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MGS Triveneto – Impresa ciclistica 2022

Italia, Francia e Svizzera, seguendo i passi e la figura di San Francesco di Sales, sono state le tappe della consueta impresa ciclistica dei ragazzi del MGS del Triveneto.

Un pellegrinaggio in bicicletta a base di condivisione, fatica, servizio, fede e amicizia che da 40 anni viene offerta ai ragazzi interessati a fare un’esperienza salesiana in cui la dimensione della fede, del sacrificio, della condivisione e del servizio si uniscono in modo tale da offrire una vera “palestra” di vita.

Dodici giorni, dal 2 al 14 agosto 2022, in cui sono stati macinati quasi 1000 km in bicicletta e che ha portato i ragazzi a seguire le orme di San Francesco di Sales nel 400° dalla sua morte a Colle don Bosco, Annecy, Lugano, Milano e Treviso.

Nonostante l’indiscusso impegno fisico, non sono mancati momenti di divertimento e svago, che hanno spinto i partecipanti a creare un video diario di viaggio con interviste e resoconti delle giornate: 11 puntate visionabili sul canale Youtube dell’Opera, di cui vi riportiamo la prima puntata:

 

A Malaga incontro dei Centri Nazionali salesiani di Roma e Madrid

Il 30 e 31 maggio si sono radunati a Malaga alcuni rappresentanti dei Centri Nazionali di Roma e Madrid (nella foto ritratti con alcuni laici animatori dell’opera salesiana). Il cammino di convergenza e crescita della Regione Mediterranea vede ogni anno un momento importante nell’incontro tra salesiani e laici che animano i centri di coordinamento e animazione. I temi trattati conducono a percorsi condivisi; quest’anno in particolare sull’educazione alla fede, la formazione dei docenti nelle nostre scuole, la rete europea dei Centri di Formazione Professionale, la strutturazione organica dell’animazione salesiana nazionale, le iniziative nel campo del disagio giovanile e dell’accoglienza di immigrati e rifugiati, la preparazione dei seminari comuni sull’animazione vocazionale e sulla pastorale degli immigrati.

L’idea del futuro tra i giovani: prima e dopo la pandemia

I valori della vita dei giovani tra i 18 e i 30 di Italia, Germania, Polonia e Russia sono fortemente orientati verso valori che riguardano la vita sociale e privata, evidenziando, invece, una lontananza rispetto ai valori politici e a quelli spirituali. È quanto emerge da un’indagine realizzata nei quattro paesi europei sui giovani e la loro idea di futuro. L’iniziativa, i cui risultati possono essere messi a confronto con quelli registrati in due precedenti ricerche sull’idea di futuro tra i giovani condotte nel 2018 e nel 2019, è stata promossa da un gruppo di esperti appartenenti a diversi enti: per l’Italia, l’Eurispes che si è avvalso anche dalla collaborazione del dipartimento Coris della Sapienza Università di Roma e dell’università Mercatorum di Roma, del dipartimento di scienze economiche dell’Università degli studi di Bologna. Nell’indagine 2020 emerge una sorta di “apatia dei valori” espressa dai giovani italiani. Un netto crollo è registrato nella posizione dei valori come “una vita onesta” (-22,5%), “il rispetto della legge” (-21,2%), “seguire ideali, princìpi” (-19,4%), “indipendenza personale, libertà” (-19%) e “l’istruzione” (-20,8%). In una situazione segnata da una mortalità crescente e diffusa e dagli appelli delle autorità e dall’enfasi della comunicazione a proteggersi dalla aggressione del virus, il valore “salute”, ha ceduto la sua posizione rispetto al valore “democrazia” (valore complessivo “democrazia” pari al 90,6%; valore “salute” pari all’85,9%; era pari al 97,8% nel 2018).

Per le giovani donne italiane l’importanza centrale della famiglia ha perso il suo carattere assoluto. Le ragazze riconoscono l’importanza dell’istruzione (79,1%) e della carriera (78,1%), del lavoro (81,1%) e del denaro (84,8%), dell’indipendenza e della libertà personale (77,5%), della libertà di parola (76,7%) e dell’adesione a ideali e princìpi (78,5%), così come l’importanza di famiglia (78,4%) e figli (78,3%) solo il 17,9% dei giovani italiani vuole restare con i genitori. Infatti l’82,1% dei giovani italiani dichiara di volere intraprendere una vita indipendente in futuro e ritiene che l’età ottimale per questo cambio di vita sia di 23,7 anni (valore medio). Ma negli altri paesi c’è maggiore desiderio di autonomia. In molti casi il timore di spiccare il volo è correlato alla condizione economica.

Le idee dei giovani italiani sul numero ideale di bambini (2,2 bambini) superano di poco la cifra necessaria per la semplice riproduzione generazionale (per gli altri paesi le indicazioni sono: Francia 2,0, Polonia, 2,2, Russia 2,0). Quando poi si collega questa proiezione ideale alle condizioni reali di vita dei giovani, il loro orientamento immediatamente cala fino ad indicare un numero medio di 1,61 figli per donna. Secondo i giovani italiani, un’esistenza comoda e dignitosa senza tensioni inutili si ottiene quando il reddito mensile raggiunge i 2.349 euro. Nel confronto con i giovani degli altri paesi questo obiettivo si raggiunge con il seguente livello di reddito: Francia 9.878,87 euro, Polonia 908,99 euro, Russia 1.258,72 euro.

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“Una nuova primavera”: il congresso formativo dei Salesiani Cooperatori, per una vita associativa a colori

Sabato 17 aprile, in modalità online, si è svolto il Congresso Regionale dell’Associazione dei Salesiani Cooperatori Italia Medioriente Malta dal titolo: “Una Nuova Primavera”.

Quest’anno il previsto rinnovo del Consigliere per la Regione per scadenza del sessennio non ci sarà a causa delle limitazioni di spostamento dovute all’emergenza sanitaria che limitano  il regolare  svolgimento del Congresso elettivo in presenza. Il Congresso Regionale elettivo è quindi rinviato al prossimo anno quando tempi e condizioni lo permetteranno in tutta sicurezza.

La Consulta, in accordo con la Segreteria Esecutiva Mondiale e con il Coordinatore Mondiale, ha ritenuto di mantenere la data del 17 aprile come un’occasione speciale per fare il punto del cammino associativo,  partendo dalle risposte alle tre domande  poste  nell’ ultimo evento on line  di dicembre.  Le tre domande sulle quali hanno lavorato i coordinatori provinciali sono state:

La mia promessa, il mio cammino, la mia scelta di vita: cosa il mio essere nell‘Associazione mi ha dato e cosa io sto donando?

L’essere consapevole di far parte di un Centro, quanto e in che modo ha influito sulla mia crescita spirituale di Salesiano Cooperatore?

Pensando alla mia appartenenza all’Associazione, quanto mi sento coinvolto in un progetto, quanto mi sento parte di esso.

Le risposte presentate da ogni singola Provincia saranno un impegno e un auspicio: a Vivere per il prossimo futuro sempre con una vita a colori da laici impegnati e cristiani credibili. Lavorare quindi per una Associazione viva, in continuo movimento, ricca di colore, di vita, di vitalità, mossa però anche da un cammino fatto di intenti comuni che portano ad una unità di appartenenza all’Associazione. L’Assemblea congressuale è arrivata durante un lungo percorso molto articolato e difficile, in un tempo in cui le relazioni umane  sono state consolidate grazie soprattutto a forme nuove di relazioni: incontri on line, piattaforme e  nuove tecnologie  hanno contribuito a rafforzare ancora di più il senso di appartenenza,  alimentando la vocazione di laici impegnati nell’educazione dei giovani, nell’accompagnamento delle famiglie, nella preghiera Comune, tutto questo grazie al supporto instancabile anche dei  quattro settori di Animazione. Il “DA MIHI ANIMAS” anche in questi “tempi difficili” è stato il motto che ancora oggi afferma la nostra Salesianità rappresentando un’occasione di crescita personale e associativa.

Enzo Del Giudice – responsabile settore Comunicazione

Per consultare relazioni, documenti e atti del congresso, consultare il sito:

Sito Salesiani Cooperatori

Rosignano Monferrato e Mons. Ernesto Coppo, apostolo dei tre mondi

La figura di Mons. Ernesto Coppo, Vescovo e Missionario Salesiano negli Stati Uniti, in Australia e in Italia. Di seguito l’articolo dell’Agenzia d’Informazione Salesiana ANS.

Rosignano Monferrato e Mons. Ernesto Coppo, apostolo dei tre mondi

(ANS – Rosignano Monferrato) – Il paese ha una storia secolare, fonte di saggi storici importanti, tutta legata alla posizione strategica del paese, “sentinella di Casale”, sede perenne di guarnigioni militari. Sul Sasso che domina il paese c’è il castello, del secolo XII e sulla collina opposta emerge la parrocchia di San Martino.

A Rosignano, Don Bosco trovò un terreno fertile, grazie anche all’impulso del parroco, Mons. Giovanni Bonelli, suo amico fraterno. Le vocazioni fiorirono copiose. Celebre fu la “sentinella dell’Oratorio”, il coadiutore Marcello Rossi che per decenni fu a Valdocco il fedele custode della prima Casa fondata dal Santo. E poi ancora le sorelle Sorbone, tra cui emergono Suor Angelica, pioniera ed ispettrice in Argentina e Cile, e Madre Enrichetta, Vicaria Generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice sino al 1942. E poi ancora, tra le molte vocazioni, i fratelli don Arturo e don Dante Caprioglio. Tra tutte queste straordinarie vocazioni salesiane spicca la figura di Mons. Ernesto Coppo, Vescovo e Missionario Salesiano negli Stati Uniti, in Australia e in Italia.

Mons. Ernesto Coppo nacque il 6 febbraio 1870, nella frazione Stevani di Rosignano. Inizia gli studi nella Casa che Don Bosco ha aperto a Borgo San Martino. Tra i compagni di Ernesto c’è il giovane Pietro Ricaldone, di Mirabello. Qui entrambi incontrano Don Bosco, un incontro che segnerà la loro vita.

Conclude la sua formazione nel seminario di Casale e il 7 agosto 1892 è ordinato sacerdote. L’anno successivo entrava nel noviziato Salesiano di Foglizzo, e il 4 ottobre 1894 emetteva la professione perpetua nelle mani del Beato Don Rua. Nel 1898, a capo di un gruppo di sacerdoti salesiani, raggiungeva New York per compiere un impegnativo e coraggioso apostolato a servizio dei migranti che giungevano in America in cerca di un futuro migliore.

“Venti anni di missione assorbirono tutte le forze di don Coppo a servizio degli emigrati e della loro gioventù, sia sotto il profilo religioso che sociale e civile”, ricorda anni dopo lo stesso don Ricaldone.

Questo impeto di fede e di servizio al prossimo più bisognoso, lo portarono nel 1923 in Australia, presso il Vicariato Apostolico di Kimberley. Consacrato Vescovo presso il Santuario di Maria Ausiliatrice in Torino, parte per il Kimberley, tra gli indigeni. Sono anni di intenso lavoro pastorale: raggiunge i villaggi, incontra le famiglie, dà impulso alle esigenze umane del lavoro, della formazione, dello sviluppo, del Vangelo. L’esperienza organizzativa e pastorale appresa in America la mette a disposizione della sua gente australiana.

Tornato in Italia, diventa un formidabile animatore per le Missioni. Don Ricaldone, divenuto Rettor Maggiore, così lo ricorda:

“Mons. Coppo ambiva dichiararsi vecchio Vescovo Missionario e con insistente zelo invitava gli uditori a pensare ai bisogni della Chiesa nelle più remote missioni”.

Sino all’ultimo istante visse il magistero sacerdotale, cessando la sua esistenza terrena ad Ivrea dove si era recato per presiedere un Congresso Mariano, nella serata del 28 dicembre 1948, a 78 anni.

Il paese natale, dove Mons. Coppo tornò tante volte, durante questo 2020 ricorda il 150° anniversario della nascita. Lo celebra come esempio di impegno missionario e passione evangelizzatrice di enorme attualità: per il lavoro intelligente tra i migranti in America, per il sostegno e la promozione delle popolazioni indigene australiane, per la carità paziente e accogliente verso tutti coloro che ha incontrato anche in Italia.

Info ANS