Italia – Il Rettor Maggiore a Livorno per i 125 anni di presenza salesiana: “Siamo felici quando si ama”

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Livorno) – Tanto entusiasmo, e soprattutto tanta felicità, a partire dal titolo dell’evento che si è tenuto nel fine-settimana 27-28 maggio 2023 a Livorno per festeggiare i 125 anni di presenza salesiana nella città: “Felici nel tempo e nell’eternità”. Ospite speciale delle celebrazioni è stato il X Successore di Don Bosco, il Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, che per due giorni ha animato la Famiglia Salesiana locale e indicato le traiettorie da seguire per restare sempre significativi e attrattivi per i giovani.

Il Rettor Maggiore è arrivato alla Stazione Centrale di Livorno alle 13:03 della giornata di sabato, accolto calorosamente da tutti i ragazzi del “Civico79”, la realtà dell’oratorio di Livorno destinata ai giovani universitari e lavoratori. Dopo un primo momento con la comunità salesiana locale, è salito su un battello che, passando per i “fossi” – i canali che attraversano la città – lo ha portato fino alla Fortezza Vecchia, dove è stato accolto da una moltitudine di bambini, ragazzi, adulti e anziani, autorità livornesi, oltre che da un’esibizione di danza organizzata dai ragazzi dell’oratorio salesiano.

A fare gli onori di casa è stato il vescovo di Livorno, Mons. Simone Giusti, che ha speso parole di profondo elogio verso i Figli di Don Bosco. Per il vescovo “in cucina il sale insaporisce tutto. I salesiani a Livorno riescono a rendere appetibile la proposta della Chiesa”. E ancora: “Hanno saputo prendere i livornesi per il verso giusto, cosa non sempre facile: lo dimostrano i centoventicinque anni di presenza sul territorio”.

Un’altra bella testimonianza è arrivata poi dall’Assessora alla cooperazione e alla pace di Livorno, Barbara Bonciani, che parlando della festosità dell’occasione ha affermato di ritrovarvi “quel senso di comunità che già sentivo quando da giovane frequentavo i salesiani. All’interno di questa collettività tutti si sentono a casa”.

La frase che ha accompagnato l’evento del sabato pomeriggio è stata: “La Felicità dei giovani, da Livorno a tutto il mondo”, dato che la comunità di Livorno ha incentrato la sua riflessione pastorale per l’anno dell’anniversario sul tema della felicità.

Per questo al Rettor Maggiore sono state poi poste alcune domande sempre sul tema della felicità, da parte dei presentatori – un ragazzo dell’oratorio, un boy-scout e una maestra delle scuole “Maria Ausiliatrice”. Don Á.F. Artime ha parlato in modo semplice, affinché potessero capire anche i bambini, ma in modo profondo da far riflettere anche gli adulti: “La felicità è un cammino che ciascuno di noi deve scoprire. Non esiste un modello predefinito di felicità; dipende dall’educazione di Dio e dalla fede. Siamo felici quando si ama”. E ancora: “La felicità si sente dentro al cuore e la verità appare quando tu non lo pensi”, perché con i ragazzi me non serve fare filosofia della felicità con i ragazzi, bastano semplici gesti.

Anche il tema dei giovani, protagonisti della giornata, è stato affrontato dal Rettor Maggiore, che ha consigliato ai genitori presenti di sincerarsi che i loro figli stiano bene, di chieder sempre loro come si sentono. La chiusura dei suoi interventi il X Successore di Don Bosco l’ha dedicata proprio ai giovani ragazzi: “Il dramma più grande che abbiamo, in Italia come in Spagna, è che formiamo eccellentemente i nostri ragazzi, ma non creiamo lavoro per loro. Non possiamo più lasciarli andare, dobbiamo far sì che trovino il loro cammino”.

In serata il Rettor Maggiore ha cenato con i ragazzi dell’oratorio di Livorno, in un clima di famiglia e fraternità, e poi ha assistito allo spettacolo “125 e una notte” presso il Cinema Teatro Salesiani, dove si sono esibiti i ragazzi dei corsi di Teatro, Coro, Arte e Chitarra, insieme anche ad alcuni ragazzi ucraini giunti dopo lo scoppio della guerra che presso l’oratorio salesiano apprendono l’italiano.

Domenica 28 il Rettor Maggiore ha visitato le due case delle Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA) che si trovano a Livorno – “Santo Spirito” e “Maria Ausiliatrice”. Alle ore 11 ha presieduto la Messa presso la parrocchia salesiana “Sacro Cuore”, concelebrata anche dal Superiore della Circoscrizione Italia Centrale (ICC), don Stefano Aspettati, il parroco, don Simone Calvano, e partecipata da una folla di minori, le famiglie e Famiglia Salesiana locale.

Successivamente c’è stato il pranzo comunitario preparato e servito dai ragazzi del Centro di Formazione Professionale delle FMA di Livorno, vissuto sempre in un clima di grande armonia e convivialità, con il Rettor Maggiore che non ha mai smesso di essere disponibile con tutti.

Il pomeriggio è proseguito con le attività programmate nell’ambito del “Festival”, tra foto con il Rettor Maggiore, e giochi in compagnia per grandi e bambini, che hanno ricreato proprio sentito l’aria di casa e di oratorio.

Durante entrambi i giorni tutti i presenti hanno sentito veramente la presenza di Don Bosco e sperimentato quel senso di felicità che da Don Bosco in poi tutti i salesiani desiderano per i giovani: una felicità da vivere “nel tempo e nell’eternità”.

 

 

 

“Felici nel tempo e nell’eternità…”: la visita del Rettor Maggiore a Livorno per i 125 anni di presenza salesiana

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – A motivo del 125° anniversario di presenza salesiana nella città di Livorno, il Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, si recherà nel fine-settimana del 27-28 maggio 2023 nella città marinara. Per l’occasione la parrocchia salesiana, intitolata proprio a Don Bosco, ha organizzato due giorni ricchi di appuntamenti ed eventi, all’insegna del motto di Don Bosco: “Felici nel tempo e nell’eternità…”.

Saranno due giorni di festa all’insegna del divertimento, ma anche della riflessione guidata dai giovani dell’oratorio di Viale del Risorgimento.

A dare il via alle attività, nella prima giornata, sabato 27 maggio, sarà la cerimonia di accoglienza del Rettor Maggiore in Fortezza Vecchia alle 16:30 (UTC+2), cui seguirà l’incontro con la cittadinanza alle 17:30, un momento al quale sono attesi anche il Sindaco della città, Luca Salvetti, e altri consiglieri del Comune di Livorno; il Vescovo, Mons. Simone Giusti; la Presidente della Provincia, Sandra Scarpellini; e autorità militari dei Carabinieri, della Polizia di Stato, e dell’Accademia Navale. In serata è previsto lo spettacolo “125 e una notte”, negli spazi del Cinema Teatro Salesiani.

“Don Ángel – ha raccontato al giornale locale Qui Livorno il Direttore e parroco, don Simone Calvano – arriverà a bordo di un battello. Abbiamo fatto questa scelta perché anche Don Bosco quando arrivò a Livorno lo fece sbarcando proprio al porto, e noi volevamo riproporre questo tipo di arrivo. Successivamente il Rettor Maggiore incontrerà i nostri ragazzi, ma anche tutta la cittadinanza, per parlare di felicità. In questi mesi abbiamo infatti messo in piedi i cosiddetti ‘Cantieri di Felicità’, dove ogni giovane, e anche qualche famiglia, ha potuto commentare il tema del sentirsi felici. Il materiale è stato poi raccolto ed inviato a Don Ángel che lo ha analizzato per proporre una sua riflessione in merito”.

Il giorno successivo, domenica 28 maggio, alle 11 sarà la volta della Messa, presieduta dal Rettor Maggiore nella parrocchia salesiana, alle 13 il pranzo comunitario e alle 15 il festival in oratorio, con i saluti alle 16:30.

“Il pranzo – ha aggiunto da parte sua don Stefano Casu, Direttore dell’oratorio – è già sold out da tempo, saremo più di 220 persone. Ad ogni modo, abbiamo invitato tutti a mangiare qualcosa, anche in cortile, ma pur sempre insieme. Sia la parte della cucina, che quella dell’intrattenimento con musica e spettacolo saranno curate dai nostri giovani. Don Ángel è un tipo molto semplice nei modi e confidente. Un atteggiamento che ci aiuterà a vivere con semplicità anche i momenti generalmente più formali”.

RMG – “Felici nel tempo e nell’eternità…”: la visita del Rettor Maggiore a Livorno per i 125 anni di presenza salesiana

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Salesiani Italia Centrale, il racconto dell’esperienza di Pasqua Giovani

Dal sito dell’Ispettoria dell’Italia centrale, il racconto dell’esperienza Pasqua Giovani.

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“Silenzio, confronto, fraternità. Grazie a questa esperienza siamo arrivati alla Santa Pasqua più consapevoli e preparati, pronti per accogliere il risorto.”

Queste le parole chiave che arrivano come testimonianza dall’oratorio di Santa Maria della Speranza, di Latina, La Spezia, Livorno e Scandicci in occasione della Pasqua Giovani.

Le giornate si sono alternate tra momenti liberi e momenti di riflessione. E’ stato un percorso che ha permesso di addentrarsi nel mistero della passione, morte e risurrezione di Gesù attraverso il Suo corpo: corpo come “pane della vita” nell’Eucaristia, corpo donato sulla croce, corpo morto che dona luce.

Vivere intensamente questi momenti significa lasciare le proprie case per trovarne una nuova insieme e questo sentimento permette a tutti di aprire il proprio cuore e riconoscersi non più soli nel vivere le proprie quotidianità e nel sopportare sacrifici di sorta. Parlare con l’altro e ascoltarlo dona la forza di ripartire più forti di prima.

Stare in compagnia di amici vecchi e nuovi consente di uscire dalla propria comfort zone per crescere interiormente e imparare a stare in comunità, in preparazione di un momento importante per ognuno di noi, la Resurrezione di Gesù. Il fulcro essenziale, oltre ai bei momenti condivisi, è stato approfondire la capacità di, per quanto possibile, affrontare le proprie paure più profonde, avendo come riferimento Gesù e la sua Pasqua.

La condivisione in un ambiente che da sempre abbiamo reputato casa, ha permesso a tutti di camminare all’unisono e di aiutarsi quando qualcuno rimaneva indietro. Questa serenità e felicità di base riecheggia anche in chi per la prima volta ha vissuto l’esperienza di sentirsi accolto da tutti e parte di un gruppo che ricerca la bellezza.

Pasqua Giovani è stata un’occasione di unire la quotidianità con momenti spirituali personali e di gruppo, di prendersi cura di sé stessi e degli altri compagni di convivenza, stringendo con ancora più forza e profondità legami già creati da tempo.

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ECOstruiamo la nostra casa: un campo sull’ecologia integrale dell’Italia Centrale

Dal sito della Circoscrizione Italia Centrale.

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“ECOstruiamo la nostra casa”: una proposta ispettoriale che sperimenteremo nella prossima estate e che è una rielaborazione dei campi missionari che fino a qualche anno fa facevamo.
Si tratta di un campo in stile salesiano presso la comunità di recupero dell’associazione Soggiorno Proposta, ad Ortona. I temi che accompagneranno i partecipanti saranno quelli dell’ecologia integrale con particolare riferimento alla cura dell’ambiente e delle relazioni; lavoro manuale, gite, incontri, momenti di preghiera, gioco e festa saranno gli “ingredienti” del campo.
La proposta è aperta a ragazzi tra i 15 e i 18 anni provenienti da qualunque ambiente educativo (oratori, scuole, cfp, opere dedicate ai ragazzi in difficoltà…) e con la voglia di mettersi in gioco!
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Salesiani Italia Centrale, Webinar Online sulla VITA in COMUNE con i GIOVANI

“Una casa annessa all’oratorio” è il racconto di un’esperienza attuale ma dal sapore antico che da oltre un decennio alcune case della nostra realtà salesiana stanno vivendo.

Poter ripercorrere la storia che ne è scaturita è un vero esercizio di lettura sapiente della realtà abitata e guidata dal dono dello Spirito Santo.

(estratto del Documento)

 

Da alcuni anni le esperienze di Vita in comune con i giovani si stanno diffondendo nelle case della nostra Ispettoria, nel territorio dell’Italia Centrale, quale occasione speciale di fraternità e di spirito di famiglia tra adolescenti e giovani, con le Comunità Religiose e le Comunità Educative Pastorali esprimendo il desiderio di congiungere in modo armonico spiritualità del quotidiano e parola di Dio, fede e vita.

Si tratta di un cammino, un semplice segno dei tempi che la Chiesa ha accolto e che già da diversi anni interroga tante diocesi, tanti territori e vede esperienze varie che rivitalizzano la sua anima domestica chiamata a stare con Gesù.

Nella esortazione post-sinodale, Christus vivit, consegnataci da Papa Francesco, è presente un forte incoraggiamento a seguire con determinazione questa direzione che i giovani stessi ci stanno chiedendo.

Per questo motivo, come Salesiani di Don Bosco dell’Italia Centrale, lo scorso anno pastorale abbiamo organizzato due Consulte per approfondire ulteriormente questo tema attraverso le esperienze già presenti nelle nostre case. Successivamente la riflessione ci ha condotto alla redazione di un documento su queste esperienze intitolato “Una Casa annessa all’Oratorio. Vita con e per i giovani”. Documento che sarà presentato in questa occasione.

Alla domanda di un giovane che chiedeva se progetti di vita comune fossero possibili in tutte le case salesiane, don Ángel Fernandez Artime (Rettor Maggiore della Congregazione Salesiana) ha voluto rispondere “sì”, aggiungendo che l’essenziale, al di là delle possibilità e della logistica, è fare di ogni casa salesiana un altro Valdocco; talvolta sarà possibile instaurare convivenze di giovani all’interno di comunità salesiane, in altri casi si potranno condividere momenti di preghiera,.. ciò che importa è la volontà di vivere la vita con i giovani, rendendo significativi i momenti di condivisione.

È davvero edificante vedere la gratitudine che i giovani sentono nell’essere parte di progetti nuovi che profumano di antico e di autenticità. Essere parte di una storia che ci precede e che ci seguirà, è il modo più bello per lasciarsi coinvolgere dalla vita perché permette di fare esperienza concreta di abitare una casa, essere parte di una famiglia, essere importante per qualcuno, essere insieme in cammino…felici nel tempo e nell’eternità!

(estratto del Documento)

 

In questa occasione saremo accompagnati e ci metteremo in ascolto di don Rossano Sala, Direttore della rivista «Note di pastorale giovanile», membro del Centro Nazionale Opere Salesiane d’Italia, già Segretario Speciale della XV Assemblea Generale del Sinodo dei Vescovi sul tema “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”; e di don Samuele Marelli, Vicario parrocchiale a Seregno, Autore del Libro “ Fare casa-giovani e vita comune”, già direttore e presidente della FOM, oltre che responsabile degli oratori diocesi lombarde e consulente ecclesiastico del comitato di Milano del CSI.

Destinatari: gli educatori dei gruppi giovanili (sacerdoti, religiosi/e, laici…) ed i giovani interessati.

Data: giovedì, 27 aprile 2023

Ore: 18.30-20.30

L’incontro di svolgerà online.

 Ai primi che si iscriveranno verrà inviato il link del webinar ZOOM per partecipare e poter interagire con i relatori.

PER TUTTI sarà possibile seguire l’incontro, trasmesso in diretta, sul canale YouTube della ICC

Iscrizioni: compilando l’apposito Google Form entro e non oltre sabato 22 aprile.

 

Informazioni:

don Francesco De Ruvo

E-mail: vocazionicc@donbosco.it

Borgo Ragazzi Don Bosco Roma, inaugurato il laboratorio di saldatura al CFP

Dal sito del CNOS-FAP Lazio

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Nel pomeriggio di ieri, giovedì 23 Marzo 2023, si è svolta l’inaugurazione del nuovo laboratorio di saldatura, all’interno del Centro di Formazione Professionale CNOS-FAP Lazio “Borgo Ragazzi Don Bosco”

Il laboratorio è stato realizzato, grazie al contributo della Fondazione Johnson & Johnson, con la collaborazione dell’Istituto Italiano della Saldatura. La struttura, fiore all’occhiello del settore meccanica industriale del centro, nasce con l’auspicio di diventare nel tempo un punto di riferimento, per la formazione dei giovani e dei professionisti del settore.

L’evento ha assunto una importanza maggiore visto, che ieri è stata l’occasione per aprire i festeggiamenti del 75° anno di vita della Casa Salesiana del “Borgo Ragazzi Don Bosco”, fondata nel 1948.

Durante l’inaugurazione sono intervenuti:

don Daniele Merlini SDB, direttore della casa salesiana che ha condiviso con la comunità la sua riflessione sulla Provvidenza;

don Stefano Aspettati SDB, superiore dei salesiani dell’Italia centrale, ha sottolineato il grande lavoro che Don Bosco ha fatto per i giovani e ha anche voluto sottolineare che la vita personale di Don Bosco non è stata facile. Ha dovuto affrontare molte difficoltà e ostacoli per realizzare la sua missione. Tuttavia, è stato proprio questo impegno a favore dei giovani che ha dato senso e significato alla sua vita.

Secondo Fabrizio Tosti, Direttore Nazionale della formazione – Federazione CNOS FAP – SALESIANI ,il successo formativo non si limita al conseguimento di un titolo di studio o di un lavoro ben remunerato. Il vero successo formativo consiste nell’acquisizione di competenze e abilità che permettono di affrontare la vita in modo consapevole e sereno.

Silvia De Dominicis, Presidente della Fondazione Johnson & Johnson si è concentrata sull’importanza di curare le comunità e dare concretezza ai giovani. In un mondo sempre più frenetico e individualista, diventa fondamentale prestare attenzione alle comunità in cui viviamo ed è importante dare concretezza ai giovani, offrendo loro opportunità di apprendimento e crescita.

Giancarlo Canale dell’ IIS, Istituto Italiano Saldatura, ha raccontato della prima esperienza con i Salesiani di Gela nel 1989.

Mauro Caliste, Presidente del V Municipio, ha parlato dell’importanza della politica del fare e come il Borgo ragazzi don Bosco può essere un faro per molti giovani, che spesso cercano modelli positivi di riferimento per la loro crescita personale e professionale.

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Villa Sora Frascati, calendario di incontri sulla genitorialità

I mesi di marzo ed aprile, a Villa Sora, si arricchiscono di quattro appuntamenti aperti al pubblico, per confrontarsi su temi che riguardano la genitorialità.

Venerdì 24 marzo si svolgerà il primo dei quattro appuntamenti. “Dalla coppia ai figli. La cura della relazione tra marito e moglie come fondamento del benessere dei ragazzi” il titolo dell’incontro che sarà curato dalla dott.ssa Costanza Miriano, giornalista e scrittrice.

L’incontro si inserisce all’interno di un calendario di appuntamenti: quattro incontri di formazione alla genitorialità per essere sostenuti e guidati in una comprensione sempre più piena della propria missione e nella scoperta di quei tratti specifici della maternità e della paternità, nella loro essenziale complementarietà, che ciascuno già agisce e di quelli che invece meno mette in atto.

Tutti gli eventi si svolgeranno presso il teatro di Villa Sora a partire dalle ore 20:30. A disposizione, durante gli incontri, servizio di assistenza per bambini in tenera età.

locandina Scuola genitori 2023

 

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RMG – Pubblicazione di “UNA PASTORALE GIOVANILE CHE EDUCA ALL’AMORE”

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – Dopo due anni di ascolto, sintesi e riflessione, il Settore per la Pastorale Giovanile ha pubblicato in sei lingue il testo “UNA PASTORALE GIOVANILE CHE EDUCA ALL’AMORE”.

Don Miguel Angel García Morcuende, uno dei due autori, spiega che

“Don Bosco consapevolmente scelse di coinvolgersi direttamente nella vita e nelle situazioni fisiche, emotive, mentali e spirituali dei suoi ragazzi. Molte delle loro storie di abbandono e solitudine nascondevano situazioni complesse che lui stesso aiutava a illuminare e ad orientare. L’attenzione alla dimensione affettiva era costantemente contemplata nel suo Sistema Preventivo”.

Antonella Sinagoga, da parte sua, commenta che

“in una chiave interpretativa attuale l’educazione all’affettività è oggi un’opportunità per ascoltare e accogliere preoccupazioni, dubbi e ricerche in una prospettiva integrata. Affettività e sessualità sono due aspetti essenziali del benessere e sono destinati ad accompagnare le relazioni delle persone per tutta la vita”.

Il libro vuole essere uno strumento per gli educatori per sistematizzare i concetti e gli atteggiamenti legati all’educazione affettiva e sessuale. Questa combinazione di conoscenze e atteggiamenti porterà gradualmente allo sviluppo di competenze e criteri che aiuteranno l’educatore ad accompagnare e guidare i giovani in modo flessibile e appropriato a tutti i contesti di vita.

  • Il primo capitolo è una lettura della situazione attuale in cui, principalmente, il sesso è ridotto a cosa, espresso ed esibito in modo mercificato, il che impedisce lo sviluppo di relazioni autentiche. Tutto ciò costituisce una responsabilità per l’educatore.
  • Nel secondo capitolo, dopo una ridefinizione delle principali caratteristiche dell’adolescenza e dei corrispondenti compiti di sviluppo, si passa a considerare alcune delle domande e delle perplessità dei giovani rispetto al rapporto tra relazioni e corporeità.
  • Il terzo capitolo presenta alcune premesse concettuali per la costruzione di un quadro teorico che permetta di affrontare e trattare il tema nel modo più completo possibile. Delle comprensioni poco critiche possono impedire all’educatore di affrontare questi temi in modo sufficientemente equilibrato.
  • Per dare senso a questo delicato e rilevante ambito della missione educativa, il quarto capitolo esplora il grande esempio di Gesù, riconoscendo come, in alcuni episodi evangelici, egli abbia creato luoghi concreti di accoglienza.
  • Il quinto capitolo esamina il cammino della Chiesa, soffermandosi in particolare su Amoris Laetitia, che segue la via del dialogo, dando importanza all’ascolto e alla comprensione.
  • Nel sesto capitolo vengono presentate alcune riflessioni pratiche sugli ambiti da esplorare per la crescita personale degli educatori. Queste pagine servono ad approfondire e ad elaborare le sfide emerse negli incontri di studio con i Delegati di Pastorale Giovanile.
  • Nel settimo capitolo vengono affrontati in chiave salesiana dieci criteri educativi, tutti legati ai temi trattati in precedenza.

I lettori potranno approfondire i legami tra Sacra Scrittura, Magistero, etica, scienze umane e vita reale. Questo percorso di studio e condivisione, che ha coinvolto 60 persone e diverse università, ha offerto l’opportunità di riflettere su un tema complesso, attuale e, per certi aspetti, controverso dell’educazione all’amore; si tratta, dunque, di un “lavoro in corso” in cui sono raccolti alcuni criteri fondamentali, finalizzati all’accompagnamento globale degli adolescenti e dei giovani verso la maturità affettiva.

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Italia – La Spezia: un nuovo quadro della santità nella Famiglia Salesiana

Dall’agenzia salesiana ANS.

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(ANS – La Spezia) – La Famiglia Salesiana di La Spezia ha proposto a tutta la comunità due giornate formative con al centro l’Eucaristia e la santità salesiana. Nella giornata di sabato 25 febbraio è stato invitato don Pierluigi Cameroni, Postulatore Generale per le Cause dei Santi per la Famiglia Salesiana, per un incontro sul tema: “l’Eucaristia e Maria Ausiliatrice”.

Nella giornata di domenica 26 febbraio 2023, al termine della celebrazione Eucaristica delle ore 10:00, da don Cameroni è stata presentata e benedetta una tela raffigurante alcune figure di santità salesiana e in particolare quelle legate alla Liguria: San Domenico Savio, Santa Domenica Maria Mazzarello, i Beati Michele Rua e Filippo Rinaldi, che consolidarono la crescita della presenza salesiana in terra ligure, il Beato Augusto Czartoryski, che a Sanremo venne ordinato sacerdote e ad Alassio concluse la sua breve vita, la Beata Laura Vicuña, il Beato Zeffirino Namuncurá, il Venerabile Mons. Stefano Ferrando, nativo di Rossiglione, missionario e fondatore nel Nord Est dell’India e morto a Genova-Quarto e la Serva di Dio Vera Grita, Salesiana Cooperatrice che visse a Savona. Dei giovani, dei religiosi, una maestra appartenenti alla schiera di “anime piccole e povere” ricordate da San Giovanni Paolo II nella Lettera Apostolica Divini amoris scientia.

L’unione gioiosa di questi personaggi conferma la forza e l’efficacia dell’operare uniti ispirandosi al Vangelo e al metodo del Buon Pastore nello stile di Don Bosco.

Sullo sfondo del quadro si intravede il cortile dell’oratorio e la chiesa spezzina perché la santità è un obbiettivo alla portata di ognuno di noi e si raggiunge solo creando relazioni positive. L’autore della tela, Luca Pontassuglia, ha ricordato, citando Paul Klee, che “l’arte svela ciò che è invisibile agli occhi, ma rende visibile ciò che non sempre lo è”. Tale raffigurazione vuole ispirare in chi la contempla un percorso di crescita spirituale all’interno della propria comunità.

 

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Repubblica Genova – 150 anni di presenza salesiana, la ricetta della formazione professionale per incrociare domanda e offerta di lavoro

Pubblichiamo l’articolo dell’edizione di Genova sul convegno organizzato per i 150 anni di presenza salesiana a Genova “Formare i giovani per generare futuro: alleanze vincenti nel mondo del lavoro. I Salesiani da 150 anni a Genova”.

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«Le aziende ci chiedono di formare innanzitutto la persona, i valori, perché agli aspetti tecnici ci pensano le singole realtà, e noi offriamo una formazione di base sulla quale costruire tutto il resto». Il direttore dell’Opera Don Bosco di Genova, don Sergio Pellini, spiega con molta semplicità la ‘ricetta’ salesiana che, in 150 anni di presenza, nel 1872 San Giovanni Bosco fondo l’opera di Genova Sampierdarena – ha permesso di accompagnare al mondo del lavoro migliaia di persone attraverso un percorso formativo completo.

Ad oggi, di fatto, sono circa 200 gli studenti della scuola elementare e media, 250 quelli della formazione professionale, 13 ragazzi in comunità educativa territoriale, oltre a un migliaio di ragazzi e ragazze delle associazioni sportive e a centinaia di giovani di 50 nazionalità diverse che frequentano l’oratorio. «E ad aiutarli ci sono decine di educatori – racconta don Sergio – spesso ex studenti perché uno delle cose che caratterizzano chi fa questa esperienza é la riconoscenza, con i giovani che si inseriscono e poi si dedicano agli altri, accompagnandoli e offrendo loro opportunità perché, come diceva Don Bosco, possano capire di essere amati».

Punto di forza dell’opera Don Bosco, la formazione professionale che aiuta a recuperare anche quei giovani che oggi non vanno a scuola e non hanno occupazione attraverso una rete nazionale composta da 63 Centri di formazione professionale, 16 mila allievi, oltre 1.500 corsi di e circa 40 sportelli di Servizio al Lavoro. «C’è un numero smisurato di giovani che sono stati male orientati – spiega don Maurizio Lollobrigida, delegato regionale del Cnos-Fap – che hanno abbandonato i loro percorsi scolastici e hanno bisogno di qualcuno che li possa aiutare. Noi offriamo una grandissima varietà di percorsi formativi, dai camerieri agli elettricisti, dagli operatori del turismo, ai parrucchieri e alle acconciatrici, perché pensiamo che questo sia lo strumento ideale per intercettare i ragazzi». I 150 anni dei Salesiani a Genova, la sottosegretaria Frassinetti: “Gli studenti possano far politica” “È molto facile creare tensione da fatti che sembrano irrilevanti. La tensione per fortuna non c’è più, quegli anni sono finiti. Si può dibattere, si può scendere in corteo- sono state le parole della sottosegretaria Paola Frassinetti, a Genova per il convegno sui 150 annidei Salesiani a Genova _ bisogna stare molto attenti che si metta al centro il senso di responsabilità: non è questa la scuola che vogliamo, ma una scuola in cui ci sia dibattito e la possibilità per gli studenti di fare politica. No alle violenze, no ai cartelloni a testa in giù al liceo Carducci di Milano, che era il mio liceo: quindi, riportare tutti al senso di responsabilità”.

E il tema della formazione professionale è stato al centro del convegno nazionale ‘Formare i giovani per generare futuro: alleanze vincenti nel mondo del lavoro. I Salesiani da 150 anni a Genova’, che ha messo a confronto i rappresentanti delle istituzioni, dell’istruzione, e delle imprese. «Ci sono centinaia di migliaia di possibilità di lavoro che non trovano incrocio con le persone che sanno fare quei lavoro – ha sottolineato il vice Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Maria Teresa Bellucci – e in questo contesto, bisogna fare tesoro dell’esperienza dei salesiani per disegnare politiche del lavoro e sociali a misura delle persone». Un modello di formazione che deve puntare più sulla conoscenza che sul ‘produttivismo esasperato’ come ha ricordato il Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Istruzione, Paola Frassinetti. “La scuola deve formare persone che solo dopo diventeranno dipendenti di azienda – ha detto – ma l’apprendimento e le conoscenze sono una cosa, il lavoro è in altra. È molto importante recuperare il valore della conoscenza. E il mio intervento era teso a mettere l’accento su come l’esperienza salesiana possa portare a un approccio del mondo del lavoro con una dimensione umana».

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