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Don Bosco a Cagliari si fa in tre: nasce un’unica comunità salesiana

Dal sito dell’Ispettoria Italia Centrale.

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Dal mese di settembre 2023 i Salesiani della Città Metropolitana di Cagliari avranno una nuova fisionomia: un’unica comunità religiosa a servizio dei giovani del nostro territorio, con il compito di animare le tre case salesiane, ovvero le tre comunità educativo-pastorali che curano tre attenzioni differenti e complementari a servizio dei giovani:

  • la casa di Cagliari Don Bosco è a servizio dei bambini, dei ragazzi e dei giovani con la scuola e l’attenzione al mondo della cultura e della formazione.
  • la casa di Cagliari San Paolo è a servizio dei bambini e dei ragazzi con l’oratorio – centro giovanile e la parrocchia San Paolo, che curano l’evangelizzazione e l’associazionismo giovanile.
  • la casa di Selargius San Domenico Savio è a servizio dei giovani con il Centro di formazione professionale e l’attenzione al mondo del lavoro.

Il sogno di don Bosco, prete torinese del 1800, a favore dei ragazzi e dei giovani, soprattutto i più poveri, continua con rinnovato entusiasmo, avendo nella comunità salesiana il suo nucleo carismatico, che coinvolge tanti laici e i giovani stessi che, diventando protagonisti della propria crescita, realizzano la bellezza di un carisma educativo presente in 136 Paesi del mondo. Anche lì dove i cristiani sono ancora perseguitati e non è tutelato il diritto della libertà religiosa, i salesiani sono chiamati dai governi a fondare nuove scuole e centri di formazione professionale. Un carisma educativo efficace che contribuisce a far crescere «onesti cittadini e buoni cristiani» da oltre 180 anni, e qui nella nostra città da esattamente 110 anni, quando nell’ottobre 1913 si inaugurò il primo anno scolastico nell’allora via degli Orti, oggi via sant’Ignazio da Laconi. Da allora, generazioni di ragazzi si sono alternati sui banchi della Scuola Media e dei Licei, e dagli anni Novanta anche nella Scuola dell’Infanzia e Scuola Primaria dell’Infanzia Lieta. Nel 1955 fu eretta la parrocchia San Paolo, nel quartiere popoloso e popolare di Fonsarda, che si caratterizzò fin da subito per il suo oratorio e centro giovanile, le attività sportive anche di altissimo livello. Ed infine nel 1967 il grande Centro di Formazione Professionale a Selargius che ha formato un’enormità di tecnici specializzati in vari settori del mondo del lavoro, in particolare meccanici d’auto, frigoristi, saldatori, elettricisti.

Una storia che si rinnova per rimanere in ascolto dei giovani e del loro desiderio sempre autentico di felicità e di vita piena. Una storia che continua a coinvolgere numerosi adulti e giovani, donne e uomini, volontari e dipendenti, innamorati di don Bosco, affascinati dal suo sistema educativo, nella scuola, come nell’oratorio e nella formazione professionale.

Una storia che nella città metropolitana di Cagliari vedrà un’unica comunità di religiosi, guidata da don Angelo Santorsola, chiamato a questa bella sfida a partire dal 01 settembre 2023. Don Santorsola, 55 anni originario di Caserta, finora è stato ispettore (Superiore provinciale) dei Salesiani della Italia Meridionale e prima aveva già ricoperto anche incarichi di direzione e formazione, come per esempio, a Napoli e a Genzano di Roma. Come responsabile diretto nell’ambito della scuola arriverà il genovese don Francesco De Ruvo, 42 anni, già impegnato in incarichi di animazione nella Provincia religiosa dell’Italia Centrale, mentre don Marco Deflorio proseguirà come parroco della Parrocchia San Paolo.

Sì, decisamente una sfida bella, nel segno dell’innovazione e della continuità, tutta proiettata al futuro: continuare a camminare in un processo che da quasi due anni vede al lavoro i salesiani, la Famiglia Salesiana, laiche e laici delle tre case, impegnati tutti in un tavolo comune di riflessione e di discernimento che ha portato alla nuova fisionomia di presenza salesiana nella nostra Città Metropolitana.

In prospettiva e in programmazione l’orizzonte è quello di una missione sempre più unitaria, che non annulla le differenze e le peculiarità di ogni singolo ambiente educativo, che prevede iniziative e attività in un’unica offerta educativa. Già in quest’estate 2023 è attivo un segno molto concreto: l’unica Estate Ragazzi Salesiana con oltre 300 bambini e ragazzi iscritti per le cinque settimane di esperienza estiva, che vanno ad aggiungersi a quelli dei Campi Scuola formativi che si svolgeranno ad Alghero.

«Questo nuovo assetto delle case salesiane – afferma don Stefano AspettatiSuperiore dei Salesiani dell’Italia Centrale – è una sfida per noi religiosi, ma anche una splendida occasione per rinforzare il carisma salesiano a Cagliari, assieme a tanti laici e giovani e alla Famiglia Salesiana. L’invito alla sinodalità che ci fa Papa Francesco e che sentiamo urgente si traduce anche in nuove strade da percorrere con coraggio e creatività al servizio dei giovani».

La nuova unica comunità salesiana, intitolata a Nostra Signora di Bonaria, sarà quindi composta da circa 20 religiosi, alcuni più anziani, altri più giovani, alcuni ancora in formazione iniziale, altri molto conosciuti in città, perché si sono spesi per tanti anni nella scuola come nell’oratorio.

Una vera e propria impresa educativa a servizio di tanti giovani, ma anche di tutti coloro, famiglie, educatori, docenti, credenti e non credenti, che continuano a guardare alla gioventù come l’unica reale ricchezza di un popolo.

I salesiani in Sardegna: l’impegno secolare nella scuola raccontato su Avvenire

Su Avvenire è stato pubblicato, oggi, un articolo dedicato alla presenza salesiana in Sardegna.

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Hanno formato generazioni di sardi che guardano ai salesiani, anche a distanza di tanti anni, con affetto e gratitudine. La prima presenza dei figli di don Bosco nell’Isola è datata 1898: a Lanusei nasce la prima casa salesiana con l’Oratorio e il centro professionale. Ora non sono più gestiti dai salesiani, ma resta il simbolo di una presenza storica che ha fatto dei religiosi un punto di riferimento non solo per l’Ogliastra, ma per tutta l’Isola. A Cagliari, dopo l’Istituto di viale Sant’Ignazio ecco la parrocchia e quella di San Paolo, in piazza Giovanni XXIII, fondata nel 1958. Sono presenti anche l’Oratorio e il Centro giovanile. La parrocchia si è subito caratterizzata per il suo forte radicamento nel territorio, soprattutto nei primi anni con un quartiere, quello della Fonsarda, in rapida espansione. Oggi in città i religioni sono 20: quattordici in viale Sant’Ignazio, sei in piazza Giovanni. Altra roccaforte salesiana in diocesi è stata dal 1967 a Selargius il Centro di Formazione professionale, parrocchia, Oratorio e Casa Famiglia, sorti nel 1967. Parrocchia che i salesiani hanno dovuto lasciare per carenza di vocazioni: «girata» alla diocesi, è retta dagli Oblati di Maria Immacolata. Ma è forte il radicamento salesiano nell’Isola: nel 1981 a Nuoro è sorta la parrocchia con l’oratorio e il Centro Professionale; parrocchia che i figli di don Bosco lasceranno tra due anni alla diocesi. Forti sono le presenze salesiane a Sassari e Olbia. Oltre il ramo maschile, in Sardegna ci sono le suore di Madre Mazzarello: a Cagliari, Monserrato, Guspini, Sanluri, Macomer e Nuoro.

Educazione e prevenzione. Nello spirito di don Bosco. I salesiani sono presenti in diocesi da poco più di un secolo: sempre attivi con quel carisma che vede nel «metodo preventivo» il loro stile di vita. Ancora oggi, sia nella parrocchia di San Paolo che nelle scuole di viale Sant’Ignazio e via Lai, formano la persona. L’arrivo dei salesiani a Cagliari ha una data ben precisa: 13 ottobre 1913 e i primi sono il direttore, don Matteo Ottonello, don Giuseppe Roncaiolo, proveniente da Tunisi, don Pietro Chevrel, francese e maestro di musica, il chierico Francesco Fazi, il coadiutore Domenico Zanchetta. Li accoglie nella sua casa (l’istituto di viale Sant’Ignazio non era ancora stato ultimato) don Mario Piu, direttore diocesano dei Cooperatori salesiani e presidente della parrocchia di sant’Anna. La scuola, sempre cavallo di battaglia dei salesiani, viene aperta con due corsi: III e IV elementare, un doposcuola per i corsi elementari, tecnici e ginnasiali inferiori. Fissata anche la retta: per le scuole elementari è di 5 lire mensili, sette per il doposcuola. L’anno dopo viene aperto l’oratorio, che ha vita breve: mancano i mezzi e arriva la prima guerra mondiale. Il 1916 segna di fatto l’inizio dell’oratorio, anche se il decollo vero e proprio avviene al termine del conflitto bellico quando arriva da Frascati don Domenico Gallenca. L’erezione canonica della casa «Don Bosco» di viale Sant’Ignazio è del 28 maggio 1926 (la posa della prima pietra risale al 1908): nel 1943 l’istituto viene gravemente danneggiato dai bombardamenti. Verrà ricostruito e ampliato nel 1948. «La scuola – dice don Michelangelo Dessì, direttore dell’Istituto di viale Sant’Ignazio – è una tradizione bellissima: i salesiani formano la coscienza dei giovani; una azione educativa formidabile. Non è solo scuola, è molto di più: è esercizio democratico». La scuola è da sempre punto di riferimento per la città (anche se con il Comune, da anni, si è aperto un contenzioso per il pagamento dell’Imu: il Municipio chiede 800.00 euro di arretrati). «Abbiamo bisogno – aggiunge – di continuare a sperare nei giovani. Stiamo trasmettendo quello che abbiamo ricevuto: è commovente che i ragazzi, quando concludono il ciclo di studi, restino
legati a noi». I salesiani in viale Sant’Ignazio hanno la scuola media e i licei classico e scientifico. Senza dimenticare l’«Infanzia lieta» in via Lai.