Avvenire – Un nuovo logo per raccontare i salesiani
Sull’inserto Via Nuova di Avvenire, domenica 31 gennaio è uscito un articolo di Erick Ceresini dove si riporta il comunicato stampa del nuovo logo dei Salesiani in Italia.
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La Famiglia salesiana di Parma, che venerdì scorso ha celebrato in Cattedrale col vescovo la Messa per la festa di san Giovanni Bosco, può ora esibire insieme alle Famiglie del resto d’Italia il nuovo logo. L’Ufficio nazionale di comunicazione sociale (sei incaricati delle ispettorie in cui è divisa la presenza salesiana nel paese) ha coordinato il lavoro iniziato a gennaio 2020 e concluso ad agosto con la redazione del brand book . Gli ispettori hanno chiesto un logo unico, da declinare in ogni realtà salesiana, per dare un messaggio di unità. Dell’équipe hanno fatto parte anche vari esperti chiamati dalle ispettorie. Il risultato è stato quindi frutto di un cammino condiviso nell’affermazione, attraverso il segno grafico, dell’identità del carisma. Sei ispettorie, 167 Opere, 1.650 salesiani. In ogni Casa si respira lo stesso clima di famiglia e si vive l’impegno educativo della Valdocco in cui don Bosco fondò il suo primo oratorio. Il logo racconta tutto questo.
L’architettura richiama i quattro principi della pedagogia salesiana: educazione, accoglienza, accompagnamento e comunione. L’educazione è il “sistema preventivo” di cui il prete santo ebbe l’intuizione. Un’esperienza spirituale simboleggiata dalla freccia (facilmente isolabile nel logo). Alla base dell’educazione è l’amore gratuito vissuto
nell’incontro coi giovani. L’amore attinge alla carità di Dio, accompagna ogni creatura e la salva donandole la vita. Accoglienza: dalla freccia si passa a un tetto su due pareti. L’oratorio fu ed è per i giovani che vi entrarono (ed entreranno) una casa che accoglie, una parrocchia che evangelizza, un cortile dove incontrarsi da amici e vivere in allegria, una scuola che avvia alla vita. L’esperienza di Valdocco è criterio permanente di discernimento e rinnovamento di ogni attività e opera della missione salesiana. Accompagnamento: gli spioventi del tetto diventano un abbraccio stilizzato fra un adulto e due giovani. L’educazione e l’evangelizzazione, soprattutto fra i più poveri e fragili, chiedono di raggiungerli nel loro ambiente, incontrarli nel loro stile di vita, con adeguate forme di servizio, accompagnarli come fece don Bosco, che per loro fu padre, maestro e amico. Comunione: il cerchio unisce le persone, la casa, l’azione. Coesione e corresponsabilità delle comunità permettono di raggiungere gli obiettivi educativo-pastorali. Salesiani e laici, giovani e adulti, genitori ed educatori, tutti sono coinvolti in un’esperienza di Chiesa. «Il nuovo logo – ha dichiarato don Roberto Dal Molin, presidente del Centro nazionale Opere salesiane e coordinatore nazionale della Pastorale giovanile – è frutto di un cammino che ha visto nell’unità e nella valorizzazione delle differenze i suoi punti di forza. L’Italia salesiana, su indicazione dei Superiori delle sei Ispettorie, ha voluto guardare avanti, spingere lo sguardo verso un orizzonte nuovo, per camminare insieme nella stessa missione educativa. Nella sua unitarietà – ha concluso Dal Molin – il logo evoca don Bosco che ancora oggi cammina coi giovani».