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Catania – Il Centro Orizzonte Lavoro

La cooperativa sociale Centro Orizzonte Lavoro si pone come obiettivo, all’inizio dell’anno pastorale, quello di proporre servizi e possibilità per aiutare a costruire il futuro dei giovani e non solo.

Da Salesiani Don Bosco Sicilia:

La cooperativa sociale Centro Orizzonte Lavoro (COL), fondata alla fine degli anni Ottanta da Don Enzo Giammello SDB, si pone il compito di erogare una serie di servizi che puntino non soltanto al protagonismo giovanile e a quello del Terzo Settore, ma che abbiano come fine ultimo quello di costruire un futuro per i giovani e non solo.

A seguito della ridefinizione della Pastorale Giovanile e alla necessità, oggi sempre più urgente, di dare un contributo nel trovare nuove modalità di formazione ed inserimento dei giovani nel mondo del lavoro, l’Ispettoria Salesiana Sicula, da sempre attenta al mondo del lavoro e alla diffusione della sua cultura, ha scelto di valorizzare l’esperienza e il curriculum della Cooperativa sociale facendone uno strumento a servizio della Pastorale Giovanile.

Da Agosto del 2020 il COL ha cambiato sede, trasferendosi nei locali del San Francesco di Sales per lavorare ancor più in sinergia con gli uffici ispettoriali. Il presidente della Cooperativa, infatti, è don Alberto Anzalone, Delegato della Pastorale Giovanile per i Salesiani di Sicilia e Tunisia, coadiuvato da un’equipe così costituita: dott.ssa Dony Sapienza, vicepresidente, Don Giovanni D’Andrea, Ispettore, Don Gabriele Cardaciotto, Incaricato dell’Oratorio di Messina Giostra e dalla Dott.ssa Letizia Scandurra, responsabile dell’Ufficio del Servizio Civile Universale e di Pianificazione e Sviluppo sociale dell’Ispettoria Sicula.

Il Centro Orizzonte Lavoro , che dal 2021 è accreditato presso la Regione Siciliana per fornire servizi al lavoro, si occupa principalmente di accoglienza e di inserimento lavorativo, quindi attivando una continua consulenza volta all’orientamento scolastico-professionale e impegnandosi attivamente nello stimolare e nell’educare i giovani al lavoro e alla cooperazione, erogando corsi di formazione, webinar e interventi formativi di vario tipo, fra cui le innovative tecniche di ricerca attiva del lavoro, il bilancio delle competenze, la progettazione sociale e la gestione e rendicontazione di progetti.

Dunque tutte le attività sono volte a indirizzare giovani e adulti nel trovare il percorso lavorativo più adatto a loro o ad avviare una propria impresa. A tal fine è anche costantemente attivo un servizio di informazione e aggiornamento attraverso due differenti newsletter: la prima finalizzata a mostrare opportunità lavorative e formative in Sicilia, in Italia e all’Estero, mentre la seconda è dedicata alle aziende e agli enti del Terzo Settore con bandi e opportunità di finanziamento.

Inoltre nel corso degli anni la cooperativa ha promosso svariati progetti, fra cui il progetto “Non lasciamoli soli”, realizzato con il contributo della Fondazione Terzo Pilastro Internazionale, finalizzato all’inserimento socio-lavorativo di giovani dai 18 ai 30 anni e concluso nel 2021, mentre un progetto attualmente in corso, promosso da ANPAL e in cui il Centro Orizzonte Lavoro è ancora una volta partner attivo, è il progetto “Percorsi 4”, rivolto ai minori stranieri non accompagnati (MSNA) e che ha a sua volta permesso di attivare ben otto tirocini. Un ulteriore progetto è “Uno, due, tre… via!”, promosso dall’assessorato alle Politiche sociali e interamente dedicato al supporto alla genitorialità, alla maternità, alla conciliazione famiglia-lavoro e a sostenere i bisogni della prima infanzia nei quartieri di Catania – Librino, San Giovanni Galermo, Monte Po e Villaggio Dusmet – che ne accoglieranno le attività per la durata di tre anni.

L’idea del futuro tra i giovani: prima e dopo la pandemia

I valori della vita dei giovani tra i 18 e i 30 di Italia, Germania, Polonia e Russia sono fortemente orientati verso valori che riguardano la vita sociale e privata, evidenziando, invece, una lontananza rispetto ai valori politici e a quelli spirituali. È quanto emerge da un’indagine realizzata nei quattro paesi europei sui giovani e la loro idea di futuro. L’iniziativa, i cui risultati possono essere messi a confronto con quelli registrati in due precedenti ricerche sull’idea di futuro tra i giovani condotte nel 2018 e nel 2019, è stata promossa da un gruppo di esperti appartenenti a diversi enti: per l’Italia, l’Eurispes che si è avvalso anche dalla collaborazione del dipartimento Coris della Sapienza Università di Roma e dell’università Mercatorum di Roma, del dipartimento di scienze economiche dell’Università degli studi di Bologna. Nell’indagine 2020 emerge una sorta di “apatia dei valori” espressa dai giovani italiani. Un netto crollo è registrato nella posizione dei valori come “una vita onesta” (-22,5%), “il rispetto della legge” (-21,2%), “seguire ideali, princìpi” (-19,4%), “indipendenza personale, libertà” (-19%) e “l’istruzione” (-20,8%). In una situazione segnata da una mortalità crescente e diffusa e dagli appelli delle autorità e dall’enfasi della comunicazione a proteggersi dalla aggressione del virus, il valore “salute”, ha ceduto la sua posizione rispetto al valore “democrazia” (valore complessivo “democrazia” pari al 90,6%; valore “salute” pari all’85,9%; era pari al 97,8% nel 2018).

Per le giovani donne italiane l’importanza centrale della famiglia ha perso il suo carattere assoluto. Le ragazze riconoscono l’importanza dell’istruzione (79,1%) e della carriera (78,1%), del lavoro (81,1%) e del denaro (84,8%), dell’indipendenza e della libertà personale (77,5%), della libertà di parola (76,7%) e dell’adesione a ideali e princìpi (78,5%), così come l’importanza di famiglia (78,4%) e figli (78,3%) solo il 17,9% dei giovani italiani vuole restare con i genitori. Infatti l’82,1% dei giovani italiani dichiara di volere intraprendere una vita indipendente in futuro e ritiene che l’età ottimale per questo cambio di vita sia di 23,7 anni (valore medio). Ma negli altri paesi c’è maggiore desiderio di autonomia. In molti casi il timore di spiccare il volo è correlato alla condizione economica.

Le idee dei giovani italiani sul numero ideale di bambini (2,2 bambini) superano di poco la cifra necessaria per la semplice riproduzione generazionale (per gli altri paesi le indicazioni sono: Francia 2,0, Polonia, 2,2, Russia 2,0). Quando poi si collega questa proiezione ideale alle condizioni reali di vita dei giovani, il loro orientamento immediatamente cala fino ad indicare un numero medio di 1,61 figli per donna. Secondo i giovani italiani, un’esistenza comoda e dignitosa senza tensioni inutili si ottiene quando il reddito mensile raggiunge i 2.349 euro. Nel confronto con i giovani degli altri paesi questo obiettivo si raggiunge con il seguente livello di reddito: Francia 9.878,87 euro, Polonia 908,99 euro, Russia 1.258,72 euro.

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