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Oratorio-Centro Giovanile, intuizione prima e tipica di Don Bosco: incontri dei responsabili di tutte le Regioni

Dall’agenzia salesiana ANS.

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(ANS – Roma) – Si sono conclusi i tre incontri dei responsabili degli Oratori-Centri Giovanili ispettoriali, organizzati dal Settore di Pastorale Giovanile nel mese di maggio. Lo scopo di questi incontri, con più di 50 persone di tutte le Regioni, è stato quello di presentare la metodologia seguita per rinnovare il testo del Quadro di Riferimento per la Pastorale Giovanile, per quanto riguarda l’Oratorio-Centro Giovanile. Il processo è iniziato nel novembre 2022. A luglio, a questo grande gruppo di salesiani e laici verrà chiesto il contributo finale, dopo aver ricevuto una prima sintesi dalle Ispettorie.

Il processo nelle Ispettorie, nella prima fase, è servito per la conoscenza della priorità e attualità delle strutture oratoriane, il tipo di attività svolte, i diversi fruitori delle iniziative, i maggiori problemi da affrontare, la figura del salesiano e dell’animatore che concorrono alla crescita e formazione della persona.

Questa riflessione aperta in tutta la Congregazione sull’oratorio festivo e quotidiano, costituisce un’ottima occasione per il Settore della Pastorale Giovanile nel processo di aggiornamento del Quadro di Riferimento per la Pastorale Giovanile. Rappresenta una ricca fotografia della realtà oratoriana, segnata da una grande plasticità e versatilità di proposte. Sebbene la complessità della forma-Oratorio oggi sia evidente, è possibile rintracciare la stessa intuizione pedagogica e lo stesso spirito.

Siamo di fronte ad un tempo storico particolare, carico di stimoli, di sfide e di attese, dentro il quale ci sono differenze che vale la pena considerare e raccontare anche sulla base dei dati recentemente forniti. Ciò su cui tutti i responsabili concordano è che questa opera prima e tipica della Congregazione è una proposta urgente e necessaria per la crescita della persona dentro un respiro relazionale, attraverso proposte ricreative, religiose e sociali. È un ambiente complessivo, un luogo di relazioni, di sano divertimento, uno spazio in cui si vivono esperienze che guardano alla diversità, all’accoglienza e alla trasmissione di solidi valori da portare con sé nella vita. L’Oratorio è chiamato a essere la casa di tutti coloro che lo frequentano.

L’Oratorio, inoltre, non può limitarsi ad essere “contenitore” di attività”, ma deve sentire come primaria la necessità di fare proposte concrete e divenire laboratorio formativo. È stato notato che i giovani, i salesiani e i laici sono sempre più disponibili ad investire tempo e forze per operare in sintonia e creare insieme proposte formative e di animazione più varie e specifiche, calibrate in base alle necessità della Comunità Educativo-Pastorale (CEP).

Parlare di Oratorio-Centro Giovanile oggi, comporta un necessario riferimento al mondo giovanile attuale. I giovani sono in movimento, in situazioni sempre nuove e complesse: attraverso sentieri tortuosi, sostenuti da reticoli complessi e vasti di relazioni amicali. Si tratta di dinamiche vitali, di un cortile vivace, provocato da interessi legati al vissuto dei giovani dei diversi contesti della Congregazione.

Essendo uno spazio privilegiato e qualificato per annunciare il Vangelo ai giovani, l’Oratorio riconosce la possibilità di una appartenenza diversificata, multiculturale e multireligiosa: esso non ha preclusioni nei confronti di nessuno e non pone come condizione l’essere credenti o disponibili ad una proposta di fede.

RMG – Le Ispettorie concludono la riflessione aggiornata sull’Oratorio-Centro Giovanile nella Congregazione

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – In questi ultimi mesi, il Settore di Pastorale Giovanile ha promosso un aggiornamento del settore Oratorio-Centro Giovanile del Quadro di Riferimento per la Pastorale Giovanile. L’obiettivo è quello di garantire l’originalità e la specificità educativa e pastorale di questi 2.470 centri e, in secondo luogo, di mettere a fuoco le questioni cruciali della vita pastorale dell’Oratorio-Centro giovanile e, in particolare, le diverse sfide dei contesti.

Le commissioni ispettoriali stanno dando molti suggerimenti sull’Oratorio, inteso come un ambiente, festivo o quotidiano, destinato specialmente ai ragazzi (fanciulli e preadolescenti); e allo stesso modo, sul Centro Giovanile, destinato soprattutto agli adolescenti e ai giovani, con varie proposte di maturazione integrale, con prevalenza della metodologia di gruppo per un impegno umano e cristiano.

Nella Congregazione salesiana ci sono circa 1.010 Oratori festivi, 502 Oratori quotidiani, 377 Centri Giovanili, 579 Oratori-Centri Giovanile.

I contributi delle Ispettorie evidenziano il clima accogliente e gioioso di queste strutture che, attraverso le relazioni personali e la presenza educativa degli animatori, aiuta i beneficiari a passare da gruppi spontanei ad altri più stabili e definiti. Insistono sulla promozione della partecipazione e del protagonismo giovanile, rispondendo con mezzi concreti agli interessi, alle preoccupazioni e ai bisogni dei giovani. Si ritiene inoltre importante che questo settore pastorale faccia una proposta di valori e di educazione alla fede con itinerari, gruppi e rendendo possibili spazi di celebrazione.

L’Oratorio è aperto a un pubblico ampio, un ambiente di riferimento e di irradiazione. Proprio per questo tutto diventa oratorio: sia l’accoglienza per il gioco come l’incontro spontaneo in cortile, sia l’offerta dell’impegno nelle attività sportive e culturali (musica, danza, teatro…) come il coinvolgimento diretto nell’animazione apostolica.

I delegati di pastorale hanno sottolineato che una delle caratteristiche dell’ambiente dell’Oratorio-Centro giovanile è la sua flessibilità e la sua grande capacità di adattarsi rapidamente ai cambiamenti e alle nuove realtà. Inoltre, per il suo carattere ampiamente accogliente, il Centro Giovanile rimane ciò che il Quadro di Riferimento per la Pastorale Giovanile esprime: l’Oratorio è “aperto a un’ampia varietà di bambini, adolescenti e giovani, specialmente quelli più bisognosi, e con influenza in una vasta area sociale” (p. 180).

L’Oratorio è la seconda casa di tutti, dove si percepisce tutto come familiare e ci si sente a proprio agio.  Per moltissimi è la casa dove si accoglie, si annuncia, si testimonia, si celebra, si cercano strade nuove per condividere l’esperienza e l’affetto a Dio. L’Oratorio, non è un cenacolo per i migliori, non è una sede di recupero per coloro che versano in gravi devianze. Si costruisce sulla misura di “questo” ragazzo o giovane comune (lontano), categoria a cui appartiene oggi il più grande numero.

“L’opera che rimarrà per sempre modello e tipo della nostra Pastorale Giovanile è l’‘Oratorio’ – afferma in conclusione don Miguel Angel García Morcuende, Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile –. La carità e la bontà propria del Sistema Preventivo le troviamo in questa realtà, quando con Don Bosco c’era Mamma Margherita e quando le cose funzionavano proprio secondo il cuore”.

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