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Premessa e orizzonti della rubrica “Dove i giovani possono incontrare oggi il Signore?”

Dalla nuova newsletter di NPG.

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di Ariela Ligato

La domanda mi sembra che lasci inequivocabilmente tra parentesi un prerequisito essenziale: i giovani oggi cercano il Signore, lo vogliono incontrare e si interrogano, insieme ai loro educatori e all’intera comunità cristiana, riguardo ai “luoghi” in cui questa relazione si possa dare.

Si tratta in prima battuta di rendere ragione al punto di partenza della nostra riflessione, per evitare di vanificare ogni discorso che si farà successivamente. Per non parlare di giovani in generale mi riferirò ai giovani che in questi anni ho avuto modo di incontrare, raccontando in particolare un’esperienza, per me significativa. Anche il recente sinodo sui giovani, si è fatto queste stesse domande e ha interagito con molti giovani, da tutto il mondo; sarà necessario passare anche da lì per avvalorare la nostra ipotesi.

Alcuni anni fa sono stata invitata ad una tavola rotonda sul tema “Fidarsi è bene. Essere giovani nella terra di mezzo”. Ogni relatore aveva il compito di interagire con i giovani su un ambito della loro vita. Il tema a me assegnato riguardava la dimensione spirituale e mi aveva benevolmente sorpreso la concordanza tra una mia profonda convinzione, sperimentata durante gli anni di insegnamento e il loro feedback: i giovani non hanno spento la loro sete di Dio, il loro desiderio di incontrarlo. Nello stesso tempo, però, i toni con i quali hanno descritto questo loro anelito erano principalmente fatti di paura, inquietudine e solitudine.

Troviamo un riscontro analogo anche nel documento finale della XV assemblea generale ordinaria del sinodo dei Vescovi I giovani, la fede e il discernimento vocazionale (27 ottobre 2018): «In tanti modi anche i giovani di oggi ci dicono: “Vogliamo vedere Gesù” (Gv 12,21), manifestando così quella sana inquietudine che caratterizza il cuore di ogni essere umano: “L’inquietudine della ricerca spirituale, l’inquietudine dell’incontro con Dio, l’inquietudine dell’amore”» (n. 50).