Articoli

Spagna – Le presenze salesiane “di corsa” in onore di Maria Ausiliatrice

Dall’agenzia ANS.

***

(ANS – Madrid) – Durante il mese di maggio, o già dalla fine di aprile e fino a giugno, centinaia di sportivi in Spagna hanno partecipato a varie corse di solidarietà realizzate in tante parti del Paese in onore di Maria Ausiliatrice, la cui celebrazione liturgica si svolge il 24 maggio. Sono molte le presenze salesiane che organizzano gare di vario tipo: cross notturne, corse popolari o corse per bambini. Tutti eventi che incoraggiano le comunità educative pastorali e la Famiglia Salesiana ad unirsi e a correre per varie cause benefiche.

Le corse coprono solitamente una distanza compresa tra i 4 e i 10 chilometri e attraversano le vie vicine alle presenze salesiane. I partecipanti sono suddivisi in categorie di età, dai più giovani ai più anziani. I primi a raggiungere il traguardo ricevono un premio, ma più che mai l’importante non è vincere, ma partecipare ad una causa caritatevole che unisce le case salesiane attorno ad un unico obiettivo.

Il 12 maggio i salesiani di Cordova hanno realizzato la XLII edizione della Corsa Popolare in onore di Maria Ausiliatrice, organizzata dal Club Sportivo “Salesianos Córdoba”. La corsa ha riunito circa 300 atleti provenienti da diverse parti della Provincia di Cordova, tra cui Rocío Marqués Córdoba di Montilla, che gioca per il “Califas Athletics Club” dell’Università di Córdoba. L’8 maggio, invece, i più piccoli già avevano potuto partecipare ad una corsa per bambini presso la scuola salesiana, anch’essa organizzata dal Club Sportivo Salesianos Córdoba.

Il 19 maggio si è svolta una grande festa dello sport nella città di Villa de la Orotava, a Tenerife, con la celebrazione della XLVI edizione della “Cross María Auxiliadora”. All’evento, il più longevo dell’arcipelago delle Canarie, e che ha subito un’interruzione solo durante la pandemia, hanno partecipato circa 1.800 corridori. Molti sono stati gli appassionati che si sono accalcati su entrambi i lati della strada per incitare tutti i corridori che hanno sofferto nella famosa “subida de la Marquesa” (la salita della Marquesa). Secondo i dati ottenuti, La Orotava ha accolto più di 5.000 persone, tra pubblico e partecipanti, lungo i diversi punti del percorso.

La Corsa di Solidarietà “María Auxiliadora” dei salesiani di Las Palmas, realizzatasi lo scorso 4 maggio, è un evento sportivo che è diventato sempre più popolare in città e che è giunto quest’anno alla sua 15ª edizione. Dai 50 partecipanti delle prime edizioni, è arrivato a superare nel 2023 i 1.600 corridori, di tutte le età.

Ad Algeciras la XLIII edizione del “Cross María Auxiliadora”, organizzata dall’associazione delle Madri e dei Padri della scuola salesiana, si è svolta il 21 aprile. Questa corsa, che è uno degli eventi sportivi più tradizionali della città e il più antico del Campo de Gibraltar, è anche un evento sociale, educativo e culturale, che riunisce tutta la famiglia. Due le modalità previste: una corsa di 5 km e una di 10 km.

Un’altra corsa che sta consolidando una sua tradizione è quella di Montilla, dove il 22 giugno si terrà la 21ª edizione, organizzata dall’Associazione Exallievi di Don Bosco, con l’obiettivo di promuovere i valori trasmessi dallo sport in generale e dall’atletica in particolare.

Il 10 maggio, i salesiani di Alcoy hanno organizzato la quinta edizione del “Cross Nocturno Salesiano Ciutat D’Alcoi”, un evento di solidarietà i cui proventi sono destinati alla ONG salesiana “Bosco Global”, in particolare ai progetti che essa porta avanti sia in Siria, sia in Ucraina.

I salesiani di Úbeda hanno invece realizzato la loro 8ª corsa di solidarietà, organizzata dal Club Sportivo Salesiano. La gara ha visto la partecipazione di circa 800 partecipanti che hanno goduto di uno splendido pomeriggio di sport e convivialità. Anche in questo caso il ricavato è stato devoluto all’ONG “Bosco Global” ed è stato destinato al quartiere di Gourle Diadie a Tambacounda (Senegal), dove l’obiettivo è quello di sviluppare la zona per costruire un campo sportivo che fornisca agli abitanti un’area decorosa per la pratica sportiva.

Proprio nel giorno della festa di Maria Ausiliatrice si è svolta la gara di 4 km che ha attraversato le strade del quartiere “Cruces” di Barakaldo, rivolto agli alunni dal 6° anno della Primaria al 4° anno delle Superiori. Anche gli Exallievi e le famiglie del centro sono stati invitati a partecipare, in un evento che è stato accompagnato anche dal giorno precedente con le “olimpiadi scolastiche”, terminate poi con le premiazioni nel giorno di Maria Ausiliatrice.

La corsa di solidarietà che si svolge intorno al mese di Maria Ausiliatrice a Ciudad Real, con distanze che variavano a seconda delle categorie, quest’anno si è svolta domenica 28 aprile, con una partecipazione di quasi 300 studenti e famiglie.

Infine, sotto l’hashtag: #Correportucole (traducibile con: #corriperlatuascuola), a Guadalajara, domenica 26 maggio, si è svolta la 40ª edizione del Cross MAUX di Guadalajara, organizzato dai salesiani e sostenuta dal Comune di Guadalajara, dal Consiglio Provinciale e dalla Giunta della Comunità Autonoma di Castilla-La Mancha.

“Sono operaio e sono cattolico”. Bartolomé Blanco Márquez (1914-1936)

Pierluigi Cameroni

(NPG 2020-05-66)

“Io sono operaio, sono nato da genitori che pure lo erano. Ho vissuto e vivo nell’ambiente di strettezza e di lavoro delle classi umili e sento correre nelle mie vene, esacerbate a volte dal fuoco dell’entusiasmo giovanile, una protesta, un’energica protesta, contro coloro che credono che non siamo uomini come loro perché abbiamo avuto la disgrazia – o forse la sorte – di nascere nella povertà, di usare il camice da lavoro e avere le mani ruvide e callose. Però chiariamo i concetti: sono operaio e sono cattolico”.

Chi parla così è un giovane di 19 anni, di professione fabbricatore di sedie, seggiolaio, al comizio dell’Azione Popolare il 5 novembre 1933 a Pozoblanco (Spagna); un giovane retto e coraggioso, con un’intelligenza non comune, di umili origini, di condizione operaia, difensore dei diritti del popolo e della Chiesa.

Una vita breve, ma intensa

Bartolomé Blanco Márquez nasce a Pozoblanco (Cordova, Spagna) il 25 dicembre 1914. Sua mamma muore a causa dell’epidemia detta “spagnola” prima che il bimbo compia i quattro anni. Figlio e padre vanno a vivere dagli zii. Orfano anche di padre a dodici anni, perso a seguito di un grave incidente, deve lasciare la scuola e mettersi a lavorare da seggiolaio nel piccolo laboratorio del cugino. Quando nel settembre 1930 arrivano a Pozoblanco i Salesiani, Bartolomé frequenta l’oratorio e aiuta come catechista e animatore. Trova in don Antonio do Muiño un direttore che lo spinge a continuare la sua formazione intellettuale, culturale e spirituale attraverso la partecipazione ai circoli di studio. Questo Salesiano sarà, fino alla prematura morte di Bartolomé, suo confessore e guida spirituale. Don Antonio intuisce la buona stoffa di quel ragazzino, già provato dalla vita, che grazie all’impegno cristiano e all’influenza della dottrina sociale della Chiesa si sarebbe coinvolto fin da giovanissimo nell’impegno di trasformazione sociale. È apprezzato da parenti, amici, compagni per il suo ingegno, l’impegno apostolico, l’attitudine di leader. Più tardi entra nell’Azione Cattolica, di cui è segretario e dove dà il meglio di sé. Trasferitosi a Madrid per specializzarsi nell’apostolato fra gli operai presso l’Istituto Sociale Operaio, si distingue come oratore eloquente e studioso della questione sociale. Ottenuta una borsa di studio, può conoscere attraverso un viaggio organizzato dall’Istituto Sociale Operaio le organizzazioni operaie cattoliche di Francia, Belgio e Olanda. Nominato delegato dei sindacati cattolici, nella provincia di Cordoba ne fonda otto sezioni.

Quando esplode la rivoluzione, il 30 giugno 1936, Bartolomé ritorna a Pozoblanco e si mette a disposizione della “Guardia Civile” per la difesa della città, che dopo un mese si arrende ai rossi. Dopo qualche giorno di nascondimento si consegna il 18 agosto. Accusato di ribellione viene portato in carcere, dove continua ad avere un comportamento esemplare: “Per meritarsi il martirio, bisogna offrirsi a Dio come martiri!”. Il 24 settembre viene trasferito nel carcere di Jaén, nel quartiere di ‘Villa Cisneros’, dove condivide la sorte con quindici sacerdoti e molti altri laici impegnati. Viene processato e condannato a morte a Jaén il 29 settembre. Il processo avviene davanti a un pubblico che grida e insulta, attraverso testimoni falsi e manipolati, con accuse prive di fondamento. I veri motivi sono la fede cattolica e l’impegno di Bartolomé in diverse associazioni e attività a favore della giustizia. Come è tipico di queste situazioni si tratta di un processo farsa, con giudizio iniquo. Le accuse sono: essere di destra, ribellione alla Repubblica, congiura contro il governo costituito, addirittura l’assassinio. Lo fa soffrire che il delatore sia un compagno di infanzia animato da odio viscerale nei confronti suoi e della Chiesa. Dopo la sentenza, mantenendo la calma e difendendosi con dignità, dice: “Avete creduto di farmi un male e invece mi fate un bene perché mi cesellate una corona”.

Continua a leggere
Per abbonamenti