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Stati Uniti – Nella Giornata Mondiale contro il Lavoro Minorile, “Salesian Missions” evidenzia i programmi che contrastano il lavoro dei minori

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – New Rochelle) – “Salesian Missions”, la Procura Missionaria salesiana con sede a New Rochelle, negli Stati Uniti, si unisce alle organizzazioni umanitarie e alla comunità internazionale per onorare la Giornata Mondiale contro il Lavoro Minorile. La giornata si celebra il 12 giugno di ogni anno fin dal 2002 e richiama l’attenzione sulla portata globale del lavoro minorile e sulle azioni e gli sforzi necessari per eliminarlo. Il tema scelto per quest’anno è: “Manteniamo i nostri impegni, poniamo fine al lavoro minorile!”.

La Giornata mondiale di quest’anno si concentrerà sulla celebrazione del 25º anniversario dell’adozione della Convenzione dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) n° 182 sulle forme peggiori di lavoro minorile (1999), che, nel 2020, è stata la prima Convenzione dell’OIL ad essere ratificata universalmente.

Il lavoro minorile è associato a un livello di istruzione inferiore e, successivamente, a lavori che non soddisfano i criteri fondamentali del lavoro dignitoso. Coloro che abbandonano presto la scuola hanno meno probabilità di assicurarsi un lavoro stabile e sono maggiormente a rischio di disoccupazione cronica e povertà. Molti di coloro che abbandonano prematuramente la scuola, in particolare tra i 15 e i 17 anni, sono inoltre coinvolti in lavori pericolosi e classificati come le peggiori forme di lavoro minorile.

“I programmi salesiani salvano i bambini dallo sfruttamento lavorativo, assicurano che siano soddisfatti i loro bisogni primari e che siano iscritti a scuola. Sosteniamo questi sforzi fornendo finanziamenti per borse di studio e garantendo che le scuole salesiane abbiano ciò di cui hanno bisogno per fornire un’educazione di alta qualità ai giovani poveri”, ha affermato don Michael Conway, Direttore di “Salesian Missions”.

In onore della Giornata Mondiale contro il Lavoro Minorile 2024, “Salesian Missions” è orgogliosa di evidenziare i programmi salesiani in tutto il mondo che aiutano a eliminare il lavoro minorile attraverso un’educazione di qualità.

Si tratta di programmi come quello condotto in Bolivia, dove gli studenti che frequentano il Centro “Madre Cándida”, situato a Santa Cruz, possono disporre di nuove attrezzature informatiche grazie al finanziamento dei benefattori di “Salesian Missions”. Il finanziamento ha reso possibile l’acquisto di 14 nuovi computer per migliorare il laboratorio informatico, che disponeva di attrezzature ormai obsolete.

Grazie alla donazione, gli studenti ora si sentono più a loro agio in classe e lavorano con strumenti che li aiutano a prepararsi per il mercato del lavoro. Sono in totale 125 i ragazzi che accedono alla formazione tecnica offerta dal centro.

Un salesiano racconta: “I nostri studenti provengono da famiglie a basso reddito dei comuni di Yapacaní, nella Provincia di Ichilo. Non hanno risorse sufficienti per entrare all’università o per spostarsi in città, motivo per cui scelgono d conseguire una laurea tecnica vicino alle loro comunità. Speriamo, con questi nuovi computer, di poter aumentare anche le iscrizioni al corso di informatica”.

Il documentario “Canillitas” prodotto dalla Procura Missionaria salesiana di Madrid, “Misiones Salesianas”, dà voce agli oltre 340mila minori della Repubblica Domenicana vittime di sfruttamento.

Il titolo del documentario, ha spiegato a Vatican News il produttore, Alberto López Herrero, deriva dalla parola “canillitas”, appellativo con il quale vengono chiamati i bambini che provano a guadagnarsi da vivere per loro e le loro famiglie, muovendo “las canillas”, ovvero le gambe, in molti Paesi latino-americani. “Noi realizziamo un documentario ogni due anni – prosegue López – ambientato in un Paese diverso del mondo per informare, denunciare e sensibilizzare su un particolare diritto violato dell’infanzia. Questa parola ha anche dato il nome al primo progetto salesiano avviato nella Repubblica Domenicana che a breve compirà 38 anni, ‘Canillitas con Don Bosco’”.

I salesiani hanno anche notano che la migrazione interna in India, diretta alla regione del Maharashtra, è elevata e che i bisogni dei bambini vengono spesso trascurati. I migranti costituiscono la principale forza lavoro in diversi settori, tra cui l’edilizia, l’ospitalità, l’industria manifatturiera e i trasporti, occupando ruoli che vanno dagli operai ai lavoratori domestici, agli autisti e alle guardie di sicurezza.

L’educazione, l’assistenza sanitaria e l’integrazione sociale diventano ostacoli per i giovani migranti. La natura transitoria della vita dei migranti erige barriere all’istruzione, costringendo i giovani a districarsi in un labirinto di iscrizioni scolastiche in mezzo a frequenti trasferimenti, spesso destabilizzando il loro percorso educativo.

Per questo, grazie ai finanziamenti di “Salesian Missions”, i Figli di Don Bosco, in collaborazione con l’ONG “Bosco Vikas Gramin Kendra”, sono impegnati a sostenere le attività educative e di sviluppo con i bambini delle comunità immigrate nella regione del Maharashtra Centrale.

Fonte: Salesian Missions

 

Madagascar: Procura missionaria salesiana di New Rochelle (Usa), sostegno alimentare ai giovani bisognosi

Dall’agenzia SIR.

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I giovani che frequentano l’istituto salesiano “Notre  Dame de Clairvaux” a Ivato, in Madagascar, hanno ricevuto un sostegno alimentare per due mesi grazie ai fondi ricevuti da “Salesian  Missions”, la Procura missionaria salesiana di New Rochelle, negli Stati Uniti. Oltre alla scuola e alla formazione professionale, ai giovani vengono offerti gratuitamente i pasti del mattino e di mezzogiorno: più di 1.000 pasti vengono forniti ogni giorno scolastico e altri pasti vengono forniti durante il fine settimana. Secondo quanto riferisce l’agenzia salesiana Ans, “il centro fornisce  sostegno a bambini e giovani che vivono in estrema povertà, molti dei quali sono orfani totali o almeno di uno dei due genitori”. Attualmente, ci sono 170 studenti della scuola primaria e 265 studenti nel Centro di formazione professionale. “Stiamo cercando di sviluppare delle risaie tutte nostre e un piccolo allevamento di pollame, maiali e mucche da latte, per dare un ulteriore supporto nutrizionale ai nostri ragazzi – spiega don Erminio De Santis, direttore dell’istituto -. Poi, stiamo anche ottimizzando i nostri laboratori per aumentare le attività generatrici di reddito, e cerchiamo sempre nuove attività compatibili con la formazione che offriamo ai giovani”. Il Madagascar è uno dei Paesi più poveri al mondo. Secondo i dati Unicef, il 70% dei quasi 19 milioni di
abitanti vive in povertà, con circa 5,7 milioni di giovani tra i 10 e i 24 anni, numero che si prevede possa anche raddoppiare entro il 2025. Infatti, per quasi l’80% dei malgasci, quelli che vivono nelle zone rurali e praticano un’agricoltura di sussistenza, le condizioni di vita sono diminuite costantemente negli ultimi anni. (D.R.)

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