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Spagna – La “Fundación Don Bosco” celebra il suo 25° anniversario con un grande evento al “CaixaForum” di Siviglia

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Siviglia) – Lo scorso 9 aprile, presso il “CaixaForum” di Siviglia, si è svolta la cerimonia per il 25° anniversario della “Fundación Don Bosco”, alla quale hanno partecipato il Presidente del Parlamento andaluso, Jesús Aguirre, il Sindaco di Siviglia, José Luis Sanz, la Consigliera per lo Sviluppo Educativo, Patricia del Pozo, la Consigliera per l’Occupazione, Rocío Blanco, e il Vicedirettore Generale della Fondazione bancaria “la Caixa”, Marc Simón.

Più di 300 persone si sono riunite in questo festoso evento, caratterizzato da una grande atmosfera familiare, insieme ad un’ampia rappresentanza dell’amministrazione pubblica andalusa, del settore imprenditoriale e del terzo settore dell’Andalusia. In questo modo è stato dato un riconoscimento al lavoro che questa fondazione salesiana ha svolto nei suoi 25 anni di esistenza, ovvero da quando è stata creata nel 1998.

La serata di gala, che ha avuto come filo conduttore la forza trasformatrice dei sogni, è stata presentata dalla cantante Virginia Carmona, mentre l’intrattenimento musicale è stato curato dalla cantante Laura Gómez. L’evento ha visto la testimonianza di giovani in situazioni di vulnerabilità, che sono o sono stati assistiti nelle diverse località in cui la Fondazione è presente, attraverso i suoi 28 centri sociali e le sue oltre 90 presenze, tra cui centri per la tutela dei minori, appartamenti per giovani rifugiati, Scuole della Seconda Opportunità e molteplici progetti di inserimento lavorativo.

Ignacio Vázquez de la Torre, Direttore Generale della “Fundación Don Bosco”, nelle sue parole di benvenuto ha voluto sottolineare “quanto bene è stato fatto dagli inizi della Fondazione, quante persone hanno incontrato Don Bosco in questi 25 anni… Dio solo sa quante persone hanno beneficiato di quell’intuizione della Congregazione Salesiana di avvicinarsi alle persone in situazioni di vulnerabilità”. Vázquez ha poi voluto ricordare che nella “Fondazione portiamo il carisma di Don Bosco in tutti i luoghi in cui siamo; ogni progetto, ogni strategia, ogni opzione ha sempre cercato di avere lo stesso carattere che Don Bosco aveva a Valdocco, un segno di fedeltà e autenticità”.

Da parte sua, Marc Simón, ha evidenziato che “il legame con l’occupazione unisce la Fundación Don Bosco con la Fondazione ‘la Caixa’, offrendo opportunità per creare una società più giusta, con una reale uguaglianza”. Ha inoltre sottolineato che per “la Caixa”, coinvolgere i giovani in iniziative per il loro futuro è essenziale e non potrebbe essere fatto senza la collaborazione di tutti. Pertanto, è questo il momento di continuare ad affrontare sfide importanti. Simón ha poi concluso insistendo sul fatto che dobbiamo “aiutare ad incorporare la tecnologia, in modo che le persone abbiano maggiori opportunità”.

Don Fernando Miranda, Superiore dell’Ispettoria di Spagna-Maria Ausiliatrice (SMX) e promotore della “Fundación Don Bosco”, ha sottolineato che “la Fondazione ha sempre una visione provvidenziale di questi giovani che si trovano in situazioni di vulnerabilità e se alcuni settori vedono i giovani come una storia finita, per la Fondazione rappresenteranno sempre una storia da scrivere”. Don Miranda ha dunque insistito sul fatto che si deve compiere ogni sforzo per accogliere la persona, con l’affetto e la fiducia che caratterizzano lo stile educativo salesiano.

Il momento principale dell’evento è stato incentrato su una tavola rotonda a cui hanno partecipato tre giovani rappresentanti di diverse località e progetti dell’ente, che hanno portato le proprie testimonianze. Attraverso le loro storie, hanno condiviso il loro percorso verso l’autonomia e l’inserimento lavorativo. Sono stati accompagnati nel dialogo da Rocío Blanco, la quale ha sottolineato che “noi, come Amministrazione, siamo piccoli rispetto al lavoro della ‘Fundación Don Bosco’. E il fatto è che, come fondazione, aiutate molti giovani a trovare la loro strada. I giovani sono una grande risorsa per l’Andalusia e per questo, come assessore, vorrei sottolineare l’enorme impegno e la collaborazione tra pubblico e privato che ci rende tutti grandi”.

All’evento ha partecipato anche don Rafael Bejarano, SDB, Coordinatore delle Opere e dei Servizi Sociali Salesiani nel mondo. “Una parte fondamentale della nostra opera sono gli educatori – ha osservato – in tutti i Paesi in cui lavoriamo; loro sono persone appassionate, perché fare l’educatore è un compito complesso, ma fare l’educatore nel campo sociale è ancora più complicato. Un compito così bello che offre ai giovani un sostegno per crescere e progredire”, ha aggiunto don Bejarano.

Da parte sua, Patricia del Pozo, Exallieva dei Salesiani dell’opera “Santissima Trinità” di Siviglia, si è commossa per le parole di affetto nei confronti dell’istituzione e per i ricordi che hanno evocato i momenti vissuti all’evento. Ha evidenziato inoltre il ruolo dell’amministrazione, sottolineando che “ogni giorno ci impegniamo per continuare ad ampliare gli orizzonti e raggiungere nuovi traguardi, confermando, ad esempio, che le Scuole della Seconda Opportunità sono una macchina per generare un futuro ricco di possibilità”.

Il sindaco di Siviglia, José Luis Sanz, ha affermato che “oggi abbiamo capito questa non è solo una fondazione, ma una grande famiglia, che si trova dove c’è più bisogno”.

Jesús Aguirre, Presidente del Parlamento dell’Andalusia, ha poi chiuso l’evento con le sue parole colme di vicinanza a coloro che attualmente compongono l’organizzazione e a coloro che l’hanno promossa ai suoi inizi. Ha commosso la platea quando ha ricordato il recentemente scomparso don Paco Ruiz, che fu Superiore dei Salesiani di Sivilia e fondatore della “Fundación Don Bosco”. “Scommettere sui giovani è scommettere sul futuro, riorientare il loro cammino e cercare il beneficio dei giovani. È, di conseguenza, il beneficio di tutta la società”, ha concluso Aguirre.

L’evento commemorativo tenutosi al “CaixaForum” di Siviglia è stato l’occasione per la Fondazione per riflettere sui risultati raggiunti e riconoscere il lavoro di coloro che hanno reso possibile questo percorso, guardando al futuro con rinnovato ottimismo e determinazione.

Nel corso del 2023, la “Fundación Don Bosco” ha gestito 10 centri per la tutela dei minori, 20 appartamenti per l’autonomia, tre appartamenti di accoglienza per giovani richiedenti protezione internazionale e ha accompagnato l’integrazione nel mercato del lavoro di oltre 4.400 persone attraverso i 172 progetti che sviluppa.

Spagna – La Facoltà di Teologia di Siviglia ospita il II Convegno su Sport e Fede

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Siviglia) – La Facoltà di Teologia “San Isidoro” di Siviglia ha ospitato, nei giorni 4 e 5 aprile, il II Convegno su Sport e Fede, organizzato dall’Arcidiocesi di Siviglia, in collaborazione con la Congregazione Salesiana. Un centinaio di partecipanti, di cui 30 provenienti da ambienti salesiani, hanno preso parte a questo evento, rivolto in particolare agli operatori legati alla Pastorale dello Sport, ovvero insegnanti, allenatori, catechisti, sacerdoti, sportivi e chiunque sia coinvolto nell’ambito educativo-sportivo. Vi hanno partecipato anche dirigenti, allenatori e sportivi di riconosciuto prestigio.

Nelle giornate si sono susseguiti diversi interventi e tavole rotonde, come quella tenuta dagli ex calciatori Javi Varas e Juan Carlos Unzué, nonché dall’arbitro di Prima Divisione Jorge Figueroa Vázquez, quest’ultimo exallievo della scuola salesiana di Nervión, denominata “Come vivere la fede nello sport professionistico”. Nel corso dell’intervento, Unzué ha spiegato il processo della SLA, malattia di cui soffre e che lo costringe su una sedia a rotelle, e ha colto l’occasione per lanciare un appello alle autorità pubbliche: “Non possiamo permettere che persone che vogliono vivere si sentano obbligate a morire per un problema economico, perché sentono che stanno gravando sulle loro famiglie”. Juan Carlos Unzué da quando ha scoperto di essere affetto da SLA vive con la missione di migliorare le condizioni delle persone che ne soffrono.

Da parte sua, Jorge Figueroa Vázquez ha espresso il desiderio di “umanizzare maggiormente la figura dell’arbitro, per mettere in evidenza il nostro lato personale”. Raccontando alcuni episodi personali e familiari derivati dalla sua attività di arbitro, ha affermato che i gesti che mostrano l’identità e la pratica religiosa degli sportivi non sono così rari. Cosa che ha confermato anche Javi Varas con alcuni dei suoi interventi.

La successiva tavola rotonda si è concentrata sul superamento di sé e dei limiti nello sport, e ha visto gli interventi del maratoneta José M. Roas, del nuotatore paralimpico Paco Salinas e dei membri della squadra del “Nastic de Tarragona”, Rubén Cano e Álvaro Almazán. Roas, che corre le maratone con suo figlio Pablo, affetto da paralisi cerebrale, ha detto che “Pablo è una benedizione in sé, perché è la prova che Dio esiste e ci sostiene”.

Da parte loro, Cano e Almazán hanno delineato il percorso che li ha portati a dedicare il loro tempo a questa nuova esperienza, in cui sono già coinvolte mille persone. Paco Salinas, invece, ha raccontato le esigenze di allenarsi ai massimi livelli con le modalità paralimpiche e ha riconosciuto che la fede gli dà la forza di andare avanti.

Javier Tebas, Presidente della Liga Calcio, ha chiuso la giornata inaugurale con un discorso in cui ha messo in relazione la pratica sportiva e le esigenze che comporta, con gli impegni che derivano da una vita di fede. Per farlo, ha utilizzato la prima lettera di San Paolo ai Corinzi: “La vita è una corsa spirituale, e dobbiamo fare ogni sforzo possibile”. Su questa linea, ha poi spiegato perché lo sport è paragonabile al cammino di fede: “Anche la fede si allena, con l’adempimento dei comandamenti”.

Alla sessione inaugurale hanno partecipato, tra gli altri, i rappresentanti delle due squadre di calcio della città, il presidente del “Sevilla FC”, José María del Nido Carrasco; e il Direttore delle Relazioni istituzionali del “Real Betis”, Rafael Gordillo; insieme anche a Minerva Salinas, Consigliera del Comune di Siviglia con delega allo Sport.

Venerdì 5 aprile sono state organizzate altre due tavole rotonde e una presentazione finale. La giornata è iniziata con un intervento su come educare alla fede attraverso lo sport, con la partecipazione di suor Guadalupe Escudero, Consacrata nell’Ordine delle Vergini, responsabile della casa di spiritualità del Monastero di Zamartze in Navarra; il coordinatore sportivo delle “Escuelas Católicas Sevilla”, Manuel García; e Gema Saez, docente di pallacanestro presso l’Università “Francisco de Vitoria” di Madrid e Direttrice del gruppo di ricerca “Sport e fatti religiosi” della stessa università. L’intervento, rivolto principalmente ad allenatori e insegnanti di sport, è stato moderato da Gabino Carmona, allenatore sportivo e direttore di “Talent Executive Coaching”, un programma di processi di coaching per allenatori, squadre e giocatori di sport professionistici e di base.

La giornata si è quindi conclusa con l’intervento dell’atleta paralimpico di nuoto Enhamed Enhamed, che ha raccontato brevemente la storia di come ha superato la perdita della vista. A questo proposito, ha invitato a vivere con gratitudine, a chiedere aiuto agli altri quando ce n’è bisogno e a confidare in Dio. Al tempo stesso, ha mostrato al pubblico quanto non sia stato facile raggiungere queste convinzioni; tuttavia, nel momento in cui ha toccato il fondo nella sua carriera sportiva, ha cercato e trovato aiuto e un accompagnamento.

Durante la giornata, inoltre, Javier Trigo ha presentato il libro “Dio è uno sportivo”, con 20 storie che illustrano questa affermazione. Successivamente, lo stesso Trigo e Carlos Balbé hanno presentato l’embrione della “Fondazione Defe”, che ha l’obiettivo di creare un forum di discussione e riflessione in cui emergano formule e strategie per lavorare con lo sport in ambito educativo.

Per concludere la giornata di sabato 6 aprile, si è svolto il I Torneo “Sport e Fede” sul campo di “Sevilla 3000”.  La competizione era rivolta ai più giovani dell’Arcidiocesi di Siviglia, bambini di età compresa tra gli 8 e i 12 anni, e ha evidenziato l’importanza dell’integrazione anche tra i più giovani.

Grande soddisfazione è stata espressa, infine, da Diego Pérez Ordóñez, Responsabile dello Sport educativo per i Salesiani di Siviglia e membro del comitato organizzatore della Giornata di Sport e Fede, definita come “un magnifico incontro di integrazione ed evangelizzazione attraverso lo sport nell’Arcidiocesi di Siviglia”.

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Spagna: La Formazione Tecnico-Professionale dei Salesiani di Don Bosco in Europa: la conferenza finale del progetto “DBWAVE” a Siviglia

A Siviglia (Spagna) dal 26 al 28 aprile si è tenuta la conferenza finale sul progetto “DBWAVE”, acronimo di “Don Bosco Web for a more Accessible and inclusive VET in Europe” (Rete Salesiana per una Formazione Professionale più accessibile e inclusiva in Europa, che contiene anche un rimando all’onda salesiana nell’acronimo “DB Wave”). In questa circostanza, oltre ai risultati e ai successi del progetto, sono state presentate a tutti gli attori coinvolti alcune idee concrete e una strategia per il futuro di questa rete. Di seguito la notizia pubblicata dal sito ANS.

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(ANS – Siviglia) – Con 196 Centri di Formazione Tecnico-Professionali in 19 Paesi europei, i Salesiani di Don Bosco stanno sostenendo oltre 60.000 giovani del Vecchio Continente nel loro passaggio dalla scuola al lavoro, attraverso una proposta educativa integrale. “DBWAVE” è l’acronimo di “Don Bosco Web for a more Accessible and inclusive VET in Europe” (Rete Salesiana per una Formazione Professionale più accessibile e inclusiva in Europa, che contiene anche un rimando all’onda salesiana nell’acronimo “DB Wave”), e costituisce un progetto finanziato dal programma europeo “Erasmus+”. L’incontro finale dei partner di questo progetto e la sua conferenza finale si sono svolti dal 26 al 28 aprile a Siviglia, in Spagna. In questa circostanza, oltre ai risultati e ai successi del progetto, sono state presentate a tutti gli attori coinvolti alcune idee concrete e una strategia per il futuro di questa rete.

L’8 febbraio 2022, meno di tre mesi fa, i Salesiani di Don Bosco hanno celebrato il 170° anniversario del primo contratto di apprendistato siglato in Italia. Infatti, l’8 febbraio 1852, nel pieno della prima rivoluzione industriale a Torino, Don Bosco firmò questo contratto insieme al giovane apprendista Giuseppe Odasso, al padre di questi, e al datore di lavoro del giovane, per garantire il rispetto dei diritti e dei doveri elencati nel contratto stesso. Questi diritti comprendevano un tempo limitato di lavoro giornaliero e settimanale, l’accesso ad una retribuzione dignitosa e ad una formazione di qualità, il riposo nei giorni di festa, compreso un giorno settimanale libero dal lavoro, la domenica. Meno di due secoli dopo, i Centri di FORMAZIONE PROFESSIONALE ispirati a questa originale esperienza sono sparsi nei cinque continenti. In alcune di queste regioni, come l’Africa, l’India e il Sud-Est asiatico, sono anche raggruppati in reti regionali di centri di formazione professionale salesiani, noti anche come “Don Bosco Tech” o, più abbreviato, “DB Tech” (Don Bosco Tech IndiaDon Bosco Tech Africa e Don Bosco Tech ASEAN).

Questo non è stato il caso dell’Europa – fino ad ora – perché le strutture nazionali o sub-regionali sono emerse molto tempo fa. Il progetto DBWAVE, tuttavia, ha rappresentato un’opportunità unica per esplorare il caso di una rete regionale di Formazione Tecnico-Professionale salesiana in Europa, lanciata verso una possibile rete “Don Bosco Tech Europe”.

Infatti, nel 2011 un gruppo di insegnanti, formatori e responsabili dei progetti dei Centri di Formazione Professionale salesiani in Europa, ha iniziato una cooperazione e un coordinamento con il supporto del Settore per la Pastorale Giovanile dei Salesiani. Da allora, tale gruppo si riunisce ogni anno in un diverso Paese europeo, al fine di far progredire la cooperazione e sostenersi a vicenda nella realizzazione della mobilità internazionale, sia del personale e sia degli studenti dei centri, e anche per esplorare la possibilità di adesione ai progetti più avanzati sostenuti dall’Unione Europea.

Nel 2019, poi, è stato preparato il progetto “DBWAVE”, con l’ente che coordina la Formazione Tecnico-Professionale salesiana in Italia, il CNOS-FAP, (Centro Nazionale Opere Salesiane – Formazione e Aggiornamento Professionale Italia), come capofila, e che venne approvato per il finanziamento dalla Commissione Europea. Altre sei reti di Formazione Professionale delle Ispettorie dei Salesiani di Don Bosco in Europa hanno aderito al progetto: AMDB, dalla Francia; DBOC, dall’Ispettoria del Belgio Nord e Olanda (BEN); le Ispettorie della Germania (GER) e di Spagna-Maria Ausiliatrice; SZIF, dall’Ungheria; e Tech Don Bosco dall’Ispettoria Spagna-San Giacomo Maggiore (SSM), più il Don Bosco International (DBI), ufficio di collegamento dei Salesiani di Don Bosco presso le istituzioni europee a Bruxelles.

Il progetto DBWAVE ha permesso ad ogni partner di sviluppare la propria strategia di internazionalizzazione, attraverso attività di apprendimento tra pari e l’utilizzo della metodologia della revisione tra pari (peer review). Il progetto ha anche finanziato la realizzazione di un database online per tracciare il successo formativo degli studenti che hanno beneficiato della Formazione Tecnico-Professionale salesiana di Don Bosco in Europa. Da un’indagine realizzata dai partner di DBWAVE nel 2021, emerge che la media del successo formativo degli studenti salesiani in Europa è dell’88,5%: ad un anno dal conseguimento della qualifica o del diploma, il 34,46% degli studenti ha un’occupazione/lavoro stabile, il 54% sta continuando i suoi studi verso un diploma o un percorso di formazione superiore, mentre solo il 7,3% è ancora disoccupato (il 5% del gruppo target non ha risposto all’indagine). Questi dati confermano che non solo la Formazione Tecnico-Professionale offerta dai Salesiani è una proposta educativa integrale, che fornisce ai giovani valori e competenze umane per l’inclusione nella società e per un apprendimento permanente, ma è anche rilevante per la loro transizione immediata dalla scuola al lavoro, evitando il rischio di essere intrappolati nella disoccupazione o in condizione di NEET (Not in Employment, Education and Training – cioè in stallo, senza lavoro, e nemmeno impegnati nell’educazione formale o nella formazione professionale).

Dopo due giorni di riunione dei partner, la conferenza finale del DBWAVE è stata ospitata dall’opera salesiana di Trinidad, a Siviglia, in Spagna, giovedì 28 aprile. Più di 50 persone hanno partecipato in presenza alla conferenza, che ha previsto la traduzione simultanea in inglese, spagnolo e italiano, mentre oltre 100 persone hanno seguito la diretta online. Oltre ai responsabili delle attività tematiche in rappresentanza dei partner del progetto, alla conferenza sono intervenuti come relatori don George Tharanyil, Direttore del Don Bosco Tech Africa, e Giulia Meschino, Direttore e segretario generale dell’EVTA (Associazione Europea della Formazione Professionale), oltre a Markus Espeter, Responsabile dei Programmi dell’EVBB (Associazione Europea degli Istituti per la Formazione Professionale), che ha guidato come formatore la sessione pomeridiana di formazione sui Centri di Eccellenza Professionale.

Il database del DBWAVE, che in questo momento sta raccogliendo dati sui corsi di formazione offerti dai Salesiani di Don Bosco in 6 paesi Europei, può essere consultato registrandosi sul sito DBWAVE. Tutte le pubblicazioni del progetto DBWAVE, comprese le linee guida per la creazione di uffici di servizi per il lavoro nei centri di formazione professionale, possono essere scaricate liberamente dallo stesso sito web.

Il progetto DBWAVE ora è finito, ma la comunità DBWAVE è ancora viva. Infatti, alcuni materiali di formazione sono disponibili per le entità che intendono siglare un memorandum d’intesa con i partner DBWAVE, e attualmente sono oltre 50 le organizzazioni da diversi Paesi dell’Unione Europea che hanno già firmato tali accordi.

C’è, dunque, tutto il potenziale per un possibile “Don Bosco Tech Europe”, sostenendo l’internazionalizzazione dei Centri di Formazione Tecnico-Professionale dei salesiani in questa regione e collegandoli con tutti gli attori dell’“ecosistema delle competenze” in Europa, avanzando verso una rete efficace di eccellenza professionale.

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Spagna: Riunione della Conferenza Iberica e incontro della Regione Mediterranea

Dal 25 al 27 aprile la comunità salesiana di Sanlúcar la Mayor, presso Siviglia (Spagna), ha ospitato due importanti eventi di coordinamento salesiano: la riunione della Conferenza Iberica e l’incontro della Regione Mediterranea. L’incontro, che si è concluso con una visita culturale a Siviglia, è stato ritenuto da tutti un tempo di dialogo fraterno per valutare e programmare al meglio le iniziative salesiane nella Regione. Di seguito l’articolo pubblicato sul sito dell’ANS.

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(ANS – Siviglia) – Dal 25 al 27 aprile la comunità salesiana di Sanlúcar la Mayor, presso Siviglia, ha ospitato due importanti eventi di coordinamento salesiano: la riunione della Conferenza Iberica – che raduna le due Ispettorie salesiane della Spagna e quella del Portogallo – e l’incontro della Regione Mediterranea, che prevede la partecipazione degli Ispettori e dei Delegati della Pastorale Giovanile di tutte le Ispettorie di questa regione: oltre a quelle già citate della Spagna e del Portogallo, anche le sei Ispettorie d’Italia e quella del Medio Oriente. Durante queste giornate di intenso lavoro e di proficua animazione, sono intervenuti anche don Gildasio Mendes, Consigliere Generale per la Comunicazione Sociale, e il sig. Jean Paul Muller, Economo Generale, oltre a don Juan Carlos Pérez Godoy, che, in qualità di Consigliere per la Regione Mediterranea, ha convocato e presieduto gli appuntamenti.

Tra i temi trattati dalla Conferenza Iberica si segnalano lo studio degli statuti del Centro Nazionale Salesiano di Pastorale Giovanile, la formazione in Europa e varie informazioni su progetti in corso e le attività generali, come la partecipazione salesiana alla Giornata Mondiale della Gioventù 2023 di Lisbona, lo sviluppo della prossima edizione del “Campobosco” e le operazioni di accoglienza dei rifugiati.

All’incontro della Regione Mediterranea sono spiccati, in particolare, gli interventi di don Mendes e quello di don Joan Lluís Playà, Delegato Centrale del Rettor Maggiore per il Segretariato per la Famiglia Salesiana, che era accompagnato dal salesiano coadiutore vietnamita Dominic Nguyen Duc Nam, Delegato Mondiale per i Salesiani Cooperatori e gli Exallievi; inoltre, sono stati ascoltati con interesse la proposta fondativa del “Don Bosco Tech-Europe” e l’approfondimento sulla collaborazione con l’Ispettoria del Medio Oriente (MOR).

Programmando poi i prossimi eventi nella Regione, sono state date informazioni sui lavori di preparazione del Congresso delle Piattaforme Sociali, che avrà luogo all’inizio del prossimo anno accademico, sul seminario per la promozione delle vocazioni, quello dei giovani migranti, gli Esercizi Spirituali e il corso per i Vicari ispettoriali.

L’incontro, che si è concluso con una visita culturale a Siviglia, alla sua Cattedrale e alle sue bellezze artistiche, è stato ritenuto da tutti un tempo di dialogo fraterno per valutare e programmare al meglio le iniziative salesiane nella Regione.

Fonte: Salesianos.info

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Spagna – Il musical “Getsemani”

Il debuto del musical “Getsemani” il 19 marzo scorso e la replica del 2 aprile nella casa salesiana “Sant’Ignacio” di Cadice: un progetto nato nel 2019 dall’Assemblea dei Salesiani Cooperatori (SSCC) della Provincia di Maria Ausiliatrice. Di seguito la notizia riportata dall’Agenzia d’Informazione Salesiana ANS.

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(ANS – Siviglia)– Il progetto del musical “Getsemani” nacque nel 2019 all’Assemblea dei Salesiani Cooperatori (SSCC) della Provincia di Maria Ausiliatrice: un gruppo di membri dell’associazione, di varie parti dell’Andalusia, preparò un piccolo musical sulla passione e morte di Gesù come momento di preghiera, concepito come una semplice rappresentazione scenica per i presenti. Ma le emozioni suscitate tra quelle persone diedero lo stimolo a ripetere e perfezionare il progetto, coinvolgendo, nell’anno successivo un numero maggiore di persone. Tuttavia, a pochi giorni dalla prima rappresentazione, la pandemia obbligò alla sospensione dello spettacolo. Era una battuta d’arresto, ma l’équipe tecnica e il cast di artisti sono rimasti uniti nell’attesa che arrivassero le condizioni per portare in scena lo spettacolo.

 Due anni dopo, “Getsemaní, el musical” ha potuto debuttare in un formato diverso e più ambizioso, nel teatro della casa salesiana “Santissima Trinità” di Siviglia, in occasione della festa di San Giuseppe, sabato 19 marzo. Poi, è stato portato in scena anche nella casa salesiana “Sant’Ignacio” di Cadice, sabato 2 aprile, anche qui – come a Siviglia – con due spettacoli per data.

Tutto il ricavato della vendita dei biglietti e dei prodotti collegati allo spettacolo viene destinato al progetto “Buzzetti” della “Fundación Don Bosco Salesianos Social”, finalizzato alla cura e alla promozione dei giovani fuoriusciti, per motivi di età, dai progetti di assistenza ai minori.

Il cast del musical è composto da oltre 120 persone che, tutte in forma volontaria, collaborano alla realizzazione di questo progetto. Nella direzione musicale, Javier Romero; nella direzione artistica, Rafael Sánchez Cazorla, SDB, e Ana Abad; nella scenografia, Rubén Fernández, nel disegno grafico, Javi Comino; e molte altre persone meno note che hanno dato il loro tempo, i loro doni e la loro dedizione, persone provenienti da molte case salesiane di tutto il Paese: i centri salesiani di Cadice, Rota, Jerez, San José del Valle, Algeciras, Siviglia, Sanlúcar la Mayor, Utrera, Palma del Río, Mérida, Alicante, Madrid…

A livello di struttura il musical consta di 18 scene, legate dalla figura di un centurione romano di nome Cornelius che fa da contrappunto al dramma rappresentato; nello sviluppo della trama si ascoltano canzoni conosciute di musical come “Godspell” e “Jesus Christ Superstar” e del gruppo Brotes de Olivo, oltre ad altri motivi meno noti che compongono un musical molto realistico e al tempo stesso in grado di commuovere.

E l’accoglienza del pubblico a Siviglia e a Cadice è stata elevata e calorosa.

Dopo l’ultima sua rappresentazione di Cadice, per il musical “Getsemani” si è aperto un nuovo orizzonte di altre possibili rappresentazioni. È già stato richiesto da diverse case salesiane nelle province di Cadice, Siviglia, Cordoba e Madrid, e ci sono anche diverse parrocchie e realtà diocesane interessate ad averlo.

In tutti i casi gli organizzatori assicurano che quest’iniziativa manterrà i suoi caratteri propri, diffondendo il messaggio di Gesù di Nazaret nello stile di Don Bosco, e preservando lo scopo caritatevole e solidale di aiutare i più bisognosi.

https://fundaciondonbosco.es/

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