profonda cultura del lavoro di San Giovanni Bosco, “patrono degli apprendisti”, citando alcuni passi significativi tratti dalle “Memorie” di Don Bosco, dal saggio della professoressa Paola Dal Toso dell’Università degli Studi di Verona “Don Bosco e il lavoro” e da una relazione tenuta nel 1988 da don Egidio Viganò, all’epoca Rettor Maggiore dei Salesiani.

Marino ha ricordato che la cultura del lavoro di Don Bosco nasce in famiglia e che il “patrono degli apprendisti” svolse tantissimi lavori nella propria vita, sin dall’età di quattro anni. Don Bosco sapeva fare tutto: dalla cucina alla sartoria. Fin dagli inizi il suo intento era quello di preparare i giovani apprendisti a guadagnarsi onestamente il pane. Attivò per i giovani tanti laboratori: da quello per calzolai a quello di legatoria, di falegnameria e sartoria, di tipografia e di fabbri-ferrai. Per il santo piemontese lavoro e fatica non erano un peso, ma un sollievo, e questo cercò di trasmettere ai suoi ragazzi. Prendeva a cuore ogni singolo ragazzo, lo avviava ad un mestiere che gli faceva apprendere e poi cercava di collocarlo presso un onesto datore di lavoro.

Il programma