La traduzione concreta dell’amorevolezza dell’educatore si chiama nel Sistema Preventivo l’assistenza, cioè la prossimità al giovane e al suo mondo. L’educatore salesiano sa che deve passare tanto tempo insieme con i giovani per sapere i loro bisogni semplici e profondi, quotidiani ed esistenziali. Non si affida solo alle statistiche, ma alla conoscenza personale, e partecipa non solo ai momenti strettamente educativi, ma anche alle attività espressive del tempo libero. Così i giovani, “che essendo amati in quelle cose che loro piacciono col partecipare alle loro inclinazioni infantili, imparino a veder l’amore in quelle cose che naturalmente lor piacciono poco; quali sono la disciplina e lo studio”. L’assistenza oltre a permettere di conoscere i giovani è una presenza attiva, attraverso la quale l’educatore dà vita ai momenti in comune, previene fenomeni negativi e entra a far parte delle dinamiche del gruppo giovanile.
Unità 2.1
L‘assistenza salesiana tra autoritarismo e lasciar fare: lo spazio dell’autorevolezza
Unità 2.2
Spazio di incontro tra Educatore ed Educando
L’assistenza come categoria pedagogica comprende l’attività amichevole e fraterna che nasce dall’amore apostolico dell’educatore per facilitare e stimolare nei giovani la realizzazione della loro vita attuale e il compito di formazione.