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Buoni Cristiani e Onesti Cittadini, nel cuore di Roma, al servizio dei senzatetto

Pubblichiamo l’articolo di Gianfrancesco Romano uscito sull’agenzia ANS sulla distribuzione ai senzatetto della zona di Roma intorno alla stazione Termini da parte dei giovani dell’oratorio salesiano ospitato nella sede della Casa Generalizia.

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(ANS – Roma) – L’impegno salesiano nel contrasto a Covid-19 è un’iniziativa globale tanto quanto la pandemia, che non ha lasciato indifferente alcuna Ispettoria o realtà salesiana nel mondo. Questo è vero non solo nelle estreme periferie della Congregazione, ma anche alla sua base: presso l’opera “Sacro Cuore” di Roma, che ospita la Sede Centrale Salesiana, i giovani dell’oratorio salesiano, in collaborazione con l’organizzazione di volontariato internazionale “Serve the City”, hanno distribuito lo scorso venerdì dei kit sanitari per la prevenzione dei contagi da coronavirus ai senzatetto che popolano l’area circostante la stazione Termini.

Mentre Covid-19 è tornato a sferzare con maggior vigore i Paesi europei, e di nuovo, come in primavera, le autorità italiane hanno emanato provvedimenti e limitazioni per invitare a restare a casa, diversi ragazzi e ragazze, mossi dal carisma salesiano (buoni cristiani) e dall’impegno civico (onesti cittadini), hanno perlustrato le strade del centro di Roma per dare una speranza di aiuto a chi una casa dove ripararsi non ce l’ha.

Nei giorni dal 19 al 24 ottobre i volontari di “Serve the City – Roma” hanno attivato una campagna di raccolta di prodotti anti-contagio, realizzata attraverso le reti sociali e il passaparola; per la raccolta dei materiali hanno potuto contare anche sulle strutture dell’opera “Sacro Cuore” e dell’oratorio-centro giovanile salesiano, che viene coordinato da don Francisco Santos. Così, grazie alla solidarietà di tanti singoli cittadini, italiani e stranieri, è stato possibile assemblare oltre un centinaio di “kit sanitari” contenenti ciascuno un flaconcino di igienizzante, due mascherine e dei pacchi di fazzoletti umidificati e fazzolettini di carta.

Nella serata di venerdì 23 ha poi avuto luogo la distribuzione ai senzatetto, guidata dai ragazzi e le ragazze dell’oratorio “Sacro Cuore” di Roma, che ogni venerdì sera, nell’ambito delle attività del percorso “La Banca dei Talenti”, escono per strada per distribuire cibo e bevande ai bisognosi, e che per questo possono vantare già una buona conoscenza delle persone della zona, delle loro storie e necessità.

“Lo spirito della nostra organizzazione, nata in Belgio circa 15 anni fa e poi diffusasi in tante realtà del mondo, è lavorare in collaborazione con le organizzazioni che già sono presenti sul territorio. Il nostro interesse, infatti, non è sostituire nessuno, ma creare connessioni tra risorse e bisogni” spiega Caterina Berardi, coordinatrice di “Serve the City – Roma”.

In linea con il tema anche del Forum Internazionale di “Serve the City”, realizzato sempre nel fine-settimana appena trascorso, la distribuzione di kit e dei pasti è avvenuta all’insegna del motto “Spread Kindness” (Diffondi la gentilezza). “Il servizio reso ci ha permesso di rispondere alle persone più vulnerabili tra quelli che vivono in strada: anziani, donne e quanti tra italiani e stranieri erano in situazione di maggiore urgenza, date le condizioni. Senza dimenticare che l’intenzione profonda in verità non è solo andare in strada per nutrirli, ma offrire attenzione, scambiare una parola, creare amicizia” aggiunge ancora Caterina.

Data la felice esperienza realizzata i volontari di entrambe le realtà hanno deciso di rinnovare il loro impegno a cooperare in favore di chi vive per strada, realizzando nuove spedizioni per aiutarli a fronteggiare l’emergenza Covid-19 e il freddo del prossimo inverno.

Gian Francesco Romano

“Siamo Umani”, un modello di inclusione nel cortile del Sacro Cuore di Roma

Pubblichiamo da ANS un approfondimento a firma di Gianfrancesco Romano

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“SiamoUmani” è un progetto realizzato dalla Cooperativa Sociale “Siamo” all’interno del Centro Giovanile “Sacro Cuore” di Roma, sito accanto alla Stazione Termini e alla Basilica del Sacro Cuore fondata dallo stesso Don Bosco. Esso mira a favorire l’inserimento lavorativo di giovani rifugiati ed italiani ed è stato recentemente selezionato come modello di inclusione al “Global Refugee Forum” a Ginevra.

Ci sono Soheila, iraniana, e Amira, somala, che mettono a frutto i loro talenti artistici nella realizzazione di bomboniere e gadget per eventi e ricorrenze; c’è Viviane, originaria della Costa d’Avorio, che presta assistenza leggera agli anziani nel centro di Roma; c’è Mirvat, un’appassionata fotografa arrivata dalla Siria, che cura un blog e aspira a diventare un’influencer sulle reti sociali per trasmettere un messaggio di integrazione ai giovani; e c’è Morteza, giovane arrivato in Italia dall’Afghanistan, che si mette a disposizione come video-maker. Ci sono tutti loro, insieme ad altri ragazzi e ragazze, italiani e stranieri, dentro alla Cooperativa Sociale “Siamo”, fondata nel 2014 da quattro animatori e volontari dell’opera “Sacro Cuore” di Roma.

Quando Cristina e Giuseppe, Francesco e Antonella – due giovani coppie di sposi, ancora molto attivi presso l’opera salesiana – presero la decisione di fondare “Siamo” (www.siamocoop.it), intendevano dare soluzione, in un unico colpo, a diversi problemi: da un lato, creare delle opportunità di lavoro per i giovani rifugiati accolti presso il “Sacro Cuore”; dall’altro, andare incontro alle esigenze manifestate da diverse persone anziane e bisognose residenti nel quartiere; soprattutto, volevano che si creasse un ambiente dove i giovani coinvolti potessero valorizzare i loro specifici talenti e dove regnasse un clima di collaborazione e amicizia tra italiani e stranieri, così da essere testimonianza viva verso l’esterno.

A distanza di quattro anni si può dire che “Siamo” stia riuscendo nei suoi intenti. Dai primi servizi di assistenza leggera offerti agli anziani, le iniziative di “Siamo” sono cresciute e sono state diversificate: ora le attività prioritarie sono quelle della realizzazione di gadget e bomboniere solidali e la vendita di prodotti biologici e a km 0, realizzata grazie al coinvolgimento di diversi produttori presenti sul territorio.

Diversi sono i tratti tipici “salesiani” che animano il progetto. Anzitutto, la missione educativa: più che dare essa stessa un lavoro ai ragazzi, la cooperativa li accompagna nello scoprire e coltivare i talenti che hanno, favorendone l’imprenditorialità. In secondo luogo, c’è un “contagioso” clima di famiglia. Poi c’è anche l’accompagnamento offerto ai membri della cooperativa dai Salesiani e dalla Missionarie di Cristo Risorto. E, infine, anche i valori di umanità e integrazione nei confronti dei giovani immigrati e a rischio, che hanno portato la cooperativa a lanciare la campagna social dal titolo #siamoumani, per la sensibilizzazione sul tema dei rifugiati e su quello che la cooperativa fa.

“Siamo”: un piccolo progetto nato dallo spirito di iniziativa di alcuni laici formatisi negli ambienti salesiani e desiderosi di trasformare il mondo con il lavoro e l’impegno nel sociale.