I viaggi del cuore su Rete4 racconta il Venezuela di don Rafael Montenegro

Pubblichiamo l’articolo di Famiglia Cristiana che racconta le storie di Missioni Don Bosco in onda la domenica mattina su Rete4, nel programma “I viaggi del cuore”.

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«Sono arrivato a Torino lo scorso febbraio. Sarei dovuto rientrare in Venezuela ad aprile, ma a causa del lockdown imposto per la pandemia del Covid-19 non sono più riuscito a partire». Bloccato in Italia, con il pensiero e il cuore costantemente rivolti verso il suo Paese. Quando lo raggiungiamo al telefono, don Rafael Montenegro, 54 anni, sta contando i giorni che lo separano dalla partenza, prevista per questa settimana.

«Sono nato nella città venezuelana di Valencia», racconta. «Là ho i miei genitori, tutta la mia famiglia». A febbraio don Rafael è stato nominato provinciale dei Salesiani del Venezuela. Le Missioni Don Bosco sono una presenza radicata nel Paese, dove offrono educazione, formazione, sostegno materiale con scuole, centri di formazione professionale, parrocchie, oratori, centri giovanili, case di accoglienza per i bambini e i ragazzi che vivono in strada. Oggi i salesiani sono 145, distribuiti in 22 case. «I dati ufficiali della pandemia non si conoscono. Ma in Venezuela un lockdown come quello che c’è stato in Italia non è pensabile: la gente per poter mangiare deve lavorare. La popolazione non può permettersi di restare chiusa in casa. Ma la problematica più difficile non è il Covid: la pandemia è una variabile che si aggiunge alla situazione di grave crisi politico-istituzionale ed economica. Basti pensare che in un Paese come il nostro ricco di petrolio non c’è più benzina». I supermercati sono vuoti, la gente è ridotta alla fame. «Lo stipendio base è di due dollari al mese. Alcuni farmaci sono reperibili, ma a prezzi folli». Si parla di 5 milioni di venezuelani emigrati verso la Colombia e il resto del Sudamerica. Ma con il Covid in gran parte hanno perso il lavoro e si è verificato un controesodo di massa.

«Quanto ai giovani, con la pandemia la didattica a distanza ha peggiorato la situazione di abbandono scolastico: l’elettricità è carente, la connessione internet precaria e una gran parte dei ragazzi non ha un computer». E poi c’è la questione della foresta amazzonica e delle popolazioni indigene. In Amazzonia i salesiani sono presenti con quattro case e operano tra gli indios di diverse etnie. «Il grande problema è lo sfruttamento minerario e delle risorse del territorio». Don Rafael ricorda quando il Venezuela era il Paese più ricco del Sudamerica. Poi nel 1999 è arrivato al potere Hugo Chavez con l’utopia del socialismo bolivariano: «Da lì è cominciata la distruzione». Ma don Rafael non perde la speranza. «Il male fa più rumore. Ma il Venezuela è una terra abitata da gente buona con un grande cuore».