Pubblichiamo l’articolo scritto da Fabio Zenadocchio sul sito della Circoscrizione Italia Centrale sul Confronto del Movimento Giovanile Salesiano d’Egitto.
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Lo scorso 5 febbraio ha preso il via il primo Confronto del Movimento Giovanile Salesiano d’Egitto. Un incontro della durata di quattro giorni, durante il quale ottanta animatori provenienti dalle case salesiane di Alessandria, Cairo Zeitun e Cairo Rod El Farag hanno avuto modo di incontrarsi, giocare, pregare e riflettere sul tema-cuore dell’evento: Buoni Cristiani e Onesti Cittadini. Una vera e propria iniezione di salesianità.
Il Confronto 2020, fortemente voluto dall’Ispettoria salesiana del Medio Oriente, rappresenta un momento importante per la storia dei Salesiani in Egitto. Si, perché da oggi i giovani egiziani hanno iniziato a comprendere quale sia il movimento a cui appartengono, e che non sono soli nelle splendide attività che svolgono nelle tre Opere d’Egitto.
Insieme a loro, nella splendida cornice di Karmet el Wadi, a metà strada tra il Cairo e Alessandria, c’erano don Morkos, direttore del Cairo Zeitun e incaricato della Pastorale Giovanile egiziana, don Bassem e don Luca da Rod El Farag, don Jesudoss, direttore di Alessandria, e don Alejandro Mendoza, superiore dell’Ispettoria Salesiana del Medio Oriente. Ma non solo. Fortemente voluti dai salesiani del posto e dall’Ispettore hanno partecipato al confronto anche cinque italiani, una piccola delegazione di giovani, guidata da don Michelangelo Dessì, che nel corso di questi anni ha preso parte al progetto di collaborazione tra Salesiani Italia Centrale e MOR.
Dalle lodi mattutine alla buonanotte, ogni giornata è stata ricca di attività: “Tutto viene fatto dall’entusiasmo, dalla gioia, dalla generosità, dai sorrisi dei ragazzi egiziani e sud sudanesi che partecipano con la voglia di condividere l’amore per Don Bosco” – così Luca, uno dei giovani italiani della ICC presenti al Confronto.
Tutt’altro che banali i momenti di formazione, come racconta Laura: “Il livello dei vari incontri formativi che si sono tenuti è stato molto alto: abbiamo visto come i ragazzi siano stati toccati nel cuore dalle parole dei vari salesiani e testimoni. Le domande rivolte a quei giovani erano molto profonde, in particolare, scrivere quali sono i fondamenti della loro fede, come vivono il loro essere cristiani nel contesto culturale a prevalenza musulmano, come possono essere autentici testimoni e figli di don Bosco nel quotidiano. Le risposte date dai ragazzi, divisi nei vari gruppi di lavoro, sono state semplici, concrete ed efficaci, proprie di chi vive con maturità un autentico rapporto con Cristo. A quest’ultimo aspetto si è data una grande importanza attraverso la celebrazione Eucaristica e Penitenziale e attraverso consigli utili per il cammino di ciascuno come la rilettura del proprio vissuto e il confronto con una guida spirituale. Si è respirato lo spirito di famiglia, nella gioia e nell’allegria più profonde, con un clima di pace e serenità, come voleva don Bosco.”
Egiziani, sud sudanesi, italiani, ma nessuno è straniero per l’altro. Dice Caterina: “L’Egitto mi ha insegnato, ormai per la seconda volta, che non importa quante barriere possano esservi, noi uomini siamo tutti accomunati dalla medesima origine: siamo figli di Dio, fratelli che camminano sotto lo stesso Cielo. Ho trovato una famiglia che accoglie, nonostante fossi straniera e ho compreso che il cuore di ciascuno, quando è aperto a donarsi al prossimo, non ha limiti, non v’è fine all’amore che un essere umano può provare verso chi incontra sul suo cammino!
L’ultimo giorno è stato dedicato alle vocazioni. Don Alejandro, entusiasta della riuscita della manifestazione, ha lanciato il prossimo confronto, che si terrà nel 2022. In quell’occasione Edwar Nazih Gobran, salesiano egiziano in formazione, sarà ordinato sacerdote. L’ultimissima raccomandazione dell’Ispettore è per i giovani presenti: la sfida è quella di portare l’entusiasmo del Confronto ai giovani delle proprie Opere, per vivere Don Bosco ogni giorno insieme agli altri.