Beato Michele Rua

ci racconta don Bosco

Fu accolto fin da ragazzo da don Bosco, crebbe nell’oratorio di Valdocco. Un giorno don Bosco distribuiva ai suoi ragazzi delle medagliette. Michele era l’ultimo della fila e arrivò tardi, ma si sentì dire: “Prendi Michelino!”. Il prete però non gli stava dando niente, ma soggiunse: “Noi due faremo tutto a metà”, e così realmente fu. Collaboratore della Compagnia dell’Immacolata con Domenico Savio, fu un allievo modello, apostolo tra i compagni. Don Bosco gli disse: “Ho bisogno di aiuto. Ti farò indossare la veste dei chierici, sei d’accordo?”. “D’accordo!”, rispose. Il 25 marzo 1855 nella cameretta di don Bosco fece, nelle mani del fondatore, i voti di povertà, castità e obbedienza diventando il primo salesiano. Fu Vicario del Santo al quale successe nel 1888. Don Rua, già considerato la regola vivente, diventa paterno e amorevole come don Bosco. Affronta e supera numerose difficoltà nel governo della congregazione. Consolida le missioni e lo spirito salesiano. Morì il 6 aprile 1910, a 73 anni. Paolo VI lo beatificò nel 1972, dicendo: “Ha fatto della sorgente un fiume”.

E’ opera di Dio!

Dobbiamo stimarci ben fortunati di essere figli di un tal Padre. Perciò nostra sollecitudine dev´essere di sostenere e a suo tempo sviluppare ognora più le opere da lui iniziate, seguire fedelmente i metodi da lui praticati ed insegnati, e nel nostro modo di parlare e di operare cercare di imitare il modello che il Signore nella sua bontà ci ha in lui somministrato. Questo, o Figli carissimi, sarà il programma che io seguirò nella mia carica; questo pure sia la mira e lo studio di ciascuno dei Salesiani. […] D. Bosco è venerabile! La notizia della Venerabilità di D. Bosco è la più dolce e soave che io possa darvi prima di scendere nella tomba. A questo pensiero un inno di gioia e di ringraziamento erompe dal mio petto. Se vedemmo per tanti anni il nostro buon Padre accasciato sotto il peso di indicibili pene, sacrifici e persecuzioni, com’è consolante vedere la Chiesa Cattolica intenta a lavorare per la glorificazione di lui anche in faccia al mondo! Se mai ci avesse sorpreso qualche dubbio che la nostra Pia Società fosse l’opera di Dio, ora il nostro spirito può riposare tranquillo dal momento che la Chiesa col suo infallibile magistero chiama Venerabile il nostro Fondatore. Tutti coloro che la mano della Provvidenza condusse sotto la mite sua disciplina non tardarono a ravvisare in lui il modello del sacerdote. Chi lo avvicinava per poco, non poteva a meno di ammirare le sue sode virtù, il suo zelo inaccessibile allo scoraggiamento, il suo non mai interrotto spirito di sacrificio. (dalle Lettere Circolari)

Preghiera per le vocazioni

Padre Nostro, Ave Maria, Gloria;
Sia lodato e ringraziato in ogni
momento il Santissimo e Divinissimo
Sacramento; Salve Regina;
Maria, aiuto dei Cristiani, prega per noi!
(3 volte)

Signore Gesù, come un giorno hai chiamato i primi discepoli per farne pescatori di uomini, così continua a far risuonare anche oggi il tuo dolce invito: “Vieni e seguimi!” Dona ai giovani e alle giovani la grazia di rispondere prontamente alla tua voce! Manda, Signore, operai nella tua messe e non permettere che l’umanità si perda per mancanza di pastori, di missionari, di persone dedicate alla causa del Vangelo. Maria, Madre della Chiesa, modello di ogni vocazione, aiutaci a rispondere “Sì” al Signore che ci chiama a collaborare al disegno divino di salvezza. Amen