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José Sánchez del Río, un ragazzo martire di 90 anni fa

Pascual Chávez Villanueva

Quando pensiamo ai santi martiri, il nostro pensiero corre solitamente alle persecuzioni dei cristiani da parte degli imperatori romani, ma i santi martiri ci sono sempre stati e ci sono tuttora. E anche fra i giovani, anzi fra i giovanissimi, come per esempio il quattordicenne messicano José Sánchez del Río. Dio chiama alla santità a tutte le età, ieri come oggi, in tutte le parti del mondo.

La persecuzione

Dal 1926 al 1929 in Messico scoppiò la cosiddetta “persecuzione religiosa”. Il presidente della Repubblica, Plutarco Elías Calles, volle applicare gli articoli anticlericali della Costituzione del 1917, che si riferivano in particolare al controllo sui sacerdoti e chiese cattolici. L’episcopato messicano rispose ordinando che tutte le chiese fossero chiuse e pochi giorni prima della loro chiusura milioni di persone ne approfittarono per confessarsi, comunicarsi, battezzare i bambini, celebrare i matrimoni. Alcuni messicani più impegnati socialmente organizzarono boicottaggi e altri mezzi pacifici per costringere il governo a ritirare la legge “Calles”. I più determinati invece si organizzarono in forma di guerriglie: vennero chiamati ‘cristeros’ perché combattevano per la causa di Cristo. Benché la maggior parte dei vescovi e dei sacerdoti non approvasse i loro metodi violenti, molti vescovi furono esiliati e molti preti e laici innocenti subirono il martirio, accusati ingiustamente di aver sostenuto i “cristeros”.