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RMG – Il Rettor Maggiore nomina don Daniel Antúnez nuovo Procuratore di Missioni Don Bosco

Dal sito di ANS.

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(ANS – Roma) – Dopo le riunioni e gli incontri realizzati negli ultimi mesi, il Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, ha nominato don Daniel Antúnez, salesiano argentino appartenente all’Ispettoria Argentina Sud, nuovo Procuratore di “Missioni Don Bosco”, la Procura Missionaria Salesiana di Torino.

“Missioni Don Bosco”, così come “Misiones Salesianas”, Procura Missionaria di Madrid, e “Salesian Missions”, di New Rochelle, dipende direttamente dal Rettor Maggiore.

Don Daniel Antúnez è stato economo ispettoriale dell’Ispettoria del “Beato Zeffirino Namuncurá” dell’Argentina Sud (ARS), fino al mese di febbraio di quest’anno. Di lui, oltre all’ottimo lavoro svolto per la sua Ispettoria, il Rettor Maggiore ha sottolineato la ricca esperienza in campi molto diversi. La sua persona aggiungerà senza dubbio una grande ricchezza al gruppo umano (composto principalmente da uomini e donne laici) su cui “Missioni Don Bosco” conta in questo momento.

Don Ángel Fernández Artime, inoltre, ha sottolineato il valore dell’internazionalità che la Congregazione Salesiana continua a vivere in questo tempo presente.

Nel nominare il nuovo Procuratore, infine, il Rettor Maggiore ha voluto anche esprimere la sua profonda gratitudine al sig. Giampietro Pettenon, SDB, che per 7 anni ha svolto un magnifico servizio alla guida di “Missioni Don Bosco” e che continuerà il suo lavoro fino al 1° settembre di quest’anno.

I trent’anni di “Missioni Don Bosco”, un “fratello maggiore” per migliaia di bambini e giovani bisognosi

Dall’agenzia salesiana ANS, l’articolo per i trent’anni di Missioni Don Bosco.

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(ANS – Torino) – Era il gennaio del 1991 quando venne deciso di fondare una “Procura Missionaria” anche in Italia, a Torino, lì dove c’è la Casa Madre della Congregazione Salesiana. Quella Procura Missionaria, oggi nota nel mondo con il nome di “Missioni Don Bosco”, pertanto ha appena compiuto 30 anni: tre decadi spese a sostenere le opere salesiane sparse nel mondo, finanziandole e aiutandole a crescere, e valorizzando e facendo conoscere le opere di bene che vengono portate avanti in favore delle persone più svantaggiate.

“Questi 30 anni per noi sono stati ricchi di soddisfazioni, e anche di qualche difficoltà che abbiamo superato insieme. Ora dobbiamo continuare a coltivare l’entusiasmo degli inizi, forti dell’esperienza maturata sul campo”, ha spiegato il sig. Giampietro Pettenon, Presidente di “Missioni Don Bosco”.

In tutti questi anni sono state molte le missioni salesiane beneficiate, sempre tenendo a mente che il fine ultimo degli sforzi deve essere orientato alla cura della persona, affinché ogni bambino, ogni ragazza, ogni giovane possa crescere in un ambiente sano e con le stesse opportunità di chi ha avuto la fortuna di nascere in un Paese ricco.

Mettere al centro la persona, fatta ad immagine e somiglianza di Dio, significa anche valorizzare la comunità di cui fa parte: sono moltissime le missioni che si prendono cura delle popolazioni indigene, dei gruppi emarginati, di chi vive in quartieri poveri e popolosi: a loro, in questi 30 anni, sono stati rivolti gli sforzi e l’impegno di “Missioni Don Bosco”.

Anche in questo periodo, così complicato per via della pandemia di Covid-19, “Missioni Don Bosco” continua a finanziare i progetti dei missionari salesiani: questo significa che dietro di essa ci sono tante persone continuano a credere in Don Bosco, nel suo sistema educativo, nell’aiuto reale e concreto ai più poveri, e nel valore di ciò che i salesiani provano ogni giorno a costruire. La Provvidenza, che tanto invocava e a cui si affidava con piena fiducia Don Bosco, continua ad operare attraverso tanti benefattori.

Per questo la Procura Missionaria salesiana di Torino guarda ora al futuro con un solo obiettivo, che il sig. Pettenon ci illustra a partire da un aneddoto: “Mi ha colpito molto una foto di due bambini boliviani, la sorella che porta sulla schiena, avvolto in un panno, il fratellino più piccolo. La frase che accompagna la foto recita: – ‘È pesante?’ – ‘No, è mio fratello’. Noi oggi vogliamo festeggiare il nostro trentennale augurandoci di poter essere sempre per qualcuno il ‘fratello maggiore’ che orgogliosamente porta sulle spalle il più piccolo, non pensando minimamente che sia un peso, bensì una ricchezza da custodire e da aiutare a crescere”.

Per ulteriori informazioni, visitare il sito: www.missionidonbosco.org

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