Il convegno dedicato a don Giuseppe Quadrio in occasione del centenario dalla nascita
Nella mattinata di sabato 27 novembre 2021, presso l’Aula Magna della Facoltà di Teologia della Crocetta – Torino, si è svolto il convegno di studio e di approfondimento sulla figura spirituale del ven. don Giuseppe Quadrio in occasione del centenario dalla nascita (Vervio 28 novembre 1922).
Alla presenza della comunità salesiana dell’Istituto Internazionale Don Bosco e di un nutrito gruppo di compaesani provenienti dalla Lombardia, vi sono state una serie di interventi atti a sottolineare gli elementi di novità e di crescente interesse per la figura di questo salesiano, teologo, insegnate di teologia e modello luminoso di vita religiosa e sacerdotale.
Don Silvano Oni, grazie all’ausilio di immagini e testimonianze, ha tracciato un’originale biografia del venerabile, cogliendo la specificità della terra di origine, il sorgere ed il consolidarsi della vocazione, ma anche gli anni segnati terribilmente dalla sofferenza che lo condussero ad appena 41 anni alla morte prematura.
P. F. M. Lethel, carmelitano e teologo di fama, in merito alla spiritualità di don Quadrio ha posto in luce almeno tre elementi: il binomio “sponsalità e verginità” così caratteristico della sua vita mistica, la dimensione specifica del suo evangelizzare attraverso la ferialità degli incontri, la vita costruita sulla speranza cristiana.
Don P. Cameroni, postulatore della congregazione, ha ricordato che i santi irradiano la grazia a partire dalle numerose relazioni che intersecano e rinnovano; ha condotto quindi a riflettere su come fosse specifico di don Quadrio la trasparenza dei sentimenti di Cristo (la benignitas et humanitas).
Infine mons. Paolo Martinelli, vescovo ausiliare di Milano e fine conoscitore della teologia della vita consacrata, ha ricondotto l’assemblea a riflettere sul tema del “religioso presbitero”: se la specificità della figura sacerdotale rimane l’essere apostolo del Padre nella e per la Chiesa in un contesto storico specifico, la vita consacrata offre al ministero presbiterale la ricchezza del carisma proprio della famiglia religiosa di appartenenza. Don Quadro è stato un apostolo che “era missione“, secondo quelle specificità proprie della spiritualità di san Giovanni Bosco: la sua missione era l’insegnamento, l’accompagnamento spirituale personale; la sua missione era custodire la comunione dei confratelli ed educare a partire da un armonia di carattere, davvero trasparenza del cuore di Cristo e della sua santa umanità. P. Martinelli ha concluso la sua relazione ricordando che l’identità specifica del presbitero sarà sempre più data dalla sua “cura per l’umano”: in un tempo segnato dall’estraneità della fede dalla cultura e dalla vita.
La mattinata si è conclusa con il pellegrinaggio alla tomba del venerabile, sita presso la Chiesa esterna dell’opera, dove è stato collocato un pannello biografico e commemorativo del centenario celebrato.