RMG – Un libretto per condividere “Le novità del Regno di Dio emerse nei gruppi della Famiglia Salesiana” durante la pandemia

Dal sito dell’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – Alle soglie dell’anno 2021, il Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, ha invitato tutta la Famiglia Salesiana a ravvivare la virtù della speranza, e lo ha fatto attraverso il tradizionale messaggio della Strenna, intitolato per l’occasione: “Mossi dalla speranza. Ecco, Io faccio nuove tutte le cose” (Ap 21,5). L’espressione riflette il profondo spirito di fede di Don Bosco basato sul Dio sempre fedele, creatore e provvidente, coinvolto nella salvezza dell’umanità. Ma è stata anche una risposta alla difficile situazione mondiale derivante dalla pandemia del Covid 19, che ha colpito, e colpisce ancora, milioni di persone e ha evidenziato tante altre emergenze nel mondo, che rischiano di rimanere radicate, molte delle quali colpiscono direttamente i giovani più poveri.

Come ha vissuto e continua a vivere questo tempo la Famiglia Salesiana?

Inoltre, quale “Novità del Regno di Dio” sta attualmente emergendo nei vari gruppi della nostra larga famiglia?

Questa è stata la riflessione proposta ai Responsabili mondiali dei Gruppi riuniti per la Consulta della Famiglia Salesiana, svoltasi online nei giorni 21, 22 e 23 maggio dell’anno in corso.

Senza dubbio valeva la pena di approfondire il senso della speranza cristiana in tempi così drammatici come quelli attuali, di scoprire il volto di Dio in essi, aprendo un altro modo di guardare la realtà, aiutandosi a vicenda per sperimentare da vicino la presenza e l’azione creatrice del Signore, e a seguire con Lui i nuovi sentieri che la Provvidenza ci sta mostrando.

Per questo motivo il Segretariato per la Famiglia, guidato dal Delegato Centrale del Rettor Maggiore, don Joan Lluís Playà, ha pensato bene di raccogliere e dare alle stampe una pubblicazione che vuole far conoscere il frutto di ciò che è stato condiviso alla Consulta Mondiale.

Tale pubblicazione vuole essere un esercizio di comunicazione, non solo di ciò che è stato fatto, ma anche di ciò che è stato vissuto e imparato. Nella semplicità di queste pagine si possono scoprire molti tratti della Grande Novità del Regno, che il Signore sta facendo germogliare e fruttificare nei diversi Gruppi della Famiglia Salesiana e negli ambienti dove essi svolgono la loro missione, ognuno con le caratteristiche del proprio carisma.

In queste pagine sono inclusi i contributi che un buon numero di Gruppi ha inviato al Segretariato della Famiglia Salesiana. Conclude l’opuscolo l’intervento “Speranza e cura del presente” che don Gustavo Cavagnari, Professore di Teologia Pastorale presso l’Università Pontificia Salesiana (UPS) di Roma, ha rivolto all’assemblea della Consulta Mondiale, la cui lettura potrà stimolare tutti a vivere con vera passione “la speranza, avendo cura del presente”.

Il libretto, realizzato in cinque lingue – italiano, inglese, spagnolo, francese e portoghese – è pensato come strumento di animazione dei vari gruppi della Famiglia Salesiana, e per questo raggiungerà prossimamente i Delegati per la Famiglia Salesiana di tutto il mondo.

Riflessioni post-capitolari: la quarta linea programmatica spiegata dal Rettor Maggiore

“È ora di Capitolo 28”. La quarta Linea Programmatica del Sessennio spiegata dal Rettor Maggiore. Di seguito l’articolo pubblicato da parte dell’Agenzia d’Informazione Salesiana ANS.

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(ANS – Roma) – Nel documento “Riflessioni post-capitolari” che il Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, ha consegnato alla Congregazione, la quarta Linea Programmatica sviluppa il tema: “La formazione per essere SALESIANI PASTORI OGGI”. Da oggi è disponibile in rete il quarto video della serie “È ora di Capitolo 28”, nel quale Don Á.F. Artime illustra brevemente proprio cosa significhi tutto questo.

Dalla cappella di San Francesco di Sales, nel cuore di Valdocco, dove Don Bosco pregava con i suoi primi ragazzi, il Rettor Maggiore, attorniato da giovani salesiani in formazione di tutto il mondo, parla del “grande dono, ma anche grande sfida” che è la formazione salesiana.

“La formazione è anzitutto un processo lungo, che dura tutta la vita…” in cui “il vero protagonista è lo Spirito Santo” e che si sviluppa attraverso “un processo di grande personalizzazione”, “veramente un lavoro artigianale”. Sono, questi, alcuni degli spunti offerti dal Rettor Maggiore nel video, insieme ad alcune sottolineature sulle caratteristiche della Congregazione oggi: una congregazione giovane, dove un salesiano su quattro si trova nelle tappe iniziali della formazione, e sempre più globale, con comunità sempre più internazionali.

Il video è disponibile in italiano e in spagnolo e sottotitolato in inglese, francese e portoghese, nei rispettivi canali linguistici di ANSChannel.

Info ANS

RMG – Lutto per il Rettor Maggiore: si è spento il padre di Don Ángel Fernández Artime

(ANS – Roma) – Alle 7 del mattino di oggi, 15 settembre, è venuto a mancare, dopo una lunga malattia, Ángel Fernández Fernández, il padre del Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime. Nato a Luanco, nelle Asturie, in Spagna, il 12 giugno del 1932, se n’è andato dopo 89 anni di vita e 61 anni di matrimonio accanto alla mamma di Don Ángel.

 Il Rettor Maggiore, che gli era profondamente legato, così ne ha ricordato con affetto alcuni tratti significativi: “Ogni giorno, quando il tempo lo permetteva, andava a vedere il ‘suo mare’. Aveva iniziato a lavorare come pescatore all’età di 13 anni e fino ai 78 aveva continuato ad accompagnare e ad aiutare un altro giovane pescatore”.

“Era un uomo sereno e tranquillo, doti forse che gli saranno venute dallo stare tante ore da solo in mare; semplice, di buon cuore, era un uomo di famiglia e non necessitava di molto per essere felice. Lavoratore instancabile, al suo confronto mi sento come un novizio davanti al maestro” ha aggiunto Don Ángel.

Che poi conclude; “Da quando era pensionato, andava a fare una visita in Chiesa per fare un saluto al Signore e a dare il suo euro quotidiano per la carità ai poveri. Andava a Messa quasi ogni giorno e anche lo scorso 30 agosto era presente con me all’Eucaristia e alla Novena alla Vergine di Covadonga”.

I funerali si svolgeranno domani, 16 settembre, nella parrocchia “Santa Maria” di Luanco – Gozòn, ed è prevista la partecipazione di molti salesiani delle Ispettorie spagnole.
Il Rettor Maggiore ringrazia sin da ora quanti gli sono vicini con la preghiera e con l’affetto.

 

L’Italia Salesiana si unisce alle preghiere di suffragio della Congregazione per la morte del papà del nostro Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime. Dopo una vita di fede e laboriosa vissuta in riva al mare, Il Signore lo ricompensi rendendolo partecipe della sua vita eterna. Maria Ausiliatrice consoli la famiglia in questo momento di dolore.

don Roberto Dal Molin – segretario generale Conferenza degli Ispettori d’Italia

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Italia – Convegno Internazionale su Don Paolo Albera

Dal sito dell’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – In occasione dell’anno che il Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, ha dedicato a Don Paolo Albera – II Successore di Don Bosco alla guida della Congregazione – nel primo centenario della sua morte (Torino-Valdocco, 29 ottobre 1921), l’Istituto Storico Salesiano (ISS) e l’Università Pontifica Salesiana (UPS) organizzano un convegno internazionale dedicato a riscoprirne e approfondirne la figura e l’eredità. L’appuntamento è previsto per i giorni di sabato 30 e domenica 31 ottobre 2021, presso la sede UPS e con diretta streaming e traduzione in inglese.

I lavori si apriranno nel primo pomeriggio di sabato 30 (ore 14:00 – UTC+2) con i saluti del Vicario del Rettor Maggiore, don Stefano Martoglio, a cui farà seguito l’introduzione del coordinatore, don Francesco Motto, membro dell’ISS.

Successivamente don Thomas Anchukandam, Direttore dell’ISS; don Stanislav Zimniak; il già citato don Motto; suor Grazia Loparco, delle Figlie di Maria Ausiliatrice, docente alla Facoltà “Auxilium”; e il sig. Ariel Fresia – tutti membri dell’ISS – illustreranno attraverso i loro interventi diverse sfaccettature della vita e dell’operato di Don Albera: analizzeranno i contesti in cui visse, il suo impegno di trasmissione del carisma, lo sviluppo della Congregazione durante il suo rettorato, il rapporto con le FMA, la crescita delle missioni in America…

Dopo un approfondimento su Don Paolo Albera nel difficile contesto della Prima Guerra Mondiale, la prima giornata si concluderà con un dibattito assembleare e il saluto conclusivo di don Ivo Coelho, Consigliere Generale per la Formazione.

Nel secondo giorno di lavori, che si aprirà anch’esso alle ore 14 (UTC+1, con il ritorno all’ora solare), nuovi autorevoli studiosi approfondiranno altri aspetti rilevanti inerenti questo personaggio fondamentale della storia della Congregazione e della Famiglia Salesiana: don Joe Boenzi, docente alla Dominican School of Philosophy & Theology di Berkeley (Stati Uniti), parlerà di Don Albera come formatore e Direttore Spirituale; don Aldo Giraudo, docente dell’UPS, del suo Manuale del Direttore; suor Eliane Petri, FMA, dell’Auxilium, del contributo formativo offerto all’Istituto FMA; don J. Pudumai Doss, docente alla “St. Paul’s University” di Ottawa (Canada), di Don Albera e del Primo Codice di Diritto Canonico; il signor Giovenale Dotta, CSI, dell’Archivio Centrale Giuseppino di Roma, dell’immagine di Don Albera sul Bollettino Salesiano; il sig. Paolo Vaschetto, SDB, dell’UPS, degli scatti fotografici inerenti il II Successore di Don Bosco; don Petr Zelinka, dell’Archivio Salesiano Centrale, tratterà, infine, delle fonti di e su Don Albera.

Dopo il consueto dibattito, le conclusioni saranno affidate allo storico Andrea Riccardi, professore emerito dell’Università “Roma Tre”, con i saluti finali di don Andrea Bozzolo, Rettore Magnifico dell’UPS.

Per ulteriori informazioni, monitorare i siti: www.unisal.it e http://iss.sdb.org

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AVVENIRE – Leggere per crescere insieme

Dal quotidiano Avvenire, la cronaca della Lectio Magistralis del Rettor Maggiore a Pordenone, in occasione dell’apertura della XV rassegna “Ascoltare, Leggere, Crescere”.

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di Gianni Cardinale

Si apre sotto il segno e la protezione di don Bosco la XV rassegna “Ascoltare, Leggere, Crescere” che si svolgerà a Pordenone tra il 23 settembre e il 2 ottobre. Ospite d’onore della giornata in cui viene presentato l’evento è il rettor maggiore dei salesiani don Ángel Fernández Artime.

Siamo nel Collegio Don Bosco della città friulana dove la presenza salesiana è ben radicata e risale al 1924. Non sorprende quindi che il sindaco Alessandro Ciriani approfitti della presenza del decimo successore di don Bosco per conferirgli, «con gioia e gratitudine», il Sigillo della Città. Nell’occasione, alla presenza di numerose autorità e del vescovo di Concordia-Pordenone Giuseppe Pellegrini, il rettor maggiore tiene una vibrante lectio magistralis su “La sfida educativa in tempo di pandemia”. Don Ángel ricorda che questa fase storica segnata dal Covid «ha messo ancora più in luce l’importanza dell’educazione, che insieme alla salute ed al lavoro sono stati temi cruciali». Infatti la crisi sanitaria nella sua drammaticità «ha permesso di rendersi conto che l’educazione è molto più dell’insegnamento: è relazione, comunione ed accoglienza». Per il rettor maggiore il futuro, «che non conosciamo» perché «le nostre sicurezze non sono così grandi come credevamo»,  non si può affrontare con «l’individualismo» ma con «la condivisione», con la condivisione «anche del sapere». E un segnale di speranza don Angel l’ha colto dai suoi salesiani che durante questo periodo hanno sviluppato una «creatività inedita, meravigliosa e solidale».

Il rettor maggiore partecipa anche alla conferenza stampa di presentazione del tradizionale evento che da 15 anni, in collaborazione con la Libreria Editrice Vaticana (Lev), fa il punto sulla editoria religiosa in Italia. Un evento che gode del patrocinio della Regione Friuli Venezia Giulia e del sostegno di Banca Intesa-San Paolo. Intervengono il curatore della rassegna, Sandro Sandrin, che legge il messaggio di incoraggiamento inviato dal cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin «affinché questi incontri con l’editoria religiosa siano e continuino ad essere momenti di crescita umana ed occasione di evangelizzazione».

Il coordinatore scientifico don Giuseppe Costa (salesiano anche lui e già direttore della Lev con Benedetto XVI e papa Francesco), garantisce una ripartenza «con slancio e impegno» dopo la parentesi Covid e sottolinea che quest’anno l’evento è abbinato al centenario del Seminario diocesano, rappresentato in conferenza stampa dal rettore don Roberto Tondato. Quest’anno il programma di “Ascoltare, leggere, crescere” è particolarmente ricco. Oltre 40 gli eventi in programma, una novantina i relatori ospiti, dieci gli incontri in video-conferenza (trasmessi sul circuito Corallo Sat e in streaming sul sito www.euro-eventi.it) e 26 i libri in presentazione. Si parlerà di “femminicidio e razzismo” con Francesca Di Giovanni, sottosegretario nella Sezione Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato vaticana. Di emigrazione e povertà con padre Fabio Baggio e suor Alessandra Smerilli del Dicastero vaticano per il servizio dello sviluppo umano integrale.

Di lavoro con il coordinatore di Base Italia Marco Bentivogli e di miracoli con l’attrice-scrittrice Martine Brochard. Di “Pio XII e gli ebrei” con Johan Ickx, direttore dell’Archivio storico di quella che era la Congregazione per gli affari straordinari della Segreteria di Stato. Del ruolo dei cattolici in politica col vescovo di Faenza-Modigliana Mario Toso e il professor Christoph Cornelissen. Dell'”economia di Francesco” e anche del debito dei Paesi poveri e del suo impatto sul sistema economico mondiale con il premio Nobel per la pace 2020 Manoj Juneja e Lord John Eatwell del Queens’ College di Cambridge. Di Venezia con il patriarca Francesco Moraglia e di Concilio Vaticano II con l’arcivescovo Agostino Marchetto.

Tra il 30 settembre e il 1° ottobre la rassegna ospiterà poi il Convegno nazionale del Coordinamento Teologhe Italiane. In videoconferenza verranno inoltre intervistati il fondatore della Comunità di Sant’Egidio Andrea Riccardi e lo scrittore Vittorio Messori. Particolarmente atteso è infine l’appuntamento nel pomeriggio del 25 settembre in cui don Costa dialogherà con il cardinale australiano George Pell per presentare il suo toccante Diario di prigionia.

SEZIONINOTIZIE RMG – “70X7”: superando le frontiere e facendo bei sogni

Da ANS – Agenzia Info Salesiana una notizia sul rinnovamento della Ratio Fundamentalis

(ANS – Roma) – Da alcuni mesi sette giovani salesiani, presenti a Roma per motivi di studio e rappresentanti delle sette Regioni salesiane, stanno lavorando con don Silvio Roggia, del Dicastero per la Formazione, a come raggiungere e coinvolgere tutti i giovani salesiani del mondo. Il loro sogno è stimolare la partecipazione di tutti i giovani salesiani al processo di rinnovo della Ratio Fundamentalis, perché sin da quando è stato lanciato questo percorso, attraverso i questionari inviati a tutte le Ispettorie e comunità, si è desiderato riservare un ascolto privilegiato ai salesiani giovani. La missione di questo gruppo è pertanto proprio quella di trovare un modo concreto per realizzare tale coinvolgimento, e sognare con ogni regione della Congregazione quest’avventura appena cominciata.

A comporre tale particolare équipe sono:

– Diacono Mark Naidzich (Bielorussia – PLE) – Regione Europa Centro Nord – Studente di Teologia (4° anno) a Torino-Crocetta
– Diacono Wellington Batista de Abreu (Brasile – BMA) – Regione America Cono Sud – Studente di Teologia (4° anno) all’UPS/Gerini
– Don Rodolfo Martín Delgado Rivera (Messico – MEG) – Regione Interamerica – Studente di Pedagogia Vocazionale all’UPS.
– Don Carlos Cheung (Hong Kong – CIN) – Regione Asia Est Oceania – Studente di Teologia Dogmatica all’UPS.
– Don Aneke John Paul Chinonso (Nigeria – AFW) – Regione Africa e Madagascar – Studente di Pedagogia per la scuola all’UPS.
– Don Joseph Benny (India – INH) – Regione Asia Sud – Studente di Catechetica all’UPS.
– Marco Tagliavini (Italia – ICC) – Regione Mediterranea – Studente di Teologia (3° anno) a Torino-Crocetta

Dopo qualche incontro e una vasta raccolta di idee, tutti i sette si sono dati da fare, e contattando i Delegati Ispettoriali per la Formazione di ogni ispettoria, hanno individuato altri rappresentanti delle diverse Ispettorie della loro regione. Quindi, attraverso anche degli incontri online, hanno motivato i salesiani di ogni Ispettoria a rispondere ai questionari inviati e a promuovere la partecipazione e i contributi di ogni giovane salesiano.

L’esperienza del ‘70×7’ è proprio questa della moltiplicazione, come nel miracolo dei cinque pani e due pesci, ma anche come nel caso della moltiplicazione del perdono in risposta alla domanda di Pietro… Per questo, sette giovani salesiani stanno facendo settanta volte di più… L’intento è che con loro si riesca ad arrivare ad ogni singolo confratello, rendendolo partecipe del processo e anche moltiplicatore nella propria Ispettoria. Perciò dobbiamo dire un sentito grazie a questi sette giovani salesiani e a tutti i Delegati ispettoriali per la Formazione, per avere indicato i giovani confratelli dando loro appoggio e incoraggiamento in questo processo” ha affermato don Roggia.

Tra questi rappresentanti verrà scelto un giovane salesiano che si unirà all’equipe che a Roma dal 15 al 28 novembre 2021 inizierà a lavorare su quanto è emerso dai questionari e dagli altri contributi per iniziare il processo di riscrittura della Ratio. Sarà un gruppo di 21 salesiani, di cui 7 saranno giovani, uno per regione.

Sito ANS

Museo Casa Don Bosco: inaugurazione delle sale dei Santi della Famiglia Salesiana e della mostra “Lock Art” – ANS

L’Agenzia d’Informazione Salesiana ANS dedica un articolo all’inaugurazione delle sale dei Santi della Famiglia Salesiana e all’apertura della mostra fotografica temporanea “Lock Art” che si terranno mercoledì 8 settembre presso il Museo Casa Don Bosco alla presenza del Rettor Maggiore don Ángel Fernández Artime. Successivamente il Rettor Maggiore sarà a Pordenone per ricevere il riconoscimento “Sigillo della Città di Pordenone” e per aprire ufficialmente la rassegna “Ascoltare, Leggere, Crescere”. Infine, sabato 11 settembre, don Ángel farà ritorno a Torino per benedire ed inaugurare i nuovi ambienti dell’Istituto Tecnico dei Salesiani “Edoardo Agnelli”.

Di seguito l’estratto dell’articolo.

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Si profila una settimana ricca di impegni significativi per il Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime: da dopodomani, mercoledì 8 settembre, fino a sabato 11, il X Successore di Don Bosco sarà il protagonista di una serie di appuntamenti e celebrazioni che lo vedranno viaggiare tra Torino e Pordenone. Il primo e più rilevante evento sarà quello che avrà luogo tra due giorni al Museo Casa Don Bosco, dove Don Á.F. Artime inaugurerà due sale dedicate ai Santi, Beati, Venerabili e Servi di Dio della Famiglia Salesiana.

L’apertura di questi due nuovi ambienti rappresenta il completamento dell’allestimento definitivo del Museo Casa Don Bosco.

In una sala si troverà uno spazio più ampio dedicato alla figura di Santa Maria Domenica Mazzarello, insieme ad altri membri glorificati della Famiglia Salesiana (i martiri di Poznam e della Spagna, i beati Artemide Zatti, Alberto Marvelli, Zeffirino Namuncurà e Alexandrina Da Costa).

Nella seconda sala, 32 vetrine ospiteranno la memoria di diversi Salesiani, Figlie di Maria Ausiliatrice, Salesiani Cooperatori, Exallievi, consacrati e laici della Famiglia Salesiana che hanno vissuto in modo luminoso il carisma di Don Bosco.

“Un’installazione contemporanea mostrerà anche il grande albero della Famiglia Salesiana, germinato dall’intuizione spirituale e dal cuore del Santo dei giovani. Le vetrine sono di particolare interesse in quanto custodiscono oggetti e scritti personali di coloro che hanno incarnato in modo straordinario la spiritualità e la pedagogia di Valdocco” ha spiegato don Cristian Besso, responsabile, insieme alla Direttrice del Museo, Stefania De Vita, del progetto museologico.

Sempre mercoledì, e sempre presieduta dal Rettor Maggiore, avverrà anche l’apertura della mostra fotografica temporanea “Lock Art”, che esprime la visione speciale di 15 fotografi di tutto il mondo sul tempo della pandemia. La mostra, realizzata in collaborazione con “ArtFullFrame”, sarà poi visitabile dal 9 settembre al 21 novembre.

Successivamente il Rettor Maggiore sarà a Pordenone: giovedì 9 riceverà dal sindaco, Alessandro Ciriani, il “Sigillo della Città di Pordenone” – un riconoscimento che viene assegnato a personalità pordenonesi e ospiti distintesi nel tempo per la loro attività, opera e professione. In tal senso il riconoscimento al Rettor Maggiore dei Salesiani è anche un omaggio alla Congregazione Salesiana per la sua presenza, dal 1924, nella città.

Il giorno seguente, invece, Don Á.F. Artime aprirà ufficialmente la rassegna “Ascoltare, Leggere, Crescere”, promossa dall’Associazione EVENTI di Pordenone, con la sua lectio magistralis dal titolo “La sfida educativa in tempo di pandemia”. La kermesse si svolgerà poi dal 23 settembre al 2 ottobre e prevede molteplici appuntamenti in presenza e da remoto, che saranno diffusi in rete ed in tv.

Infine, sabato 11 settembre, il Rettor Maggiore farà ritorno a Torino per benedire ed inaugurare i nuovi ambienti dell’Istituto Tecnico dei Salesiani “Edoardo Agnelli”. Il programma prevede anche la Messa nei cortili dell’istituto, con la partecipazione di alcuni rappresentanti della Comunità Educativo-Pastorale e della Famiglia Salesiana, e un momento di agape fraterna.

Mostra Lock Art - Museo Casa Don Bosco

Mariacristina Cella Mocellin, Exallieva delle FMA, è Venerabile

Il 30 agosto 2021 Mariacristina Mocellin, Exallieva della Scuola “Maria Ausiliatrice” di Cusano Milanino (Lombardia), è stata dichiarata Venerabile. Di seguito un estratto dell’articolo pubblicato sul sito FMA il 4 settembre scorso.

Papa Francesco ha riconosciuto le virtù eroiche della Serva di Dio Mariacristina Cella Mocellin, Fedele Laica e Madre di Famiglia. Nata il 18 agosto 1969 a Monza (Italia), Mariacristina dal 1982 al 1987 ha frequentato il Liceo Linguistico presso la Scuola Maria Ausiliatrice di Cusano Milanino (MI), allora gestita dalle Figlie di Maria Ausiliatrice dell’Ispettoria lombarda Sacra Famiglia (ILO).

Negli anni della scuola, Mariacristina si manifesta una ragazza serena e positiva, aperta a tutti. In classe è una presenza decisa, ma discreta. Un compagno dice di lei:

“Allegra e scherzosa, era determinata, sui valori non mediava. Era tra noi un’’autorità riconosciuta’, ma sempre al servizio”.

L’impronta del Carisma salesiano è presente nel suo impegno di animatrice dell’oratorio e catechista presso la Parrocchia “Sacra Famiglia” di Cinisello Balsamo, dov’era residente, tanto che nel suo Diario annota alcuni principi di Don Bosco sull’educazione.

Colpita da un sarcoma alla gamba sinistra, dopo un intervento e la terapia, è di nuovo in classe, segnata dalla malattia, sorridente e desiderosa di recuperare.

“Non un’assenza in più del necessario. Volontà, decisione, consapevolezza, desiderio di non pesare sugli altri. Mai ripiegata su se stessa”, testimonia un’insegnante FMA.

“Il suo atteggiamento veniva da una forza interiore inspiegabile, che si è rivelata, in seguito, nel suo Diario Spirituale. Cristina non ha mai fatto nulla di straordinario, ma sempre straordinariamente bene quello che doveva fare”.

Prepara l’esame di maturità sostenuta dall’amicizia e dall’affetto e dei compagni e delle compagne di classe, concludendo il Liceo con esito più che buono.

Dal suo Diario spirituale emerge un grande attaccamento all’Eucarestia, con la partecipazione alla S. Messa quotidiana, lunghe soste in Cappella, davanti al Santissimo e una vita di preghiera “decisamente intensa”.

Le “virtù eroiche” di Mariacristina sono il frutto di una vita vissuta in ogni istante “straordinariamente”, testimoniando la bellezza della fede cristiana fino al sacrificio di sé, per generare nuova vita.

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RMG – “Con Don Bosco nella realtà digitale e virtuale”: intervista a don Gildasio Mendes

Dal sito dell’agenzia salesiana ANS.

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(ANS – Roma) – A poche settimane dalle celebrazioni per il 206° compleanno di Don Bosco, don Gildasio Mendes, Consigliere Generale per la Comunicazione Sociale, propone una serie di articoli per approfondire il tema di Don Bosco come comunicatore dei giovani. Nello specifico, don Mendes presenta in modo originale una serie di articoli che ruotano attorno alla tematica: “Con Don Bosco nella realtà digitale e virtuale”.

Da anni, infatti, don Mendes studia e approfondisce questa tematica, in linea con la Pastorale Salesiana nel mondo giovanile e in risposta all’appello del Rettor Maggiore contenuto nella priorità n. 3 della Proposta Programmatica: “Vivere il Sacramento salesiano della presenza e abitare nell’ambiente digitale”. La tematica qui proposta mette in correlazione la comunicazione di Don Bosco con quella attuale, offrendo una lettura dei concetti di fraternità e amicizia sociale, presenti nell’Enciclica di Papa Francesco “Fratelli Tutti”. Alla luce di questo, don Mendes offre delle interpretazioni su Don Bosco e sul suo modo di comunicare, attualizzandolo per comprendere meglio la realtà digitale.

Come è nata l’idea di scrivere degli articoli su Don Bosco come comunicatore dei giovani?

Don Bosco è uno dei grandi comunicatori della Chiesa. Se vivesse al giorno d’oggi, forse sarebbe il patrono dei social media. Ma precisiamo subito che nei tempi in cui è vissuto Don Bosco non esisteva affatto una realtà digitale e che pertanto non poteva conoscere le dinamiche di Internet o delle reti sociali. Non è corretto quindi forzare certi collegamenti. Quello che si vuole fare in questa sede, dunque, è recuperare piuttosto le intuizioni che Don Bosco ebbe in merito alla comunicazione del suo tempo, come ad esempio l’interattività comunicativa. Faccio un esempio: Don Bosco seppe coniugare gioco, teatro e musica, proprio come fanno oggi alcune popolari piattaforme.

Quali altre tematiche saranno affrontate?

Saranno trattate 12 diverse tematiche, tra le quali: lo studio della comunicazione e del dialogo tra cultura e linguaggio giovanile; l’approfondimento di come Don Bosco studiò la geografia e di come applicò la dimensione spaziale nella comunicazione; il linguaggio dei sogni come metafora e narrativa; l’autobiografia come arte di scrivere di sé stessi; la dimensione della liturgia e della preghiera; la comunicazione e la santità.

Dove si fondamentano questi studi?

La base sono studi di antropologia, etnografia digitale, neuroscienza, psicologia del rapporto umano, intelligenza multipla, intelligenza artificiale. Ci si basa, naturalmente, anche sui valori del sistema educativo di Don Bosco.

Da dove Don Bosco ha appreso questa sua dimensione artistica?

Don Bosco la apprende fin da bambino. La dimensione artistica è presente in lui fin dall’infanzia e nelle Memorie dell’Oratorio vediamo infatti un Don Bosco che narra la sua esperienza nei giochi, nella musica, nell’interattività ecc.

Al cuore di ogni forma di comunicazione c’è il rapporto interpersonale. Cosa ci insegna oggi Don Bosco in questo senso?

Don Bosco intuì che l’esperienza educativa cresce dove ci sono i rapporti umani, l’empatia e le relazioni. Possiamo dire che tutto questo è il cuore della comunicazione. Don Bosco crea un sistema, quasi un eco-sistema, fondato sul rapporto umano, sociale e interpersonale.

Oggi parliamo di internet come di un habitat. Invece, come fece Don Bosco a costruire un ambiente educativo?

Don Bosco sapeva valorizzare i talenti di ogni persona; capiva cosa una persona sapeva fare e cosa poteva imparare. Per questo investì nell’apprendistato, nelle arti, nelle scuole e nei centri di formazione professionale. Si dava vita ad un percorso formativo fatto di impegno, disciplina e valutazione. Questo creava un ambiente fatto di fiducia, di entusiasmo e amore educativo. Don Bosco offriva a ciascuno il suo spazio, per collaborare insieme con creatività e gioia.

Come Don Bosco lavora alla fede in Dio e nella Madonna in questo ambiente?

Don Bosco ha vissuto un’esperienza nella quale Dio è Dono e nella quale la fede offre un’interpretazione della vita come gratuità. La fede è comunicare, esprimere la libertà e la creatività che nascono dall’amore di Dio e dalla maternità di Maria.

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La Scuola di Accompagnamento salesiano in visita al Santuario di Sant’Ignazio Sopra Lanzo

Prosegue il percorso della Scuola di Accompagnamento salesiano iniziato lo scorso 16 agosto e che terminerà il 17 settembre. Per i 17 partecipanti provenienti dalle varie case salesiane del mondo, oltre a vivere l’avvio del percorso a Valdocco, hanno potuto soffermarsi in alcuni altri luoghi, tra cui il Santuario di Sant’Ignazio Sopra Lanzo.

La Scuola di Accompagnamento salesiano è l’attuazione di una delle linee di azione adottate nel documento del 2019 “Giovani Salesiani e Accompagnamento: Orientamenti e linee guida”. Durante il mese di Scuola, i partecipanti sono aiutati a prestare attenzione all’operare dello Spirito nella propria vita, seguendo la raccomandazione di Papa Francesco che “le guide spirituali siano esse stesse guidate e che accompagnino i fratelli sulla base della propria esperienza di accompagnamento”.

Di seguito l’articolo pubblicato lo scorso 23 agosto a cura dell’Agenzia d’Informazione Salesiana ANS in merito alla visita del santuario di Sant’Ignazio Sopra Lanzo.

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I partecipanti alla Scuola di Accompagnamento salesiano, che si sta svolgendo a Valdocco dallo scorso 16 agosto, hanno visitato il 19 agosto il santuario di Sant’Ignazio Sopra Lanzo, a circa 40 km a nord-ovest di Torino.

La Scuola conta 17 partecipanti provenienti da Italia, Perù, Portogallo, Etiopia, RD Congo, Slovenia, Guinea Equatoriale, Angola, Siria, Croazia ed Ecuador. L’equipe è composta da don Ivo Coelho, Consigliere Generale per la Formazione, don Silvio Roggia, don Francisco Santos Montero, Raymond Callo e altre otto persone.

L’equipe resterà con la Scuola per tutto il tempo fino alla sua fine prevista per il 17 settembre. La Scuola di Accompagnamento Salesiano è attualmente al Colle Don Bosco, mentre i primi quattro giorni sono stati a Valdocco. In queste settimane ci sono state visite alla chiesa di Francesco d’Assisi e al convitto ecclesiastico, al Museo Casa Don Bosco e, appunto, al Santuario di Sant’Ignazio Sopra Lanzo.

La seconda parte di questa Scuola di Accompagnamento Salesiano è iniziata ieri al Colle con un ritiro guidato di 8 giorni. Poi ci saranno altri input salesiani: visite ai luoghi di Don Bosco, al Colle e dintorni, con momenti di riflessione e condivisione, incontri di formazione alla direzione spirituale e alle competenze connesse come l’ascolto.

La Scuola di Accompagnamento Salesiano è una formazione esperienziale. Seguendo l’esperienza e la prassi apostolica di Don Bosco, aiuta i partecipanti a prendere coscienza di se stessi, a crescere come persone e come salesiani, e a imparare ad essere attenti agli altri e ad aiutarli a crescere nella loro vocazione.

Il responsabile di questa Scuola Salesiana di Accompagnamento è un salesiano coadiutore, Raymond Callo, che fa parte del Dicastero della Formazione. Ha compiuto una formazione in accompagnamento spirituale e ha molta esperienza nella guida di candidati e religiosi, compresi i salesiani. Appartiene all’ispettoria FIS.

È interessante sapere che, come preparazione, ad ogni partecipante è stato chiesto di rispondere ad un questionario, e di leggere alcuni libri: tra questi, uno di William A. Barry e William J. Connolly su “La pratica della direzione spirituale” e l’altro di Buccellati (Appunti per una storia spirituale del sac. Giò Bosco). Come condizione, si suppone che ogni partecipante faccia un’esperienza continua di accompagnamento spirituale: non solo dare ma anche ricevere l’accompagnamento spirituale.

Il santuario visitato dai partecipanti alla Scuola ha avuto un ruolo molto importante nella vita e nel ministero di Don Bosco. Fu proprio qui infatti che Don Bosco concepì l’idea di fondare una congregazione religiosa (MB III,536-37). La visita al Santuario rientra dunque nell’itinerario formativo rivolto ai partecipanti alla Scuola di Accompagnamento.

La prima volta che Don Bosco fece gli Esercizi Spirituali a Sant’Ignazio Sopra Lanzo fu nel 1842, al termine del suo primo anno al Convitto Ecclesiastico, come da Regolamento del Convitto. Continuò a tornarvi per più di 30 anni, anche quando, nel 1866, la giovane Congregazione Salesiana iniziò a fare i propri Esercizi Spirituali a Trofarello. Smise solo nel 1874, quando il santuario passò sotto una nuova gestione e Don Bosco si rese conto di non essere più il benvenuto.

Il santuario è oggi a un’ora di macchina da Torino. Don Bosco, però, faceva tutta la strada a piedi, partendo da Valdocco alle 3 del mattino e arrivando un po’ prima di pranzo; e questo non solo per i propri Esercizi Spirituali, ma anche ogni volta che Cafasso gli chiedeva di dare una mano per gli Esercizi dati al clero e ai laici (MB II,142; III,536-37).

La visita al santuario da parte dei confratelli che partecipano alla Scuola di Accompagnamento Salesiano fa parte del metodo adottato. La visita è stata preceduta, infatti, da un intervento di Giuseppe Buccellato sugli Esercizi Spirituali nella vita e nel ministero di Don Bosco. Al santuario stesso, dopo una breve visita, c’è stato un tempo di riflessione, di preghiera e di condivisione in gruppo.

Il bellissimo e suggestivo santuario di Sant’Ignazio Sopra Lanzo è un potente simbolo di ciò che gli Esercizi Spirituali rappresentavano nella vita e nel ministero di San Giovanni Bosco. Egli stesso faceva gli Esercizi ogni anno, nella forma ignaziano-alfonsiana prevalente nel Convitto. Offriva dunque l’esperienza ai suoi “ragazzi di strada” già nel 1847, il secondo anno della sua permanenza nella Casa Pinardi. E la predicazione degli Esercizi Spirituali fu uno dei cinque obiettivi dichiarati della Congregazione Salesiana fino al Capitolo Generale Speciale del 1971.

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