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Il Cardinale Ángel Fernández Artime testimone d’eccezione al pellegrinaggio dei giovani alla Vergine del Rocío

Dall’agenzia ANS.

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Almonte, Spagna – ottobre 2024 – Sabato 26 ottobre si è svolto il pellegrinaggio dei giovani al Santuario della Vergine del Rocío, situato nella Provincia di Huelva, nel sud della Spagna. L’evento, giunto alla sua ventesima edizione e organizzato dalla Delegazione per la Gioventù della Confraternita Matriz, ha riunito oltre 3.500 giovani di ottanta confraternite e ha visto la partecipazione di un pellegrino d’eccezione, il Cardinale Ángel Fernández Artime. Tra i momenti salienti condivisi dal Rettor Maggiore emerito della Congregazione salesiana, che ha guidato i giovani da Almonte ai piedi della Vergine del Rocío, ci sono stati la recita dell’Angelus nella zona cosiddetta del Pastorcito e l’Eucaristia che ha concluso il pellegrinaggio al Santuario, da lui presieduta e concelebrata dal Vescovo di Huelva, Mons. Santiago Gómez Sierra. A ricordo della sua partecipazione, il Cardinale Fernández Artime ha poi apposto la sua firma nel Libro d’Onore della Confraternita Matriz.

Seminario “Il primo annuncio e il dialogo interreligioso” della Regione Mediterranea a Madrid

Dall’11 al 13 ottobre, nella Casa Don Bosco di Madrid si è svolto il seminario “Il primo annuncio e il dialogo interreligioso” della Regione Mediterranea. Ecco li racconto di don Elio Cesari, presidente del Centro Nazionale delle Opere Salesiane.

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Un gruppo di salesiani e laici delle undici ispettorie della Regione Mediterranea si è riunito a nella nuova Casa don Bosco di Madrid dall’11 al 13 ottobre 2024 per riflettere e condividere alcune esperienze pastorali su “Il primo annuncio e il dialogo interreligioso”, seguendo il piano elaborato dalla Conferenza degli Ispettori della Regione al termine del CG28.

Nei giorni del seminario hanno predominato in noi due atteggiamenti.

  1. In primo luogo, volevamo ascoltare e contemplare la realtà con una prospettiva di fede. Il Concilio Vaticano II ha affermato che Dio è nascosto nei segni dei tempi e che per conoscere e interpretare i segni dei tempi abbiamo bisogno del dono dello Spirito e di assumere Gesù Cristo come criterio di discernimento.
  2. Il secondo atteggiamento è stato quello di cercare la forza teologica e pastorale della parola “dialogo”: “la Chiesa deve entrare in dialogo con il mondo in cui vive. La Chiesa diventa parola; la Chiesa diventa messaggio; la Chiesa diventa dialogo” (ES 34).

La finalità di questa nostra riflessione seminariale era di aiutare ed orientare le nostre Ispettorie nell’elaborazione dei PEPSI affinchè esse siano all’altezza delle sfide che il mondo di oggi ci presenta.

Siamo partiti con il primo passo, grazie alla relazione di Don Jesús Rojano, approfondendo il contesto socio-culturale odierno secolarizzato e pluralista pone alcune sfide per l’azione pastorale salesiana.

All’interno del seminario i giovani sono stati riconosciuti come produttori di cultura. Essi non sono solo ricettori di una situazione sociale, ma ne sono anche fautori e questo rappresenta una sfida per il carisma salesiano, il quale pone un forte accento sul protagonismo giovanile.

La posizione contemporanea dei giovani nei confronti della religione non assume (più) i caratteri di opposizione e di rifiuto tipici dei decenni passati, semmai i giovani appaiono piuttosto dubbiosi e scettici. Inoltre i confini tra credenti e non credenti si sono fatti più labili, soprattutto tra i giovani. Questo può rappresentare sia una preoccupazione sia un’opportunità pastorale.

L’Evangelii Nuntiandi di Paolo VI ha segnato il cammino post-conciliare della Chiesa circa la comprensione dell’evangelizzazione, Giovanni Paolo II ha rilanciato la tematica aprendo la riflessione circa la Nuova Evangelizzazione e Benedetto XVI ha colto il testimone istituendo e promuovendo il Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione. Papa Francesco sceglie di connotare l’inizio del Suo Pontificato offrendo una riflessione sul tema dell’Evangelizzazione. Essa viene presentata nei suoi riflessi ecclesiali, nei suoi risvolti sociali e nelle sue esigenze spirituali e morali.

A livello salesiano, l’ultimo Capitolo Generale ha offerto alcune riflessioni circa il tema del nostro seminario:

Di fronte alla crisi globale dell’autorità, della tradizione e della trasmissione siamo sfidati sugli stili, sui contenuti e sulle modalità di annunciare Gesù Cristo, in quanto ci sentiamo tutti chiamati ad essere “missionari dei giovani”. Convinti della necessità di arrivare al loro cuore, sentiamo l’urgenza di proporre con più convinzione il primo annuncio, perché «non c’è nulla di più solido, di più profondo, di più sicuro, di più consistente e di più saggio di tale annuncio» (Christus vivit, n. 214)

Il secondo passo è stato offerto grazie a don Gustavo Cavagnari, che ha approfondito la missione evangelizzatrice della Chiesa come il compito principale e l’identità più profonda della Chiesa stessa. L’evangelizzazione, per dirla con le parole di San Paolo VI, “è un processo ricco, complesso e dinamico” e consiste nel realizzare con parole e opere la trasmissione del Vangelo, favorire l’incontro e la conoscenza con la Persona stessa di Cristo. L’evangelizzazione è un processo composto e articolato. Essa si realizza innanzitutto attraverso la testimonianza: non può esistere una evangelizzazione che non passi attraverso la testimonianza di vita cristiana dei fedeli, tutto nasce da un incontro, da una condivisione di vita.

La testimonianza però da sola risulta insufficiente: è necessario un annuncio esplicito della persona di Gesù, affinché possa essere svelato il mistero che abita la testimonianza di vita dei cristiani. Senza l’annuncio la testimonianza rischia di rimanere indecifrabile agli occhi e al cuore degli uomini del nostro tempo. Senza la testimonianza l’annuncio risulta vuoto e sterile. In questi giorni abbiamo imparato a riconoscere la testimonianza e l’annuncio come i due polmoni di un unico respiro.

Nel Seminario abbiamo anche riflettuto su alcune concretizzazioni pastorali legate all’accompagnamento, facendo un terzo passo grazie al contributo di don Koldo Gutierrez:

  1. Il Vangelo non è per alcuni, ma per tutti. Partiamo dalla consapevolezza che il Vangelo è per tutti, senza esclusione, perché il Signore ci manda a tutti. È quanto ha detto Papa Francesco ai giovani: “Non abbiate paura di andare a portare Cristo in qualsiasi ambiente, anche nelle periferie esistenziali, anche a coloro che sembrano i più lontani, i più indifferenti. Il Signore cerca tutti, vuole che tutti sentano il calore della sua misericordia e del suo amore” (ChV 177).
  2. La proposta pastorale non è tanto ciò che facciamo quanto un’espressione di ciò che siamo. La proposta pastorale, prima di essere intesa come azione, deve essere considerata come espressione di ciò che siamo. In questo senso, la prima cosa da affermare è che la nostra pastorale richiede di riconoscere che siamo comunità cristiane che hanno qualcosa da proporre ai giovani, anche a quelli che professano altre fedi o non ne professano affatto, e questa proposta pastorale si sostanzia nel Vangelo. Questo apre un interessante campo d’azione volto alla cura e alla formazione sia dei giovani che degli stessi operatori pastorali.
  3. Proporre una pastorale che tocchi il cuore del giovane e dell’evangelizzatore. Ciò significa riconoscere l’importanza della conversione: personale, intellettuale e religiosa. A tal fine, cerchiamo vie pedagogiche per suscitare e risvegliare il desiderio di fede, per avviare e accompagnare all’esperienza di Dio. I primi passi di questo processo mirano a risvegliare il desiderio di Dio, a rendere le persone consapevoli della propria interiorità, ad aiutarle a connettersi con le domande di senso, a riconoscere di essere abitate da una Presenza.
  4. Credere con il cuore e vivere con gioia. Nel testo della conversione dell’etiope negli Atti degli Apostoli, vediamo come la fede tocchi il suo cuore e poi si metta in cammino con gioia. L’eunuco, immagine di un uomo debole, crede di cuore. Qualcosa ha toccato il suo cuore e ha raggiunto le profondità della sua vita: Gesù stesso. La gioia è il frutto della fede.
  5. Dialogo e apprendimento. Annunciare il Vangelo ai giovani significa dialogare con loro, ma anche imparare da loro. Parlare ai giovani è possibile solo se prima li ascoltiamo. Dobbiamo prendere sul serio ciò che il Sinodo dice sui giovani quando afferma che i giovani sono un luogo teologico: “Il Sinodo ha cercato di guardare ai giovani con l’atteggiamento di Gesù, per discernere nella loro vita i segni dell’azione dello Spirito. Crediamo infatti che anche oggi Dio parli alla Chiesa e al mondo attraverso i giovani, la loro creatività e il loro impegno, così come le loro sofferenze e le loro richieste di aiuto” (FD 64).
  6. Una pastorale di crescita. Crescere significa andare avanti, andare oltre. Come accompagnatori, piantiamo semi di pienezza. I semi di pienezza aprono orizzonti ampi e ci fanno guardare oltre noi stessi. Molte delle nostre proposte pastorali si collocano in questa pastorale della crescita. In particolare, dobbiamo sottolineare l’importanza degli itinerari formativi, e soprattutto dell’itinerario di educazione alla fede, sapendo che la fede non è una conquista ma un dono che dobbiamo accogliere.
  7. Una pastorale della ricerca. Questa preoccupazione per la pastorale della ricerca è urgente, soprattutto in quei contesti dove le tracce religiose hanno perso forza e vigore, o nel contesto di minoranza religiosa. Saper comunicare con i cercatori significa aprire ponti di relazione; significa intendere il dialogo non solo come comunicazione di idee ma soprattutto di doni; significa curare i semi della Parola. In questi semi la Parola è già presente, anche se in forma incipiente, e la direzione verso cui puntano è la Parola.

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Primo Annuncio e dialogo interreligioso, seminario in Spagna per la Regione Mediterranea

Dall’11 al 13 ottobre, a Madrid, si svolgerà il seminario sul Primo annuncio e il dialogo interreligioso rivolto agli operatori di Pastorale Giovanile della Regione Mediterranea.

Gli obiettivi del seminario sono: riflettere sulla realtà dei giovani nel contesto secolare delle nostre società complesse, plurali e multireligiose e sulla sfida dell’esperienza creativa; approfondire la necessità di ricorrere al kerygma, proponendo con coraggio la Buona Novella di Gesù Cristo; prospettive e percorsi pastorali di accompagnamento dell’esperienza di vita fin dal primo annuncio e dall’accoglienza del Vangelo.

I destinatari sono: operatori pastorali, salesiani e laici, con esperienza evangelizzatrice e responsabilità nell’animazione; coordinatori pastorali in contesti secolarizzati e multireligiosi; accompagnatori dei giovani in itinerari di crescita nella fede.

Per iscriversi, è necessario rivolgersi al delegato di Pastorale giovanile della propria ispettoria.

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Nuove nomine da parte della Conferenza degli Ispettori Salesiani d’Italia

Pubblichiamo le nomine della CISI a firma del Consigliere Regionale per la Regione Mediterranea, don Juan Carlos Perez Godoy.

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A norma dello Statuto CISI (approvato dal Rettor Maggiore il 18.12.2018), si dà comunicazione delle nomine che Presidente e Presidenza CISI hanno deliberato il 14 luglio u.s. per il triennio 2024-2027 a servizio della comunione e della missione salesiana in Italia:

Deleghe degli Ispettori:

  • Mancini don Leonardo: ispettore delegato per Istruzione e Formazione Professionale
  • Zanchetta don Silvio: ispettore delegato per Emarginazione e Disagio Giovanile
  • Colameo don Roberto: ispettore delegato per Economia

Coordinatori nazionali:

  • Economia: Degiorgi don Giorgio è il nuovo coordinatore nazionale (2024-2027)
  • Scuola: Mascazzini don Stefano è confermato per un ulteriore triennio (2024-2027)
  • Formazione Professionale: Tonini don Mario assume il nuovo ruolo di direttore di Studi, Ricerca e Sviluppo per il CNOS FAP (2024-2027)
  • EDG: Preite: confermato per un ulteriore triennio (2024-2027)
  • Animazione Missionaria: Spinella don Dario è il nuovo coordinatore nazionale (2024-2027)
  • Animazione Vocazionale: Bernardello don Luca è il nuovo coordinatore nazionale (2024-2027)
  • Comunicazione Sociale: Cesari don Elio assume il ruolo “ad interim”

A don Igino Biffi, don Stefano Aspettati, don Francesco Valente, don Fabiano Gheller, don Francesco De Ruvo, don Moreno Filipetto che concludono il loro servizio va tutta la nostra riconoscenza.

Spagna – “Una pastorale giovanile per il nostro tempo”

Dall’agenzia ANS.

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Sanlúcar la Mayor, Spagna – giugno 2024 – L’equipe di Pastorale Giovanile dell’Ispettoria Salesiana Spagna-Maria Ausiliatrice (SMX) ha celebrato il 26 e 27 giugno l’ultima sessione dell’anno accademico 2023/24 con un incontro ampliato che ha riunito i rappresentanti delle équipe degli ambienti di Scuole, Oratori e Centri Giovanili, Parrocchie, Piattaforme di Educazione Sociale, insieme ai settori di Animazione Vocazionale, Animazione Missionaria, Itinerario di Educazione alla Fede, all’ONG Bosco Global e alla Delegazione di Comunicazione. La prima sessione di lavoro è stata incentrata sulla revisione dei processi catechetici, nell’ambito delle azioni previste nel Progetto Educativo Pastorale Salesiano Ispettoriale (PEPSI), centrato soprattutto sui cambiamenti di tappa e sulla riflessione avviata dall’Itinerario di Educazione alla Fede. Il secondo blocco di lavori, dopo la riunione d’équipe e l’incontro del gruppo di lavoro per l’inserimento socio-lavorativo, è stato dedicato alla proposta di evangelizzazione digitale. “Per il prossimo anno accademico, in linea con il PEPSI, vogliamo realizzare un’iniziativa di evangelizzazione digitale. Per questo riteniamo importante fare una riflessione preliminare che ci porti a dire cosa intendiamo per evangelizzazione digitale e quali iniziative promuovere”, ha spiegato don Jordi Lleixà, Delegato Ispettoriale per la Pastorale Giovanile. Nella seconda giornata si è riflettuto sul “protagonismo giovanile”, nell’ambito delle opzioni previste dal Progetto Organico Ispettoriale e dopo la recente celebrazione del Capitolo Ispettoriale, dove sono state approfondite le modalità per concretizzarlo, insieme alla riflessione sul libro “Una pastorale giovanile per il nostro tempo”. L’incontro si è concluso con la revisione degli obiettivi PEPSI, delle informazioni trasversali e una revisione degli obiettivi e del calendario di cui tenere conto.

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Portogallo – Il centro musicale salesiano di Lisbona compie trent’anni

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Lisbona) – Il “Musicentro”, il centro musicale salesiano di Lisbona, compie trent’anni. La data è stata indicata dal Direttore, Luís Carlos Peleira, in un testo pubblicato alcuni giorni fa dalla scuola stessa, per omaggiare questo sogno, iniziato trent’anni fa, di una scuola di musica diversa, che non richiedesse prerequisiti, dove tutti trovassero un posto e avessero il diritto di imparare a suonare e cantare, a prescindere dalle loro abilità.

“Trent’anni fa, un giovane insegnante di musica, José Morais, attuale Direttore pedagogico della scuola, cominciò a invitare insegnanti ancora più giovani di lui in un vecchio refettorio, per iniziare a realizzare un sogno. Il sogno di una scuola di musica diversa, una scuola che non richiedesse prerequisiti, dove tutti avessero un posto e il diritto di imparare a suonare e cantare, indipendentemente dalle loro capacità. Una scuola – prosegue il testo – che rispondesse alle aspettative di chi è tradizionalmente dotato, di chi è dotato a modo suo e di chi all’inizio potrebbe non sembrarlo. Una scuola che guardasse al potenziale artistico che ogni studente porta con sé”.

Oggi, il “Musicentro” continua a investire in un’offerta formativa completa, con piani di studio e carichi di lavoro diversi, oltre alla possibilità di frequenza gratuita. Dall’iniziazione alla formazione generale, alla composizione, al songwriting, alla storia della musica, alle lezioni per imparare a suonare uno strumento, alle classi di ensemble, alla produzione musicale, fino al teatro musicale, il “Musicentro” vuole essere una scuola aperta, dove tutti hanno un posto.

La scuola è orgogliosa del fatto che nella sua storia ha contribuito anche a formare diversi nomi illustri della musica portoghese.

Riconoscere un talento speciale tra gli studenti è, per il Direttore, sempre un momento unico. “È stato ed è sempre magico, un privilegio – ha infatti affermato – Sono sicuro che la determinazione e la capacità di reinvenzione che ci hanno aiutato lungo la strada fino ad oggi, l’impegno continuo nella formazione degli studenti, continueranno a contribuire a formare grandi musicisti, ma anche persone eccellenti”, ha poi concluso.

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Spagna – Le presenze salesiane “di corsa” in onore di Maria Ausiliatrice

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Madrid) – Durante il mese di maggio, o già dalla fine di aprile e fino a giugno, centinaia di sportivi in Spagna hanno partecipato a varie corse di solidarietà realizzate in tante parti del Paese in onore di Maria Ausiliatrice, la cui celebrazione liturgica si svolge il 24 maggio. Sono molte le presenze salesiane che organizzano gare di vario tipo: cross notturne, corse popolari o corse per bambini. Tutti eventi che incoraggiano le comunità educative pastorali e la Famiglia Salesiana ad unirsi e a correre per varie cause benefiche.

Le corse coprono solitamente una distanza compresa tra i 4 e i 10 chilometri e attraversano le vie vicine alle presenze salesiane. I partecipanti sono suddivisi in categorie di età, dai più giovani ai più anziani. I primi a raggiungere il traguardo ricevono un premio, ma più che mai l’importante non è vincere, ma partecipare ad una causa caritatevole che unisce le case salesiane attorno ad un unico obiettivo.

Il 12 maggio i salesiani di Cordova hanno realizzato la XLII edizione della Corsa Popolare in onore di Maria Ausiliatrice, organizzata dal Club Sportivo “Salesianos Córdoba”. La corsa ha riunito circa 300 atleti provenienti da diverse parti della Provincia di Cordova, tra cui Rocío Marqués Córdoba di Montilla, che gioca per il “Califas Athletics Club” dell’Università di Córdoba. L’8 maggio, invece, i più piccoli già avevano potuto partecipare ad una corsa per bambini presso la scuola salesiana, anch’essa organizzata dal Club Sportivo Salesianos Córdoba.

Il 19 maggio si è svolta una grande festa dello sport nella città di Villa de la Orotava, a Tenerife, con la celebrazione della XLVI edizione della “Cross María Auxiliadora”. All’evento, il più longevo dell’arcipelago delle Canarie, e che ha subito un’interruzione solo durante la pandemia, hanno partecipato circa 1.800 corridori. Molti sono stati gli appassionati che si sono accalcati su entrambi i lati della strada per incitare tutti i corridori che hanno sofferto nella famosa “subida de la Marquesa” (la salita della Marquesa). Secondo i dati ottenuti, La Orotava ha accolto più di 5.000 persone, tra pubblico e partecipanti, lungo i diversi punti del percorso.

La Corsa di Solidarietà “María Auxiliadora” dei salesiani di Las Palmas, realizzatasi lo scorso 4 maggio, è un evento sportivo che è diventato sempre più popolare in città e che è giunto quest’anno alla sua 15ª edizione. Dai 50 partecipanti delle prime edizioni, è arrivato a superare nel 2023 i 1.600 corridori, di tutte le età.

Ad Algeciras la XLIII edizione del “Cross María Auxiliadora”, organizzata dall’associazione delle Madri e dei Padri della scuola salesiana, si è svolta il 21 aprile. Questa corsa, che è uno degli eventi sportivi più tradizionali della città e il più antico del Campo de Gibraltar, è anche un evento sociale, educativo e culturale, che riunisce tutta la famiglia. Due le modalità previste: una corsa di 5 km e una di 10 km.

Un’altra corsa che sta consolidando una sua tradizione è quella di Montilla, dove il 22 giugno si terrà la 21ª edizione, organizzata dall’Associazione Exallievi di Don Bosco, con l’obiettivo di promuovere i valori trasmessi dallo sport in generale e dall’atletica in particolare.

Il 10 maggio, i salesiani di Alcoy hanno organizzato la quinta edizione del “Cross Nocturno Salesiano Ciutat D’Alcoi”, un evento di solidarietà i cui proventi sono destinati alla ONG salesiana “Bosco Global”, in particolare ai progetti che essa porta avanti sia in Siria, sia in Ucraina.

I salesiani di Úbeda hanno invece realizzato la loro 8ª corsa di solidarietà, organizzata dal Club Sportivo Salesiano. La gara ha visto la partecipazione di circa 800 partecipanti che hanno goduto di uno splendido pomeriggio di sport e convivialità. Anche in questo caso il ricavato è stato devoluto all’ONG “Bosco Global” ed è stato destinato al quartiere di Gourle Diadie a Tambacounda (Senegal), dove l’obiettivo è quello di sviluppare la zona per costruire un campo sportivo che fornisca agli abitanti un’area decorosa per la pratica sportiva.

Proprio nel giorno della festa di Maria Ausiliatrice si è svolta la gara di 4 km che ha attraversato le strade del quartiere “Cruces” di Barakaldo, rivolto agli alunni dal 6° anno della Primaria al 4° anno delle Superiori. Anche gli Exallievi e le famiglie del centro sono stati invitati a partecipare, in un evento che è stato accompagnato anche dal giorno precedente con le “olimpiadi scolastiche”, terminate poi con le premiazioni nel giorno di Maria Ausiliatrice.

La corsa di solidarietà che si svolge intorno al mese di Maria Ausiliatrice a Ciudad Real, con distanze che variavano a seconda delle categorie, quest’anno si è svolta domenica 28 aprile, con una partecipazione di quasi 300 studenti e famiglie.

Infine, sotto l’hashtag: #Correportucole (traducibile con: #corriperlatuascuola), a Guadalajara, domenica 26 maggio, si è svolta la 40ª edizione del Cross MAUX di Guadalajara, organizzato dai salesiani e sostenuta dal Comune di Guadalajara, dal Consiglio Provinciale e dalla Giunta della Comunità Autonoma di Castilla-La Mancha.

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Spagna – Il salesiano don Emmanuel Lokossou è stato insignito della IX edizione dei CEU Awards for Life

Dall’agenzia ANS.

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Madrid, Spagna – maggio 2024 – Il 17 maggio il sacerdote salesiano Emmanuel Lokossou della comunità Salesiana di Parla (Madrid), ha ricevuto il Premio della IX edizione del concorso “La creatività in difesa della vita degli studenti universitari CEU” indetto ogni anno dall’Istituto di Studi Familiari l’Università stessa. I “Premi CEU in Difesa della Vita” hanno l’obiettivo di contribuire al dibattito e alla promozione dei valori legati al rispetto e alla dignità della vita umana in tutte le sue fasi. La cerimonia di consegna è stata presieduta da Alfonso Bullón, presidente dell’Associazione Cattolica dei Propagandisti, con la presenza del Rettore dell’Università CEU San Pablo di Madrid, Rosa Visiedo Claverol. È stato poi consegnato il premio, che quest’anno è andato al sacerdote salesiano Emmanuel Lokossou, studente del secondo anno del corso di Laurea in Comunicazione Audiovisiva. Nel suo saggio intitolato “Assistenza agli anziani: sfide, eredità e prospettive future”, don Lokossou sostiene che si dovrebbe considerare la vecchiaia come un’opportunità e non come una fatalità. Gli anziani hanno contribuito molto alla società e, sebbene non siano più nel momento vitale per svolgere determinate attività, continuano ad essere una fonte di saggezza e ispirazione.

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Spagna – Il contributo salesiano alla storia di Salamanca

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Salamanca) – Nei giorni scorsi, ad aprile, nell’ambito delle celebrazioni per i 125 anni di presenza salesiana a Salamanca, si è svolto un interessante convegno sul tema: “L’eredità salesiana a Salamanca: un contributo per i 125 anni della loro presenza”, condotto da don Joaquín Torres e Miguel Ángel Fernández, entrambi membri della Delegazione Salesiana dei Beni Culturali dell’Ispettoria di “Spagna-San Giacomo Maggiore” (SSM).

Il convegno ha offerto una visione della storia della città di Salamanca, a partire dai beni culturali che custodiscono un ricco carisma salesiano, per valorizzarne e salvaguardarne la memoria.

“Salamanca è stata una fucina di numerose vocazioni salesiane che, insieme ad Exallievi, Salesiani Cooperatori e membri della Famiglia Salesiana, si diffusero nel mondo”. Così ha iniziato il suo intervento don Torres, affermando che Salamanca non può essere compresa senza i salesiani, così come non si possono intendere i salesiani senza Salamanca.

L’obiettivo del convegno è stato dunque far conoscere parte del ricco patrimonio salesiano di Salamanca e risvegliare un interesse ad essere trasmettitori di quel patrimonio.

Durante il convegno non poteva non essere menzionata la ricchezza architettonica dei centri “San José” di Pizarrales e di “Maria Ausiliatrice”, che sorge accanto alla scuola salesiana “Don Bosco”. Sono state mostrate immagini e cronache contenute nel ricco archivio delle case e che permettono di compiere un percorso nella storia salesiana della città.

Storia che inizia il 30 dicembre 1898 con l’arrivo dei primi salesiani, che mossero i loro primi passi nella parrocchia di San Benito dove venivano impartiti gli insegnamenti elementari di disegno, modellismo, muratura e musica.

Con la proiezione di alcune fotografie sono state poi descritte le fasi successive del lavoro: l’acquisto di un terreno per costruire la scuola “Maria Ausiliatrice”, l’11 luglio 1900; l’inizio dei lavori nel 1902; l’inaugurazione e la benedizione della nuova scuola il 9 ottobre 1909; l’inizio della costruzione della nuova chiesa di Maria Ausiliatrice e la sua inaugurazione il 14 giugno 1945.

La scuola “San Benito” fu ufficialmente chiusa il 1° luglio 1955, data in cui il centro fu ceduto alla diocesi. Sempre in quella data, poi, la comunità salesiana si spostò alla scuola “Maria Ausiliatrice”, insieme ad un gruppo di 160 alunni che frequentavano i corsi estivi. Nel mese di settembre dello stesso anno, nel quartiere Pizarrales, aprì i battenti la nuova scuola “San José”. Si trattava della nuova presenza salesiana in città, che da quel momento in poi offrirà i corsi di Formazione Professionale e accoglierà gli studenti della scuola “San Benito”.

Nel corso di quei primi anni andarono ad accumularsi diverse immagini e opere artistiche che oggi compongono un ricco catalogo, che viene conservato ed è a disposizione di chi è interessato a studiarne il valore artistico o scientifico.

Insieme al patrimonio materiale, la città di Salamanca può vantare un prezioso patrimonio culturale e religioso. Il contributo del sistema educativo salesiano al mondo dell’istruzione della città ha prodotto generazioni di “buoni cristiani e onesti cittadini”, che si sono diffuse in tutta la Castiglia e oltre.

I diversi gruppi della Famiglia Salesiana, con il loro particolare carisma, sono un altro dei contributi di cui gode la città. E non si può non menzionare la grande devozione a Maria Ausiliatrice, visibile nelle strade e nelle case, con la presenza delle cappelle domestiche.

La presenza salesiana a Salamanca si apre ora al futuro, con rinnovato slancio. La memoria storica diventa, per ciascuno dei suoi destinatari, educatori, animatori, famiglie e membri della Famiglia Salesiana, una sfida fatta profezia: continuare a rispondere ai bisogni di educazione e di evangelizzazione cristiana delle nuove generazioni che saranno il futuro della Chiesa e della società, nella città di Salamanca e nel mondo intero.

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Il Cardinale Ángel Fernández Artime alla prima di “Sueños, el musical”: “Un bellissimo musical sul sogno di Don Bosco”

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Madrid) – Nella serata di giovedì 4 aprile, nel teatro dell’opera “Paseo” dei salesiani di Madrid, ha avuto luogo la prima di “Sueños, el musical”, opera del sacerdote Toño Casado, già autore e compositore di altri musical di successo, come “33 el musical” e “Viacrucis”. L’opera racconta la storia di San Giovanni Bosco e dei suoi sogni, o meglio, del sogno premonitore che ebbe all’età di nove anni e che segnò per sempre la sua vita. Alla prima del musical erano presenti anche il Cardinale Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore della Congregazione Salesiana, il Cardinale José Cobo Cano, Arcivescovo di Madrid, e il Cardinale Carlos Osoro Sierra, Arcivescovo Emerito di Madrid.

“Congratulazioni a questi artisti per le loro voci e coreografie e per aver trasformato in realtà questa bellissima opera. Mi congratulo anche con tutti coloro che sono dietro le quinte”, ha detto il Card. Ángel Fernández Artime al termine dello spettacolo. “Si dirà che noi salesiani siamo folcloristici. Eppure, in un’ora e mezza di spettacolo, si riassume l’affascinante vita di San Giovanni Bosco”, ha sottolineato il cardinale salesiano.

Il progetto di “Sueños” è stato presentato dallo stesso Toño Casado anche a Papa Francesco, in Vaticano. Come in altre occasioni, il Pontefice in quell’occasione si è mostrato interessato e ha applaudito il progetto, incoraggiando il sacerdote a continuare la sua opera di evangelizzazione attraverso il suo talento artistico.

Come ha sottolineato l’autore, “Sueños” è un musical per tutta la famiglia: divertente, emozionante e sorprendente, per credenti e non credenti (…) un’impresa artistica di prim’ordine, per avvicinare quel sogno programmatico ai nostri tempi, aiutandoci a (ri)scoprirlo con un linguaggio fresco e giovanile”.

E il musical vuole cantare e raccontare la forza di un sogno: il sogno che ebbe un umile bambino delle campagne piemontesi, che però cambiò per sempre la sua vita e quella di migliaia di persone, soprattutto quella di altri bambini e adolescenti e giovani di tutto il mondo.

Nei 90 minuti della durata del musical, “Sueños” riesce davvero ad emozionare il pubblico. Certamente, è uno spettacolo rivolto soprattutto a chi già conosce e apprezza la storia, la vita e la missione di Don Bosco e dei salesiani. Ma è anche un’opera artistica importante, con musiche che coinvolgono, voci che emozionano, e un richiamo entusiasta ad impegnarsi e ad andare sempre oltre, un atteggiamento dal valore universale.

Una divertente compagnia circense è, in questa occasione, la confezione perfetta che il compositore utilizza per sognare e proporre idee folli intorno a un episodio fondamentale della storia di Don Bosco. Nel musical spiccano così i personaggi Don Bosco (ben interpretato da Adrián Salzedo), la Signora del Trapezio, cioè Maria, (la sempre brava María Virumbrales), Mamma Margarita e il doppio personaggio Max/Gesù, che fa da cerimoniere. Sono loro gli artefici principali di una messinscena che diverte ed appassiona. Al contempo, nello spettacolo c’è anche molta danza, con una compagnia di personaggi che si lasciano emozionare ed emozionano. Perché, come ha sottolineato Toño Casado alla fine, “tutti voi avete un sogno nel cuore”. E perché, forse oggi più che mai, in mezzo a polarizzazioni, guerre, odio, stress e nervosismo, “abbiamo bisogno di sognare, di sperare, di andare avanti”, e perché “i sogni sono costruiti da tutti noi”.

Lo spettacolo andrà in scena fino a metà maggio al teatro dell’opera salesiana “Paseo” di Madrid; e tra gli scopi di questo progetto artistico, come ha spiegato don Javier Valiente, Delegato Nazionale di Comunicazione Sociale salesiana per la Spagna, c’è anche quello “che tutti i ragazzi e le ragazze che fanno parte degli oltre trenta gruppi teatrali che esistono nelle diverse scuole salesiane di tutta la Spagna abbiano un riferimento e una guida per poi mettere in scena il musical nelle loro rispettive scuole”.

I salesiani sperano anche che “Sueños, el musical” diventi uno strumento prezioso per approfondire il sogno vocazionale di Don Bosco, incoraggiando il lavoro educativo e pastorale di tante persone che vivono e lavorano al servizio di centinaia di bambini e ragazzi che Dio ha loro affidato. Anche il materiale didattico che verrà offerto sarà una risorsa importante in questo senso”, hanno sottolineano gli organizzatori.

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