L’idea del futuro tra i giovani: prima e dopo la pandemia
I valori della vita dei giovani tra i 18 e i 30 di Italia, Germania, Polonia e Russia sono fortemente orientati verso valori che riguardano la vita sociale e privata, evidenziando, invece, una lontananza rispetto ai valori politici e a quelli spirituali. È quanto emerge da un’indagine realizzata nei quattro paesi europei sui giovani e la loro idea di futuro. L’iniziativa, i cui risultati possono essere messi a confronto con quelli registrati in due precedenti ricerche sull’idea di futuro tra i giovani condotte nel 2018 e nel 2019, è stata promossa da un gruppo di esperti appartenenti a diversi enti: per l’Italia, l’Eurispes che si è avvalso anche dalla collaborazione del dipartimento Coris della Sapienza Università di Roma e dell’università Mercatorum di Roma, del dipartimento di scienze economiche dell’Università degli studi di Bologna. Nell’indagine 2020 emerge una sorta di “apatia dei valori” espressa dai giovani italiani. Un netto crollo è registrato nella posizione dei valori come “una vita onesta” (-22,5%), “il rispetto della legge” (-21,2%), “seguire ideali, princìpi” (-19,4%), “indipendenza personale, libertà” (-19%) e “l’istruzione” (-20,8%). In una situazione segnata da una mortalità crescente e diffusa e dagli appelli delle autorità e dall’enfasi della comunicazione a proteggersi dalla aggressione del virus, il valore “salute”, ha ceduto la sua posizione rispetto al valore “democrazia” (valore complessivo “democrazia” pari al 90,6%; valore “salute” pari all’85,9%; era pari al 97,8% nel 2018).
Per le giovani donne italiane l’importanza centrale della famiglia ha perso il suo carattere assoluto. Le ragazze riconoscono l’importanza dell’istruzione (79,1%) e della carriera (78,1%), del lavoro (81,1%) e del denaro (84,8%), dell’indipendenza e della libertà personale (77,5%), della libertà di parola (76,7%) e dell’adesione a ideali e princìpi (78,5%), così come l’importanza di famiglia (78,4%) e figli (78,3%) solo il 17,9% dei giovani italiani vuole restare con i genitori. Infatti l’82,1% dei giovani italiani dichiara di volere intraprendere una vita indipendente in futuro e ritiene che l’età ottimale per questo cambio di vita sia di 23,7 anni (valore medio). Ma negli altri paesi c’è maggiore desiderio di autonomia. In molti casi il timore di spiccare il volo è correlato alla condizione economica.
Le idee dei giovani italiani sul numero ideale di bambini (2,2 bambini) superano di poco la cifra necessaria per la semplice riproduzione generazionale (per gli altri paesi le indicazioni sono: Francia 2,0, Polonia, 2,2, Russia 2,0). Quando poi si collega questa proiezione ideale alle condizioni reali di vita dei giovani, il loro orientamento immediatamente cala fino ad indicare un numero medio di 1,61 figli per donna. Secondo i giovani italiani, un’esistenza comoda e dignitosa senza tensioni inutili si ottiene quando il reddito mensile raggiunge i 2.349 euro. Nel confronto con i giovani degli altri paesi questo obiettivo si raggiunge con il seguente livello di reddito: Francia 9.878,87 euro, Polonia 908,99 euro, Russia 1.258,72 euro.