La traduzione concreta dell’amorevolezza dell’educatore si chiama nel Sistema Preventivo l’assistenza, cioè la prossimità al giovane e al suo mondo. L’educatore salesiano sa che deve passare tanto tempo insieme con i giovani per sapere i loro bisogni semplici e profondi, quotidiani ed esistenziali. Non si affida solo alle statistiche, ma alla conoscenza personale, e partecipa non solo ai momenti strettamente educativi, ma anche alle attività espressive del tempo libero. Così i giovani, “che essendo amati in quelle cose che loro piacciono col partecipare alle loro inclinazioni infantili, imparino a veder l’amore in quelle cose che naturalmente lor piacciono poco; quali sono la disciplina e lo studio”. L’assistenza oltre a permettere di conoscere i giovani è una presenza attiva, attraverso la quale l’educatore dà vita ai momenti in comune, previene fenomeni negativi e entra a far parte delle dinamiche del gruppo giovanile.
Sistema Preventivo – Assistenza come presenza attiva dell’educatore
Slide Unità 2 – Don Michal Vojtas
Herbert Franta – Assistenza come presenza attiva dell’educatore
Per approfondire
Il sistema preventivo nella educazione della gioventù
Testo di don Bosco (1878)
Unità 2.1
L‘assistenza salesiana tra autoritarismo e lasciar fare: lo spazio dell’autorevolezza
Trascurando qui le sfumature circa le singole descrizioni della assistenza e considerando l’assistenza ad un più alto livello di astrazione, come categoria pedagogica, possiamo dire che essa comprende l’attività amichevole e fraterna che nasce dall’amore apostolico del- l’educatore per facilitare e stimolare nei giovani la realizzazione della loro vita attuale e il compito di formazione.
In questo senso ci proponiamo dunque di studiare, sotto la categoria dell’assistenza, quelle aspettative di ruolo che l’educatore salesiano dovrebbe svolgere per corrispondere al suo compito educativo.
Herbert Franta
Unità 2.2
Spazio di incontro tra Educatore ed Educando
L’assistenza come categoria pedagogica comprende l’attività amichevole e fraterna che nasce dall’amore apostolico dell’educatore per facilitare e stimolare nei giovani la realizzazione della loro vita attuale e il compito di formazione.
Il ruolo dell’educatore nell’interazione educativa è piuttosto complesso. Di fatto il giovane è una totalità fisico-psico-spirituale in via di sviluppo, in tensione tra le aspettative personali (interessi, bisogni, ecc.) e sociali (esigenze da parte dei genitori, dell’ambiente scolastico, delle norme sociali, ecc.).
In una tale situazione il giovane non solo ha bisogno di una vicinanza affettuosa da parte di persone per lui significative, ma necessita di una loro presenza attiva che, attraverso la prestazione di diversi contributi, lo mettano in grado di raggiungere quelle condizioni mediante le quali egli può diventare realmente protagonista della sua vita attuale e della sua formazione.
I contributi che l’educatore dovrebbe dare, per facilitare l’educando nella sua condizione di sviluppo, sono molteplici in relazione alle diverse situazioni che egli vive.
Herbert Franta
Comportamento di modello
Formazione alla disciplina
Esercizio nell’uso della libertà
Metacomunicazione e rinforzi
Contatto dialogato
SENTIERI Pastorali
Assistenza Scuola
Francesco Cavalca – ILE
Assistenza Comunità Famiglia
Eliana Ercolino – ICC