Articoli

Spagna – La “Fundación Don Bosco” celebra il suo 25° anniversario con un grande evento al “CaixaForum” di Siviglia

Dall’agenzia ANS.

***

(ANS – Siviglia) – Lo scorso 9 aprile, presso il “CaixaForum” di Siviglia, si è svolta la cerimonia per il 25° anniversario della “Fundación Don Bosco”, alla quale hanno partecipato il Presidente del Parlamento andaluso, Jesús Aguirre, il Sindaco di Siviglia, José Luis Sanz, la Consigliera per lo Sviluppo Educativo, Patricia del Pozo, la Consigliera per l’Occupazione, Rocío Blanco, e il Vicedirettore Generale della Fondazione bancaria “la Caixa”, Marc Simón.

Più di 300 persone si sono riunite in questo festoso evento, caratterizzato da una grande atmosfera familiare, insieme ad un’ampia rappresentanza dell’amministrazione pubblica andalusa, del settore imprenditoriale e del terzo settore dell’Andalusia. In questo modo è stato dato un riconoscimento al lavoro che questa fondazione salesiana ha svolto nei suoi 25 anni di esistenza, ovvero da quando è stata creata nel 1998.

La serata di gala, che ha avuto come filo conduttore la forza trasformatrice dei sogni, è stata presentata dalla cantante Virginia Carmona, mentre l’intrattenimento musicale è stato curato dalla cantante Laura Gómez. L’evento ha visto la testimonianza di giovani in situazioni di vulnerabilità, che sono o sono stati assistiti nelle diverse località in cui la Fondazione è presente, attraverso i suoi 28 centri sociali e le sue oltre 90 presenze, tra cui centri per la tutela dei minori, appartamenti per giovani rifugiati, Scuole della Seconda Opportunità e molteplici progetti di inserimento lavorativo.

Ignacio Vázquez de la Torre, Direttore Generale della “Fundación Don Bosco”, nelle sue parole di benvenuto ha voluto sottolineare “quanto bene è stato fatto dagli inizi della Fondazione, quante persone hanno incontrato Don Bosco in questi 25 anni… Dio solo sa quante persone hanno beneficiato di quell’intuizione della Congregazione Salesiana di avvicinarsi alle persone in situazioni di vulnerabilità”. Vázquez ha poi voluto ricordare che nella “Fondazione portiamo il carisma di Don Bosco in tutti i luoghi in cui siamo; ogni progetto, ogni strategia, ogni opzione ha sempre cercato di avere lo stesso carattere che Don Bosco aveva a Valdocco, un segno di fedeltà e autenticità”.

Da parte sua, Marc Simón, ha evidenziato che “il legame con l’occupazione unisce la Fundación Don Bosco con la Fondazione ‘la Caixa’, offrendo opportunità per creare una società più giusta, con una reale uguaglianza”. Ha inoltre sottolineato che per “la Caixa”, coinvolgere i giovani in iniziative per il loro futuro è essenziale e non potrebbe essere fatto senza la collaborazione di tutti. Pertanto, è questo il momento di continuare ad affrontare sfide importanti. Simón ha poi concluso insistendo sul fatto che dobbiamo “aiutare ad incorporare la tecnologia, in modo che le persone abbiano maggiori opportunità”.

Don Fernando Miranda, Superiore dell’Ispettoria di Spagna-Maria Ausiliatrice (SMX) e promotore della “Fundación Don Bosco”, ha sottolineato che “la Fondazione ha sempre una visione provvidenziale di questi giovani che si trovano in situazioni di vulnerabilità e se alcuni settori vedono i giovani come una storia finita, per la Fondazione rappresenteranno sempre una storia da scrivere”. Don Miranda ha dunque insistito sul fatto che si deve compiere ogni sforzo per accogliere la persona, con l’affetto e la fiducia che caratterizzano lo stile educativo salesiano.

Il momento principale dell’evento è stato incentrato su una tavola rotonda a cui hanno partecipato tre giovani rappresentanti di diverse località e progetti dell’ente, che hanno portato le proprie testimonianze. Attraverso le loro storie, hanno condiviso il loro percorso verso l’autonomia e l’inserimento lavorativo. Sono stati accompagnati nel dialogo da Rocío Blanco, la quale ha sottolineato che “noi, come Amministrazione, siamo piccoli rispetto al lavoro della ‘Fundación Don Bosco’. E il fatto è che, come fondazione, aiutate molti giovani a trovare la loro strada. I giovani sono una grande risorsa per l’Andalusia e per questo, come assessore, vorrei sottolineare l’enorme impegno e la collaborazione tra pubblico e privato che ci rende tutti grandi”.

All’evento ha partecipato anche don Rafael Bejarano, SDB, Coordinatore delle Opere e dei Servizi Sociali Salesiani nel mondo. “Una parte fondamentale della nostra opera sono gli educatori – ha osservato – in tutti i Paesi in cui lavoriamo; loro sono persone appassionate, perché fare l’educatore è un compito complesso, ma fare l’educatore nel campo sociale è ancora più complicato. Un compito così bello che offre ai giovani un sostegno per crescere e progredire”, ha aggiunto don Bejarano.

Da parte sua, Patricia del Pozo, Exallieva dei Salesiani dell’opera “Santissima Trinità” di Siviglia, si è commossa per le parole di affetto nei confronti dell’istituzione e per i ricordi che hanno evocato i momenti vissuti all’evento. Ha evidenziato inoltre il ruolo dell’amministrazione, sottolineando che “ogni giorno ci impegniamo per continuare ad ampliare gli orizzonti e raggiungere nuovi traguardi, confermando, ad esempio, che le Scuole della Seconda Opportunità sono una macchina per generare un futuro ricco di possibilità”.

Il sindaco di Siviglia, José Luis Sanz, ha affermato che “oggi abbiamo capito questa non è solo una fondazione, ma una grande famiglia, che si trova dove c’è più bisogno”.

Jesús Aguirre, Presidente del Parlamento dell’Andalusia, ha poi chiuso l’evento con le sue parole colme di vicinanza a coloro che attualmente compongono l’organizzazione e a coloro che l’hanno promossa ai suoi inizi. Ha commosso la platea quando ha ricordato il recentemente scomparso don Paco Ruiz, che fu Superiore dei Salesiani di Sivilia e fondatore della “Fundación Don Bosco”. “Scommettere sui giovani è scommettere sul futuro, riorientare il loro cammino e cercare il beneficio dei giovani. È, di conseguenza, il beneficio di tutta la società”, ha concluso Aguirre.

L’evento commemorativo tenutosi al “CaixaForum” di Siviglia è stato l’occasione per la Fondazione per riflettere sui risultati raggiunti e riconoscere il lavoro di coloro che hanno reso possibile questo percorso, guardando al futuro con rinnovato ottimismo e determinazione.

Nel corso del 2023, la “Fundación Don Bosco” ha gestito 10 centri per la tutela dei minori, 20 appartamenti per l’autonomia, tre appartamenti di accoglienza per giovani richiedenti protezione internazionale e ha accompagnato l’integrazione nel mercato del lavoro di oltre 4.400 persone attraverso i 172 progetti che sviluppa.

Spagna: La “Fundación Don Bosco” per l’accoglienza e l’integrazione dei giovani migranti

Yassin e Jimmy, due esempi di giovani che si sono salvati grazie a Don Bosco. Condividono le loro storie di riscatto, realizzate grazie all’impegno dei salesiani, dei laici e dei volontari della “Fundación Don Bosco”, dell’Ispettoria Spagna-Maria Ausiliatrice, a pochi giorni dalla conclusione del Congresso Internazionale delle Opere e dei Servizi Sociali Salesiani.

***

Quanti sono i giovani per cui Don Bosco significa crescita, salvezza, punto di svolta nella propria vita? A partire dai tempi di Valdocco fino ai giorni nostri, milioni, perché l’opera iniziata dal Santo piemontese viene portata avanti nel suo nome ancora oggi. Yassin e Jimmy sono solo due tra i tantissimi esempi che si potrebbero riportare. A pochi giorni dalla conclusione del Congresso Internazionale delle Opere e dei Servizi Sociali Salesiani, che ha ribadito la centralità e offerto nuovi impulsi all’azione salesiana per la promozione umana integrale dei giovani più bisognosi, condividiamo le loro storie di riscatto, realizzate grazie all’impegno dei salesiani, dei laici e dei volontari della “Fundación Don Bosco” (FDB), dell’Ispettoria “Spagna-Maria Ausiliatrice” (SMX).

Yassin Halim, un giovane che ha ricevuto assistenza nelle case del “Progetto Buzzetti” della FDB, ha battezza con gratitudine il suo negozio da parrucchiere recentemente aperto a Santa Cruz de Tenerife proprio con il nome di “Don Bosco”.

Perché l’hai chiamato ‘Don Bosco?’” – gli ha chiesto un cliente mentre il giovane barbiere era impegnato a tagliargli la barba.

Perché Don Bosco mi ha tolto dalla strada”.

In verità, si tratta di una domanda che viene rivolta spesso a Yassin da quando ha inaugurato i locali dell’attività.

Circa quattro anni fa, è arrivato in barca, con i suoi sogni stretti in uno zaino e tante incertezze. Mesi di strada, di pasti presso la Caritas Diocesana e di lezioni di lingua con la Fondazione Don Bosco, finché un ordine di espulsione per mancanza di documenti lo ha confinato in una delle case del “Progetto Buzzetti” della FDB a Tenerife.

Oggi Yassin vede il suo sogno realizzarsi ed è orgoglioso di spiegare spesso perché ha messo Don Bosco sull’insegna del luogo in cui lavora e s’impegna per la crescita professionale.

Jimmy Samuel, invece, è un giovane di 21 anni di origine venezuelana, giunto in Spagna neanche due anni fa. Parlare con lui significa ascoltare la storia di un percorso di continuo auto-miglioramento, alla ricerca di quelle opportunità che gli erano state negate nel suo Paese.

La sua è una storia di duro lavoro, di molto lavoro, di perseveranza, di gratitudine per il sostegno e le opportunità che gli sono state date. La FDB, infatti, lo ha accompagnato in un percorso di crescita integrale: assistenza nelle pratiche burocratiche, orientamento negli studi, educazione formale.

Jimmy ci ha conquistati con quel sorriso che non perde mai, con il racconto melodioso della sua storia e con il suo sguardo soddisfatto quando afferma che è riuscito a laurearsi” – affermano dall’ufficio dei Progetti di Educazione Sociale della FDB

La sua storia è una delle tante testimonianze che danno un volto al nostro lavoro come Piattaforme Sociali Salesiane.

Sul canale YouTube della FDB sono disponibili un breve video che presenta il negozio di parrucchiere di Yassin e un altro video in cui è lo stesso Jimmy a raccontare il suo percorso alla ricerca di un futuro migliore.

La “Fundación Don Bosco” sviluppa progetti di assistenza residenziale, inserimento socio-educativo e socio-occupazionale, sostegno all’educazione formale, lotta al divario digitale, promozione della comunità e iniziative di volontariato sociale, che ha alla base di ogni sua azione la metodologia del Sistema Preventivo. È caratterizzato da un’educazione completa e da un accompagnamento personalizzato, con la persona protagonista del suo processo e in un’atmosfera familiare.

Vai alla notizia

Spagna, i salesiani aprono una scuola del digitale

Dal sito de L’Osservatore Romano.

***

Un primo gruppo di 25 giovani verrà formato alle nuove tecnologie presso la Don Bosco F5. Si tratta di una scuola digitale, inclusiva e solidale, la prima in Spagna, che verrà sviluppata in Andalusia sotto il modello pedagogico Simplon.co. Un’opera simbolo del lavoro salesiano con i giovani a rischio e le persone in difficoltà. Il progetto è nato dalla collaborazione tra la Fundación Don Bosco e la Factoría F5, fa parte delle attività sviluppate nell’area Polígono Sur di Siviglia, considerata una delle zone più vulnerabili del Paese, dove un gran numero di minori, giovani e famiglie sono immersi in situazioni di grave precarietà, soprattutto in termini di occupazione.

Secondo un’indagine sulla popolazione attiva, pubblicata dall’Istituto nazionale di statistica spagnolo (Ine), nel terzo trimestre 2020 si è registrato il più alto livello di disoccupazione dall’inizio del 2018 e in Andalusia, i senza lavoro sono più di 84.000. Vari i motivi che hanno spinto alla nascita del progetto. In primo luogo, la constatazione che nella popolazione giovanile la mancanza di accesso al mercato del lavoro è spesso predeterminata dall’abbandono precoce dei percorsi formativi, che impedisce di ottenere una formazione professionale adeguata e le competenze necessarie per accedere a un lavoro.

In secondo luogo, alcuni dati significativi della realtà socio-economica nazionale: stando al 10º rapporto sulla popolazione a Rischio di Povertà o Esclusione, in Spagna ci sono 12,3 milioni di persone in situazione di esclusione sociale; mentre, secondo i dati della Fundación Telefónica, ci sono oltre 56.000 posti vacanti nel settore tecnologico. Infine, il progetto della scuola Don Bosco F5 è generato soprattutto anche come risposta alla crisi provocata da covid-19, per cercare un’alleanza strategica tra tre realtà leader nell’intervento educativo e sociale, nella formazione tecnologica e nell’impegno imprenditoriale.

Secondo i promotori del progetto, Don Bosco F5 vuole essere un impegno verso i talenti nascosti, specialmente tra le donne in situazioni precarie, i giovani non qualificati, i disoccupati di lunga durata, i richiedenti protezione internazionale, i gitani, i giovani esclusi dalla pubblica amministrazione, gli immigrati e tutti quei gruppi che partono da una situazione di minori opportunità e di vulnerabilità.

Per lo sviluppo del progetto — si legge sul sito www.salesianos.edu — verrà utilizzata una metodologia innovativa, focalizzata sull’inserimento lavorativo, che punta su una pedagogia attiva, cento per cento pratica, che unirà dinamiche d’aula e online, metodi di apprendimento deduttivi e un costante orientamento professionale, con la realizzazione di progetti reali per le organizzazioni coinvolte, lezioni realizzate da professionisti del settore dell’hi-tech, incontri e giornate di assunzione con le aziende e nelle fiere del lavoro. In questo modo, Don Bosco F5, quindi, entrerà a far parte della prima rete di scuole digitali inclusive e solidali in Spagna, già presente a Barcellona, Madrid, Bilbao e nelle Asturie. Uno degli aspetti più interessanti è che si potrà accedere alla formazione nelle competenze più ricercate nel settore digitale senza conoscenze pregresse. Al tempo stesso, non si tratta di un salto nel buio: l’esperienza delle scuole F5 già attive dimostra che il 76 per cento degli allievi nei mesi immediatamente successivi alla formazione ottiene un lavoro, accede ad ulteriori corsi formativi o avvia un progetto imprenditoriale.

A livello tecnico, verrà offerta una formazione di 1.000 ore su: Design e sviluppo front-end di siti web e applicazioni (Html, Css e JavaScript), Design e sviluppo back-end di siti web e applicazioni, User experience design e prototipazione, uso di metodologie agili, come Kanban o Scrum.

La presenza della Fundación Don Bosco nell’area spagnola Polígono Sur è iniziata nei primi anni ‘90 con l’allestimento di case di accoglienza per minori sotto tutela e di progetti di intervento socio-educativo nonché di inserimento socio-lavorativo.

di Francesco Ricupero

Vai al sito