Verso il welfare salesiano per i giovani poveri: iniziato il processo di programmazione dal basso di Salesiani per il Sociale

Tre giorni di ascolto, dibattito e laboratori: l’assemblea nazionale di Salesiani per il Sociale “Organizzare la speranza” si è conclusa domenica mattina con don Francesco Preite, presidente nazionale, che ne ha tirato le fila. “Il processo della programmazione dal basso inizia ora – ha detto don Francesco Preite -. Si tratta di un cammino che durerà fino alla prossima assemblea, in programma a giugno. In questo periodo, i comitati sono chiamati a elaborare quanto avviato in queste giornate”.

Sono stati tre giorni intensi, ricchi di spunti e contenuti: i relatori hanno approfondito i temi che in questo momento storico sono centrali per il sociale nel nostro Paese. 

Nel primo giorno, dopo la presentazione di don Francesco Preite e il saluto di don Roberto dal Molin, l’assemblea ha offerto una riflessione su “Scenario europeo ed italiano per i giovani e per i minori. Quali prospettive e quali rischi?” con Lucia Abbinante, Direttrice Generale dell’Agenzia Nazionale per i Giovani; don Marco Pagniello, Direttore Caritas Italiana; Maria Grazia Mazzola, inviata speciale del TG1 e referente della rete informale accoglienza afgana, coordinati da Micol Trillo, dell’Osservatorio salesiano per i diritti dei minori.
Molti i temi messi a fuoco in questo dibattito: l’importanza di avere un approccio olistico ai giovani, senza semplificazioni e tenendo conto di chi vive ai margini, favorendo un contatto tra i “giovani ottimisti” e quelli disillusi; questo però comporta che gli adulti sappiano fare spazio, contaminandosi con i più giovani. Rispetto alle sfide da affrontare con i giovani, è stata richiamata la complessità e il desiderio di accompagnamento dei nostri ragazzi, che hanno il diritto di scegliere consapevolmente strade e percorsi da intraprendere. Sottolineata anche l’esigenza di osservare i fenomeni in crescita e allarmanti di criminalità tra i più giovani: c’è un desiderio di visibilità che li porta a intraprendere percorsi di violenza.

Nel secondo panel, Valentina Bellis, Vice-presidente Salesiani per il Sociale ha moderato gli ospiti sul tema: “I Salesiani per il sociale: il volto di don Bosco nella società con il Forum del Terzo settore. Come essere costruttori di reti inclusive e partecipate con e per i giovani?” con Marco Rossi Doria, Presidente Impresa sociale “Con i Bambini”, don Stefano Aspettati, Ispettore delegato EDG Conferenza Ispettori Salesiani Italia, Vanessa Pallucchi, Portavoce del Forum Terzo Settore e Vitandrea Marzano, Sociologo e dirigente del Gabinetto del Sindaco della Città di Bari per il welfare, politiche del lavoro e innovazione sociale.
In questo panel, il focus è stato quello della povertà educativa e delle soluzioni che possono essere messe in campo per permettere ai ragazzi di avere successo nella mattina: la necessità è quella di allestire in ogni quartiere in difficoltà un’alleanza stabile per mettere insieme la sostenibilità educativa per raggiungere tutti i bambini nella scuola e fuori e la sostenibilità sociale, ambientale. Dal punto di vista salesiano, l’obiettivo principale ai giovani, soprattutto i più poveri, è costitutivo: da evitare il rischio di separare chi lavora con i poveri a rischio e chi invece, lavora con i giovani apparentemente senza problemi. Le condizioni dei giovani sono cambiate, per questo serve ricentrare la corresponsabilità educativa che non appartiene solo alla scuola, ma anche ad altri soggetti. Per questo, il tema della partecipazione è centrale: c’è una nuova esigenza di partecipare, di coprogrammare e i Salesiani come agenzia educante può fare una parte importante nei tavoli in cui si decide del futuro.

Nel terzo panel “Presentazione del processo di restituzione del Congresso internazionale sulle opere e servizi sociali salesiani e del processo di scrittura dal basso del documento programmatico”, Vitandrea Marzano ha fatto dialogare don Rafael Bejarano Rivera, Incaricato Opere sociali del Settore per la Pastorale Giovanile Salesiana – Sede Centrale, don Francesco Preite, Presidente Salesiani per il sociale e Coordinatore Nazionale EDG e Andrea Farina, Osservatorio salesiano per i diritti dei minori.
Va messa al centro la cultura: intesa come valore di innesto e trasformazione del sociale, come lente per leggere il presente e decodificare la realtà e immaginare il futuro. Il panel si è chiuso con la presentazione dell’itinerario del processo di scrittura e di programmazione.

Il quarto panel, che ha chiuso la parte di riflessioni, “Lo stato dell’arte dei Salesiani per il sociale. La voce dei territori ed il Bilancio sociale 2021”, moderato da Marta Rossi, Ufficio Comunicazione Salesiani per il sociale con don Domenico Luvarà, Coordinatore Comitato Sicilia, don Davide Perego, Incaricato EDG Ispettoria Italia Lombardo-Emiliana, don Emanuele De Maria, Coordinatore Comitato Italia Centrale, don Gianpaolo Roma, Coordinatore Comitato Italia Meridionale, don Vincenzo Salerno, Incaricato EDG Ispettoria Italia Nord est, don Stefano Mondin, Coordinatore Comitato Piemonte Valle d’Aosta e Micaela Valentino, Ufficio progetti Salesiani per il Sociale per la presentazione del Bilancio Sociale 2021.
Ai presidenti dei comitati è stato chiesto di descrivere con una parola la loro realtà e di condividere un sogno per il futuro: ricchezza, trasformazione, circolarità, accoglienza, salesianità e complessità è quanto uscito dal confronto, termini che fotografano la realtà sociale dell’Italia Salesiana e sono anche le prime parole scritte sul foglio bianco della programmazione. Micaela Valentino, infine, ha presentato alcuni punti fondamentali dell’azione di Salesiani per il Sociale raccolti nel Bilancio Sociale.

Dal sabato pomeriggio poi, è iniziato il momento con Riccardo Mariani, esperto di politiche di welfare, di co-progettazione e co-programmazione che ha presentato il laboratorio di scrittura dal basso e avviato i lavori dei comitati che poi hanno condiviso quanto fatto.

“L’assemblea nazionale ha iniziato un processo di partecipazione dal basso e di confronto che continuerà con il Congresso internazionale delle opere e dei servizi sociali salesiani a Torino. È stata attivata la cabina di regia del processo che vede il coinvolgimento degli Incaricati dell’Emarginazione e Disagio Giovanile delle Ispettorie italiane e dell’Osservatorio salesiano dei diritti per i minori – conclude don Francesco Preite -. La seconda fase del processo prevede l’incontro sui vari territori italiani di quanti operano nel sociale salesiano (direttori, responsabili di associazioni, giovani, incaricati di Oratori, parroci, educatori…). Questo processo di partecipazione e di confronto sulle aeree di intervento dei Salesiani per il sociale: servizio civile, tutela ed educazione dei minori e giovani, accoglienza dei migranti, inserimento lavorativo dei giovani, promozione e formazione della rete associativa, si concluderà con la redazione del piano strategico di Salesiani per il sociale. Il piano strategico è il documento che ci guiderà nei prossimi anni e impegnerà salesiani e laici insieme a costruire il welfare salesiano con e per i giovani poveri”.

 

 

Nuovo Direttore Generale di “Salesiani per il Sociale”: Renato Cursi

Salesiani per il Sociale APS ha un nuovo direttore, Renato Cursi, che torna in Italia dopo l’esperienza a Bruxelles.

Di seguito l’articolo pubblicato su ANS:

Dal 1° settembre scorso Salesiani per il Sociale APS – l’ente civilistico dei salesiani d’Italia che accompagna la dimensione pastorale del disagio e della povertà educativa – ha un nuovo Direttore Generale, nella persona di Renato Cursi.

Dopo l’esperienza di cinque anni a Bruxelles, dove ha ricoperto l’incarico di segretario esecutivo del “Don Bosco International”, l’organismo di rappresentanza presso l’Unione Europea dei Salesiani di Don Bosco, Renato Cursi torna in Italia per guidare l’associazione Salesiani per il Sociale. Prima del trasferimento a Bruxelles aveva lavorato per cinque anni al Dicastero per la Pastorale Giovanile come Segretario Esecutivo e seguendo il coordinamento internazionale del Movimento Giovanile Salesiano.

Due esperienze che saranno preziose per il nuovo lavoro in Salesiani per il Sociale:

Sono contento di tornare in Italia – spiega – e di assumere questo ruolo in Salesiani per il Sociale. Lavorare per i giovani più poveri e vulnerabili, in linea con il carisma di Don Bosco rappresenta un privilegio e una responsabilità. Come ho detto ai dipendenti della sede nazionale, ci sono tre parole che descrivono la prospettiva che mi piacerebbe per Salesiani per il Sociale: partecipazione, internazionalizzazione e cura.

E poi spiega:

PARTECIPAZIONE, dei minori e giovani come soggetti e protagonisti del cambiamento; e dell’associazione come laboratorio creativo per i soci. INTERNAZIONALIZZAZIONE, come metodo, basato sul confronto con altri sistemi educativi e di welfare; e come orizzonte, verso l’Europa e il mondo; e la riforma del Terzo Settore che guarda al Social Economy Action Plan e alle transizioni ecologica, digitale e sociale. E infine CURA: delle relazioni con le persone, con soci e istituzioni; della formazione del personale, dei soci e dei comitati territoriali; e del modo in cui comunicare tutto questo.

Sulla partecipazione, l’assemblea che stiamo per vivere dal 16 al 18 settembre a Roma sarà la prima tappa di un cammino triennale di ridisegno dell’associazione, con una programmazione che verrà pensata e scritta con un processo dal basso, coinvolgendo i territori e i soci.

Salesiani per il Sociale APS è composta da 88 organizzazioni (soci ordinari) diversificate in enti ecclesiastici, organizzazioni di volontariato, associazioni e cooperative sociali presenti su tutto il territorio nazionale. In numeri, anima: 46 Comunità residenziali (case-famiglia, comunità alloggio e semiautonomia), 30 Centri Diurni per minori e giovani e 10 Centri di accoglienza ed accompagnamento contro le dipendenze.

Il suo lavoro viene portato avanti grazie a 901 operatori qualificati, 102 Soci Sostenitori che svolgono attività educative legate principalmente al Servizio Civile e ben 2983 volontari che prestano il loro servizio gratuitamente, avendo a cuore i giovani, in particolare quelli che dalla vita hanno avuto di meno.

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“Organizzare la speranza”: assemblea nazionale di Salesiani per il Sociale per il prossimo triennio

Dal 16 al 18 settembre, al Teatro Roma in via Umbertide – Roma, si terrà l’assemblea nazionale di Salesiani per il Sociale, dal titolo: “Organizzare la speranza – Sogno, progetto, impresa”, ideato e progettato insieme con l”Osservatorio Salesiano per i Diritti dei Minori.

“Siamo in piena campagna elettorale con la caduta del governo e l’annuncio delle elezioni politiche del 25 settembre. Ancora una volta siamo chiamati ad esercitare responsabilmente il diritto-dovere di voto per la costruzione di una società sempre più solidale ed inclusiva, attenta ai giovani ed alle persone fragili. Per questo l’assemblea di settembre sarà l’inizio di un processo di scrittura dal basso del documento programmatico dell’associazione che durerà per un anno intero con incontri sul territorio”.

don Francesco Preite, presidente di Salesiani per il Sociale

Il titolo dell’assemblea riprende un pensiero di Papa Francesco espresso durante l’omelia della Giornata Mondiale dei Poveri 2021: richiamando don Tonino Bello, il Pontefice ricordava come i cristiani debbano tradurre la speranza in vita concreta ogni giorno.

Nei tre giorni dell’Assemblea ci saranno dei panel di confronto e approfondimento con gli attori sociali, civili ed ecclesiali, con le politiche giovanili e di welfare italiano ed europeo e con le indicazioni ecclesiali e salesiane; ci sarà lo spazio per l’ascolto di esperienze sociali dai vari territori italiani, la presentazione del Bilancio sociale 2021 di Salesiani per il sociale e la programmazione 2022-2023.

“Il progetto mira a stimolare e promuovere momenti di formazione, nonché processi di riflessione e condivisione collettiva, in linea con le più recenti normative nazionali ed europee e rivolgendo un’attenzione specifica ai diritti dei minori, alle condizioni di vita dei giovani e al loro protagonismo”

Andrea Farina, Coordinatore Osservatorio Salesiano per i Diritti dei Minori.

Informazioni sullo svolgimento e la partecipazione all’assemblea: segreteria@salesianiperilsociale.it

 

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Salesiani per il Sociale

“Dare di più a chi ha avuto di meno” – Conclusione di progetto per Salesiani per il Sociale

Pubblichiamo l’articolo dell’evento finale del progetto “Dare di più a chi ha avuto di meno”, un progetto selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile di Salesiani per il Sociale.

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Dare di più a chi ha avuto di meno”, un progetto selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, dopo quasi quattro anni dal suo avvio è giunto al termine. I risultati sono stati presentati il 1° giugno, a Roma, nel teatro della Casa salesiana del Borgo Ragazzi Don Bosco.

Il progetto si è svolto in 14 territori della Calabria, Campania, Puglia, Sicilia, Lazio, Liguria e Marche, caratterizzati da situazioni di dispersione, abbandono scolastico, di deprivazione culturale e di povertà.
L’obiettivo specifico nell’intervento diretto con gli adolescenti è stato quello di contrastare la povertà educativa e le disuguaglianze sociali aumentando in loro il senso di cittadinanza, la conoscenza dei propri diritti e doveri e migliorando la loro fruizione di servizi e opportunità educative. Si è lavorato anche coinvolgendo docenti per la loro formazione e genitori, con laboratori per e con le famiglie.

Andrea Sebastiani, direttore di Salesiani per il sociale ha sottolineato quanto sia importante creare sempre interventi sia individuali che di gruppo, con i pari e con le famiglie dei ragazzi poiché la povertà è stata analizzata come disuguaglianza. «Il lavoro sociale ed educativo ha senso se facciamo crescere la speranza nel cuore dei ragazzi, considerando che non tutti partiamo con le stesse capacità per cui dobbiamo mettere tutti nelle condizioni di fare qualcosa di buono nella vita».

Roberto Maurizio, responsabile scientifico del progetto, ci ha raccontato della bellezza di collaborato con le scuole e di aver creato con loro percorsi individuali per i ragazzi affinché loro facessero percorsi di consapevolezza sui desideri del futuro. «Da soli non si può ridurre la povertà educativa, ma è un lavoro che va fatto in sinergia. Non si può lavorare per le persone ma con le persone perché affrontare la povertà dei ragazzi vuol dire affrontare le povertà delle famiglie».

Nelle vicende del Covid i nostri educatori sono diventati operatori di resilienze. Il periodo pre-post-covid lo abbiamo subito ma allo stesso tempo gli educatori hanno agito e accompagnato i ragazzi nel processo di transizione. Ledo Prato – segretario Ass. Mecenate 90 ci ha accompagnati nella scoperta delle 10 virtù professionali e negli elementi di qualità degli interventi educativi:
L’amore, il rispetto, l’empatica, l’ascolto, la comprensione, la tenerezza, la pazienza, l’ospitalità e ancora la fiducia e la speranza.

Silvia Magistrali, dell’Istituto italiano di valutazione ci ha invece portato un’analisi di progetto più analitica. Sono circa 3 mila i ragazzi adolescenti su cui si è lavorato grazie a circa 1200 insegnanti e 1300 genitori di cui circa la metà presentava un profilo di fragilità e sono stati coinvolti circa 460 enti/organi di natura pubblica. È stato curioso osservare che il 20% dei 3 mila ragazzi coinvolti ha partecipato alle attività sia dentro che fuori la scuola.

Anna Maria Serafini, coordinatrice italiana del Piano Child Guarantee ci ha parlato delle misure a sostegno della famiglia e i fondi per le politiche sociali. Nel corso dell’emergenza sanitaria da COVID-19 sono state incrementate le risorse dei Fondi sociali, fra le altre quelle del Fondo politiche per la famiglia con la finalità di rafforzare il sistema di interventi e servizi territoriali dedicati alla famiglia e ai minori e di come però questi fondi possano, ed in questo caso siano stati frutto di grandi sogni ma soprattutto storie concrete.

Don Francesco Preite, presidente di Salesiani per il sociale conclude: «Il processo attivato che ha portato a costruire la comunità educativa, fatta di Oratori, Associazioni, Scuole, attorno all’adolescente è un ottimo risultato di progetto ed è l’unica strada percorribile capace di abbattere le diseguaglianze. Ora non si deve né tornare indietro, né arrendersi! Sappiamo che non sarà facile combattere la povertà educativa e le crescenti diseguaglianze senza risorse adeguate, ma dobbiamo insistere nel coltivare il sogno di trasformare i lupi in agnelli, nel trovare il punto accessibile al bene, nel dare insieme presente e futuro ai ragazzi. Rafforzare i centri educativi diurni per minori ed attivare processi innovativi per aiutare i giovani neet, sono due obiettivi da perseguire nell’immediato futuro perché questo bellissimo lavoro fatto da educatori, animatori, assistenti sociali, docenti, Incaricati di Oratori, dirigenti scolastici possa continuare».

Val sito di SXS

Salesiani per il Sociale, evento finale del progetto “Dare di più a chi ha avuto di meno”

Dopo quasi quattro anni dal suo avvio, il progetto “Dare di più a chi ha avuto di meno” (un progetto selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile) è giunto al termine e le 15 sedi sono pronte a mostrarne i risultati. Il progetto si è svolto in 14 territori della Calabria, Campania, Puglia, Sicilia, Lazio, Liguria e Marche, caratterizzati da situazioni di dispersione, abbandono scolastico, di deprivazione culturale e di povertà.  L’obiettivo specifico nell’intervento diretto con gli adolescenti è stato quello di contrastare la povertà educativa e le disuguaglianze sociali aumentando in loro il senso di cittadinanza, la conoscenza dei propri diritti e doveri e migliorando la loro fruizione di servizi e opportunità educative. Si è lavorato anche coinvolgendo docenti per la loro formazione e genitori, con laboratori per e con le famiglie.

Durante la durata del progetto, “Dare di più a chi ha avuto di meno” ha raggiunto circa 3mila adolescenti e 900 nuclei familiari, oltre a quasi 2mila insegnanti e 300 operatori ed educatori dei territori. L’arrivo dell’emergenza sanitaria da Covid-19 non ha bloccato le attività: ha invece reso ancora più indispensabile l’intervento educativo per evitare ulteriore dispersione e abbandono scolastico.

I risultati del progetto verranno presentati il 1° giugno, a Roma, nel teatro della Casa salesiana del Borgo Ragazzi Don Bosco.

Ne parleranno:

Andrea Sebastiani – Direttore di Salesiani per il Sociale
Roberto Maurizio – Responsabile scientifico del progetto
Silvia Magistrali – istituto di italiano valutazione
Ledo Prato – Segretario Ass. Mecenate 90

Marco Rossi Doria – Presidente Impresa sociale “Con i Bambini”
Anna Maria Serafini – Coordinatrice italiana del Piano Child Guarantee
Ernesto Diaco – Direttore Ufficio Nazionale per l’Educazione, la scuola e l’Università della CEI
Antonio Decaro – Presidente ANCI e Sindaco di Bari

 

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Bari: Festival dell’Educazione

Tre giorni dedicati all’educazione, nel segno del confronto, ma anche dello sport e della condivisione riconquistata di spazi e luoghi.

Si terrà a Bari il 18, 19 e 20 maggio negli spazi dell’Istituto salesiano Redentore al quartiere Libertà il “Festival dell’educazione”, organizzato dallo stesso istituto a conclusione del progetto triennale di Salesiani per il Sociale APS “Dare di più a chi ha avuto di meno”, selezionato da Con i Bambini nell’ambito del “Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile“.

Il festival si aprirà mercoledì 18 maggio alle 17.30 con la tavola rotonda “Sfide educative nel periodo post- pandemico”, cui parteciperanno l’assessora al Welfare del Comune di Bari Francesca Bottalico, l’assessore alle Politiche giovanili della Regione Puglia Alessandro Delli Noci, il sociologo Leonardo Palmisano e il Presidente nazionale di Salesiani per il Sociale Don Francesco Preite.

Il giorno dopo, giovedì 19 maggio dalle ore 17.00 nei campi dell’oratorio ci sarà il torneo di calcio under 18 dedicato alla memoria degli agenti Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro, nella scorta del magistrato Giovanni Falcone, rimasti uccisi con lui e con la moglie Francesca Morvillo nell’attentato di Capaci di cui proprio quest’anno, il 23 maggio, ricorrono i trent’anni.

Infine, venerdì 20 maggio dalle 18.00, con la partecipazione anche del sindaco Antonio Decaro, l’apertura alla città tutta con “Educare in piazza”, una grande festa i cui protagonisti saranno i ragazzi del quartiere e le numerose associazioni del territorio impegnate quotidianamente con i giovani fra gli 11 e i 17 anni. Numerosi stand animeranno piazza Redentore con laboratori, giochi, musica dal vivo e dj set e con possibilità di degustazioni enogastronomiche curate da Slow food.

La tre giorni del “Festival dell’educazione” arriva al termine di un lungo percorso, il progetto “Dare di più a chi ha avuto di meno” appunto, che ha coinvolto dal 2018 tre istituti scolastici della città ovvero la “Don Bosco”, la “Garibaldi” e il “Santarella”, vedendo la partecipazione di oltre trecento ragazzi fra gli 11 e i 17 anni, i loro genitori e i loro insegnanti. Ciascuno è stato coinvolto in azioni specifiche, quali la formazione, le attività extrascolastiche, momenti di incontro e confronto, tutto finalizzato a ridurre i fenomeni di abbandono scolastico precoce, ad aumentare il senso di cittadinanza, incrementare autostima, guidare e supportare docenti e genitori nel compito educativo, puntando su un sistema di scambio continuo fra scuola e famiglia.

Su questa scorta quindi fra il 2018 e il 2022 i ragazzi sono stati coinvolti in laboratori dedicati alla valorizzazione delle capacità personali, in interventi di supporto scolastico, in momenti di sport, in esperienze di comunità e in attività dedicate al teatro e ai saperi digitali; i docenti hanno partecipato a formazioni guidate da esperti che li hanno supportati – tra l’altro – nelle nuove modalità di didattica e relazione richieste dall’emergenza Covid; infine i genitori hanno preso parte a percorsi di supporto e accompagnamento in quello che è il loro complesso ruolo nella vita dei giovanissimi.

Il progetto “Dare di più a chi ha avuto di meno”, curato da Salesiani per il Sociale, si è snodato in 15 sedi in tutta Italia (Bari, Cisternino, Foggia, Locri, Napoli, Palermo, Roma alcune delle città coinvolte) e si chiuderà con una grande festa conclusiva il 1° giugno a Roma.

L’ingresso al Festival dell’Educazione è libero.

Contatti: Elena La Ficara – Referente locale di progetto

  • Tel. 349 1854014
  • Mail: daredipiu.redentore.bari@gmail.com
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Ucraina, il coordinamento dell’accoglienza dei Salesiani in Italia

Venerdì 18 marzo, al Centro Nazionale delle opere salesiane di via Giacomo Costamagna Roma, i Salesiani d’Italia hanno fatto il punto sul coinvolgimento salesiano per l’emergenza Ucraina. Erano presenti gli incaricati della pastorale giovanile, i coordinatori degli uffici nazionali, l’ispettore delegato per l’Emarginazione e disagio, don Stefano Aspettati, il presidente del CNOS, don Roberto Dal Molin e il presidente di Salesiani per il Sociale, don Francesco Preite.

Ciascuna delle sei Ispettorie italiane ha nominato un incaricato per l’emergenza Ucraina per il coordinamento di tutte le azioni sul territorio e che farà da collegamento con il tavolo nazionale. Salesiani per il Sociale coordinerà invece l’accoglienza nel nostro Paese dei profughi ucraini: ci sono già circa quaranta case salesiane che stanno accogliendo i profughi e si sta mappando la disponibilità di altre. Circa un migliaio di famiglie delle nostre reti ha dato disponibilità per accogliere nuclei familiari. L’accoglienza è gestita in accordo con gli enti locali e la prefettura per un’azione caritatevole che sia coordinata con le istituzioni.

Salesiani per il Sociale ha avviato una campagna di raccolta fondi per sostenere l’accoglienza e per fare da raccordo per tutte le donazioni che arriveranno in questa direzione.

Tramite il CNOS Fap e il CNOS scuola si sta muovendo la rete dell’accoglienza sia per i lavoratori, con aziende che hanno già dato disponibilità all’assunzione di personale ucraino, sia per far tornare i ragazzi sui banchi di scuola. Sono in corso incontri per definire il quadro corretto di procedura.

I Salesiani Cooperatori, in comunione con l’invito del Papa e del Rettor Maggiore, ogni domenica sera pregano il Santo Rosario per la pace online, aperto a tutti coloro i quali vogliono unirsi in preghiera (1000 i collegati).

Siamo in collegamento con i salesiani ucraini, polacchi, slovacchi, moldavi e rumeni che stanno accogliendo migliaia di profughi in  accordo con le organizzazioni non governative europee salesiane e la Sede Centrale della Congregazione.

Come Salesiani in Italia, ringraziamo di cuore tutti coloro che sin dal primo momento hanno mostrato una grande generosità e una attenta sensibilità verso chi sta vivendo la difficoltà e il dolore della guerra con donazioni e disponibilità all’accoglienza.

Proroga dei termini di presentazione delle domande di Servizio civile universale

Il Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale segnala che il bando per il Servizio civile universale è stato prorogato: le domande potranno essere presentate entro le ore 14 del 10 febbraio 2022. Di seguito la comunicazione pubblicata sul sito.

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Pubblicazione del decreto di individuazione di ulteriori programmi di Servizio civile universale finanziati per l’anno 2021

Con Decreto del Capo del Dipartimento per le politiche giovanili e il Servizio civile universale n. 46  del 25 gennaio 2022, ad integrazione di quanto previsto dal decreto dipartimentale n. 738 del 3 dicembre 2021, sono finanziati a valere per l’anno 2021 ulteriori 102 programmi, di cui 92 in Italia e 10 all’estero, per un totale di ulteriori 8.481 posizioni, di cui 8.307 in Italia e 174 all’estero.

Viene dunque pubblicata l’integrazione al bando di selezione per operatori volontari dello scorso 14 dicembre, per lo scorrimento delle graduatorie e la proroga dei termini di presentazione delle domande di Servizio civile universale al 10 febbraio 2022, ore 14:00.

Queste le parole della Ministra Fabiana Dadone:

“Esprimo la mia soddisfazione per il risultato che si raggiungerà con il prossimo ciclo di reclutamento: numeri notevoli, con oltre 64.000 opportunità, superiamo una soglia mai vista negli anni passati. Oggi, con il nuovo bando supplementare, abbiamo concesso anche una proroga dei termini, andando incontro alla richiesta degli enti.”

Vai al sito del dipartimento
Salesiani per il sociale SC

Servizio Civile all’estero con i Salesiani: 63 posti disponibili in Brasile, Africa ed Europa

Con i Salesiani si può svolgere un anno di servizio civile anche all’estero: Salesiani per il Sociale e VIS mettono a disposizione 63 posti in Brasile, Angola, Namibia, Ghana, Senegal e in Europa in Albania e Spagna. I posti sono così suddivisi:

  • 6 progetti Salesiani per il Sociale per 53 posti
  • 3 progetti VIS per 10 posti
  • I progetti, tutti di 12 mesi, si situano nel campo dell’educazione, formazione e cooperazione allo sviluppo, accanto a minori e giovani in situazione di svantaggio socio-culturale ed economico, a rischio devianza e di emarginazione sociale
  • Per i volontari in servizio è previsto un compenso economico mensile compreso tra i 700 e gli 850 euro, sono inoltre coperte le spese di vitto e alloggio.
Sito e Info

Servizio Civile con i Salesiani 2021: a disposizione 1.172 posti per Italia ed Estero

Sono 1.172 i posti concessi sui progetti in Italia e all’estero finanziati a Salesiani per il Sociale aps per gli aspiranti volontari del Servizio Civile Universale ordinario. Il bando scadrà il 26 gennaio 2022.

Per il servizio civile in Italia, ci sono 1.081 posti per il  bando scu ordinario a cui si aggiungono i 28 posti del DEL – DIGITAL EDUCATION LABQuest’ultimo programma è la novità del bando di quest’anno, ovvero il Servizio civile digitale che coinvolge Salesiani per il Sociale con il Consorzio Zenit in Toscana, le Ispettorie salesiane dell’Italia Meridionale e della Sicilia ed Emmaus Foggia.

Per il servizio civile all’estero, con Salesiani per il Sociale e il VIS ci sono a disposizione 63 posti in Brasile, Angola, Namibia, Ghana, Senegal e in Europa in Albania e Spagna. I posti sono così suddivisi:

  • 6 progetti Salesiani per il Sociale per 53 posti
  • 3 progetti VIS per 10 posti

La progettazione è stata presentata a maggio e ha visto impegnato il personale della sede nazionale in co-programmazione con il Vides e con la Lega nazionale delle cooperative e mutue, mentre la co-progettazione ha coinvolto anche la Caritas e la Acli.

“Coinvolgere oltre 1000 giovani nell’esperienza del Servizio Civile Universale dei Salesiani per il Sociale rappresenta una opportunità  di civiltà fondamentale per i giovani che vi partecipano e per l’intero Paese perché in grado di promuovere in maniera operativa la cultura del volontariato, della solidarietà, dell’inclusione sociale, dell’aiuto verso i più fragili: valori fondanti della nostra società assediata dal virus dell’egoismo e del primato del profitto”, dice don Francesco Preite, presidente di Salesiani per il Sociale.

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