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Le attività estive della Sicilia salesiana: formazione, sport e fraternità per stare insieme in amicizia

Campo Joga Bonito
Si è svolta dal 29 luglio al 1º agosto la prima edizione del campo Joga Bonito organizzato dal MGS di Sicilia in collaborazione con le Polisportive Giovanili Salesiane di Sicilia e si è svolto presso la Colonia don Bosco della Playa di Catania. L’iniziativa, riservata ai ragazzi della scuola superiore, ha visto la presenza di 21 partecipanti provenienti da diverse case salesiane della Sicilia
I partecipanti hanno seguito un doppio itinerario: formativo e sportivo. La parte formativa ha visto i ragazzi riflettere sulla figura di Davide e si è svolta attraverso incontri e attività guidati dai cinque salesiani presenti al campo, che si sono conclusi con la liturgia penitenziale e la S. Messa presieduta da don Franco Di Natale, vicario dei salesiani di Sicilia.
Lo sport ha poi fatto da padrone all’interno del campo. I partecipanti in una prima fase hanno eseguito gli allenamenti preparati da tre tecnici PGS, alla conclusione dei quali sono stati suddivisi nelle varie squadre dando vita al torneo. Diversi anche i momenti di fraternità e relax, con l’opportunità di giochi insieme alla sera e break da trascorrere in spiaggia, data la splendida cornice in cui si è svolto il campo. L’iniziativa è stata ispirata a criteri di prudenza nel rispetto delle norme anti-covid. Un’esperienza, dunque, di spiritualità e amicizia accompagnata dalla grande passione per lo sport!
Campo Base
Il campo, si è svolto dal 10 al 13 giugno a Montagna Gebbia – Piazza Armerina (EN) e ha visto coinvolti 30 adolescenti del Biennio accompagnati da un’equipe di SDB, FMA e giovani. I partecipanti, durante la formazione, hanno costruito il profilo dell’animatore salesiano attraverso l’icona evangelica di Cristo Buon Pastore, primo animatore e apostolo del Padre. I vari laboratori sono stati utili per imparare l’arte di stare in mezzo ai ragazzi nello stile salesiano. Non sono mancati i momenti di spiritualità come la Celebrazione Penitenziale, l’Adorazione e la Celebrazione Eucaristica con il mandato animatori al termine del campo. L’iniziativa è stata ispirata a criteri di prudenza nel rispetto delle norme anti-covid. Diversi anche i momenti di fraternità e di gioco che hanno permesso di creare un clima di famiglia e di gioia.

Attività estive al via nella Diocesi di Roma, a Maria Ausiliatrice protagonista il Re Leone

Pubblichiamo un articolo uscito su Avvenire di Roberta Pumpo, nel quale si racconta l’esperienza delle attività estive nella Diocesi di Roma, tra le quali anche quella dell’oratorio di Maria Ausiliatrice (Pio XI).

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Lanciare un segnale di fiducia e di speranza. Questo ha motivato numerosi sacerdoti della diocesi di Roma a organizzare l’oratorio estivo nonostante le difficoltà del periodo e i cambiamenti da fare per rispettare le nuove norme igienico sanitarie. La parola chiave resta prudenza, con controllo della temperatura, bambini suddivisi in piccoli gruppi, mascherine indossate tutto il giorno, spazi sanificati ad ogni passaggio, igienizzanti in diversi punti. Anche se l’Ores 2020 sarà diverso dal solito, lo scopo rimane quello di sempre: far divertire i bambini educandoli e accompagnandoli nella crescita umana e spirituale. Molte parrocchie hanno adottato il sussidio “#BecomingSuper” proposto dal Centro oratori romani. Altre hanno scelto temi diversi. Le avventure di Re Artù nel magico mondo di Camelot è l’ambientazione voluta dagli animatori della parrocchia Santa Maria Assunta e San Giuseppe a Primavalle, affidata ai Poveri Servi della Divina Provvidenza. Per permettere la partecipazione a un maggior numero di bambini, il parroco don Massimiliano Parrella ha deciso di suddividere l’Ores in due turni. Il primo fino al 26 giugno, il secondo dal 30 giugno al 10 luglio con massimo 35 ragazzi per volta suddivisi in 5 gruppi. «Inizialmente nel consiglio pastorale c’era un po’ di timore ad organizzare l’Ores – racconta il sacerdote -. Poi abbiamo deciso di accettare la sfida perché il quartiere ha bisogno di un’iniezione di speranza». Ogni bambino ha avuto 4 mascherine con il colore della propria squadra e il logo dell’Ores e un astuccio con il materiale didattico per i laboratori. Due turni anche a Santi Elisabetta e Zaccaria: il primo fino al 30 giugno e il secondo fino al 12 luglio. «Abbiamo avuto molte richieste e non volevamo lasciare fuori nessuno – dice il viceparroco don Massimo Cunsolo -. Nonostante le difficoltà non volevamo rinunciare all’oratorio estivo che non è un mero servizio sociale ma soprattutto educativo. I bambini hanno lo spazio per la preghiera e per le attività formative». Allestiti tendoni e gazebi all’esterno per 10 squadre (sei riservate agli alunni delle elementari e quattro agli adolescenti di prima e seconda media). «I primi giorni hanno patito l’imposizione delle norme sanitarie – prosegue il sacerdote -, alcuni avevano qualche timore ma ora hanno capito che possono divertirsi anche rispettando le regole».

L’oratorio della parrocchia Santa Maria Ausiliatrice, affidata ai salesiani, ha scelto la storia del Re Leone per parlare del perdono e del discernimento. Nel post Covid «l’obiettivo è aiutare i genitori che lavorano e non lasciare soli gli adolescenti – spiega il viceparroco don Mirko Rosso -. Hanno sofferto la lontananza dagli amici. Vogliamo valorizzarli, aiutarli a socializzare e scoprire la bellezza del mettersi al servizio degli altri. Per loro abbiamo pensato anche tre serate, dal 23 giugno, per proporre i temi del volontariato, della cura del quartiere e dell’oratorio». Circa 80 gli iscritti, suddivisi in 9 gruppi. L’oratorio estivo proseguirà fino al 17 luglio e tra le attrattive i giochi gonfiabili e la fattoria didattica. «Anche con le mascherine e con il distanziamento fisico abbiamo riscoperto la bellezza dello stare insieme», conclude don Mirko.

Per don Simone Giovannella, parroco a San Carlo da Sezze, organizzare l’oratorio in tempo di pandemia «è una responsabilità pastorale per dare un segnale di speranza cristiana. Bisogna guardare avanti senza paura ma con la giusta prudenza». L’Ores proseguirà fino al 10 luglio e ogni gruppo ha a disposizione un gazebo con tavolini e sedie. «Si può definire un micro oratorio formato da tante piccole famiglie – aggiunge don Simone -. I bambini soffrono un po’ per la mascherina e per l’impossibilità di correre liberi nel campo o di fare una partita a pallone, ma si stanno comunque divertendo molto».