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Investire nell’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 4.7 – don Miguel Angel García Morcuende

Si è svolge oggi l’evento dal titolo “Investire nell’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 4.7: Potenziare il potere trasformativo dell’educazione” a latere del Forum Politico di Alto Livello delle Nazioni Unite sullo Sviluppo Sostenibile attualmente in corso a New York (5-12 luglio 2022). Come relatore introduttivo, don Miguel Angel García Morcuende, Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile della Congregazione Salesiana. Di seguito l’articolo pubblicato da ANS.

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ONU – Investire nell’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 4.7: “Potenziare il potere trasformativo dell’educazione”. Intervento del Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile

Si svolge oggi, a partire dalle ore 13:30 (UTC+2), un evento a latere del Forum Politico di Alto Livello delle Nazioni Unite sullo Sviluppo Sostenibile attualmente in corso a New York (5-12 luglio 2022), sotto gli auspici dell’ECOSOC, il Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite. Tale evento a latere, patrocinato da “Salesian Missions”, la Procura Missionaria salesiana con sede a New Rochelle, negli Stati Uniti d’America, ha per tema: “Investire nell’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 4.7: Potenziare il potere trasformativo dell’educazione” e vede come relatore introduttivo don Miguel Angel García Morcuende, Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile della Congregazione Salesiana.

L’evento patrocinato da “Salesian Missions”, grazie alla collaborazione di don Thomas Pallithanam, rappresentante salesiano presso l’ECOSOC, intende affrontare la necessità impellente di un’educazione integrale, con particolare attenzione alla meta n° 7 dell’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile (OSS) n° 4 (“Garantire entro il 2030 che tutti i discenti acquisiscano la conoscenza e le competenze necessarie a promuovere lo sviluppo sostenibile, anche tramite un educazione volta ad uno sviluppo e uno stile di vita sostenibile, ai diritti umani, alla parità di genere, alla promozione di una cultura pacifica e non violenta, alla cittadinanza globale e alla valorizzazione delle diversità culturali e del contributo della cultura allo sviluppo sostenibile”).

Sebbene siano stati compiuti notevoli progressi in questo campo, ancora non sono stati raggiunti i vari obiettivi prefissati. E, nonostante l’educazione sia sempre stata vista come un fattore di sviluppo, le disuguaglianze nel mondo continuano a crescere.

Gli obiettivi di cui al punto 4.7 possono rendere l’educazione veramente trasformativa.

E mentre la comunità internazionale si prepara al Summit sull’Educazione Trasformativa del settembre 2022, la sfida da vincere è quella di rendere l’educazione un vero e proprio motore di sviluppo.

Nel suo discorso introduttivo, don García Morcuende richiama innanzitutto la figura di Don Bosco, “una persona che fu fortemente impegnata nell’educazione, un grande costruttore di opere educative per le nuove generazioni, alle quali trasmise molti valori attraverso la scuola, la cultura e la formazione professionale: i suoi ragazzi venivano formati per essere lavoratori onesti e competenti, attori sociali dotati di grande senso civico, di cittadinanza attiva. Il suo è un messaggio moderno per i tempi di allora e di oggi”.

Sul modello del fondatore, il Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile fa derivare la concezione dell’educazione salesiana: “Nella nostra istituzione, la Congregazione Salesiana, l’educatore è sempre attento ai bisogni quotidiani dei giovani, è consapevole del suo impatto trasformativo in campo educativo, sociale e anche politico”.

E ricorda anche che per i Salesiani, presenti in 134 Paesi del mondo, con oltre 3.000 scuole, più di 700 Centri di Formazione Professionale e 90 Centri di istruzione superiore, oltre 1.000 centri dedicati alla popolazione giovanile più bisognosa, “è necessario mettere a punto un’intuizione intellettuale ed emotiva del mondo giovanile, soprattutto di quello più ‘abbandonato’: l’educazione, se non è integrale, oggi non è più efficace”.

Sviluppando il suo pensiero don García Morcuende argomenta ancora che “la società deve fare in modo che tutte le persone ricevano un’educazione integrale basata sul dialogo, sull’uso responsabile della libertà, sulla scoperta e sullo sviluppo delle competenze che abbiamo, sull’autonomia come capacità di autoregolazione di ognuno di noi, sull’empatia verso gli altri, e in breve, il suo interesse è quello di trasformarci in cittadini con sentimenti equilibrati e con la possibilità di sviluppare le nostre competenze”.

Si tratta, in poche parole, di coltivare “i valori degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, senza i quali l’educazione non può essere trasformativa”.

Per questo il Consigliere Generale richiama anche gli appelli di Papa Francesco per un Patto Globale sull’Educazione, così come il convergente Summit sull’Educazione Trasformativa di settembre 2022 convocato dal Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, entrambi mossi dalla consapevolezza che “Più i giovani sono educati ai valori, meglio possono lavorare per rendere questo mondo un posto migliore, dove regnino la pace e la giustizia e dove nessuno sia lasciato indietro”.

L’evento è moderato da Barbara Terenzi, Responsabile dell’Ufficio per i Diritti Umani e l’Advocacy dell’ONG salesiana “Volontariato Internazionale per lo Sviluppo”, e vede gli interventi anche di altre personalità e rappresentanti di agenzie internazionali, ONG e realtà impegnate a favore dei Diritti Umani.

DBI, un incontro sull’educazione per il futuro dell’Europa

Il 29 gennaio, in vista della festa di Don Bosco, il Don Bosco International organizza un incontro online “NEXT GENERATION EDU – Education for the Future of Europe”, per dare visibilità al lavoro dei Salesiani di Don Bosco “con” e “per” i minori e i giovani più vulnerabili in Europa e oltre.

Ecco il testo di presentazione:

“Volete fare una buona azione? Educate i giovani! Volete compiere un atto santo? Educate i giovani! Volete fare una cosa santa? Educate i giovani! In verità, ora e per il futuro, tra le cose sante, questa è la più santa”. Questo è ciò che migliaia di persone di diversi paesi hanno imparato da Don Bosco durante i suoi viaggi in Europa nella seconda metà del XIX secolo. Oltre 150 anni dopo, nel bel mezzo di una pandemia globale, l’educazione dei giovani è ancora un tema centrale in Europa.

Nonostante le numerose sfide, l’Unione Europea “cerca di fare di più” nel presente, come annunciato all’inizio dell’attuale mandato delle istituzioni europee, guardando al futuro della sua prossima generazione. All’indomani dell’adozione del piano di ripresa “Next Generation EU” e alla vigilia del lancio della Conferenza sul “Futuro dell’Europa”, Don Bosco International (DBI) desidera promuovere una riflessione sul ruolo dell’educazione.

Il DBI rappresenta i Salesiani di Don Bosco nelle istituzioni europee, come ufficio di collegamento con le politiche dell’Unione Europea in materia di educazione, cultura e gioventù, e come piattaforma che promuove e guida le iniziative e i progetti pianificati dai partner locali di Don Bosco in collaborazione con varie istituzioni internazionali. Alla vigilia delle celebrazioni annuali di Don Bosco, DBI si propone di fare il punto sulle lezioni apprese dai suoi partner al fianco di molti giovani, soprattutto i più vulnerabili, per sensibilizzare il pubblico sulle potenzialità dell’educazione per il futuro dell’Europa.

Nel quadro di riferimento continentale dell’Area Educativa Europea e in quelli globali, come gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile e il Patto Globale per l’Educazione, vogliamo fare in modo che, riducendo le disuguaglianze e prevenendo la discriminazione attraverso un’educazione di qualità e inclusiva, nessun minore e nessun giovane sia lasciato indietro in Europa. La presente iniziativa mira a mettere in evidenza alcune delle buone pratiche e delle alleanze esistenti in Europa e a livello internazionale per costruire società a misura di minori e giovani. Nuove misure promettenti a livello europeo, come la Garanzia per l’Infanzia, possono portarci in questa direzione. Vogliamo sottolineare come le piattaforme e le reti europee, come Eurochild e SIRIUS, stanno promuovendo il contributo della società civile a questo importante sforzo con un approccio basato sui diritti.

L’Educazione e Formazione Professionale (IFP) è sempre stata ed è tuttora uno dei settori centrali dell’attività educativa di Don Bosco. I partner di DBI oggi forniscono corsi di formazione professionale in molti paesi dell’UE, ma anche in quelli vicini e in altri continenti. Siamo quindi impazienti di partecipare attivamente a un’edizione più inclusiva e più internazionale del programma Erasmus. Un’edizione rafforzata della Garanzia per i giovani è anche benvenuta, nella misura in cui può incoraggiare gli Stati membri dell’UE a fare del loro meglio per raggiungere e attivare i più vulnerabili tra i giovani che non hanno un lavoro, un’istruzione o una formazione. Coerentemente, la transizione verde e digitale sono al centro dei nostri progetti di upskilling e reskilling, dove cerchiamo anche di assicurare un approccio olistico all’istruzione, per uno sviluppo umano integrale dei nostri beneficiari. Come diceva Don Bosco, al di là del trasferimento di competenze, “l’educazione è una questione di cuore”.

Il futuro dell’Europa ha bisogno di immaginazione. Ha bisogno di un’educazione di qualità e inclusiva. I bambini e i giovani in Europa sognano di osare. Noi dobbiamo osare sognare con loro.

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