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“Oratorio – una profezia che si rinnova”: giornata di studio promossa dall’università Università Cattolica del Sacro Cuore, dall’Arcidiocesi di Milano e dalla Fondazione diocesana per gli Oratori Milanesi

L’11 novembre, a Milano, si svolge la giornata di studio “Oratorio – una profezia che si rinnova” promossa dall’università Università Cattolica del Sacro Cuore, dall’Arcidiocesi di Milano e dalla Fondazione diocesana per gli Oratori Milanesi. Sarà possibile partecipare online, seguendo le istruzioni in fondo all’articolo.

Saluti istituzionali ore 9.00

  • Mons. Mario Delpini, Arcivescovo di Milano
  • Mons. Claudio Giuliodori, Assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore
  • Domenico Simeone, Preside della Facoltà di Scienze della Formazione
  • Simone a Polenghi, Direttrice del Dipartimento di Pedagogia

Sessione mattutina ore 9.45 – 12.30

  • Modera: don Stefano Guidi, Direttore della Fondazione diocesana per gli Oratori Milanesi
  • Paolo Alfieri, Ricercatore in Storia della pedagogia (Università Cattolica del Sacro Cuore)
    La riforma degli oratori milanesi negli anni del Cardinal Ferrari
  • Pierpaolo Triani, Professore ordinario di Pedagogia generale e sociale (Università Cattolica del Sacro Cuore)
    Un oratorio per crescere
  • Don Rossano Sala, Professore ordinario di Teologia pastorale e Pastorale giovanile (Università Pontificia Salesiana)
    Dinamismi giovanili della fede. Sui fondamentali dell’esperienza oratoriana
  • Paola Bignardi, Pedagogista già Presidente dell’Azione Cattolica Italiana
    Il volto femminile degli oratori

Sessione pomeridiana ore 14.30 – 17.30

  • Modera: Pierpaolo Triani, Professore ordinario di Pedagogia generale e sociale
  • Mons. Luca Bressan, Professore di Teologia pastorale e Vicario episcopale della Diocesi di Milano
    Dopo un secolo, il destino dell’oratorio in un mondo (e una Chiesa!) che cambia
  • Sergio Tramma, Professore ordinario di Pedagogia generale e sociale (Università degli Studi di Milano-Bicocca)
    L’oratorio “nel mondo grande e terribile”
  • Caterina Gozzoli (Università Cattolica del Sacro Cuore) in dialogo con
    Antonello Riva, Ex cestista e Dirigente sportivo
    Sport e oratori
  • Matteo Lancini, Psicologo psicoterapeuta e Presidente della Fondazione “Minotauro” di Milano
    Quale funzione adulta per contrastare il disagio giovanile dopo la pandemia
  • Alessandra Carenzio, Ricercatore di Didattica (Università Cattolica del Sacro Cuore)
    Vita di oratorio e media digitali

PER PARTECIPARE
Per iscriversi all’evento in presenza, fino all’esaurimento dei posti, scrivere a
dip.pedagogia@unicatt.itGreen pass obbligatorio

L’evento sarà trasmesso in streaming su Cisco Webex al seguente link, compilando i campi mancanti  con i propri dati e poi cliccando su Partecipa: https://unicatt.webex.com/unicatt-it/onstage/g.php?MTID=eea18bfa337fe004256947086981a4aa8

 

Vita comune come esperienza evangelica

 

Marco Fusi [1]

Da diversi anni a questa parte la vivacità pastorale di sacerdoti, religiosi/e ed educatori sta generando una esperienza di annuncio e insieme di consolidamento della fede in diverse parrocchie e in varie realtà ecclesiali. La vita comune si diffonde in modo particolare nelle Diocesi lombarde quale occasione speciale di fraternità tra adolescenti, 18enni e giovani. Alcuni oratori assumono sempre più il volto di una casa con stanze, cucina, sale da pranzo e per incontri; diversi luoghi della comunità vengono provvidenzialmente ripensati in chiave giovanile e fraterna, assumono una identità e un nome nuovo come ad esempio ‘Nazareth’, ‘Betel’, ‘Ermon’, ‘Betania’, per esprimere il desiderio di congiungere in modo armonico Parola e quotidianità, fede e vita, Dio e amicizia.
Si tratta di un sentiero promettente, un semplice e germinale segno dei tempi che domanda alla Chiesa di non abbandonare la sua anima domestica, anzi di svoltare sempre più verso la sua essenziale natura di comunità dei credenti chiamati da Gesù a stare insieme nella diversità.
La Christus vivit, esortazione post-sinodale consegnataci da papa Francesco, ci esorta a dirigerci con determinazione in questa direzione che i giovani stessi con i loro accompagnatori ci stanno suggerendo:
“Fare “casa” in definitiva «è fare famiglia; è imparare a sentirsi uniti agli altri al di là di vincoli utilitaristici o funzionali, uniti in modo da sentire la vita un po’ più umana. Creare casa è permettere che la profezia prenda corpo e renda le nostre ore e i nostri giorni meno inospitali, meno indifferenti e anonimi. È creare legami che si costruiscono con gesti semplici, quotidiani e che tutti possiamo compiere. Una casa, lo sappiamo tutti molto bene, ha bisogno della collaborazione di tutti. Nessuno può essere indifferente o estraneo, perché ognuno è una pietra necessaria alla sua costruzione» […]”

[1] Ordinato sacerdote nel 2004, dopo aver svolto il suo ministero come vicario parrocchiale negli oratori di Rho (MI) e Vimercate (MB), dal 2019 è responsabile del Servizio per i Giovani e l’Università dell’Arcidiocesi di Milano.