Festival di Sanremo, il campus dello IUSVE ospiterà il “Festival camp 2021”
Per una settimana, la settimana del Festival di Sanremo, lo IUSVE dedicherà uno spazio nel campus di Mestre al “Festival camp 2021”, un nuovo modo di far vivere la kermesse agli studenti. Lo racconta Marco Sanavio, direttore di Cube Radio.
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Per una settimana si chiamerà «Radio Reverse». E passerà al setaccio tutte le pubblicazioni social e le «riletture» delle conversazioni digitali che riguarderanno gli artisti in gara nella città dei fiori. Cube Radio, l’emittente accademica dell’Istituto universitario salesiano di Venezia e Verona (IUSVE), non potendo fa partecipare i suoi speaker al Festival della canzone italiana di Sanremo, ha scelto di far vivere ai suoi speaker un’esperienza residenziale: il «Festival camp 2021».
L’esperienza comincerà lunedì 1 marzo e finirà domenica 7. Durante tutta la settimana i giovani saranno ospiti del campus di Mestre (nel pieno rispetto delle norme di contenimento del Covid-19) e da lì andranno in onda. Dei residenti dj in erba, insomma, che realizzeranno per l’evento un’emittente temporanea (Radio Reverse appunto), che oltre a rileggere con l’aiuto di musicisti esperti (tra gli altri Tony Pagliuca storico tastierista delle Orme) e attraverso la social media analysis le serate del festival raccoglierà e pubblicherà le storie di giovani musicisti e cantanti che durante questi mesi di blocco sono riusciti comunque, grazie a creatività e solidarietà ad andare avanti (segnalazioni possibili alla mail della radio webradio@iusve.it o tramite il sito radioreverse.it ma nei giorni del Camp sarà attivo anche il canale Twich: www.twitch.tv/ cuberadio).
«Radio Reverse – spiega Marco Sanavio, direttore di Cube Radio – si propone di rileggere con sguardo analitico come i social media stanno raccontando il Festival di Sanremo ma desidera anche raccontare le storie reali e concrete di cantanti e musicisti che con determinazione e creatività hanno mantenuto viva la loro arte in questi mesi. Esprimiamo anche tutta la nostra solidarietà e vicinanza ai lavoratori del mondo dello spettacolo penalizzati pesantemente dalla pandemia».
Il momento del Festival camp coinciderà anche con un cambio al vertice della radio. Dal primo marzo la responsabile del «Progetto Sanremo» sarà Aurora Simionato che subentrerà definitivamente a Jasmine Pagliarusco a fine mese. Con loro ci saranno anche Francesco Giuglietti, Chiara Candore, Marica Padoan e Riccardo Fanigliulo con la supervisione tecnica di Valentina Amore e il contributo web di Giacomo Caprioli.
Saranno proprio loro a dare anche quest’anno il premio «Ethical champion» che anche quest’anno verrà consegnato all’artista che si sarà distinto per lo stile sobrio e l’eleganza della comunicazione, come già avvenuto in passato. Asso nella manica di questo gruppo di giovani sarà la piattaforma SocialMeter Suite di Maxfone, primo data provider europeo indipendente, con sede a Verona.
SocialMeter e la sua innovativa metodologia Data Driven forniranno a Radio Reverse gli strumenti digitali con cui monitorare e analizzare in tempo reale il Festival, le serate in programma così come le notizie online e le iniziative riguardanti Sanremo. Oltre al flusso di contenuti web, saranno monitorati anche i social network. Attraverso questo secondo canale, da un lato, l’analisi verterà sulle performance degli account ufficiali di Sanremo in termini di engagement, profilazione del pubblico e di tutte le altre metriche utilizzate per la valutazione delle campagne di social media marketing Dall’altro lato, il lavoro permetterà di raccogliere tutti i contenuti condivisi su Twitter e Instagram, accomunati dagli hashtag dell’evento, per conoscere approfonditamente l’intero parlato sull’evento e le esperienze dei partecipanti.
«La presenza a Sanremo di Cube Radio – dice Nicola Giacopini, direttore IUSVE – testimonia quanto alla nostra università stia a cuore formare ad una comunicazione sociale ed etica che aiuti le persone, ed in particolare i giovani telespettatori, a cogliere i valori umani ed educativi presenti nei media, con sguardo aperto e anche critico, ove necessario. Già due secoli fa Don Bosco si è impegnato nella comunicazione educativa e sociale: certo con strumenti diversi, ma con la stessa finalità».