RMG – Le disposizioni per la Congregazione Salesiana dopo la nomina a cardinale del Rettor Maggiore
Dall’agenzia ANS.
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(ANS – Roma) – Dopo l’inatteso annuncio da parte di Papa Francesco della nomina a Cardinale di Don Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore della Congregazione Salesiana, lo stesso Rettor Maggiore ha scritto una lettera ai Salesiani e alla Famiglia Salesiana per condividere quello che sarà il futuro del governo della Congregazione.
Don Á.F. Artime esordisce sottolineando che la notizia è stata per lui del tutto “inaspettata”, e che l’ha accolta come un “dono che Papa Francesco ci ha fatto come Congregazione salesiana e come Famiglia di Don Bosco”.
“Che grande affetto ha il Papa nei nostri confronti!!!” scrive il Rettor Maggiore.
Lo stesso Papa Francesco, racconta il X Successore di Don Bosco, ha convocato Don Á.F. Artime in Vaticano per la giornata di martedì 11 luglio scorso, in un appuntamento che con paterna attenzione ha voluto “per concordare i tempi necessari del mio servizio come Rettor Maggiore, per il ben innanzitutto, della Congregazione”.
Al termine del dialogo con il Rettor Maggiore, il Santo Padre, che “si è mostrato attento, cordiale, profondo estimatore del carisma di Don Bosco e particolarmente affettuoso”, ha stabilito che Don Á.F. Artime continui a servire come Rettor Maggiore, e al tempo stesso come Cardinale, per un anno. Convocherà poi un Capitolo Generale – il 29° della Congregazione – che si terrà nel febbraio 2025, nel quale verrà eletto un nuovo Rettor Maggiore, e presenterà le sue dimissioni dal governo della Congregazione il 31 luglio 2024. Da quel momento sarà l’attuale suo Vicario, don Stefano Martoglio, ad assumere il governo della Congregazione ad interim, e sarà sempre questi a presiedere il CG29.
Il Rettor Maggiore afferma nel suo comunicato che, quando le sue dimissioni diventeranno effettive, assumerà il compito che gli verrà affidato dal Santo Padre, di cui però non è ancora a conoscenza. E chiede ai Salesiani e alla Famiglia Salesiana di intensificare le preghiere per il Papa e anche per se stesso “posto di fronte alla prospettiva di un nuovo servizio nella Chiesa che, come figlio di Don Bosco, accetto in filiale obbedienza, senza averlo cercato, né voluto”.