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Ricerche Storiche Salesiane n°80

Dal sito InfoANS.

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È stato pubblicato il numero 80, relativo al semestre gennaio-giugno 2023, di “Ricerche Storiche Salesiane” (RSS), la rivista semestrale di Storia religiosa e civile, pubblicata dall’Istituto Storico Salesiano (ISS).

La rivista accoglie, nel settore STUDI di questo numero, tre saggi:

Il primo contributo è dello studioso spagnolo Alberto Payá Rico che esamina un argomento sotto alcuni aspetti di una certa attualità per oggi: Don Bosco nell’opera di Cesare Lombroso (1896-1900): criminologia e sistema educativo salesiano. L’opzione decisiva del sacerdote Giovanni Bosco per i giovani poveri a rischio, che si aggirano per Torino senza fissa dimora, senza famiglia e senza occupazione, è inquadrata in questo studio di Criminologia. E si seguirà tale approccio, proprio perché la Criminologia nasce come scienza nell’Italia settentrionale, nella seconda metà del XIX secolo, di pari passo con la Scuola Positivista, focalizzando l’interesse del delitto sull’autore del reato. L’avanzamento, il consolidamento e lo sviluppo dell’opera di don Bosco sono stati testimoni dei grandi passi avanti che, parallelamente, hanno fatto la Criminologia, la “scienza penitenziaria”, il Diritto Penale, ecc. La fase creativa e la maturità dottrinale di Cesare Lombroso, “padre della criminologia”, coincise nel tempo con il decennio in cui don Bosco, “padre della gioventù”, completò la creazione dell’opera salesiana e iniziò la sua grande espansione. Lo studio si propone di “unire” nel tempo l’opera educativo-preventiva di don Bosco con l’allora “nuova scienza” della Criminologia. Il famoso criminologo Lombroso e il santo dei giovani hanno lavorato con passione nei rispettivi ambiti nella città di Torino. Benché diverse le loro visioni circa i criminali, Lombroso riconobbe nella sua grande opera “L’uomo delinquente”, il valore indiscutibile della figura di don Bosco e dell’opera salesiana quando si tratta di prevenire e curare la criminalità.

Segue il saggio della ricercatrice Silvia OmenettoPer una “Geografia delle missioni” salesiane: una prima sistematizzazione scientifica dei contributi geografici compiuti in Argentina. La sua indagine prende le mosse dallo scritto Missioni salesiane: contributi geografici edito all’interno del volume Missioni Salesiane 1875-1975. Studi in occasione del centenario. L’intento principale è di riflettere sulla descrizione compiuta dall’autore, nonché curatore del volume, Eugenio Pietro Scotti, e sulla sua affermazione riguardo la dubbia scientificità̀ attribuita alle attività̀ non strettamente religiose ed educative svolte dai Salesiani nel primo centenario della loro opera oltreoceano. Tale considerazione appare controversa e ancora irrisolta. In altre parole, necessita di essere affrontata con uno sguardo attento alla Geografia nazionale e ai suoi studi sull’attività missionaria. Pertanto, unitamente alla rassegna delle relazioni sul tema presentate nell’ufficialità dei XXXII Congressi Geografici italiani avvicendati dal 1892 al 2017, si approfondiranno alcuni degli esempi riportati da Eugenio Pietro Scotti grazie ad un lavoro di ricerca storico-geografica svolto dal 2014 al 2017 tra Italia e Argentina. In conclusione si dimostrerà come l’apporto geografico dei Salesiani fatto di esplorazioni, di annotazioni sulla morfologia dei territori attraversati e di disegni cartografici – ma non solo – possieda un contenuto scientifico e costituisca un campo di ricerca geografico consolidato, ancora aperto a nuove indagini.

Questo settore chiude l’articolo di Angelo Giuseppe Dibisceglia dedicato a Don Antonio Palladino a Cerignola: nel centenario della nomina (1922-2022) a “direttore diocesano dei Cooperatori salesiani”. Lpo studioso rilegge, dal punto di vista storico, l’impegno del venerabile Antonio Palladino (1881-1926), sacerdote delle allora diocesi unite di Ascoli Satriano e Cerignola e parroco nella chiesa di San Domenico, fra il 1896, anno dell’ammissione fra i Cooperatori salesiani, e il 1922, anno della nomina a direttore diocesano dell’associazione. Sfogliando le pagine del “Bollettino Salesiano” emerge una profonda sintonia fra l’impegno profuso dal presbitero per la promozione umana dei suoi parrocchiani e le iniziative suggerite dal periodico, che costituì l’organo di coordinamento “per i cooperatori delle opere e missioni di don Bosco”.

Nel settore FONTI è presentato un testo originale:

Lo studioso salesiano don Aldo Giraudo ha elaborato criticamente il Discorso di don Bosco all’Accademia dell’Arcadia (Roma, 14 aprile 1876). La sera del Venerdì Santo 1876, nella sede dell’accademia romana dell’Arcadia, don Bosco tenne un discorso sulle sette ultime parole di Cristo sulla croce. Erano presenti “non meno di quattrocento persone”, appartenenti all’élite della Capitale. I manoscritti superstiti documentano l’estrema cura dedicata alla preparazione del testo e il suo faticoso processo creativo, che la presente edizione critica restituisce. Il santo si ispirò ad una fonte – le Annotazioni sopra le feste di nostro Signore del card. Lambertini – ma impresse al discorso un suo stile inconfondibile. Nel corpo della conferenza, dopo un’introduzione sul significato del termine Golgota e la rievocazione scenica della crocifissione, vengono commentate le singole parole del Cristo morente e i prodigi avvenuti alla morte del Salvatore. L’ampia perorazione finale, che è specchio dei sentimenti dell’oratore e della compagine cattolica in quella precisa temperie storica, si conclude con un appassionato appello a schierarsi compatti “intorno al degno successore di Pietro… l’incomparabile Pio IX”.

Nel settore PROFILI sono presentati due tratteggi:

Il primo è di Stanisław Zimniak, realizzato In memoriam di don José Manuel Prellezo García (1932-2023). Questi fu docente all’Università Pontificia Salesiana e stretto collaboratore dell’Istituto Storico Salesiano, nonché il suo direttore. Invece il secondo è di Giorgio Rossi che presenta un personaggio di rilevante valenza per la vita della Congregazione Salesiana: Francesco Tomasetti (1868-1953): da “caro Franceschino” di don Bosco a Procuratore Generale.

Nel settore NOTA:

Vi è solo un contributo di David Franco Córdova: La edición conmemorativa por el centenario de la Basílica de María Auxiliadora de Lima (1921-2021).

Nel settore RECENSIONI:

Sono state recensite pubblicazioni sugli argomenti relativi alle personalità ed all’attività salesiane: Kamila Novosedlِíková, Le suore salesiane Slovacche. S.l., Jafin s.r.o. 2018; Zlatko Kubanovič, Historický náhľad do dejín slovenských saleziánov. Od dona Bosca do roku 1924 [Uno sguardo alla storia dei Salesiani slovacchi. Da Don Bosco all’anno 1924]. Bratislava, Vydavateľstvo Don Bosco, 2019; Ana María Fernández – Iván Ariel Fresia (coords.), Cultura, Sociedad e Iglesia. Figuras históricas significativas e innovadoras en la Argentina, siglo XX. Buenos Aires – Rosario, Ediciones Don Bosco & Prohistoria Ediciones 2020; Jarosław Wąsowicz, Ksiądz Piotr Głogowski SDB (1904-1996), organizator parafii w Kobylance i jej wieloletni duszpasterz, kapłan wierny Prymasowi Tysiąclecia [Don Piotr Głogowski SDB (1904-1996), organizzatore della parrocchia di Kobylanka e suo parroco di lungo corso, sacerdote fedele al Primate del Millennio]. (= Seria biograficzna pod patronatem Archiwum Salezjańskiego Inspektorii Pilskiej, t. 6). Piła 2021; Juan Antonio Lázara, Ernesto Vespignani y la arquitectura sagrada. Buenos Aires, Ediciones Don Bosco 2021; Bruno Bertelli – Sandro Samaritani, Mons. José Borgatti. Vescovo della Patagonia, figlio della terra renazzese. Prefazione di don Ángel Fernández Artime, Rettor maggiore dei Salesiani. Cento, Baraldi Editore 2022; María Andrea Nicoletti – Marisa Malvestitti, Salesianos lingüistas en la Patagonia y Tierra del Fuego. Buenos Aires, Ediciones Don Bosco 2022.

Nel settore SEGNALAZIONI si presentano i seguenti volumi:

Pedro Poza Morillo (coord.), Salesianos Linares. 50 años contigo (1964-2014). Vol. I-II. Linares 2020, 1368 p. + Separata y fe de erratas, 4 p. (autoedición); Pierluigi Cameroni, Esteban Sándor. Mártir del Evangelio de la alégria. Madrid, Editorial CCS 2020.

A cura di don Stanisław Zimniak, caporedattore delle RSS