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Italia – XIII edizione delle Giornate Salesiane di Comunicazione: “Leggere e interpretare per annunciare”

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – Sabato 28 e domenica 29 aprile 2023, a Roma, presso l’Università Pontificia Salesiana (UPS), si è svolta la XIII edizione delle Giornate Salesiane di Comunicazione, due giornate di riflessione e formazione sui temi legati alla comunicazione.

Organizzate dal Dicastero per la Comunicazione Sociale dei Salesiani di Don Bosco (SDB), dall’Ambito per la Comunicazione dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA), dalla Facoltà di Scienze della Comunicazione sociale dell’UPS e dalla Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione «Auxilium» di Roma, le Giornate sono state ispirate dal Messaggio del Santo Padre per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali (GMCS) 2023, “Parlare col cuore. ‘Secondo verità nella carità’” (Ef 4,15), e hanno approfondito il tema “Leggere e interpretare per annunciare”. Complessivamente, hanno visto la partecipazione di circa 120 giovani in formazione della Famiglia Salesiana, con i loro formatori e formatrici.

In particolare, si segnala la presenza dei Novizi SDB del Colle Don Bosco e dei salesiani in formazione delle comunità “Zeffirino Namuncurà”, di Via della Bufalotta, e “San Tarcisio”, entrambe a Roma; e quelle delle novizie FMA dei Noviziati Internazionali “Suor Teresa Valsè Pantellini” di Via Appia, a Roma; e Maria Ausiliatrice di Castelgandolfo.

In apertura dei lavori, hanno offerto i loro saluti i due Consiglieri Generali per la Comunicazione Sociale, don Gildasio Mendes e suor Maria Ausilia De Siena; la Consigliera Generale per la Formazione FMA, suor Nilza Fátima de Moraes; il Superiore della Visitatoria UPS, don Maria Arokiam Kanaga; il Rettor Magnifico dell’UPS, don Andrea Bozzolo, e don Fabio Pasqualetti, Decano della Facoltà di Scienze della Comunicazione Sociale presso l’UPS.

Successivamente, il dott. Vincenzo Corrado, Direttore dell’Ufficio Comunicazioni Sociali della Conferenza Episcopale Italiana (CEI) ed exallievo dell’UPS, ha proposto una riflessione a partire dal Messaggio di Papa Francesco per la GMCS 2023.

Nel suo intervento, ha ripreso il trittico dei temi lasciati da Papa Francesco per le GMCS degli ultimi tre anni, invitando ad “andare a vedere” tra le pieghe del mondo, ad ascoltare le sue debolezze con il cuore e quindi a parlarne: “La comunicazione, prima che dell’utilizzo di strumenti concreti di comunicazione, ha proprio bisogno di riscoprire questa vocazione di porsi in una dimensione spirituale rispetto all’umanità”. Seguire questa via significa somministrare all’organismo comunicativo la “terapia della speranza” in un mondo in cui, sempre di più, si fatica a sperare.

Successivamente, dopo alcune domande dei presenti, i giovani formandi si sono suddivisi in gruppi per condividere le rispettive modalità di informazione e discutere su una tematica di attualità, che spaziava dalla testimonianza di Chiesa di Papa Francesco al mondo giovanile, dai social alla divisione tra repubblicani e democratici, fino al tema più “caldo” delle guerre.

Grazie alla guida di don Andrea Lonardo, Direttore del Servizio per la Cultura e l’Università della Diocesi di Roma, in serata, la parola è stata lasciata a Caravaggio, grande comunicatore della bellezza, attraverso le sue opere presenti nella basilica di Sant’Agostino in Campo Marzio e nella chiesa di San Luigi dei Francesi a Roma.

La mattinata di sabato si è aperta con la Celebrazione dell’Eucaristia nella cappella dell’UPS, nella Festa di S. Caterina da Siena, Patrona d’Europa, presieduta da don Mendes e concelebrata da tutti i sacerdoti presenti. Nell’omelia il Consigliere, riprendendo la testimonianza di San Paolo, grande comunicatore, ha detto: “Leggere e interpretare per annunciare, richiede una chiara opzione di comunicare a partire dalla nostra esperienza di Cristo risorto. Il nostro impulso a comunicare non parte da noi stessi, dalla nostra autoreferenzialità, ma dal Regno di Dio”.

Per questo don Mendes ha messo in guardia dal perdere la visione integrale del senso della comunicazione: “La nostra interpretazione della realtà del mondo digitale, delle tecnologie dell’informazione e dell’intelligenza artificiale richiede sempre, ovunque, lo sguardo biblico, lo sguardo di Gesù. Perdere la referenzialità del Vangelo è un rischio per tutti noi: il rischio di perdere la nostra missione profetica di comunicare nel tempo di oggi.

Così, ha concluso: “Continuiamo a comunicare come annunciatori del Vangelo e proclamatori del Cristo Risorto”.

A seguire, si sono svolti i diversi Seminari proposti – a scelta di ciascuno – sui temi della comunicazione mediatica: sviluppo, economia e povertà; La “guerra” e le altre guerre: geopolitica del mondo; Il racconto mediatico delle migrazioni e del sud del mondo; Il mondo dall’ottica dei diritti umani dei giovani; L’arte narratrice della contemporaneità; Post Covid-19 ed emergenza educativa; I giovani occidentali e l’irrilevanza delle religioni; Uomo – intelligenza – artificiale: il caso ChatGPT; Disordine informativo e ricerca della verità.

Nei diversi gruppi, tenuti da esperti e appassionati del settore, si è avuta l’occasione, oltre che di imparare molto, di porre domande, di condividere e riflettere insieme.

Successivamente, i giovani formandi hanno ricevuto la visita dei Consiglieri Generali per la CS, i quali li hanno esortati a perseguire il loro cammino di ricerca della verità e di approfondimento della dimensione della comunicazione.

La giornata si è infine conclusa con un momento di condivisione assembleare su quanto vissuto e un tempo di agape fraterna tra tutti, nella consapevolezza di tutti i presenti di aver potuto godere di un’occasione speciale di riflessione, di comunione e di rilancio della missione della comunicazione secondo la visione di Don Bosco.

Incontro internazionale dei responsabili del Bollettino Salesiano: una grande rete al servizio della gioventù

Dal 22 al 25 aprile, a Valdocco, si è svolto l’incontro internazionale dei responsabili del Bollettino Salesiano, quasi 80 partecipanti. Alla cerimonia inaugurale erano presenti il Vicario del Rettor Maggiore, don Stefano Martoglio, il Consigliere Generale per la Comunicazione Sociale, don Gildasio Mendes e il Superiore della Circoscrizione Speciale Piemonte e Valle d’Aosta don Leonardo Mancini, il quale ha ricordato come nel 17° volume delle Memorie Biografiche Don Bosco afferma che il Bollettino Salesiano era il miglior mezzo di propaganda mai concepito, perché Don Bosco stesso dava questa rivista sia a chi aveva il piacere di leggere e di essere informato, sia a chi non aveva alcun interesse: è proprio questo il segreto.

La prima sessione dell’incontro si è aperta con l’intervento di don Stefano Martoglio  che ha parlato sul tema “La dimensione carismatica del Bollettino Salesiano”. “Il Bollettino Salesiano è una rivista centenaria nata dal cuore e dalla mente di Don Bosco. Tutti i redattori del Bollettino Salesiano devono essere coinvolti nel cammino e nella missione della Congregazione. Il Bollettino Salesiano è uno strumento per esprimere il cuore della Congregazione e la mente del Rettor Maggiore, che ne è il Capo Redattore”, ha affermato. Don Martoglio ha esortato che il lavoro del Bollettino Salesiano è una missione condivisa. Mentre lavoriamo per la salvezza dei giovani attraverso questo ministero mediatico, dobbiamo collaborare anche con i laici. Fin da quando Don Bosco iniziò il suo lavoro alla Cappella Pinardi, i laici furono attivamente coinvolti nella sua missione. È quindi essenziale lavorare in armonia con i laici, che diventano parte integrante della nostra missione. Questo grande lavoro deve essere sempre fatto come una missione condivisa”.

La seconda giornata dell’Incontro Internazionale è iniziata con il messaggio di don Giuseppe Costa, Co-portavoce della Congregazione Salesiana, che ha parlato sul tema: “La dimensione salesiana e professionale del Bollettino Salesiano”. Don Costa ha iniziato il suo intervento presentando il contesto in cui assunse questa responsabilità come Direttore del Bollettino Salesiano. Fu un grande passaggio dal bianco e nero alla quadricromia, e furono apportati numerosi cambiamenti. Ha ricordato che in quel periodo il BS aveva il compito di aderire fedelmente al magistero del Rettor Maggiore, alla devozione mariana legata alla basilica, allo sviluppo della missione. Don Costa ha poi fatto un’affermazione suggestiva: “Anche se i salesiani sono di meno, si possono moltiplicare con la presenza del Bollettino Salesiano”, convinto che il BS possa avere un impatto maggiore, comunicare e costruire in un territorio anche se i salesiani sono diminuiti. “Il Bollettino Salesiano è ancora un potente strumento di comunicazione della Missione Salesiana. È stato anche un veicolo per la raccolta di fondi, attraverso il quale i lettori potevano essere trasportati verso un particolare bisogno in una terra di missione, e la propaganda del BS ha portato molto sviluppo e benedizioni alla Missione Salesiana”, ha detto.

C’è stato spazio poi per il confronto sul lavoro fatto nei Continenti: Christoph Sachs, in rappresentanza della Germania e dell’Austria, ha presentato il tema “Come il Bollettino Salesiano può raggiungere le persone in una società sempre più secolare in Europa”, mentre Clarence Watts della Repubblica Sudafricana ha illustrato il tema “Il Bollettino Salesiano al servizio della solidarietà e della pace”. Don Bobby Kannazhath dall’India ha presentato il tema “Comunicare lo spirito salesiano attraverso il Bollettino Salesiano nel contesto della diversità culturale e religiosa”. È stata un’opportunità per conoscere, capire e imparare alcune strategie dagli altri e ha offerto spunti di riflessione su ciò che è necessario fare per rafforzare il Bollettino Salesiano in ciascuna delle Ispettorie.

Nella terza giornata dell’Incontro Internazionale dei Responsabili del Bollettino Salesiano si è svolta la sessione guidata da Flavia Trupia, nota professionista della comunicazione con una forte passione e preparazione sulla retorica. Ha iniziato la sua presentazione descrivendo l’importanza della costruzione del marchio del Bollettino Salesiano che offre la propria identità ed equità. “Il Bollettino Salesiano non è solo una rivista, ma una carta d’identità della Famiglia Salesiana nel mondo”, ha affermato nel suo discorso di apertura. Ha parlato di quanto il BS sia diverso dalle altre riviste, sottolineando la necessità di costruirlo come un marchio internazionale unico e al pari di brand famosi in tutto il mondo come Coca Cola, Ferrari, Tiffany, ecc. Ha indicato i Bollettini Salesiani di varie parti del mondo e ha chiesto ai presenti se fossero in grado di identificarli come un unico marchio. È emerso che erano diversi l’uno dall’altro, e quindi ecco che la volontà di  costruirlo come un unico marchio diventa una necessità. Ha suggerito ai presenti di mantenere un certo rilievo sul mercato accogliendo il cambiamento con i propri tempi, ma li ha anche avvertiti che è importante stare attenti a non perdere l’identità del BS quando si vive una trasformazione simile.

Dopo l’intervento di Flavia Trupia, c’è stato spazio per una tavola rotonda con la relatrice, con  Luca Priuli, Amministratore Delegato dell’editrice salesiana Elledici, insieme a don Gildasio Mendes, Consigliere Generale per la Comunicazione. L’incontro, moderato da don Maciej Makula, ha visto protagonista la platea con domande che hanno stimolato il dibattito. Il nostro modo di comunicare è assolutamente cambiato dopo l’avvento del digitale, si preferisce una comunicazione rapida e magari anche piena di messaggi visuali senza utilizzare tante parole. Ad oggi le persone mostrano pigrizia nell’approfondimento e nell’analisi comunicativa, per questo è necessario modificare la comunicazione adattandola agli interessi comuni dei nostri lettori. Questo vuol dire che se vogliamo fare arrivare un messaggio dobbiamo conoscere i nostri seguaci, dobbiamo studiare un nuovo metodo che possa essere efficace per loro.

Il pomeriggio del terzo giorno è stato dedicato alla relazione di Jean Paul Muller, Economo Generale della Congregazione Salesiana che ha presentato il tema  “Comunicare oggi con identità salesiana, credibilità e visibilità in una società in trasformazione”. Il suo intervento ha toccato tutti i temi di attualità e ha offerto numerosi spunti di riflessione su come il Bollettino Salesiano deve comunicare oggi e sulle sfide da affrontare. Il sig. Muller ha spiegato l’obiettivo e lo scopo del Bollettino Salesiano. Ha detto ai partecipanti: “I nostri lettori devono capire cosa stiamo facendo oggi, quali sono le nostre preoccupazioni, i punti di forza del sistema preventivo, la necessità dei religiosi e l’efficacia della missione dei laici”. Parlando di universalità e di una visione più ampia, il sig. Muller ha affermato: “Dobbiamo affrontare le sfide insieme come Congregazione e Famiglia Salesiana. Non possiamo chiuderci solo nella nostra regione e provincia, perché dobbiamo lavorare come un’unica entità. Siamo chiamati a ispirare i giovani ad assumersi responsabilità e a lavorare insieme in modo sostenibile in un contesto di enorme complessità, creando positività per le generazioni future”.

Don Bosco è stato scrittore, Don Bosco è stato giornalista, Don Bosco è stato un grande comunicatore della Chiesa. Ha scritto una varietà di testi come agiografie, testi storici sulla Chiesa, ma anche scritti di educazione, religione e formazione in genere. Si contano 1.174 suoi documenti. Non solo. Il nostro fondatore è stato anche un giornalista. Nel 1877 fondò il Bollettino Salesiano e vi collaborò fino alla morte”, dice don Gildasio Mendes. “Ogni rete di comunicazione partiva da una pulsione interiore: un sogno, una passione, un proposito. Il suo sistema di comunicare era un vero caleidoscopio. Un mosaico con colori e disegni. Ogni suo gesto era mirato a coinvolgere i suoi giovani, promuovendone il protagonismo e la crescita per la gloria di Dio e grazie all’impulso di Maria Ausiliatrice. Il Bollettino Salesiano di oggi deve essere l’espressione di una rivista che attiva una rete. Deve essere un canale di informazione mondiale, una rivista per creare legami, mostrare il bene che fanno i salesiani per i giovani poveri nel mondo, per esprimere la forza e la bellezza dell’amore. Noi siamo Don Bosco che comunica!”, conclude.

 

 

 

Italia – Giornate Salesiane di Comunicazione 2023

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Roma)  Il 28 e il 29 aprile 2023, a Roma, presso l’Università Pontificia Salesiana (UPS), si tiene la XIII edizione delle Giornate Salesiane di Comunicazione Sociale (GSCS), appuntamento annuale che coinvolge giovani in formazione iniziale dei Salesiani di Don Bosco, delle Figlie di Maria Ausiliatrice e di altre Congregazioni religiose, per favorire la formazione alla comunicazione.

Le due giornate di riflessione sono organizzate dal Dicastero per la Comunicazione sociale dei Salesiani di Don Bosco, dall’Ambito per la Comunicazione sociale dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, dalla Facoltà di Scienze della Comunicazione sociale dell’UPS e dalla Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione «Auxilium» di Roma.

All’evento – ispirato come di consueto al Messaggio del Santo Padre per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali (GMCS) 2023, Parlare col cuore. “Secondo verità nella carità” (Ef 4,15), e in cui verrà approfondito il tema “Leggere e interpretare per annunciare” – sono attesi un centinaio di partecipanti. Durante i lavori delle Giornate saranno presenti i Consiglieri generali per la Comunicazione Sociale, don Gildasio Mendes, SDB, e suor Maria Ausilia De Siena, FMA.

Il programma prevede, in apertura, la relazione di Vincenzo CorradoDirettore dell’Ufficio Comunicazioni Sociali della Conferenza Episcopale Italiana, sul tema del Messaggio della GMCS 2023. A seguire, un tempo di riflessione e di condivisione in gruppi misti su come leggere e interpretare il mondo in cambiamento, in un’epoca che interroga e interpella il proprio modo di essere cristiani, religiosi/e e Chiesa.

Quest’anno, valorizzando le ricchezze culturali di Roma, si realizzerà nella serata del 28 aprile una visita notturna alla Basilica di Sant’Agostino e alla Chiesa di San Luigi dei Francesi. Don Andrea Lonardo, Direttore dell’Ufficio per la Cultura e l’Università della Diocesi di Roma, condurrà i partecipanti in un viaggio tra le preziose tele di Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio, contenute in queste chiese, aiutandone a leggere i caratteri di modernità impressi nelle forme e nei colori dipinti dal celebre pittore.

Nella mattinata di sabato, dopo la Celebrazione Eucaristica presieduta da don Gildasio Mendes, proseguiranno i lavori nei Seminari scelti dai partecipanti su argomenti inerenti il tema, con l’attenzione alla dimensione della comunicazione e condotti da esperti: Sviluppo, economia e povertàLa “guerra” e le altre guerre: geopolitica del mondoIl racconto mediatico delle migrazioni e del sud del mondoIl mondo dall’ottica dei diritti umani dei giovaniL’arte narratrice della contemporaneitàPost Covid-19 ed emergenza educativaI giovani occidentali e l’irrilevanza delle religioniUomo – intelligenza – artificiale: il caso ChatGPTDisordine informativo e ricerca della verità.

L’esperienza delle Giornate Salesiane di Comunicazione Sociale, avviata nel 2012, evidenzia l’attenzione delle due Congregazioni della Famiglia Salesiana ad attivare tra i propri membri, a partire dai più giovani, processi di formazione alla comunicazione di ampio respiro. La formazione proposta, pertanto, non mira soltanto a offrire tecniche e strumenti da utilizzare con i/le giovani, quanto a maturare una coscienza e un agire comunicativo a servizio delle persone che si incontrano nella missione, a partire da una lettura cristiana della contemporaneità.

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Incontro dei Coordinatori Regionali di Comunicazione Sociale: verso la convergenza, la sinergia e l’eccellenza professionale

Dal sito InfoANS.

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Il Consigliere Generale per la Comunicazione Sociale, don Gildasio Mendes, insieme ai membri del Settore per la Comunicazione Sociale, ha incontrato in modalità digitale, venerdì 17 febbraio, i Coordinatori Regionali della Comunicazione Sociale di tutto il mondo salesiano.

Per i partecipanti è stata un’occasione per riconnettersi, diversi mesi dopo il loro incontro a Lisbona per la Consulta Mondiale e condividere così i punti salienti e di forza della regione. Ogni Coordinatore Regionale ha condiviso piani, progetti e attività per l’anno nella propria Regione.

Rivolgendosi ai presenti, don Mendes ha sottolineato la necessità di essere rilevanti e visibili nel campo della Comunicazione Sociale. Ha ricordato a tutti di lavorare per l’unità e l’armonia con la Chiesa e la Congregazione salesiana. Ha incoraggiato tutti a sostenere il nuovo progetto “Voices”, che intende sottolineare l’importanza della pace nel mondo nel mezzo della crescente situazione di violenza, disuguaglianze, ingiustizia sociale, migrazioni, oppressione, emarginazione… e ha sottolineato che è indispensabile per il Settore delle Comunicazioni Sociali dare voce a quelle voci inascoltate e ridotte al silenzio.

Ha ringraziato i Coordinatori Regionali per la loro dedizione, il loro impegno e per il lavoro di pianificazione in ciascuna delle loro Regioni. Ha parlato del nuovo documento di comunicazione e ha annunciato che il Settore si occuperà specificamente di Intelligenza Artificiale e dell’applicazione “ChatGPT”. “Comprendere la trasformazione e seguire il ritmo della tecnologia è fondamentale oggi per chi si occupa di comunicazione”, ha affermato.

Durante i tempi di condivisione i Coordinatori Regionali hanno individuato vari punti di convergenza. Il “sacramento salesiano” della presenza nel mondo digitale e il Patto Globale per l’Educazione di Papa Francesco sono stati presentati sotto vari punti di vista. Nonostante le differenze linguistiche ed etniche, le diverse regioni si stanno impegnando per cercare possibilità di assistenza, lavoro in rete e collaborazione. È stato illustrato il piano di rafforzamento della presenza su diverse piattaforme mediatiche – audio, stampa e media digitali. Si è discusso anche del richiamo alla cruda realtà della guerra in Ucraina, che si avvicina al suo primo anno, della necessità di solidarietà e del lavoro pastorale.

Don Maciej Makula ha presentato l’incontro dei Direttori del Bollettino Salesiano che si terrà dal 21 al 26 aprile 2023, a Valdocco, che vedrà la partecipazione di 70 partecipanti – Direttori e redattori del Bollettino Salesiano – provenienti da tutto il mondo. L’incontro sarà in linea con le cinque dimensioni del Settore Comunicazione Sociale: vivere la comunicazione in modo evangelico, sinodale, salesiano, convergente e artistico.

“Dopo un intervallo di tre anni, questo nuovo incontro servirà ad animare, accompagnare e rinnovare la politica di informazione del Bollettino Salesiano, che si sforza di mettere in evidenza il carisma salesiano in tutto il mondo”

ha detto don Makula.

Tutti i dettagli del Don Bosco Global Youth Film Festival 2023 (DBGYFF), il cui tema è “L’amore costruisce la pace e la solidarietà”, sono stati illustrati da don Harris Pakkam, Coordinatore del progetto. Questi ha accennato brevemente alle peculiarità della seconda edizione del festival e ha sottolineato la partecipazione della Famiglia Salesiana. Ha esortato tutti a promuovere il festival in tutte le Regioni e ha concluso affermando che la data ultima per la presentazione dei film sarà il 31 luglio e che il festival si terrà in tutto il mondo nei giorni 13-14 ottobre 2023.

Don Makula ha preso nuovamente la parola per informare sul Convegno di Comunicazione che si terrà dal 1° al 7 agosto 2024. Si parlerà della Comunicazione nella Chiesa e nella Congregazione e guarderà al futuro con i migranti e i rifugiati, affrontando anche i temi dell’ambiente digitale e della “comunicazione dell’incontro”. Nella circostanza è prevista anche una visita ai media di Roma e presso Radio Vaticana.

Don Ricardo Campoli, da parte sua, ha condiviso con tutti gli obiettivi e i sogni di “Salesian Spotify”, il podcast musicale digitale che mira a raccogliere tutti brani e i canti dedicati a Don Bosco e al carisma salesiano di tutto il mondo. Ha affermato che si tratta di creare insieme una ricca risorsa di canti salesiani e materiale digitale, e ha invitato tutti ad unire le forze per partecipare a questo progetto.

Per il 2023 sono previsti altri tre incontri con i Coordinatori Regionali: l’8 maggio, l’8 settembre e il 5 dicembre.

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RMG – Una nuova edizione del “Don Bosco Global Youth Film Festival” (DBGYFF): “L’amore costruisce la pace e la solidarietà”

Dall’agenzia salesiana ANS.

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(ANS – Roma) – Dopo il grande successo della prima edizione del “Don Bosco Global Youth Film Festival” (DBGYFF), realizzato in tutto il mondo nel novembre del 2021, il Settore per la Comunicazione Sociale della Congregazione Salesiana ha deciso di proporre una seconda edizione del festival cinematografico giovanile salesiano di livello mondiale, finalizzata anche in questo caso a riunire e coinvolgere i giovani di tutto il mondo, e specialmente questa volta quelli degli ambienti salesiani, per essere portatori di un messaggio di pace e di speranza ed essere protagonisti del cambiamento di cui il mondo ha bisogno. “L’amore costruisce la pace e la solidarietà” è il motto guida di quest’edizione, che si realizzerà concretamente il 13-14 ottobre 2023.

La prima edizione del DBGYFF è stata ritenuta da tutti un significativo successo: con il tema “Mossi dalla speranza”, ha ricevuto 1.686 opere da 116 Paesi, che sono state visionate dai 100 membri della Giuria Preliminare (tra cui molti salesiani) provenienti da diverse parti del mondo, e successivamente dai membri della Grande Giuria, che hanno selezionato una lista ristretta di opere e hanno poi decretato i vincitori dei premi. Il festival è stato organizzato in 260 località di 50 Paesi, ed è stato davvero una voce globale che ha fatto risuonare nel mondo il nome di Don Bosco, la Gioventù e la Speranza.

“Dopo la valutazione e il discernimento fatti al termine della prima edizione del DBGYFF, abbiamo deciso di rendere annuale quest’iniziativa – ha spiegato don Gildasio Mendes, Consigliere Generale per la Comunicazione Sociale –. Essa, infatti, offre un’opportunità d’oro: per i nostri giovani, di incontrarsi ed esprimersi, generando in loro tanto entusiasmo, energia e corresponsabilità; per i nostri salesiani, di accompagnare, guidare e motivare i giovani nella loro ricerca creativa; e per riunire i membri della Famiglia Salesiana, e far conoscere il nome di Don Bosco e la nostra missione per i giovani in tutto il mondo”.

In questa seconda edizione, che sarà sostenuta, come la prima, dalla Fondazione DON BOSCO NEL MONDO, sono state previste due diverse categorie di iscritti: gli Juniores (14-19 anni) e i Seniores (20-25 anni), tutti appartenenti alle realtà della Famiglia Salesiana (scuole, Centri di Formazione Professionale, Istituti di Educazione Superiore, Parrocchie, Oratori…).

“La prima edizione è stata proposta a livello globale per definirci di fronte a tutti, ed era aperta a tutto il mondo. Questa seconda edizione vuole essere un viaggio ad intra, ripensata in modo specifico per il mondo salesiano, per avvicinare i giovani delle nostre case e istituzioni” ha affermato il Direttore del Festival, don Harris Pakkam.

Che poi ha proseguito individuando le finalità del DBGYFF 2023: “Vogliamo arrivare a dialogare con i giovani del mondo salesiano, con i loro linguaggi, e coinvolgerli nella trasformazione della società; incoraggiarli ad esprimere il loro talento e a creare contenuti visivi sul tema; e formare e motivare i giovani a diventare apostoli e ambasciatori d’amore”.

Come dati tecnici, anche quest’anno potranno partecipare cortometraggi (fino a 5 minuti di durata) di qualsiasi genere (video musicali, documentari, commedie, film muti, d’animazione…). E quale ulteriore incentivo alla partecipazione, saranno assegnati 100.000 euro complessivi ai vincitori. Verranno premiati i migliori corti a livello globale (10 premi da 2.000 euro), e i migliori a livello regionale (10 premi da 1.000 euro per le sette Regioni salesiane), e ci saranno anche 100 premi locali.

Anche il meccanismo di selezione dei corti è stato affinato, sulla base della prima edizione: ogni équipe regionale giudicherà i film dell’area geografica di pertinenza e premierà i migliori 10. Inoltre, i 25 film ritenuti migliori in ogni regione saranno ammessi alla competizione di livello globale per essere sottoposti al voto della giuria globale.

Inoltre, la stessa organizzazione del festival sarà significativa e fruttuosa per la Congregazione, la Famiglia Salesiana e i giovani: “L’esperienza di sinergia e di lavoro in rete deve essere vista come un frutto reale di quest’iniziativa tra i giovani, i Salesiani delle Ispettorie e la Famiglia Salesiana… Questo nuovo progetto contribuirà in modo tangibile alla trasformazione della società e che avrà dei risvolti molto positivi tra i giovani” ha concluso con entusiasmo don Mendes.

Per ulteriori informazioni sul festival è possibile scrivere a: dbgyff@sdb.org o visitare il sito: https://www.dbgyff.com

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Spagna: Riunione della Conferenza Iberica e incontro della Regione Mediterranea

Dal 25 al 27 aprile la comunità salesiana di Sanlúcar la Mayor, presso Siviglia (Spagna), ha ospitato due importanti eventi di coordinamento salesiano: la riunione della Conferenza Iberica e l’incontro della Regione Mediterranea. L’incontro, che si è concluso con una visita culturale a Siviglia, è stato ritenuto da tutti un tempo di dialogo fraterno per valutare e programmare al meglio le iniziative salesiane nella Regione. Di seguito l’articolo pubblicato sul sito dell’ANS.

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(ANS – Siviglia) – Dal 25 al 27 aprile la comunità salesiana di Sanlúcar la Mayor, presso Siviglia, ha ospitato due importanti eventi di coordinamento salesiano: la riunione della Conferenza Iberica – che raduna le due Ispettorie salesiane della Spagna e quella del Portogallo – e l’incontro della Regione Mediterranea, che prevede la partecipazione degli Ispettori e dei Delegati della Pastorale Giovanile di tutte le Ispettorie di questa regione: oltre a quelle già citate della Spagna e del Portogallo, anche le sei Ispettorie d’Italia e quella del Medio Oriente. Durante queste giornate di intenso lavoro e di proficua animazione, sono intervenuti anche don Gildasio Mendes, Consigliere Generale per la Comunicazione Sociale, e il sig. Jean Paul Muller, Economo Generale, oltre a don Juan Carlos Pérez Godoy, che, in qualità di Consigliere per la Regione Mediterranea, ha convocato e presieduto gli appuntamenti.

Tra i temi trattati dalla Conferenza Iberica si segnalano lo studio degli statuti del Centro Nazionale Salesiano di Pastorale Giovanile, la formazione in Europa e varie informazioni su progetti in corso e le attività generali, come la partecipazione salesiana alla Giornata Mondiale della Gioventù 2023 di Lisbona, lo sviluppo della prossima edizione del “Campobosco” e le operazioni di accoglienza dei rifugiati.

All’incontro della Regione Mediterranea sono spiccati, in particolare, gli interventi di don Mendes e quello di don Joan Lluís Playà, Delegato Centrale del Rettor Maggiore per il Segretariato per la Famiglia Salesiana, che era accompagnato dal salesiano coadiutore vietnamita Dominic Nguyen Duc Nam, Delegato Mondiale per i Salesiani Cooperatori e gli Exallievi; inoltre, sono stati ascoltati con interesse la proposta fondativa del “Don Bosco Tech-Europe” e l’approfondimento sulla collaborazione con l’Ispettoria del Medio Oriente (MOR).

Programmando poi i prossimi eventi nella Regione, sono state date informazioni sui lavori di preparazione del Congresso delle Piattaforme Sociali, che avrà luogo all’inizio del prossimo anno accademico, sul seminario per la promozione delle vocazioni, quello dei giovani migranti, gli Esercizi Spirituali e il corso per i Vicari ispettoriali.

L’incontro, che si è concluso con una visita culturale a Siviglia, alla sua Cattedrale e alle sue bellezze artistiche, è stato ritenuto da tutti un tempo di dialogo fraterno per valutare e programmare al meglio le iniziative salesiane nella Regione.

Fonte: Salesianos.info

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RMG – Comunicare pace e solidarietà: intervista a don Gildasio Mendes

Il 15 marzo a Varsavia, un programma cattolico della televisione polacca ha intervistato don Gildasio Mendes, Consigliere Generale per la Comunicazione Sociale. Durante l’intervista don Gildasio ha parlato del ruolo dei Salesiani e dei loro media durante la guerra in corso in Ucraina, commentando inoltre la lettera del Rettor Maggiore nella situazione del Paese.

Di seguito la notizia dell’ ANS.

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(ANS – Roma) – Durante la sua visita di animazione ai Delegati di Comunicazione Sociale della Polonia, il 15 marzo, a Varsavia, don Gildasio Mendes, Consigliere Generale per la Comunicazione Sociale, ha rilasciato un’intervista alla redazione di un programma cattolico della televisione polacca, durante la quale ha parlato del ruolo dei salesiani e dei media salesiani nella guerra in corso in Ucraina e ha commentato la lettera del Rettor Maggiore sulla situazione in quel Paese, per promuovere una comunicazione basata sulla solidarietà al servizio della pace.

L’intervista è stata coordinata da don Maciej Makula, Coordinatore del programma religioso della TV statale della Polonia, e realizzata da don Mariusz Jawny, Coordinatore di Comunicazione per la Regione Europa Centro e Nord.

Durante l’intervista don Mendes ha parlato dell’importanza di promuovere con molta chiarezza e unità istituzionale, con la Chiesa e tutta la Congregazione Salesiana, una politica e un’azione concrete nel campo della comunicazione per la costruzione della pace nel mondo di oggi. “Don Bosco era un educatore che promuoveva la pace…” ha affermato.

In modo molto chiaro e netto, il Consigliere Generale ha aggiunto che è urgente fermare la guerra in Ucraina e aprire un cammino di dialogo a partire da un’etica politica ed economica giusta e solidale.

Ancora, don Mendes ha sottolineato il grande lavoro che fanno i Salesiani in Polonia, attraverso la Procura Salesiana missionaria di Varsavia e nelle numerose comunità salesiane che accolgono con fraternita e solidarietà i rifugiati nelle case salesiane, oltre che in tutto il mondo, grazie al Coordinamento internazionale della risposta salesiana alle emergenze.

Nel suo messaggio il Consigliere Generale per la Comunicazione Sociale fa poi un appello perché i Delegati di Comunicazione e i responsabili dei media promuovano un’etica di comunicazione per la costruzione della pace e della solidarietà in Ucraina, come ad Haiti, in Venezuela, in Etiopia in Myanmar… e in tutto il mondo.

L’intervista integrale a don Mendes, che sarà trasmessa dalla TV polacca nella giornata di domenica 27 marzo, è disponibile su ANSChannel in inglese, e con sottotitoli in italiano, spagnolo, francesee portoghese.

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I Coordinatori Regionali di Comunicazione Sociale si ritrovano per riflettere e progettare insieme

Nella giornata di venerdì 4 marzo, si è svolto in modalità digitale, il primo raduno del 2022 con i Coordinatori Regionali di CS, condotto da don Gildasio Mendes, Consigliere Generale per la Comunicazione Sociale.

Di seguito l’articolo di ANS AGENZIA INFO SALESIANA.

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Lo scorso venerdì, 4 marzo 2022, don Gildasio Mendes, Consigliere Generale per la Comunicazione Sociale (CS), ha condotto, in modalità digitale, il primo raduno del 2022 con i Coordinatori Regionali di CS, alla presenza dei due membri del Settore della Comunicazione a Roma, don Harris Pakkam, Direttore di ANS, e don Ricardo Campoli.

Erano presenti anche:

  • Don João Carlos Ribeiro (per l’America Cono Sud)
  • Don Ernest Rosario (Asia Sud)
  • Don Mariusz Jawny (Europa Centro e Nord)
  • Don Javier Valiente (Mediterranea)
  • Don Rigobert Fumtchum (Africa e Madagascar)
  • Don Ambrose Pereira (Asia Est – Oceania)
  • Zaida Elisa Navarrete (Interamerica)

Durante l’incontro, coordinato da don Ernest Rosario, l’equipe ha ragionato sulle attività realizzate l’anno passato e ne ha programmate altre secondo quanto pianificato dal Settore per la CS per il 2022.

L’equipe ha esaminato la Scuola Salesiana di Comunicazione Sociale (SSCS), un progetto di formazione per i Delegati della Comunicazione e i laici impegnati nella comunicazione nelle presenze salesiane di tutte le Ispettorie. Un totale di 508 persone sta partecipando a questo progetto, attualmente in corso, e che terminerà, nelle varie regioni, tra agosto e dicembre 2022.

Inoltre, l’équipe ha preso in esame due importanti progetti di comunicazione sociale in cui il Settore è stato molto coinvolto – il festival cinematografico giovanile salesiano “Don Bosco Global Youth Film Festival” e la Strenna del Rettor Maggiore per il 2022. Le opinioni raccolte sul tema sono state positive, e sono stati anche offerti suggerimenti e proposte per le edizioni future.

Da parte sua, don Ambrose Pereira ha presentato brevemente il “Patto Globale per l’Educazione”, un documento rilasciato da Papa Francesco il 12 settembre 2019 come invito al dialogo su come plasmare il futuro del pianeta e la necessità di impegnarsi con i giovani e la società verso la trasformazione positiva del mondo. Il documento sarà studiato dai Delegati di CS per stabilire un dialogo tra la comunicazione e le proposte del Patto Globale e le azioni che possono derivare da questo dialogo.

Durante la riunione sono stati anche presentati il calendario e i luoghi degli incontri congiunti tra i Delegati per la CS e quelli per la Formazione nelle varie Regioni salesiane, da agosto a novembre 2022. Sono stati anche annunciati i preparativi in corso per la Consulta Mondiale del Settore Comunicazione, che si terrà a Lisbona dal 29 ottobre al 1° novembre di quest’anno.

Nell’ambito del processo di approfondimento e attuazione di una mentalità progettuale, e alla luce della terza proposta programmatica del Rettor Maggiore per il sessennio, relativa al cosiddetto “Sacramento Salesiano della Presenza”, è stato annunciato che da maggio 2022 a dicembre 2023, il Consigliere Generale accompagnerà e sosterrà ogni Delegato ispettoriale di CS nell’elaborare e aggiornare il Piano di Comunicazione della propria Ispettoria.

Infine, nel suo intervento don Mendes ha lodato il servizio dedicato di tutti i Coordinatori Regionali di CS e li ha esortati a continuare a lavorare in stretta collaborazione con gli uffici ispettoriali di Pastorale Giovanile e a promuovere la comunicazione istituzionale in linea con la missione della Congregazione, per educare ed evangelizzare i giovani, specialmente i più poveri.

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Le fotografie di Don Bosco ci parlano della sua percezione della comunicazione – Don Gildasio Mendes

Come le fotografie di Don Bosco e dei primi salesiani parlano della sua percezione della comunicazione. Di seguito la riflessione di Don Gildasio Mendes, Consigliere Generale per la Comunicazione Sociale, riportata da ANS.

 

DON BOSCO REALTÀ DIGITALE E VIRTUALE – PARTE QUARTA
Don Gildasio Mendes, SDB

La fotografia è una caratteristica comunicativa di Don Bosco. È stato uno dei primi santi a poter essere fotografato. I motivi e gli scenari delle fotografie di Don Bosco sono molto ben studiati, messi in atto strategicamente con obiettivi comunicativi. Don Bosco aveva capito il potere delle immagini e l’efficacia di un momento immortalato per suscitare le memorie delle persone.

Forse Don Bosco è il più fotografato dei santi della Chiesa del suo tempo. Una raccolta completa di foto (e dipinti) di Don Bosco è stata messa insieme da Giuseppe Soldà. In questo lavoro di preciso rigore metodologico, egli offre una presentazione delle foto di Don Bosco: di lui solo; foto legate a luoghi in cui Don Bosco è stato; incontri di Don Bosco con persone, gruppi di salesiani.  foto organizzate per tappe cronologiche della sua vita.

Osservando la varietà e la qualità unica di queste foto di Don Bosco, in diverse situazioni e con persone di diverse età, notiamo alcuni aspetti della sua nozione di comunicazione visiva.

Prima di tutto, notiamo l’intenzione di Don Bosco di organizzare e registrare individui, situazioni, tempi che potessero essere riferimenti futuri per i Salesiani. Ogni foto è un’esposizione di esperienze e lezioni di vita, volte a diventare un libro vivente di ricordi per le generazioni future. La fotografia è memoria e allo stesso tempo messaggio!

Una fotografia è un’espressione di intenzioni e motivazioni, e sia Don Bosco, sia quei primi salesiani, vedevano in queste prime fotografie, un linguaggio e un messaggio. Infatti, non erano “istantanee”, come potremmo fare noi oggi, ma erano deliberatamente in posa.

La dimensione che Don Bosco dà alle foto dimostra il senso di appartenenza dei salesiani, alcune attività organizzate (per esempio la banda), il desiderio di immortalare la fedeltà dei salesiani (consegna delle Costituzioni). Poi ci sono le foto di Don Bosco che ascolta le confessioni, che prega davanti a una statua della Madonna. Le foto rivelano Don Bosco, i suoi sentimenti, le sue intenzioni latenti.

Don Bosco sapeva certamente molto bene come inquadrare le sue fotografie:

La fotografia è sempre creata attraverso le dimensioni spaziali che sono delimitate dall’inquadratura dell’immagine. Soprattutto, la dimensione che vogliamo dare alla fotografia influenza la composizione delle scene.

Fotografare ed essere fotografati, quindi, implica un’attitudine psicologica. La fotografia è un modo di esprimere sentimenti di amicizia, legami affettivi profondi, un senso di futuro e di appartenenza.

Don Bosco ha voluto essere fotografato in diversi momenti della sua vita e in diverse situazioni.  È chiaro che non pensava solo a lui stesso, ma ai suoi Salesiani, ai suoi ragazzi, ai suoi progetti, alla Congregazione Salesiana che aveva fondato. Così facendo, esprimeva anche le sue percezioni e il suo interesse a comunicare valori e ricordi in un modo decisamente moderno per il suo tempo.

La scrittura era il modo più comune di comunicare al tempo di Don Bosco, e lui difatti scriveva moltissimo. Ma la sua inclinazione per la fotografia lasciava trasparire il desiderio di qualcosa di moderno, qualcosa che potesse avere un maggiore impatto visivo sugli spettatori per il bene del messaggio.

È interessante anche come, fin dall’infanzia, Don Bosco sia stato molto coinvolto nella musica, nei suoni, nei ritmi. Avendo imparato a suonare almeno uno strumento (il violino), conosceva il potere che il suono ha di toccare il cuore e la percezione delle persone.

In quanto scrittore, Don Bosco usava il potere delle parole per istruire ed educare il suo popolo: attraverso le Letture Cattoliche, le Vite di alcuni dei suoi alunni, molte lettere e molti libri di testo e altri scritti, e anche insegnando ai suoi ragazzi come produrre libri, era un maestro della comunicazione tramite la parola scritta.

Passando alla fotografia, possiamo immaginare un Don Bosco che cercava di aggiornare costantemente il suo modo di comunicare. Sicuramente, voleva usare la fotografia per educare i suoi Salesiani ad avere una migliore percezione di quello che Dio aveva fatto per lui, per loro e per i giovani. Il suo unico scopo era quello di aprire sempre di più gli occhi delle persone sulla realtà dei giovani che avevano bisogno di amore e di educazione.

L’esperienza della fotografia può essere vista come aprire gli occhi per ignorare meno la vita in cui viviamo, perché la fotografia ci aiuta a concentrarci su ciò che accade intorno a noi costringendoci e insegnandoci a vedere con più attenzione.

La comunicazione si basa molto su parole, suoni e immagini.  Questo trio era e continua ad essere la base della comunicazione, compresa quella digitale e virtuale.  Questo spiega perché ci piace vedere film, ascoltare musica e leggere. È corretto dire che la digitalizzazione ha portato un’enorme rivoluzione nella comunicazione e continuerà a farlo. Noi esseri umani siamo molto portati per i messaggi visivi e sonori perché hanno a che fare con due sensi forti: sentire e vedere. Il suono e le immagini hanno il potere di toccarci profondamente e di rimanere con noi, a volte per sempre.

Grazie all’intuizione di Don Bosco in questo campo, all’abitudine di essere fotografato da solo, ma anche con gruppi di salesiani, la Congregazione Salesiana ha ereditato significativi ricordi visivi di questo grande comunicatore e molti dei suoi momenti con i suoi salesiani.

Esplorando queste immagini in profondità, percepiamo qualcosa della sua personalità, della sua spiritualità, dei suoi sentimenti, dei suoi valori e della sua santità. Un’immagine vale davvero più di mille parole! Per questo, i grandi comunicatori come Don Bosco sapevano usarle al momento e al posto giusto.

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“Don Bosco Global Youth Film Festival”, l’attesa è finita: venerdì la Cerimonia Conclusiva

La cerimonia conclusiva del “Don Bosco Global Youth Film Festival”avrà luogo venerdì 19 novembre alle ore 18 nel Teatro Grande di Valdocco, a Torino, la città di Don Bosco. I vincitori nelle diverse categorie saranno proclamati da Don Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore dei Salesiani, don Gildasio Mendes (Consigliere Generale per la Comunicazione Sociale), don Harris Pakkam (Direttore del Festival) e dal sig. Alberto Rodríguez (Presidente della Fondazione DON BOSCO NEL MONDO).

Di seguito si riporta l’articolo pubblicato sul sito ANS.

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Una preparazione di quasi un anno, il coinvolgimento di migliaia di giovani da tutto il mondo, la collaborazione e l’accompagnamento di centinaia di salesiani nelle opere di oltre 110 Paesi… Tutto questo sta per raggiungere il suo culmine e trovare la sua sintesi, tra giovedì e venerdì, 18-19 novembre, con le serate conclusive del “Don Bosco Global Youth Film Festival”, il primo festival cinematografico mondiale salesiano.

Rispettando la sua natura di festival globale e digitale – tutto reso possibile grazie alla piattaforma www.dbgyff.com – non si avrà un’unica celebrazione conclusiva, ma in innumerevoli luoghi, a tutte le latitudini e lungo tutto i fusi orari, verrà reso omaggio alla creatività dei giovani e all’arte cinematografica, declinati con uno sguardo di speranza – quello che ha dato il tema e il senso più profondo al festival.

Sono già state organizzate delle cerimonie in ben 250 località di 50 diversi Paesi; tra questi ci sono molte realtà missionarie, dove la rappresentanza salesiana è ridotta, ma anche la stessa comunità cristiana è netta minoranza, come Emirati Arabi, Pakistan, Nepal, Bangladesh, Myanmar… Mentre nei Paesi dove è più consolidato il carisma di Don Bosco, come, per esempio, India o Brasile, è già tutto pronto per diverse manifestazioni di grande portata, cui è prevista la partecipazione diretta – nel rispetto delle normative vigenti e dei protocolli di sicurezza e di prudenza – di centinaia di giovani.

Ad ogni modo, la Cerimonia Conclusiva del Festival avrà luogo specificamente nel Teatro Grande di Valdocco, a Torino, la città di Don Bosco, venerdì 19 novembre, dalle 18 alle 19:30 (UTC+1). In quell’occasione, Don Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore, affiancato da don Gildasio Mendes, Consigliere Generale per la Comunicazione Sociale; dal Direttore del Festival, don Harris Pakkam; e dal sig. Alberto Rodríguez, Presidente della Fondazione DON BOSCO NEL MONDO, che sostiene il DBGYFF, proclamerà i vincitori nelle diverse categorie previste (premi ai corti delle cinque sezioni; premi ai protagonisti; e i premi “tecnici”).

All’evento presenzieranno anche personalità del mondo cinematografico, come il regista e produttore Gjon Kolndrekaj, rappresentante della Gran Giuria; l’ospite d’onore, Cristina Priarone, Direttrice Generale di ROMA LAZIO FILM COMMISSION; e i Superiori dei Salesiani presenti in Italia, Spagna, Portogallo, Egitto, Libano, Israele, Palestina e Siria.

I 110 video finalisti, consegnati dalla Giuria Preliminare alla Gran Giuria per la scelta dei vincitori, saranno tutti caricati e visibili sul sito www.dbgyff.com in due tranche, tra giovedì 18 e venerdì 19: un altro modo per rendere omaggio e celebrare lo sforzo dei tantissimi giovani che hanno partecipato con entusiasmo all’iniziativa.

La Cerimonia Conclusiva di Torino verrà trasmessa in diretta streaming dalle 18 alle 19:30 (UTC+1) sulle pagine Facebook dell’ANS @agenziaans e quella del festival in italiano @DBGYFFIT.

E saranno trasmessi allo stesso modo anche gli eventi conclusivi del DBGYFF realizzati nei vari Paesi, utilizzando, oltre alla pagina Facebook dell’ANS e del festival in italiano, anche le altre pagine linguistiche del festival, in inglese @DBGYFFHOPE – e spagnolo @DBGYFF.

InfoANS
DGBYFF