Il vicepresidente della Camera, Ettore Rosato alle Opere Sociali Don Bosco: Il governo prenda a modello i Salesiani
Pubblichiamo l’articolo uscito su “Il Giorno” di Milano, firmato da Laura Lana, sulla visita di Ettore Rosato, vicepresidente della Camera dei Deputati, alle Opere Sociali Don Bosco di Sesto San Giovanni.
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«Che il Governo prenda a modello i Salesiani, per programmare la riapertura delle scuole a settembre». A dichiararlo è stato l’onorevole Ettore Rosato, vicepresidente della Camera dei Deputati, che ieri ha visitato le Opere Sociali Don Bosco insieme all’onorevole Marco Di Maio e a don Giuliano Giacomazzi, Ispettore lombardo- emiliano dei Salesiani. «Ci auguriamo che la ministra passi da un istituto come questo per prendere spunto per tornare a far lezione. Il Paese si regge sulla scuola e la riapertura totale è indispensabile: la didattica a distanza non può essere sostitutiva. Siamo forse in ritardo: da febbraio bisognava iniziare i lavori – ha commentato Rosato -. Stiamo chiedendo a Miur e ministero dell’Interno di vietare che le scuole siano usate come seggi elettorali». Da Roma all’istituto di viale Matteotti, dove i parlamentari hanno visitato aule e laboratori e incontrato i dirigenti: don Luigi Mapelli, preside della secondaria di secondo grado “Ernesto Breda”, don Stefano Mascazzini, preside della secondaria di primo grado “Ercole Marelli”, e Francesco Cristinelli, direttore del centro di formazione professionale “Enrico Falck”.
«Qui è tutto pronto per riaprire, con distanziamento rispettato, regole ferree sull’organizzazione degli spazi, una nuova logistica che interessa tutta la filiera – ha sottolineato Di Maio -. Dopo la visita ai Salesiani di Forlì, volevamo confrontarci con una struttura di più grandi dimensioni in una città popolosa come Sesto». Quello di viale Matteotti è infatti il più grande istituto salesiano d’Europa con oltre 2.750 ragazzi. Solo nell’indirizzo tecnico, si registra un indice di occupazione del 72,21% in 90 giorni dal diploma. «Va un grande riconoscimento a tutta l’attività salesiana perché fa bene alle comunità e promuove esperienze virtuose. Il pubblico da solo non ce la farebbe – ha ammesso Rosato -. L’istituto dà valore al territorio non solo perché qui si apprendono nozioni ma perché si fa argine per quei ragazzi che, senza i Salesiani, non avrebbero occasioni di inserimento lavorativo e di aggregazione nella società». Educazione formale ma non solo, sottolinea anche don Elio Cesari, direttore dei Salesiani Sesto. «Si creano competenze, ma anche rapporti. Non abbiamo mai pensato che la nostra opera si fermasse ai cancelli dell’istituto. Stiamo nella società, abbiamo un’interazione forte con la comunità e le famiglie». Che, a settembre, potranno trovare un ambiente sicuro. «Le strutture sono già state preparate secondo le linee guida. Stiamo lavorando tutto il giorno, tutti i giorni – ha confessato don Cesari -. Adesso è importante la responsabilità di tutti i corpi. Il 14 settembre saranno 200 giorni che i ragazzi non entrano in classe: un anno completo a casa tra lockdown e vacanze. Pensiamo alle medie: stare insieme, giocare, il cosiddetto cortile è essenziale nella loro formazione di vita».