“ L’ambiente digitale caratterizza il mondo contemporaneo. Larghe fasce dell’umanità vi sono immerse in maniera ordinaria e continua. Non si tratta più soltanto di “usare” strumenti di comunicazione, ma di vivere in una cultura ampiamente digitalizzata che ha impatti profondissimi sulla nozione di tempo e di spazio, sulla percezione di sé, degli altri e del mondo, sul modo di comunicare, di apprendere, di informarsi, di entrare in relazione con gli altri. Un approccio alla realtà che tende a privilegiare l’immagine rispetto all’ascolto e alla lettura influenza il modo di imparare e lo sviluppo del senso critico”.

(Christus Vivit)

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1° parte

Come la parola di Dio può essere utilizzata nel mondo digitale? Nel rapporto con i giovani, perché è intrisa di valori, è una grande fonte di ispirazione per la comunicazione umana, tecnica, istituzionale e informatica.

La Bibbia è lo strumento con il quale Dio parla delle persone di tutte le epoche, di situazioni e di culture; la parola di Dio è sempre nuova,  fonte di ispirazione per la liturgia, la spiritualità, la pastorale, l’evangelizzazione e la comunicazione.

I comunicatori, attingendo alla parola di Dio acquisiscono ricchezza, in quanto, per sua natura, la Bibbia è un’enciclopedia ricca di messaggi, simboli, immagini, dotata di interattività e di affettività.

Una fonte ricca di comunicazione che mette al centro la persona umana. La ricchezza della comunicazione che la Bibbia offre è l’acquisizione di una dimensione della immaginazione e della affettività, elementi con il quale le persone comunicano, Gesù stesso nelle sue predicazioni, le utilizzava. Per una comunicazione efficace è necessario approfondire quali sono gli elementi che la Bibbia ci offre a livello di immaginazione e a livello affettivo, applicandola in modo creativo  alla comunicazione digitale.

2° parte

È importante comprendere la comunicazione digitale e le reti sociali come un ambiente immersivo, fatto di rituali umani e culturali, da cui emerge il bisogno di comunicazione interpersonale degli esseri umani attraverso il racconto della loro storia, il loro bisogno di esprimersi liberamente, di essere ascoltati e di dialogare con apertura, fiducia e verità.

La comunicazione genera relazioni di fiducia così come i rituali. L’amicizia è un esempio di rituale umano, che viene costruito, vissuto e celebrato. La cura per gli esseri umani, per la loro salute e qualità di vita, per l’ecologia integrale sono tutte espressioni della comunicazione etica.

Ascolto

Perché l’ascolto è importante? Perché ognuno vuole raccontare la propria storia, è per questo che lo storyteller è oggi un fenomeno  importante nel campo della comunicazione e l’arte di ascoltare ne è un elemento centrale. 

Dialogo

Il dialogo è fondamentale per la comunicazione, in qualsiasi tempo. Il dialogare è soprattutto esercizio di mettersi nei panni dell’altro, ascoltare la storia, fare domande, rispondere, sempre con aperture.

Relazioni

In qualsiasi libro della Bibbia, in qualsiasi storia che Gesù ci ha raccontato c’è sempre la persona umana al centro: il Figliol Prodigo, i discepoli di Emmaus, Maria Maddalena. La persona è e sarà sempre al centro del messaggio perché nel mondo della tecnologia e multimediale, sempre la persona verrà prima di tutto perché è la persona che costruisce la storia e fa cultura.

Accompagnamento

Nel racconto di Emmaus, san Luca presenta per noi Gesù che cammina con i discepoli: in questa parte, Gesù fa un accompagnamento. Accompagnare non è semplice, perché l’accompagnamento a partire dalla Parola di Dio è una capacità di stabilire fiducia e dialogo profondo e soprattutto stabilire un cammino di fedeltà alla persona. 

Comunità

Nel mondo digitale, oggi, il pericolo è quello di comunicare solo per se stessi. Nella enciclica Fratelli Tutti, Papa Francesco, in modo profetico ha scritto dell’importanza dell’amicizia sociale. Un concetto nuovo per dire una cosa antica:  siamo comunità, siamo famiglia, siamo gruppo. Insieme, siamo capaci di costruire comunicazione comunitaria. Il concetto di comunicare con, attraverso il gruppo rappresenta la radice della comunicazione cristiana.

Ecosistema

La Parola di Dio ci offre un concetto molto ricco e profondo, quello di ecosistema. La creazione del mondo è un ecosistema. Il mondo digitale è un ecosistema umano, internet è una rete di rituali umani e culturali, quindi dentro questo ecosistema siamo chiamati a evangelizzare, educare, comunicare. Linguaggio, simboli, valori, arte, musica sono elementi di questo ecosistema. Il cammino di Emmaus, la festa per il ritorno del Figliol Prodigo sono ecosistemi umani, affettivi e spirituali.

Arte

L’arte è il cuore della comunicazione, perché l’arte? Perché l’arte è un linguaggio, il teatro è un linguaggio, la danza è un linguaggio, il dipinto è un linguaggio e questo è il modo in cui i giovani, i bambini, comunicano.

Servizio

La comunicazione è un impegno, la comunicazione è una vocazione, pertanto un servizio alla missione, tutti i comunicatori lavorano nel nome della chiesa, pertanto fanno un apostolato attraverso la comunicazione.

3° parte

Don Bosco era una persona estroversa. Amava raggiungere le persone, conoscerle, stabilire una relazione con loro. Le arti e i giochi divennero così per lui vie importanti per catturare il pubblico ed educare i suoi amici.

Le arti divennero un linguaggio, i giochi un metodo di comunicazione. L’interazione divenne un modo per condividere e insegnare qualcosa. Capì che il linguaggio è la chiave per comunicare, mise il cuore nelle sue parole e sperimentava un senso di bellezza e di gioia facendo tutte queste cose.

Narrazione

Qual è il tipo di comunicazione che Gesù Cristo ha utilizzato? La narrazione, tutte le parabole lo sono, così come i sogni di Don Bosco. Dall’esperienza del teatro, dei giochi Don Bosco ha imparato l’esperienza delle narrazione: tutto è una sequenza. Nell’arte di comunicare Don Bosco mette tutto questo ed è una base importantissima per lui per farsi capire da tutti. 

Buon Pastore

Don Bosco è considerato il Buon Pastore, il Pastore dei giovani. Quando ascoltiamo il brano di San Giovanni sul Buon Pastore, c’è una cosa fondamentale in quel passaggio, chi è il Pastore? È quello che guarda e quello che ama. Don Bosco è il comunicatore che chiama e ama i giovani: nell’incontro con ogni persone esprime un grande amore. La nostra comunicazione ha le radici nel brano del Buon Pastore. 

Musica

Don Bosco scrive nelle Memorie dell’Oratorio che lui ha iniziato a suonare il piano e poi a cantare, Don Bosco ha amato la musica. Dopo ha creato la banda nell’oratorio: la musica è nel sistema preventivo. La musica ci offre la grammatica di disciplina, di tecnica. Inoltre, ci offre l’opportunità del protagonismo. Da ultimo, la dimensione della gioia di esprimere un dono e di creare un ambiente di festa: nella casa di Don Bosco c’era sempre la musica, nella chiesa, nel cortile. 

Teatro

Il teatro è una scuola di disciplina, perché nel teatro dobbiamo lavorare in squadra. Si tratta di una scuola meravigliosa per imparare ed educare i giovani: si impara a parlare, a rispettare gli altri nelle parti. Ciascuno può esprimere le proprie emozioni: Don Bosco sapeva bene che il teatro è una pedagogia educativa. 

Sogno

Don Bosco è stato un uomo del sogno: sapeva sognare e nei suoi sogni c’era un orizzonte, una visione di futuro. Ha saputo condividerli con i salesiani, i laici e i giovani e per questo è nata la congregazione. Un grande movimento di persone al servizio dei giovani, un dono dello Spirito ed espressione della grande creatività di Don Bosco, e di una grande capacità di donare la vita per gli altri.

Maria

Dall’inizio alla fine della vita di Don Bosco, Maria Ausiliatrice è stata sempre nella vita, nel cuore, nell’anima di Don Bosco. Perché Maria è puro esempio di comunicatrice. Nelle Nozze di Cana abbiamo Maria che comunica, chiede, parla: in lei sempre c’è una esperienza di una donna capace di ascoltare, di condividere, di stabilire rapporti con le persone. Don Bosco ha imparato anche questo da Maria: l’esperienza mariana ha segnato tutta la sua vita.