San Luigi Orione

ci racconta don Bosco

Nacque a Pontecurone nella diocesi di Tortona, il 23 giugno 1872. A 13 anni entrò fra i Frati Minori di Voghera. Nel 1886 entrò nell’oratorio di Torino diretto da san Giovanni Bosco. Nel 1889 entrò nel seminario di Tortona. Proseguì gli studi teologici, alloggiando in una stanzetta sopra il duomo. Qui ebbe l’opportunità di avvicinare i ragazzi a cui impartiva lezioni di catechismo, ma la sua angusta stanzetta non bastava, per cui il vescovo gli concesse l’uso del giardino del vescovado. Il 3 luglio 1892, il giovane chierico Luigi Orione, inaugurò il primo oratorio intitolato a san Luigi. Nel 1893 aprì il collegio di san Bernardino. Nel 1895, venne ordinato sacerdote. Molteplici furono le attività cui si dedicò. Fondò la Congregazione dei Figli della Divina Provvidenza e le Piccole Missionarie della Carità; gli Eremiti della Divina Provvidenza e le Suore Sacramentine. Mandò i suoi sacerdoti e suore nell’America Latina e in Palestina sin dal 1914. Morì a Sanremo nel 1940

Saremo sempre amici

Luigi ha un grande desiderio: vorrebbe confessarsi da Don Bosco. Come fare? Don Bosco è allo stremo delle forze: confessa soltanto alcuni salesiani e gli alunni dell’ultima classe. Ma Luigi ottiene questo singolarissimo privilegio, e si prepara seriamente. Narrerà don Orione stesso:

«Nell’esame di coscienza che feci, rempii tre quaderni».

Per non tralasciare nulla aveva consultato alcuni formulari. Ricopiò tutto, e si accusò di tutto. A una sola domanda aveva risposto negativamente:

«Hai ammazzato?».

«Questo no!» scrisse.

Poi con i quaderni in tasca, una mano sul petto, occhi bassi, si accodò agli altri attendendo il suo turno. Tremava per l’emozione.

«Che dirà Don Bosco, quando leggerà tutto questo?»,

e con la mano tastava i quadernetti. Toccò a lui. Si inginocchiò ai piedi del Santo. Don Bosco lo guardò sorridendo: «Dammi i tuoi peccati» . Il ragazzo tirò fuori il primo quaderno. Don Bosco lo prese, sembrò soppesarlo un attimo, poi lo stracciò. «Dammi gli altri». Anche gli altri due fecero la stessa fine: stracciati. Il ragazzo stava a guardare un po’ disorientato. Poi si ricordò: Don Bosco legge nelle coscienze, non ha bisogno di leggere nei quadernetti per sapere. «E adesso la confessione è fatta – disse il Santo -. Non pensare mai più a quanto hai scritto». E gli sorrise. Luigino non potrà mai più dimenticare quel sorriso. A quella confessione seguirono altre. Un giorno Don Bosco lo guardò fisso negli occhi

«Ricordati che noi due saremo sempre amici».

Preghiera per le vocazioni

Padre Nostro, Ave Maria, Gloria;
Sia lodato e ringraziato in ogni
momento il Santissimo e Divinissimo
Sacramento; Salve Regina;
Maria, aiuto dei Cristiani, prega per noi!
(3 volte)

Signore Gesù, come un giorno hai chiamato i primi discepoli per farne pescatori di uomini, così continua a far risuonare anche oggi il tuo dolce invito: “Vieni e seguimi!” Dona ai giovani e alle giovani la grazia di rispondere prontamente alla tua voce! Manda, Signore, operai nella tua messe e non permettere che l’umanità si perda per mancanza di pastori, di missionari, di persone dedicate alla causa del Vangelo. Maria, Madre della Chiesa, modello di ogni vocazione, aiutaci a rispondere “Sì” al Signore che ci chiama a collaborare al disegno divino di salvezza. Amen