Il Rettor Maggiore raccontato da chi lo conosce bene: alcune testimonianze
Dall’agenzia ANS.
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(ANS – Madrid) – In vista della fine del mandato del Rettor Maggiore – prevista per il prossimo 16 agosto 2024, secondo quanto indicato dal Santo Padre Francesco – diverse personalità della Famiglia Salesiana stanno condividendo le loro testimonianze personali sul Cardinal Ángel Fernández Artime. Ecco di seguito come si sono espressi tre salesiani spagnoli che ben conoscono il X Successore di Don Bosco, e cioè il Consigliere per la Regione Mediterranea, don Juan Carlos Pérez Godoy, il Superiore dell’Ispettoria Spagna-San Giacomo Maggiore (SSM), don Fernando García, e il Superiore dell’Ispettoria Spagna-Maria Ausiliatrice (SMX), don Fernando Miranda.
Così parla il primo dei tre, don Pérez Godoy, Consigliere Regionale:
“Se devo fare una valutazione di questi anni di Rettorato di don Ángel e del mio rapporto con lui, devo iniziare ringraziando il Signore per il dono che la sua persona, come Rettor Maggiore, ha significato per la Congregazione. Nei miei anni da Ispettore a Madrid mi sono sempre sentito molto accompagnato. È stato un Rettor Maggiore, almeno nella mia esperienza, molto vicino agli Ispettori. E lo è stato sia dal punto di vista del rapporto personale, sia per la capacità di creare di spazi, come l’incontro a metà del sessennio, che permettano questa vicinanza e l’accompagnamento degli Ispettori. In seguito, ho avuto la grazia di collaborare con lui come membro del Consiglio Generale.
Mi sono sempre sentito libero di esprimere la mia opinione sui diversi temi, perché lui crea un clima che incoraggia tale atteggiamento. Apprezzo la sua grande determinazione nell’affrontare alcune questioni delicate che la Congregazione doveva risolvere e che grazie a lui – a mio avviso – sono state risolte. Ammiro il suo cuore salesiano che ha sempre al centro i giovani, la sua capacità di lavoro, di relazione, la sua disponibilità e la semplicità, il suo amore per la Chiesa e, in particolare, per il Papa; il suo amore per i confratelli e la sua visione del presente e del futuro della Congregazione in relazione a temi come i giovani più bisognosi, la corresponsabilità con i laici e la nostra identità salesiana, in particolare quella di noi salesiani consacrati. Senza dubbio è stato un grande dono per la Congregazione e per tutta la Famiglia Salesiana”.
Gli fa eco, da parte sua, don García, Ispettore SSM:
“Conservo un ricordo molto vivo dei giorni in cui si svolgeva il Capitolo Generale 27°: in modo per me inaspettato, il nome di Ángel venne fuori nelle conversazioni sul possibile Rettor Maggiore. Ho vissuto la sua nomina con emozione e con quell’atmosfera familiare che tanto ci caratterizza quando parliamo del successore di Don Bosco.
Senza dubbio, il mio ricordo più intenso con lui si colloca in quel giorno in cui ricevetti la sua chiamata in cui mi chiese di assumere il servizio di Ispettore. In quel momento, e in tanti altri, ho trovato in lui confidenza e vicinanza, ascolto e familiarità. Il mio sentimento è di gratitudine per questi anni, e di fiducia per il nuovo servizio che ora svolgerà per la Chiesa”.
Conclude, infine, don Miranda, Ispettore SMX:
“Penso che Ángel, nel suo periodo di servizio alla Congregazione come Rettor Maggiore, abbia affrontato situazioni particolarmente impegnative e difficili. E di fronte ad esse è stato coraggioso e fedele al carisma. Non sono state decisioni prese alla leggera e senza discernimento. Inoltre, ha portato semplicità nei rapporti, vicinanza ai giovani e ai salesiani. Personalmente, come Ispettore, mi sono sentito ascoltato e accompagnato da lui, soprattutto in alcuni momenti specifici del servizio ispettoriale.
Apprezzo molto e credo che faccia bene anche al nostro carisma il valore e l’affetto che ha dato alla Famiglia Salesiana, aiutando noi SDB a riscoprire il legame carismatico che ci caratterizza. Sono anche grato per il suo sguardo e il senso di fede di fronte alle diverse situazioni che dobbiamo affrontare e che ci sfidano come istituzione. Almeno, questo è ciò che ho scoperto nei suoi interventi, soprattutto nelle Strenne. E chiedo al Signore e a Maria Ausiliatrice di aver cura di lui e di continuare ad accompagnarlo nel suo nuovo servizio”.