Ven. Giovanni Paolo I
ci racconta don Bosco
Nacque il 17 ottobre 1912 a Forno di Canale, nella bellezza delle montagne e dalle valli bellunesi, da una povera famiglia contadina. Venne ordinato sacerdote nel 1935. Uomo di vastissima cultura, insegnò per parecchi anni al seminario di Belluno. Nel 1958 venne consacrato vescovo di Vittorio Veneto, e undici anni dopo Patriarca di Venezia. Il 26 agosto 1978 Luciani è eletto Papa con il nome di Giovanni Paolo. Sbriciolare con semplicità le grandi verità della fede era una precisa scelta pastorale. Sinceramente umile, fece dell’Humilitas non solo il suo motto, ma un fedele programma di vita. Appena ordinato vescovo, dirà: “Se non mi scoraggio davanti a un’impresa che fa tremar le vene e i polsi, è perché confido nell’aiuto che il Signore concede anche a chi vale poco. Dio infatti certe cose grandi ama talvolta scriverle non sul bronzo o sul marmo, ma addirittura sulla polvere, affinché, se la scrittura resta, non scompaginata o dispersa dal vento, risulta chiaro che il merito è tutto e solo di Dio. Sono io la polvere”. Morì il 28 settembre 1978.
Sapersi e sentirsi amici di Gesù
Don Bosco educatore ha molto puntato sui mezzi della religione. Egli ritiene, base indispensabile la soda istruzione cristiana. Voleva che i ragazzi possedessero non tanto nozioni quanto convinzioni, anzi che fossero posseduti dalle convinzioni. Tra queste, il sapersi e sentirsi amici di Gesù e il ricorrere con fiducia all’aiuto della Madonna, per lui costituiscono una forza capace di mantenere i giovani nella grazia del Signore. Succedeva poi che il ragazzo cadesse, per debolezza, nel peccato o nella tiepidezza? A preservazione o a rimedio, ecco il grande mezzo della confessione e della comunione frequente, che sostengono la debolezza nostra con la forza di Dio. Leggeva anche lui i “segni dei tempi”. “La società non è più quella di una volta” diceva, come diciamo noi oggi. Ma non si sognò neppure di concludere: bisogna andare in cerca di nuovi mezzi religiosi. Disse invece: bisogna usare in modo nuovo e più intenso i mezzi antichi messi a nostra disposizione dal Signore: confessioni e comunioni più frequenti, meglio fatte, a cui i ragazzi accedano liberamente, per intima e sentita convinzione. Don Bosco, infine, con la sua fiducia nella devozione mariana e nella frequenza ai sacramenti, non fa che confermare il vecchio adagio: Educazione senza religione è pessima illusione, è diabolica invenzione.
Preghiera per le vocazioni
Padre Nostro, Ave Maria, Gloria;
Sia lodato e ringraziato in ogni
momento il Santissimo e Divinissimo
Sacramento; Salve Regina;
Maria, aiuto dei Cristiani, prega per noi!
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Signore Gesù, come un giorno hai chiamato i primi discepoli per farne pescatori di uomini, così continua a far risuonare anche oggi il tuo dolce invito: “Vieni e seguimi!” Dona ai giovani e alle giovani la grazia di rispondere prontamente alla tua voce! Manda, Signore, operai nella tua messe e non permettere che l’umanità si perda per mancanza di pastori, di missionari, di persone dedicate alla causa del Vangelo. Maria, Madre della Chiesa, modello di ogni vocazione, aiutaci a rispondere “Sì” al Signore che ci chiama a collaborare al disegno divino di salvezza. Amen