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Spagna – Giovani italiani vivono un’esperienza di volontariato e solidarietà

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Madrid) – Continua a procedere nelle Ispettorie salesiane della Spagna il Servizio Civile Nazionale italiano. 50 giovani italiani sono attualmente in fase di formazione per andare poi in Spagna per un anno e svolgere attività di servizio in diversi Centri Giovanili e nelle Piattaforme Sociali dei salesiani.

Dopo l’iniziale ricezione delle candidature a Roma per i progetti, e dopo l’approvazione da parte degli uffici competenti, si sta ora portando avanti una nuova fase di questa iniziativa, in vigore dal 2002, che coinvolge giovani italiani nei progetti realizzati nelle presenze salesiane delle due Ispettorie dei Figli di Don Bosco in Spagna: “Maria Ausiliatrice” (SMX), con sede a Siviglia, e “San Giacomo Maggiore” (SSM), con sede a Madrid.

Il Servizio Civile è un programma del governo italiano che promuove la cultura del volontariato, della solidarietà, dell’inclusione sociale e dell’aiuto ai più deboli, che affonda le sue radici nell’antico servizio sociale sostitutivo del servizio militare. L’obiettivo del progetto è che i giovani italiani tra i 18 e i 28 anni, su base volontaria, scelgano di dedicare un anno della loro vita a lavorare in un progetto sociale, educativo, culturale o di altro tipo, nel proprio Paese o all’estero. Il programma interessa 30.000 giovani, 5.000 dei quali partecipano all’estero, di cui circa 1.000 lavorano in varie opere salesiane in diverse parti del mondo.

In questo anno accademico 2023-2024, 20 volontari italiani saranno accolti per svolgere un lavoro socio-educativo nelle case salesiane di SMX: lo faranno in collaborazione con i volontari e gli operatori della Comunità Salesiana – Fondazione “Don Bosco” (Jaén), della Comunità Salesiana – Fondazione “Don Bosco” (Córdoba), della Comunità Salesiana “Sagrado Corazón” (Antequera), della Comunità Salesiana “San Rafael” (San José del Valle), della Comunità Salesiana “Jesús Obrero” (Siviglia) e della Comunità Salesiana “Nuestra Señora del Carmen” (Utrera).

Nell’Ispettoria SSM, sotto il coordinamento della Delegazione Ispettoriale di Pastorale Giovanile, il progetto viene portato avanti in modo continuativo nei centri giovanili di Valladolid, León, Villamuriel de Cerrato, Ourense, Santiago de Compostela, Vigo e La Coruña; e quest’anno alcuni giovani parteciperanno anche ai progetti della Fondazione JuanSoñador in Galizia. In totale, l’Ispettoria SSM accoglierà 30 volontari italiani.

Don Santi Domínguez, che coordina questo progetto dal 2002 per conto dei Salesiani di Spagna – la controparte in Italia è “Salesiani per il Sociale APS” – ha partecipato anch’egli alla formazione insieme all’équipe italiana che sviluppa il progetto di Servizio Civile Italiano, e ha riferito dei molti i temi affrontati: metodologia e pianificazione, identità salesiana, Sistema Preventivo, comunicazione, gestione delle emozioni, dialogo interculturale, gestione dei conflitti, integrazione dei team e competenze sociali.

Per saperne di più sul Servizio Civile Italiano nelle presenze salesiane in Spagna, visitare il sito salesianos.info

Covid-19, la Fundamental Rights Agency riconosce l’impegno di Salesiani per il Sociale nei confronti dei giovani

La Fundamental Rights Agency (FRA) dell’Unione Europa ha pubblicato un Tweet e un post su Facebook in cui descrive l’impegno della Plataformas Sociales Salesianas e Salesiani per il Sociale per i giovani e minori nei servizi residenziali come una storia di speranza: Cosa significava l’isolamento #Covid19 per i giovani vulnerabili? A questa domanda Don Bosco International ha risposto raccontando come i salesiani in Spagna e Italia hanno sostenuto i giovani durante l’emergenza.

Tutto questo è stato possibile grazie al sostegno di Don Bosco International che ha facilitato l’interazione con la FRA, in quanto membro della Fundamental Rights Platform.

Queste le storie raccolte da Don Bosco International:

Tutte le famiglie si sono dovute adattare e hanno imparato a vivere insieme nella quarantena, a casa, senza poter uscire. Ma quale è stata la protezione di bambini e giovani? Quale è stata la loro esperienza in questa speciale circostanza? Abbiamo raccolto notizie incoraggianti da due partner di Don Bosco International, Salesiani per il Sociale e Plataformas Sociales Salesianas, rispettivamente le associazioni per il sociale dei Salesiani in Italia e in Spagna.

Noi ci siamo! Questa frase l’abbiamo ripetuta più volte durante gli ultimi mesi. Appena iniziata l’emergenza ci siamo subito messi a disposizione dei tanti bambini e ragazzi accolti nelle comunità e centri sparsi in tutta Italia, garantendo vicinanza e supporti concreti per affrontare questa difficile pandemia.

Per le nostre Case Famiglia è stato ancora più difficile convivere con questa emergenza: non potevamo permetterci di chiuderle perché molti dei ragazzi accolti non avevano una casa dove andare mentre altri rischiavano di rientrare in una famiglia che non gli avrebbe garantito sostegno. I nostri responsabili, educatori e operatori, pensando al loro bene, hanno preso tutte le precauzioni per evitare i contagi (mascherine, guanti, distanziamenti): un’emergenza nell’emergenza!

Don Antonio che a Torre Annunziata coordina due comunità per minori è stato uno dei primi a chiederci aiuto. «Ci servono urgentemente tre macchine da cucito! Modu, uno dei nostri ragazzi, faceva il sarto e ora è disposto a cucire 300 mascherine al giorno da distribuire gratuitamente ai poveri della città». In poche settimane abbiamo provveduto a recapitare tre nuove macchine professionali in comunità permettendo così a Modu e ai suoi compagni di avviare la produzione. In piena carenza di mascherine il contributo di Modu e dei suoi amici è stato essenziale: «Sto mettendo le mie capacità al servizio di don Antonio, dei torresi, degli italiani – ci ha scritto Modu – non preoccuparti Italia, tutto andrà bene!».

Eleonora, che invece a Santa Severa è responsabile della Casa famiglia “Stella del Cammino” ci ha chiesto supporto per i beni di prima necessità e un aiuto per pagare le utenze della casa. Grazie al contributo tempestivo inviato da Salesiani per il Sociale, Eleonora ha potuto acquistare igienizzanti, mascherine e guanti per mettere in sicurezza gli ambienti della casa vissuti dai dieci bambini accolti.

L’apprendimento a distanza è stata una modalità adottata in molte nostre strutture, soprattutto per l’affiancamento scolastico, garantito anche durante questi mesi di emergenza. Molte famiglie, però, si sono trovate impreparate a queste nuove formule didattiche perché prive di Pc, Tablet o di una connessione stabile per far partecipare i propri figli alle video-lezioni. Don Enzo, direttore della casa salesiana di Santa Chiara a Palermo ha voluto farsi voce di molti genitori in difficoltà del quartiere Ballarò, chiedendoci al più presto dispositivi connessi alla rete mobile. Grazie a un nostro fornitore in pochi giorni abbiamo recapitato in Sicilia 5 tablet (con possibilità di connessione) che grazie ai volontari della struttura, sono stati distribuiti subito a quelle case che ne avevano urgente bisogno.

Lo sforzo di queste settimane è stato notevole ma niente di tutto ciò sarebbe stato possibile senza la risposta generosa di molti nostri benefattori a cui vogliamo dire, a nome di tutti i nostri ragazzi, Grazie! Grazie per non averli lasciati soli, soprattutto in queste settimane difficili per tutti!

Sono ancora molte le richieste che stiamo ricevendo in queste ore e a cui vorremmo dare risposta al più presto. Anche per noi, Salesiani per il sociale, inizia un nuova fase dell’emergenza, ci sono nuovi bisogni da soddisfare e precauzioni da prendere. Ma ancora una volta, con più forza, vogliamo ribadire che «Noi ci siamo e non vogliamo fermarci!».

Don Bosco International