Come degli sherpa: che cosa significa accompagnare
Pedagogia dell’accompagnamento educativo /1
Raffaele Mantegazza
(NPG 2019-04-64)
Taciti, soli, sanza compagnia
n’andavam l’un dinanzi e l’altro dopo,
come frati minor vanno per via.
Dante, Commedia, Inferno, XXIII, 1-3
Che cosa significa accompagnare spiritualmente ed educativamente un ragazzo o un adolescente? Si sa che la parola “accompagnare” deriva dal latino “cum+panis”: compagno è colui che mangia il pane insieme a me, che mangia il mio pane o che condivide il suo fino a che le parole “mio” e “suo” perdono di senso; e non può non venire in mente la narrazione dei discepoli di Emmaus nella quale proprio il pane spezzato trasforma lo sconosciuto pellegrino da casuale percorritore della stessa strada a vero accompagnatore spirituale, al quale i discepoli (che adesso si sanno tali) hanno appena chiesto di prolungare il piacere della sua compagnia: “quando fu a tavola con loro prese il pane, lo benedisse, lo spezzò e lo diede loro. Allora i loro occhi furono aperti e lo riconobbero” (Lc 24, 30.31). “Accompagnare” significa diventare compagni e spezzare il pane insieme, ri-conoscersi, dunque, conoscersi di nuovo sulla strada che si sceglie di percorrere insieme.