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IUSVE, nuova collaborazione con l’Università di Trondheim nell’ambito della pedagogia

Un nuovo fronte di collaborazione tra l’Area di Pedagogia dell’Istituto Universitario salesiano di Venezia (IUSVE) e la Norwegian University of Science and Technology (NTNU) di Trondheim (Norvegia) è stato avviato in occasione di un incontro tenutosi a Venezia Mestre il 25 e 26 settembre 2024.

A confrontarsi allo stesso tavolo i docenti IUSVE Enrico Miatto, Marco Emilio, Claudia Andreatta, Davide Girardi, Emanuele Balduzzi insieme a Tatek Abebe e Ingvild Kvale Sørenssen, entrambi docenti del dipartimento di Education and lifelong learning della NTNU di Trondheim. Sono state esplorate alcune possibilità di lavoro comune riguardanti, in particolare, l’utilizzo delle tecnologie in ambito educativo e i metodi di indagine qualitativa con bambini e giovani.

«Per la nostra Area di competenza, organizzare scambi su pratiche didattiche e di ricerca, oltre i confini nazionali -ha commentato Enrico Miatto, responsabile dell’Area di Pedagogia dello IUSVE- consente di alimentare il dialogo culturale  e scientifico sugli studi che approfondiscono la condizione dei giovani, le pratiche degli educatori e dei pedagogisti nei servizi e nelle istituzioni in cui operano, i metodi con cui lo scambio sul piano della ricerca è possibile. La dimensione dell’internazionalità dà modo di arricchire anche i contenuti della nostra offerta formativa ampliando sguardi e prospettive dei professionisti che IUSVE forma».

L’incontro ha reso concrete anche alcune prospettive di collaborazione tra l’Osservatorio Giovani e futuro dello IUSVE, di recente costituzione di cui è responsabile Davide Girardi, e il dipartimento di Education and lifelong learning della NTNU; nello specifico, la collaborazione consentirà di lavorare sul concetto di Futuro e Futuri, secondo una prospettiva che si apre tanto al mondo dei bambini quanto a quello dei giovani e sulla regola di vita Ubuntu e sui family group conference.

Salesiani: Mestre, aperto oggi agli studenti l’Hortus conclusus delle scuole Don Bosco

Dall’agenzia SIR.

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È stato aperto ufficialmente oggi, al libero afflusso degli studenti, il nuovo assetto del giardino posto al centro delle scuole della Casa di Salesiani Don Bosco Mestre, denominato “Hortus conclusus” e inaugurato il 30 maggio scorso nel contesto del “Thanks day”, momento di gratitudine verso aziende ed enti che hanno intrattenuto rapporti istituzionali nel corso dell’anno scolastico e accademico ai quali è stata consegnata una pianta d’ulivo.
L’“Hortus conclusus”  – locuzione latina che indica i chiostri e giardini chiusi di epoca medievale, realizzati soprattutto all’interno dei monasteri – intende essere un luogo dedicato all’incontro, allo studio e al tempo libero degli studenti, uno spazio all’aperto allestito per coltivare non tanto specie vegetali, quanto piuttosto relazioni umane e legami educativi.
“‘Hortus conclusus’ rappresenta un nuovo capitolo per la nostra Casa – ha dichiarato don Silvio Zanchetta, direttore Salesiani Don Bosco Mestre – un luogo dove natura e spiritualità si incontrano per offrire un ambiente di riflessione e crescita”; esempio tangibile di come educazione, cura dell’ambiente e sostenibilità “possano andare di pari passo, promuovendo un futuro sostenibile e comunità più unite”.
Il nuovo assetto del giardino è stato sviluppato seguendo un approccio sostenibile, reinventando e rimodellando spazi già esistenti. Gli arredi ergonomici e funzionali, l’illuminazione notturna e l’abbattimento delle barriere architettoniche ne fanno un ambiente aperto all’accoglienza e all’inclusione.

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Nuove competenze, attitudini e sbocchi professionali. Tra Intelligenze Umane e Artificiali, nasce l’Osservatorio IUSVE “Giovani e futuro”

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Mestre) – È stato presentato ufficialmente ieri, mercoledì 17 aprile 2024, l’Osservatorio IUSVE “Giovani e futuro”, che ha l’obiettivo fondamentale di offrire uno sguardo originale, puntuale e coerente con il carisma salesiano sulle coorti giovanili e sui processi che li riguardano, con attenzione al contesto nazionale, in una più ampia ottica comparativa di transizione ecologica e sociale. È questa la grande novità al centro del tradizionale appuntamento di confronto all’Istituto Universitario Salesiano di Venezia (IUSVE), nel convegno annuale che si è tenuto il 16 e 17 aprile presso la sede dei salesiani di Mestre.

Chiaro e significativo il titolo prescelto per il convegno, “Intelligenze Umane”, accompagnato dalla citazione di un passo della Laudate Deum di Papa Francesco “Un essere umano che pretende di sostituirsi a Dio diventa il peggior pericolo per sé stesso” (LD, 73).

Nel corso dell’appuntamento si sono confrontati in presenza studiose e studiosi di informatica, tecnologia, filosofia, teologia, pedagogia, psicologia, sociologia insieme a studentesse e studenti, tutti chiamati alla sfida di governare con creatività e responsabilità i modelli linguistici di grandi dimensioni come, ad esempio, “ChatGPT”.

Durante la prima sessione i lavori hanno messo al centro alcuni assunti fondamentali per tutto il confronto, come lo scenario attuale dell’ecologia integrale e la grammatica dell’intelligenza artificiale. Successivamente si è compiuto un passo ulteriore andando a discernere le questioni di senso e le implicazioni etiche per discernere tra le forme dell’intelligenza umana, tra naturale e artificiale. E la prima giornata si è conclusa con lo sguardo già proiettato al futuro, con una relazione sulla necessità del cambiamento e l’importanza di essere formati per affrontarlo.

Nella seconda giornata le relazioni sono scese più nel dettaglio nel mondo dell’educazione, con interventi sulle realtà scolastiche d’eccellenza nel campo della robotica nella cosiddetta “Robot Valley” dell’Emilia-Romagna e sul rapporto tra Intelligenza Artificiale e mondo educativo, per concludere poi con una proiezione sul mondo del lavoro in un’ottica sempre di inclusività. E contemporaneamente per i giovani studenti era previsto anche un laboratorio specifico su ChatGPT.

I lavori si sono infine conclusi con la presentazione ufficiale dell’Osservatorio “Giovani e Futuro”. “Con la nascita dell’osservatorio – ha spiegato don Nicola Giacopini, Direttore di IUSVE – il nostro Istituto desidera consolidarsi anche come piattaforma di ricerca, di documentazione e di approfondimento sui temi d’interesse per attori accademici e non accademici, privati e pubblici. Le attività di ricerca potranno essere legate sia ai progetti di ricerca interni, sia ad attività di ricerca esterne, provenienti da soggetti pubblici e privati”.

Ad esempio, già durante il convegno è stata illustrata una ricerca congiunta IUSVE-Ipsos dalla quale è emerso che i giovani sono più aperti (46%) della media degli italiani (37%) ai miglioramenti introdotti dall’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale e che credono che essa potrà migliorare il loro lavoro – anche se contestualmente preoccupati da alcune storture di cui essa potrebbe essere protagonista.

Per questo Davide Girardi, Responsabile dell’Osservatorio “Giovani e futuro” ha affermato: “Nell’ambito del paradigma dato dall’ecologia integrale, l’attenzione ai giovani e alla loro centralità strategica è il quadro di riferimento che fonderà ogni attività posta in essere dall’Osservatorio”.

L’Osservatorio IUSVE “Giovani e futuro” intende essere un punto d’incontro tra l’istituto Universitario e il territorio, consolidando le collaborazioni non solo sul piano della ricerca, ma anche della formazione e aprendosi alla sinergia, tanto con attori pubblici, quanto con quelli privati.

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Nella festa di San Francesco di Sales è nato “Cube live”, il magazine digitale dello IUSVE

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Venezia) – È nato in occasione della festa liturgica di san Francesco di Sales “Cube live” il magazine dell’Istituto Universitario Salesiano di Venezia (IUSVE), estensione della testata “Cube radio”, che dal 2019 offre un servizio di informazione e digital reporting alla famiglia accademica. “Cube live” utilizzerà anche applicazioni governate dall’Intelligenza Artificiale per completare i contenuti messi in forma dalla redazione e proporrà contributi formativi nell’ambito dell’educazione all’uso critico degli schermi digitali.

“Prendendo spunto dall’operato di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti – ha spiegato don Nicola Giacopini, Direttore dello IUSVE – desideriamo mantenere anche attraverso questa nuova opportunità di comunicazione un costante contatto con il territorio e, nel contempo, rinsaldare la rete di comunicazione interna. Il magazine dell’istituto universitario ci permetterà di perseguire uno dei nostri principi fondanti, ovvero l’impego nella ricerca della verità e nella missione formativa, in sintonia con i valori evangelici e la tradizione educativa salesiana”.

Sono in preparazione in questi giorni i format “Bites”, che metterà in evidenza le eccellenze nate in seno all’Istituto universitario e “Iusve international”, su stage e periodi di studio all’estero sperimentati dagli studenti.

“Si tratta di un servizio digitale – ha spiegato Marco Sanavio, Direttore della comunicazione istituzionale dello IUSVE – che farà sintesi dell’intensa attività della famiglia accademica, mettendone in evidenza i valori e facendo emergere le istanze che provengono dalla comunità degli studenti: dal paradigma dell’Ecologia integrale che coinvolge tutte le componenti dell’Istituto, agli orizzonti di alto profilo tracciati dalla ricerca e dalla terza missione”.

Tra gli studenti che contribuiranno alla redazione del magazine ci sono Valerio Bertoncin (sede di Venezia) e Fabrizio Rospo (sede di Verona) insieme agli “IUSVE ambassador”, un gruppo composto da Giulia Compagnin, Elisa Filippini, Stefano Girotti e Ginevra Visioli che si occuperà dell’animazione dei social media dell’Istituto universitario.

Il magazine “Cube live” verrà pubblicato nella sua versione integrale e sarà pienamente operativo all’interno del nuovo sito dello IUSVE dal 23 febbraio, data di inaugurazione dell’anno accademico 2023-2024.

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IUSVE: avvio del percorso universitario per un futuro da manager della Comunicazione Sociale

Notizia apparsa su infoANS.

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Prende il via il prossimo ottobre il primo Diploma/Master universitario di I livello in Comunicazione Sociale per imprese profit e non profit organizzato dall’Istituto Salesiano di Venezia e Verona (IUSVE).

Si tratta di un Diploma universitario pensato anche per chi lavora, dato che i corsi si tengono online di venerdì e sabato (solo i laboratori sono in presenza, 5 fine-settimana a Verona e 3 a Mestre), ed è nato per formare i futuri professionisti nel campo della Comunicazione Sociale, tanto per le imprese profit quanto per quelle non profit.

Si aprono così le strade per una nuova figura manageriale, esperta nell’attivismo sociale, vera e propria professione del futuro: lo testimonia l’adesione entusiasta, quali partner del percorso, di realtà autorevoli quali “Studio LAND”, “H2O Milano”, “Telefono Amico Italia”, “Fondazione Iris Ceramica Group”, “Grenze Arsenali Fotografici”, “Fondazione ISMU”, “Worldrise onlus”, “Greencity Italia”, “Libera – Associazioni nomi e numeri contro le mafie”.

Queste figure professionali saranno partecipi alle dinamiche strategiche di un settore delicato e in piena evoluzione, capaci di sviluppare campagne di comunicazione integrata, in sinergia tra online e offline, formate per diffondere, con i dovuti e corretti contenuti, la sostenibilità ambientale, sociale, economica e culturale, rispondendo così a una domanda del mercato lavorativo in costante crescita.

Gestire i processi della comunicazione di pubblica utilità permette, infatti, di aprire alle collaborazioni nelle agenzie, nel reparto comunicazione di aziende, organizzazioni non profit, quali Organizzazioni di Volontariato (ODV) e Organizzazioni Non Governative (ONG) o fondazioni.

Per imparare a far coesistere strategia e creatività, scrittura e immagine, rapporto con le istituzioni e i media, i partecipanti vivranno un percorso con ben nove insegnamenti frontali e cinque laboratori, per un totale di 344 ore di didattica (60 ECTS), con l’opportunità di svolgere 250 ore di tirocinio presso una delle realtà partner. A questo si aggiungono testimonianze, casi di studio ed esperienze dal vivo presso aziende, fiere ed eventi a tema.

“Gli interessi dei consumatori stanno cambiando e anche le dinamiche della comunicazione devono adattarsi alle nuove esigenze di un mercato sempre più attento alla sostenibilità ambientale e sociale, all’economia circolare e all’impegno etico a favore del benessere della collettività – afferma il Direttore Esecutivo del corso, il Prof. Paolo Schianchi –. Questo Diploma Universitario di primo livello è stato pensato per risponde a una tale richiesta del mercato lavorativo. L’idea è quella di formare professionisti in grado di gestire le future frontiere di ogni forma divulgativa. La nuova figura del Manager della Comunicazione Sociale è quindi pronta a fare il suo ingresso nelle aziende, nelle fondazioni e nel terzo settore per promuovere il corporate social activism”.

“Nella mia lunga esperienza in associazioni di volontariato – aggiunge la prof.ssa Mariagrazia Villa, vicedirettrice del Diploma universitario – ho imparato che la buona volontà non basta per comunicare le proprie attività e coinvolgere la comunità nella propria visione e missione. Occorre acquisire e sviluppare delle competenze specifiche, di natura tecnico-manageriale, che consentano di diffondere il bene in modo più professionale e, dunque, efficace. Insomma: le soft skills vanno bene, ma servono anche quelle hard che il nostro diploma universitario si prefigge di far acquisire e sviluppare ai partecipanti”.

Per ulteriori informazioni sul Diploma/Master universitario IUSVE:

Per prenotare i prossimi open day online, che si terranno nei giorni 5 luglio, 23 agosto, settembre alle ore 18:30, il link è QUESTO.

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La Nuova di Venezia e Mestre – IUSVE e alta formazione, migliaia di studenti nel campus dei Salesiani

Pubblichiamo un lungo reportage dallo IUSVE, uscito sulle pagine del quotidiano La Nuova di Venezia e Mestre.

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di Marta Artico

A Mestre, in via Asseggiano, c’è un polo formativo articolato e poliedrico che rientra sotto alla voce Salesiani Don Bosco Mestre, guidato da don Silvio Zanchetta, e che ospita in tutto oltre 3mila studenti. All’interno del complesso pulsa una realtà universitaria che accoglie, ogni giorno, migliaia di studenti che vengono per imparare, confrontarsi e avere la certezza di trovare un lavoro che soddisfi bisogni e competenze, e che nel giro di una decina di anni è cresciuto diventando un punto di riferimento nel territorio. È l’Istituto Universitario Salesiano Venezia, conosciuto come Iusve, di cui è direttore don Nicola Giacopini, promosso e gestito dai Salesiani di don Bosco dell’Italia Nordest, aggregato alla Facoltà di Scienze dell’Educazione dell’Università Pontificia Salesiana di Roma. Attorno allo Iusve, ruotano 1.700 studenti universitari che hanno a disposizione un campus attrezzato e tecnologia all’avanguardia, ai quali si aggiungono i 700 della sede di Verona. In tutto, 2.400. Il polo educativo ha anche un ufficio di comunicazione strutturato di cui è direttore istituzionale don Marco Sanavio. Le frontiere dello IusveSono tre le macro aree abbracciate dallo Iusve: Comunicazione, Pedagogia e Psicologia. Solo all’interno della prima area, quella relativa alla comunicazione, due lauree triennali: Advertising & marketing e digital & graphic design; due licenze, vale a dire lauree magistrali in web marketing & digital communication, e design della comunicazione con ben 4 corsi post laurea, alcuni all’avanguardia (Food & wine 4.0, comunicazione sociale per imprese profit e non, photography & communication, digital communication, reputation & brand management). L’area pedagogica conta due triennali (educatore professionale sociale e educatore dei servizi educativi per l’infanzia); due magistrali (progettazione e gestione degli interventi socio-educativi e scienze pedagogiche) e addirittura due master (sindrome di Asperger e il pedagogista a scuola). Altrettanto specialistica l’area psicologica, con triennale in scienze e tecniche psicologiche, magistrali in psicologia clinica e dinamica e clinico-giuridica e tre corsi post lauream che aprono al mondo del lavoro, tra cui counseling educativo, criminologia e psicologia investigativa e psicopedagogia forense. Ciò che però rende grande l’articolato progetto Salesiani Don Bosco Mestre, tante realtà in una sola che le abbraccia tutte, è il percorso di studi completo a disposizione del territorio, che va dai 14 anni ai master all’alta formazione.  Un filo rosso che accompagna lo studente a muovere i primi passi e a capire quali sono le proprie abilità. Il Centro di formazione professionale, da cui è partito l’Istituto Salesiano San Marco, che conta 15 corsi triennali e prepara i ragazzi che entrano a prendere tre qualifiche professionali – meccanica, elettrico-elettronica e grafica e comunicazione – con diversi indirizzi, per consentire al termine del percorso formativo l’inserimento nel mondo del lavoro o il proseguimento degli studi verso il diploma di maturità. In più l’anno duale, che alterna ore di formazione in aula ed altre trascorse in aziende. Di seguito, l’Istituto tecnico tecnologico (due indirizzi) paritario, della durata di 5 anni, al quale sono iscritti oltre 300 studenti e l’istituto superiore, con indirizzi in meccatronica e grafica. I ragazzi che si iscrivono a 14 anni, possono decidere di trovare subito un lavoro e poi proseguire con gli studi, fare il quarto anno, iscriversi allo Iusve. Un’unica casa madre salesiana con ha una filiera di possibilità per ogni competenza.

Tra le parole chiave dei Salesiani Don Bosco Mestre, il polo educativo che comprende ogni grado di formazione, c’è il “lavoro”, inteso come parte integrale della persona. Il grande progetto a Mestre è nato come Centro formazione professionale triennale di cui fu pioniere don Bosco, dal quale poi si sono articolati i gradi del polo educativo (Istituto tecnico tecnologico San Marco e Iusve), che conta 336 docenti la maggior parte dei quali laici, professori di facoltà e università statali, accademici, professionisti, e persino docenti che si sono formati allo stesso Iusve. Alcuni indirizzi e corsi, aprono le porte del mondo del lavoro, ancor prima di terminare gli studi e sono richiesti da aziende, cooperative, enti accreditati, scuole.Tra i più gettonati, c’è il diploma-master universitario di primo livello in Criminologia, psicologia investigativa e psicopedagogia forense, che consente di trovare lavoro nell’ambito delle consulenze tecniche e delle perizie disposte dai giudici all’interno di un procedimento civile o penale. Tutta l’area forense necessita di questa specifica competenza che in questo momento storico ha un grande sbocco. Tra le novità originali in cui si sta specializzando l’università salesiana, c’è la Psicologia dello sport, percorso che allo Iusve ha un ufficio e una responsabile, Marcella Bounous: non è stato ancora attivato un corso aperto alle iscrizioni, ma a stretto giro lo sarà. La referente segue, a livello nazionale, sportivi e olimpionici che nei momenti difficili di crisi, infortuni, fragilità, hanno bisogno di un sostegno nel loro specifico campo, che arrivi da qualcuno preparato nella materia: un sostegno costante che si serve di apparati tecnologici molto avanzati, che leggono i segnali elettrici del cervello, per accompagnare gli atleti nel loro percorso di miglioramento e riabilitazione.Il Corso di alta formazione Il pedagogista a scuola, che ha origine da una collaborazione tra il dipartimento di Pedagogia dell’Istituto universitario salesiano di Venezia, l’Istituto superiore di ricerca educativa (Isre) e l’Associazione unione italiana dei pedagogisti (Uniped), forma pedagogisti che lavorano nelle scuole a supporto dei dirigenti, figure di cui oggi c’è sempre più bisogno e che si sposano con i valori salesiani legati all’educazione e al riconoscimento integrale della persona. Gettonatissimo anche il master Food & Wine 4.0, con l’obiettivo, molto pratico, di formare figure professionali in grado di gestire i processi del marketing e della comunicazione delle aziende agroalimentari con le competenze e le grammatiche richieste dai nuovi contesti digitali. E poi tutta la partita all’avanguardia dell’area relativa alla comunicazione sociale per imprese profit e non profit.

«Sono due i punti centrali a cui teniamo maggiormente e che sono dirimenti: il primo che per noi è importantissima, è la centralità del ragazzo-studente; il secondo è il fatto che chi lavora qui ne sia davvero orgoglioso e fiero». Don Silvio Zanchetta, il direttore generale dei Salesiani Don Bosco Mestre, la madre di tutte le realtà che gravitano attorno al polo formativo e universitario, mette in evidenza due fattori centrali: la persona, ossia lo studente centro gravitazionale dei percorsi, e la soddisfazione del personale a tutti i livelli, oltre 400 persone, che ci lavora tra Venezia e Verona. E annuncia anche alcuni progetti: il primo è quello di creare, in un terreno in cui a breve inizieranno i lavori, delle aule studio “outdoor” dove gli studenti possano incontrarsi, socializzare, pranzare, studiare. Di seguito, in un altro spazio vicino a Cube Radio, un’area invece che sarà adibita alle lezioni open air, con tanto di anfiteatro, obiettivo all’avanguardia. C’è poi un ulteriore progetto che sta a cuore al direttore, che è quello di arrivare all’auto-sostentamento energetico degli edifici, in linea con i principi dell’ecologia integrale e della transizione ecologica di Papa Francesco. Tra i punti che il direttore salesiano sottolinea, anche in questo caso apprezzati da studenti e famiglie, oltre che ammirati dal mondo scolastico di fuori, c’è quello del Punto di ascolto e prevenzione. A tutti i livelli di istruzione, dalla formazione professionale a quella tecnica e tecnologica, istituto superiore, università, c’è la possibilità di usufruire di un “punto di ascolto” e di prevenzione – spiega il sacerdote -. Che abbraccia sia la parte relativa all’orientamento, che quella inerente eventuali “dipendenze”. E ancora fragilità o debolezze. I ragazzi possono accedere a 4 incontri con una psicologa, presente in loco, che può supportare, aiutare, accompagnare chi lo richieda. Anche questo, è uno strumento in più, di cui i salesiani vanno fieri, perché rientra nella formazione integrale complessiva della persona, fondamentale per l’ordine.

La Nuova Venezia e Mestre

 

 

 

Progetto “We&here”: IUSVE e ISMM insieme per la cittadinanza attiva

Pubblichiamo l’articolo sulla sperimentazione nei mesi di marzo e aprile 2023 con alcune classi terze dell’Istituto salesiano San Marco (ISSM) vede coinvolta in co-design anche l’area di pedagogia dello IUSVE.

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Il progetto di sperimentazione «We&Here», che usa «First life» come piattaforma digitale, è mirato a rilevare bisogni e stimolare la cittadinanza attiva dei giovani è stato sperimentato nei mesi di marzo e aprile 2023 su un paio classi terze di indirizzo tecnico dell’Istituto salesiano San Marco di Mestre (ISSM) mentre parallelamente è stato costituito un percorso di ricerca che ha previsto un’opera di co-design gestita dal Dipartimento di Informatica dell’Università di Torino per la parte tecnologica e dall’Area di Pedagogia dell’Istituto universitario salesiano di Venezia (IUSVE) per quanto concerne la parte educativa. La sperimentazione si è svolta parallelamente sia sull’esplorazione di percorsi di cittadinanza attiva in presenza, all’interno dell’aurea urbana di Mestre, sia sui territori digitali del futuro grazie alla sperimentazione della piattaforma «FistLife». Nel corso delle 16 ore complessive di laboratorio i giovani protagonisti hanno fatto emergere la loro visione del territorio, le loro paure, le necessità in ambito di mobilità e autonomia.

«La nostra non è stata soltanto un’operazione di ricerca e sperimentazione – ha dichiarato Marco Emilio, coordinatore dei corsi di baccalaureato/lauree triennali in Pedagogia dello IUSVE e referente scientifico del progetto –  ma è stata addirittura in grado di modificare la tecnologia posta a servizio dell’itinerario di educazione civica. Abbiamo, infatti, chiesto e ottenuto particolari modifiche della piattaforma First Life rispetto alle esigenze di esplicitazione dei bisogni dei giovani che hanno partecipato al progetto».

Gli studenti dell’ISSM hanno incontrato anche l’assessore del comune di Venezia Laura Besio e il dirigente Giovanni Braga per presentare il lavoro di mappatura dei loro bisogni nel territorio in cui vivono e proposte di iniziative per il miglioramento.

«Abbiamo aiutato i ragazzi a intrecciare letteratura, arte e valori che possono contribuito nel passato al buon e cattivo governo – ha spiegato Mauro Cassiani, docente di italiano e coordinatore dei percorsi di educazione civica all’Itt. San Marco – e li abbiamo aiutati a entrare in una relazione sociale e politica con il territorio, dimostrando loro che si può dialogare con chi ha responsabilità e può prendere decisioni».

Si aprirà poi una seconda fase di questo progetto, nell’anno accademico 2023/24, che indagherà come le tecnologie di blockchain possono sviluppare economia circolare e partecipazione nei territori.

 

 

Italia – La missione spaziale della Santa Sede e dell’Agenzia Spaziale Italiana “Spei Satelles” sarà in orbita con il logo dello IUSVE

Dall’agenzia salesiana ANS.

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(ANS – Venezia) – Messaggi di speranza per tutta l’umanità, mandati in missione in orbita nell’immensità dello spazio. E questi messaggi sono racchiusi in oggetti immensamente piccoli: un nanolibro a sua volta spedito con un nanosatellite. Nel terzo anniversario della Statio Orbis – del 27 marzo 2020, quando il Papa aveva implorato la fine della pandemia con la sua preghiera solitaria in una piazza San Pietro sferzata dalla pioggia –, è nata la missione spaziale “Spei Satelles”, da un’idea di monsignor Lucio Ruiz, segretario del Dicastero per la Comunicazione, in collaborazione con l’Agenzia Spaziale italiana, il Politecnico di Torino, l’Istituto di Fotonica e nanotecnologie del Centro Nazionale delle Ricerche e ancora l’Apostolato digitale di Torino. In questo storico evento, il logo ufficiale della missione è firmato dallo IUSVE, e in particolare dalla studentessa Marica Padoan il cui progetto ha incontrato il favore del gruppo di lavoro di “Spei Satelles” e che dunque accompagnerà in orbita il messaggio di speranza.

Tutto è cominciato nel gennaio 2023 quando “Cube Radio”, emittente accademica dello IUSVE, ha raccolto una rassegna di opere d’ingegno prodotte in ambito didattico denominata «Seeds of hope» (Semi di speranza), e ha selezionato oltre al logo di Marica, quelli di Anna Betteti e Margherita Girardi per un’ipotetica missione virtuale riguardante il lancio di un satellite. Le caratteristiche della missione rispecchiavano, in parte, quelle di “Spei Satelles”.

“Ho progettato il logo a patire da alcune suggestioni della Gestalt applicate al disegno – spiega Marica Padoan – ho cercato un risultato complessivo che avesse più efficacia della somma dei vari elementi inseriti. Il logo unisce la terra al cielo, la fatica dei giorni vissuti durante la pandemia alla speranza che non ha confini”. Manuel Masiero, uno studente di Comunicazione dello IUSVE, ha realizzato inoltre il video esplicativo della missione. Partendo da illustrazioni che raccontano la Statio Orbis, ha narrato le tappe del progetto. “Il laboratorio digitale che abbiamo allestito all’interno di Cube Radio – spiega Marco Sanavio, Direttore dell’emittente dello IUSVE – ci ha consentito di contribuire efficacemente alla narrativa della speranza che già avevamo iniziato con i nostri podcast il 27 marzo del 2020”. Ha contribuito alla comunicazione del progetto anche Matteo Contarin, videomaker ufficiale di Cube Radio che ha ora il compito di realizzare lo storytelling video della missione, a partire dal 27 marzo.

“L’essere stati coinvolti in questo progetto – conclude don Nicola Giacopini, Direttore dello IUSVE – ci ha consentito di contribuire ad una missione che porta speranza anzitutto qui sulla terra, oltre che proiettarla oltre i confini dell’orizzonte. I nostri studenti e laureati in Comunicazione hanno avviato forme di ascolto molto attivo per riuscire a esprimere i concetti chiave della missione tramite la grafica, le immagini, la comunicazione digitale”.

Il logo richiama innanzitutto le iniziali di “Spei satelles” il custode della speranza. Le due lettere “S”, disposte in maniera speculare, indicano la complementarietà di “terra” (la semicirconferenza inferiore) e “cielo” (la semicirconferenza superiore), oltre a segnare l’orbita del satellite attorno al nostro pianeta. Un’altra traccia orbitale più esterna, tratteggiata, composta da 59 linee tante quante i grani del rosario, unisce tre forme: la croce (con i lati ricurvi quasi a rappresentare una stella), elemento più grande e importante dei tre, che indica la presenza di Cristo Salvatore e Signore dell’Universo; la stella a 12 punte, a simboleggiare la presenza della Vergine Maria coronata da 12 stelle (Ap 12,1); il triangolo più piccolo, che nella forma richiama quella della croce richiama la figura del Santo Padre mentre sale i gradini del sagrato di Piazza San Pietro durante la “Statio Orbis”. I tre puntini che compaiono a scavalco della traccia orbitale più esterna sono segno della presenza della Trinità nell’universo, come pure il triplice annuncio della passione, morte e risurrezione nei vangeli sinottici, messaggio che dona speranza all’umanità.

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Italia – Digitale, Reputazione AI e Metaverso: allo IUSVE nasce il nuovo master per le professioni della Comunicazione 4.0

Dall’agenzia salesiana ANS.

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(ANS – Verona) – Un nuovo modello di alta formazione professionale per affrontare un mondo del lavoro profondamente cambiato. Lo lancia l’Istituto Universitario Salesiano di Venezia (IUSVE), con il nuovo corso di alta formazione accademica in “Digital Communication, Reputation e Brand Management” che si svolgerà presso la sede di Verona dell’università salesiana. I migliori professionisti del settore come docenti, un approccio teorico-laboratoriale flessibile e modulare, rivolto sia a neolaureati che a professionisti, e un costo accessibile a tutti, con un obiettivo alto: trasmettere le competenze professionali per gestire le nuove grandi sfide – digitale, reputazione, multimedialità, strategia, metaverso, immersività, intelligenza artificiale, algoritmi, polarizzazione – poste da un mondo della comunicazione profondamente trasformato.

“Comunicare oggi non significa più solo creare un messaggio o scrivere una notizia o scegliere un visual da affiancarle – spiega Nicolò Cappelletti, Viceresponsabile dell’Area di Comunicazione ed Educazione IUSVE – ma progettare e gestire un processo che, strategicamente, integri l’interconnessione di soggetti, messaggi, strumenti, significati, reazioni ed esperienze”.

Forte della conoscenza del territorio, dopo circa 15 anni di presenza con i percorsi di Laurea a Verona (la prima attivazione IUSVE del corso di laurea in Comunicazione è del 2007/2008, presso i Salesiani del “San Zeno”) IUSVE riparte dunque da qui. Il corso si rivolge ai neolaureati, ma anche a quanto hanno già intrapreso un percorso professionale, con la possibilità, per le aziende, di coinvolgere proprie persone nel percorso didattico, adattandolo anche a specifiche esigenze di formazione specialistica. Il corso si articola su 220 ore di didattica erogata in modalità blended, distribuita di venerdì e sabato, due volte al mese e con possibilità di attivare, su richiesta del corsista, un tirocinio di 250 ore da concludere entro l’ultimo fine-settimana di lezione. Il calendario e il piano di studi sono scaricabili dal sito IUSVE: https://www.afdigitalcommunication.com 

Le lezioni a carattere teorico verranno erogate in modalità online (12 ore a fine-settimana) mentre, le lezioni di taglio spiccatamente laboratoriale, prevederanno la presenza in aula (16 ore per 4 fine-settimana). Il costo per il corso è di 1.900€ (+IVA), circa un terzo rispetto al costo di un corso similare dei competitor, per scelta etica.

Le lezioni inizieranno il 12 maggio, le iscrizioni termineranno il 29 marzo.

A dirigere il Master sarà Daniele Chieffi, giornalista, saggista e docente universitario. È il co-fondatore dell’agenzia di comunicazione strategica “Bi Wise”, amministratore del laboratorio di comunicazione polarizzata e di crisi “The Magician” e Presidente della Rete d’imprese di comunicazione, “NoaCom”. È stato Direttore della Comunicazione e Relazioni Pubbliche del Ministero per l’Innovazione e la Digitalizzazione. Ha fondato e gestito la factory dell’Agi, agenzia di Stampa del Gruppo Eni, il primo “Brand Journalism Lab” italiano, e ha guidato l’ufficio stampa web, il social media management e il reputation monitoring di Eni.

“Una delle particolarità del corso è l’inserimento nel programma di temi che normalmente non fanno parte di un Master di comunicazione, ma che ne sottolineano invece la modernità e la contemporaneità nonché il collegamento con le reali esigenze del mercato – riporta Chieffi -. Ci occuperemo infatti ad esempio anche di AI e del suo utilizzo possibile nei processi produttivi della comunicazione o della gestione del conflitto sui social”.

Accanto a Daniele Chieffi saranno i nomi di punta della comunicazione italiana con una conclamata esperienza didattica. Si va, fra gli altri da Guido Scorza, il garante della Privacy, a Davide Bennato per la sociologia digitale, autore del volume omonimo, passando per Matteo Flora per l’analisi dei dati e customer intelligence; Andrea Battistuzzi fondatore dell’unica agenzia italiana di video-giornalismo, per la produzione video; Bruno Mastroianni per gli aspetti della gestione del dissenso e delle conversazioni critiche online; Massimo Chiriatti sul fronte dell’Intelligenza artificiale; Alberto Bottalico, direttore creativo di “BCW”, per la brand communication; Osvaldo Danzi per la parte legata al personal branding; e Antonio Scala per quanto riguarda le dinamiche di polarizzazione proprie della Rete e la loro gestione.

Il comitato scientifico è composto da Alessandra Bianco, Direttore Comunicazione della Lavazza; Luca Montani, Direttore Comunicazione di Ferrovie Nord; Fabio Ventoruzzo, Direttore Comunicazione della Sisal; Michela Drusian, Responsabile Area Comunicazione ed educazione dello IUSVE; Nicolò Cappelletti, Viceresponsabile Area Comunicazione ed educazione dello IUSVE; Simonetta Saracino, Responsabile Didattico del Master in Media Relation dell’Almed, Università Cattolica; Flavio Piva, Presidente della BCC Verona e Fondazione Veneta BCC.

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Padova: convegno in celebrazione del centenario di san Francesco di Sales patrono dei giornalisti

Si pubblicano due articoli apparsi su Avvenire dedicati al convegno “Tutto appartiene all’amore”, organizzato da Ucsi (Unione cattolica stampa italiana) e Isre (Istituto internazionale salesiano di ricerca educativa), in celebrazione del centenario della proclamazione di san Francesco di Sales a patrono dei giornalisti e degli scrittori, tenutosi sabato 28 gennaio 2023 a Padova.

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Buone notizie. Giornalisti al servizio della verità. «Liberi, coraggiosi e creativi»

 

«Non sarà un algoritmo a indicarci ciò che è bene. L’algoritmo ti mostra esattamente ciò che vuoi vedere e ti nasconde ciò che non vuoi vedere. Il giornalismo buono mostra ciò che è bene si sappia».

Così Paolo Ruffini, prefetto del Dicastero per la comunicazione della Santa Sede, sintetizzava ieri in Sant’Antonio di Padova il senso più attuale di un giornalismo che sia memore della sua stessa identità.

Il convegno “Tutto appartiene all’amore”, organizzato da Ucsi (Unione cattolica stampa italiana) e Isre (Istituto internazionale salesiano di ricerca educativa), celebrava i 400 anni dalla morte di san Francesco di Sales e i 100 anni dalla sua proclamazione a patrono dei giornalisti, dando la parola a operatori della comunicazione venuti da tutta Italia nella città in cui il santo di Sales si laureò.

Ad aprire i lavori è stato il vescovo di Padova, Claudio Cipolla, che proprio a partire dalla lettera apostolica di papa FrancescoTotum amoris est” ha avviato il dibattito:

«La domanda vera è: dove si trova il maggior amore? L’arcivescovo Zuppi su Avvenire ha scritto che di fronte alle pandemie delle tante guerre nel mondo c’è bisogno di un “Pnrr dell’informazione”, dove il Piano nazionale di ripresa e resilienza della politica diventa invece un “piano nazionale di rispetto e responsabilità”.

Lo ha sottolineato anche il segretario di Stato della Santa Sede, Pietro Parolin, nel suo messaggio:

“Questa celebrazione susciti un rilancio dell’autentica missione al servizio della verità, e propositi di testimonianza ispirata ai perenni valori cristiani».

Oggi più di ieri al giornalismo è richiesta una marcia in più, ha spiegato Paolo Ruffini, secondo lo stile che fu di san Francesco di Sales:

«Dobbiamo saper discernere oltre l’apparenza e il chiacchiericcio, come ci chiede il Papa. Per farlo occorre saper essere liberi, ma la libertà richiede coraggio e creatività». In un tempo dominato dalla solitudine e dalla guerra, il comunicatore ha il compito di costruire un “giornalismo di pace” a partire da se stesso, affermando una comunicazione non ostile, «tutto questo è possibile – ha assicurato Ruffini – senza vanagloria, sapendo che siamo solo strumenti in questa Babele. Allora troveremo un nuovo umanesimo». Sta citando Carlo Maria Martini, «Babele è il luogo degli appuntamenti mancati, quando la confusione dei messaggi determina un pessimismo sociale sistematico, quando una società è raffigurata solo nelle sue mancanze…».

L’esempio viene da lontano, quando nel 1966 Paolo VI proprio nel celebrare san Francesco di Sales spiegò ai giornalisti dell’Ucsi il perché della sua proposta di arbitrato dell’Onu per la pace in Vietnam:

«Abbiamo parlato con il cuore di chi non ha da conseguire alcun vantaggio proprio – ha letto Ruffini dalle parole di papa Montini –, di chi non attende tanto l’esito dei suoi passi, quanto la testimonianza della propria coscienza».

Erano gli “audaci tentativi” di quella pedagogia della pace che oggi chiama a raccolta i media.

«Ma per fare questo è necessario documentarsi – ha ammonito padre Giulio Albanesegiornalista missionario comboniano –. Le semplificazioni di un giornalismo manicheo, che senza studiare le fonti e le vere cause divide buoni e cattivi, cowboy e indiani, sono la cosa più pericolosa. Per comprendere la complessità degli eventi bisogna raccogliere informazioni, capire, saper leggere i segni del tempo come faceva san Francesco di Sales.»

Ad esempio parlare di Africa come di “un Paese”, quando è un continente di 54 nazioni diversissime, è disinformare. Peggio:

“L’Africa è povera”, si scrive in automatico, «invece galleggia sul petrolio, se potesse godere delle sue ricchezze anziché esserne derubata sarebbe il Canton Ticino, queste cose vanno raccontate o no?».

E ancora:

«È giusto piangere quando muoiono i bambini. Non quando muoiono i bambini cristiani». E nel mondo «il 1% della popolazione detiene le ricchezze del 99%. Lo si scrive?». I bravi colleghi lo fanno, conclude, «ma una cosa è certa, il giornalismo è terra di missione».

Lo hanno testimoniato con le loro esperienze personali gli inviati dei vari media, da Avvenire a Fabio Bolzetta di Tv2000, dalla vaticanista di Rai3 Vania De Luca ai giovani reporter di Cube Radio, emittente dell’Istituto universitario salesiano di Venezia (Iusve), coordinati nel dibattito da Vincenzo Varagona (presidente nazionale Ucsi), Mimmo Vita (presidente Ucsi Veneto) e Michela Possamai (presidente Isre), con il commento storico affidato ai docenti dell’università di Padova Vittorio Berti (Storia del cristianesimo) ed Enzo Pace (Sociologia delle religioni).

Presenti nel folto pubblico anche numerose persone sorde, delle quali san Francesco di Sales è protettore. Un assist raccolto da Ruffini: chi sono i veri sordi del nostro tempo, se non i giornalisti che non sentono con il cuore?

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Un video da Francesco di Sales al giornalismo digitale di oggi

 

Si può ben dire che, più di quanto accada ogni anno in vista della sua memoria liturgica (24 gennaio), l’ultimo mese sia stato il mese di san Francesco di Sales, vescovo di Annecy, dottore della Chiesa e patrono dei giornalisti. Il 28 dicembre 2022, nel quarto centenario della morte, è stata infatti pubblicata la lettera apostolica di papa Francesco Totum amoris est, mentre ieri a Padova si è tenuto il convegno nazionale a lui dedicato, organizzato dall’Unione cattolica della stampa italiana (Ucsi) e dall’Istituto superiore internazionale salesiano di ricerca educativa (Isre).

In mezzo, le tradizionali “feste del patrono” nelle Ucsi regionali e i numerosi contributi postati in Rete intorno alla sua figura. Proprio nel corso del convegno di Padova, convocato nel centenario della proclamazione, a opera di Pio XI, del suo patronato mediatico, i giovani reporter di Cube Radio, l’emittente accademica dell’Istituto universitario salesiano universitario di Venezia (Iusve), hanno celebrato il vescovo di Annecy con un video di 5 minuti che ne proietta il profilo decisamente nel futuro.

Il filmato sosta a Valdocco, dove il Museo Casa Don Bosco ha allestito la mostra “Francesco di Sales 400”, il tempo d’accarezzare con lo sguardo gli originali degli scritti di cui – scrive papa Francesco – con «intuizione “giornalistica”» disseminò le case della comunità ginevrina.

Poi vola a Padova, dove egli studiò giurisprudenza e maturò la sua vocazione. Da qui in poi, con un vertiginoso salto temporale e culturale, gli autori del video e i loro docenti mettono a fuoco gli aspetti del giornalismo contemporaneo che rimandano, esplicitamente o implicitamente, alla lezione del patrono.

Se i social network ci permettono di superare le barriere ed entrare nelle case (Giulia Didonè, studentessa), le applicazioni di intelligenza artificiale che generano testi e compongono notizie ci chiedono di sviluppare una nuova dimensione etica, per governare la loro intrusione digitale (Ludovico Pravato, reporter). E il mobile journalist (che usa esclusivamente lo smartphone)? È un giornalista che, distinguendosi dagli altri per il suo storytelling, può sperimentare e osare di più (Teodora Antonia Benghiac, studentessa): purché la sua rapidità di lavoro non abbassi la qualità dell’informazione.

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