Articoli

Stage animatori per l’Ispettoria Meridionale: “Chi di speranza vive, innamorato muore”

Dal sito dell’Ispettoria Italia Meridionale.

***

Dal 3 al 5 gennaio, Santeramo in Colle e Grumento si sono trasformati in un vortice di emozioni, creatività e sogni. Un centinaio di giovani animatori, tra cui una trentina provenienti da Calabria, Campania, Basilicata e Santeramo riuniti a Grumento, e una sessantina dalla Puglia riuniti a Santeramo, si sono incontrati per lo Stage Animatori: tre giorni di esperienze intense che hanno lasciato il segno nel cuore di tutti.

Il filo conduttore? La comunicazione sociale, ma non quella fredda dei social network: qui si è parlato di messaggi che arrivano dritti al cuore, di sguardi che creano legami e di parole che possono cambiare il mondo. Don Bosco ci ha insegnato che la comunicazione vera nasce dall’ascolto e dall’amore per gli altri, e i ragazzi hanno vissuto tutto questo in prima persona.

Le mattine sono state dedicate alla formazione su Don Bosco e Madre Maria Mazzarello, riconosciuti come grandi comunicatori e tra i primi ad adottare strategie comunicative innovative. Tra queste, l’uso inconsapevole dello storytelling, che ispirava e avvicinava i giovani, è stato un tema fondamentale dello stage. Questo approccio ha gettato le basi per i laboratori pratici realizzati nei pomeriggi, dove i ragazzi hanno potuto mettere in pratica quanto appreso. Ci sono stati momenti di riflessione e divertimento, certo, ma anche tanta voglia di mettersi in gioco.

I laboratori sono stati il cuore pulsante degli Stage: dalla scrittura creativa, dove i ragazzi hanno lavorato insieme per creare la canzone che uscirà il 31 gennaio – un inno ai sogni e alla speranza – alla realizzazione di video reel creativi e coinvolgenti che raccontano storie. Non sono mancati il laboratorio di scrittura, dedicato alla creazione di articoli sia per testi scritti che per articoli digitali, e il laboratorio di podcast, incentrato su tematiche spirituali intrecciate con musica, cultura e attenzione verso il territorio. La sfida è stata quella di raccontare e testimoniare con coraggio la bellezza della fede attraverso un mezzo innovativo e accessibile come il podcast. E infine, il laboratorio teatrale, dove le emozioni hanno preso vita, regalando momenti di grande intensità e condivisione.

La frase “Chi di speranza vive, innamorato muore” ha accompagnato tanti momenti di riflessione. Perché la speranza non è solo un’attesa passiva, ma una scelta coraggiosa di chi crede nel futuro. E quei ragazzi hanno dimostrato che la speranza è ancora viva, nelle loro parole, nei loro sguardi, nei loro sogni.

La cosa più bella? Vederli lì, presenti con tutto loro stessi, occhi luminosi e cuore aperto. In un mondo che spesso chiede di essere spettatori passivi, loro hanno deciso di essere protagonisti. Hanno scelto di investire tempo ed energie per costruire qualcosa che duri nel tempo. Hanno creduto che comunicare non sia solo parlare, ma donare parte di sé agli altri.

Questo stage non è stato un’occasione per ritrovarsi tra amici o per riempire qualche giorno di vacanza. È stato molto di più: un tempo prezioso di crescita e scoperta. Un’esperienza che ha acceso nuove scintille. Quelle scintille che possono diventare fuoco, che possono contagiare e scaldare altri cuori. Perché i sogni di don Bosco non sono finiti: continuano ogni volta che un giovane sceglie di credere, di sperare e di amare.