Articoli

Cagliari, spot realizzato dai ragazzi

Dal sito dei Salesiani di Cagliari.

***

Da oltre 100 anni i Salesiani crescono con i giovani accompagnandoli nella loro crescita.
Loro ne fanno esperienza concreta nel loro quotidiano e lo hanno sintetizzato nella realizzazione di questo Spot preparato durante il workshop che i Salesiani hanno proposto invitando una equipe di professionisti nel campo dei social (IME comunicazione) che lavorano a servizio della Congregazione Salesiana a livello mondiale.

Ai ragazzi, ai giovani e adulti che hanno partecipato al workshop il nostro sincero ringraziamento per l’impegno e la realizzazione di quanto vedrete.

Il video vuole trasmettere un messaggio chiaro: a Cagliari, don Bosco si è fatto in tre, per rendere più visibile il carisma in una missione sempre più unitaria, che non annulli le differenze e le peculiarità di ogni singolo ambiente educativo, ma che vive iniziative e attività inserite in un’unica offerta educativa. Tre storie di ragazzi vissute all’interno dell’unica missione educativa salesiana: Scuola, Oratorio, Formazione Professionale!

GRAZIE DI CUORE a Dio che ha suscitato don Bosco nella Chiesa e ai giovani che sono il centro dell’azione educativa salesiana.
Con don Bosco, continuiamo a sognare insieme, alla grande!

don Angelo Santorsola

 

Salesiani Olbia, presentata indagine sociologica territoriale sulle condizioni di vita dei giovani e degli adolescenti.

Dal sito dell’Italia Centrale.

***

Mattinata importante quella di venerdì 20 settembre per la Comunità Olbiese che ha visto riunite nell’Aula Magna UNIOLBIA di via Porto Romano le Istituzioni Politiche, Scolastiche, Religiose, Sanitarie e l’Associazionismo al fine di mettere a fuoco i risultati definitivi di un’indagine territoriale svolta a Olbia –Tempio Pausania.

L’indagine sociologica è stata resa possibile grazie al coinvolgimento di più soggetti promotori, come l’Assessorato ai Servizi Sociali del Comune di Olbia con l’Assessora Prof.ssa Simonetta Lai,  l’Istituto Euromediterraneo con il suo Direttore Don Giorgio Diana, la Parrocchia di San Ponziano Papa Martire con il Parroco Don Alessandro Fadda dei Salesiani Don Bosco, il Laboratorio di Statistica applicata dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma con i professori Giancarlo Cursi e Emiliano Sironi.

Il Presidente del Consorzio UNIOlbia, professor Carlo Carta, ha aperto i lavori alla presenza di personalità di spicco della città di Olbia e di Tempio, come Don Gianni Sini, il Vicesindaco di Tempio Pausania, Annapaola Aisoni, i Dirigenti Scolastici, i Docenti e le scolaresche coinvolte nella ricerca.

L’indagine ha analizzato la condizione di vita dei giovani e degli adolescenti, partendo dalla somministrazione di questionari agli alunni delle Scuole Medie di I e II Grado di Olbia e di Tempio Pausania e indagando su vari temi, quali le convinzioni e il sistema dei valori dei giovani e degli adolescenti, le relazioni familiari, il benessere soggettivo, le figure di riferimento, la religiosità, la scuola, il tempo libero, gli ideali, l’orientamento alla legalità.

I risultati della ricerca, illustrati attraverso slides e grafici, hanno fotografato una realtà giovanile molto legata alla famiglia, in particolare alla figura materna e ai nonni, sebbene emerga fra gli adulti un senso di difficoltà comunicativa in progress con i giovani, man mano che questi ultimi crescono. Dal loro canto i giovani comunicano molto bene tra loro in forma diretta, sia attraverso strumenti formali che informali. In molti ragazzi si registrano tuttavia sentimenti di rabbia e frustrazione che possono determinare due comportamenti che gli operatori dei servizi per il disagio giovanile colgono in forma massiccia sia nel consumo delle sostanze da sballo sia nei casi di depressione o autolesione. E molte sono le vicende che la cronaca ci rimanda. Se le situazioni di depressione o di autolesionismo non sono assistite e intercettate in tempo opportuno, possono condurre a gesti estremi.

Ultimamente si rileva un’apertura delle ragazze ad un consumo significativo di alcool, nonché la disponibilità di tutti a un grande consumo di sostanze cosiddette droghe leggere che alcuni esperti sostengono essere configurate per indurre dipendenza. Ne consegue che personalità in costruzione, come quella degli adolescenti, possano facilmente divenirne dipendenti. Le famiglie, che costituiscono per i giovani il cardine della propria esistenza, investono molto sui loro figli, infondendo fiducia e dando supporto per la loro realizzazione. Le ragazze, rispetto ai loro coetanei, si distinguono per il successo scolastico e per il comportamento molto esigente che manifestano nei confronti del contesto che le circonda.

In generale i giovani nutrono poca fiducia negli adulti, infatti sia nelle rilevazioni effettuate nelle Scuole Medie sia nelle Superiori emergono dati che confermano scarsa fiducia negli insegnanti, negli educatori, nei parroci. Resta invece alta la fiducia negli amici e nella famiglia, mentre risulta essere scarsa anche la fiducia in se stessi, a sottolineare che nell’adolescenza incontriamo personalità non ancora definite, in fieri, fragili, che spesso cercano sicurezza, in modo speculare, in un leader forte.

Per i giovani rimane importantissima la famiglia, poi l’amicizia, la parità di genere e l’uguaglianza sociale. Risultano essere disamorati della politica, poco religiosi e disimpegnati nel volontariato. Loro obiettivi precipui si rivelano essere il successo personale, la parità di genere e l’autorealizzazione. Nell’autorealizzazione i giovani contemplano anche la formazione di una famiglia con due figli.

A conclusione dei lavori, data l’importanza della ricerca e della ricaduta sulla società, le Istituzioni presenti hanno auspicato continuità di collaborazione al fine dell’individuazione di luoghi sani di aggregazione, di strategie e soluzioni di contrasto al malessere giovanile.

Gabriella Torrito

Meeting di Rimini, don Elio Cesari al panel sui giovani

Dal sito del Meeting di Rimini, organizzato da Comunione e Liberazione.

***

IL GRANDE TRADIMENTO: RAGAZZI PERDUTI E RITROVATI

In collaborazione con CdO Opere Sociali.

Partecipano: Francesco Belletti, direttore CISF (Centro Italiano Studi Famiglia); Maria Teresa Bellucci, viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali; Silvio Cattarina, fondatore e presidente Cooperativa sociale L’Imprevisto; Elio Cesari, presidente CNOS (Centro Nazionale Opere Salesiane); Dario Odifreddi, presidente Consorzio Scuole Lavoro. Introduce Stefano Gheno, presidente CdO Opere Sociali

Risulta sempre più evidente una fragilità diffusa nella nostra società, al cui interno spicca il «male di vivere» delle generazioni più giovani, che va a sfociare in forme di violenza verso sé stessi e verso gli altri. Sembra che gli adulti abbiano perso la capacità di stare di fronte con coraggio, abdicando alla loro responsabilità educativa o soccombendo di fronte a condotte che appaiono senza speranza. Speranza che invece continua ad essere alimentata da quanti continuano a investire nella possibilità che i giovani possano fiorire, esprimendo il proprio potenziale senza essere determinati dal proprio disagio.

Vai al sito

Una seconda occasione per i giovani che hanno abbandonato gli studi, ecco i corsi dei Salesiani – Torino Oggi

Pubblichiamo l’articolo uscito su Torino Oggi.

***

Il progetto “Spazio Labs” propone classi e progetti contro l’abbandono scolastico
per i ragazzi dai 16 ai 19 anni

salesiani provano a contrastare l’abbandono scolastico con “Spazio Labs”, una scuola per i ragazzi che faticano a frequentare un percorso classico. A Torino la dispersione scolastica ha raggiunto numeri preoccupanti, con gli studenti che lasciano gli studi che hanno raggiunto l’11,5% del totale, quando nel 2017 erano il 7,5%.

Spazio Labs partirà in autunno e mira a recuperare ragazzi che hanno abbandonato gli studi o che fanno fatica a seguire i percorsi tradizionali, ma che non sono ancora pronti per entrare nel mondo del lavoro. Il progetto è gestito dall’Agenzia Giovanile Salesiana per il Territorio (AGS) e propone classi e percorsi integrativi per ragazzi dai 16 ai 19 anni, in modo completamente gratuito grazie al finanziamento di Fondazione Tim.

Le proposte saranno 3, a partire dalla scuola parentale da 350 ore più 80/160 di tirocinio che fornirà la possibilità di avere certificato l’anno scolastico all’Istituto Edoardo Agnelli. L’obiettivo è formare due classi da circa 10/12 alunni, in modo da poter lavorare in modo più personalizzato coi ragazzi. Le altre due proposte sono un percorso integrativo per chi frequenta già un percorso scolastico, in modo da sostenere e accompagnare la normale frequenza, e corsi extrascolastici – come laboratori – per fornire formazione in specifici ambiti.

L’obiettivo – ha commentato Francesca Maurizio, project manager di AGS – è fornire una seconda occasione agli adolescenti che hanno abbandonato la scuola ma non sono pronti per il mondo del lavoro. Lavoriamo su tre parole chiave: supportare, potenziare le competenze e le soft skill, e contrastare la dispersione scolastica. L’equipe sarà formata da educatori, docenti, formatori, psicologi e professionisti aziendali“.

Abbiamo cercato di giocare sul limite tra quello che è un contesto scolastico e quello che potrebbe essere un peso per i ragazzi – ha spiegato Roberto, uno degli educatori di AGS – Per questo motivo è una scuola, perché si inserisce in un contesto istituzionale e c’è la componente didattica, ma contemporaneamente non lo è, visto che cercheremo di lavorare su quello che per i ragazzi non ha funzionato nel percorso classico“.

È possibile pre-iscriversi tramite un form sul sito spaziolabs.it. A settembre seguirà una fase di colloquio con l’equipe, per selezionare i ragazzi e avviare i progetti intorno alla metà di ottobre nelle due sedi degli oratori salesiani Valdocco e San Paolo.

Torino Oggi

Intervista a don Francesco Preite (Salesiani per il Sociale): “Le due emergenze giovanili sono educazione e lavoro”

Dal Quotidiano di Bari, di Bruno Volpe

***

“Le due emergenze giovanili sono educazione e lavoro”: ce lo ha dichiarato in questa intervista a margine dell’ evento “Passato, presente e futuro del quartiere Libertà” (uno dei rioni difficili del capoluogo pugliese) don Francesco Preite, Presidente Nazionale dei Salesiani per il sociale Aps, che per lunghi anni è stato proprio a Bari direttore dell’oratorio dei salesiani al Redentore. La manifestazione barese era inserita nel contesto della interessante iniziativa comunale Community Hub a favore di alcuni rioni problematici come Libertà ed Enziteto. La scelta del Comune si è rivelata un successo mediatico, anche grazie all’ esperienza comunicativa e divulgativa dell’editore Domenico Di Marsico che da par suo ha organizzato pannelli, grafica e ha diretto egregiamente tutto il progetto comunale.

Don Preite, ormai lei svolge a Roma dai Salesiani un ruolo molto delicato soprattutto per quel che riguarda il sociale. Quali le emergenze?
“Direi che le emergenze sono fondamentalmente due. Una la povertà dei minori e si calcola che in povertà ci siano in Italia un milione e duecentomila ragazzi, che tra l’altro disertano la scuola e bisogna valutare il tema dell’abbandono scolastico. Naturalmente, però questa non è una giustificazione, situazioni simili spingono al compimento di reati come abbiamo visto di recente proprio con la retata nella città vecchia a Bari. La repressione, che pur al momento giusto è necessaria, non è la sola risposta, bisogna prevenire. Siamo davanti a situazioni gravi che ci interpellano tutti e scuotono le nostre coscienze. Una seconda emergenza si chiama lavoro e occorrono migliori e più energiche politiche di chiamata al lavoro. Abbiamo bisogno di politiche attive del lavoro efficaci, soltanto il lavoro rende dignità alle persone, non il mero assistenzialismo che pur serve nei momenti critici ed è una valvola di sfogo”.

Torniamo alla educazione che è uno dei punti cardine del fondatore dei Salesiani Don Bosco… “Il lavoro porta a quella che si definisce la santità dell’ ordinario, del feriale, alla correttezza del vivere onestamente ogni giorno”. Lo diceva anche san Josemaria Escrivà de Balaguer fondatore dell’Opus Dei…
“In effetti su alcune cose i due hanno molto in comune come ad esempio il senso del realismo, lo stare con i piedi a terra e gli occhi rivolti al Cielo. Solo il lavoro, e in effetti il santo spagnolo lo diceva, santifica la nostra esistenza, la rende dignitosa e toglie le cattive idee dalla testa”.

Come definisce la situazione attuale del Paese in termini di povertà?
“Grave e tuttavia non entro in questioni politiche che non mi competono. Occorre dare ai giovani risposte chiare, forti e adeguate”.

Lei è stato molto tempo a Bari al Libertà, che cosa dice ai suoi vecchi cittadini?
“Di sognare in grande, è bello. Oggi sono a Roma, svolgo nella Capitale un ruolo difficile e di responsabilità, ma Bari non l’ho mai dimenticata. Resto della idea che educazione e lavoro sono la via che porta alla santità di vita. Specialmente l’apprendere tecnicamente un mestiere e questo è stato un chiodo fisso di San Giovanni Bosco”.

Infine, l’assessora alle politiche giovanili del Comune di Bari Paola Romano che rumors danno candidata sindaco: “Bisogna saper ascoltare prima di tutto i giovani e al Libertà ed altre periferie lo stiamo facendo. Sono concorde che la vera emergenza è educativa, una sfida”. Chiude l’editore Domenico Di Marsico uno degli alfieri del successo della iniziativa: “Il Comune ha fatto una bella cosa, è giusto dedicarsi alle periferie. Io ho messo a disposizione la mia esperienza e soprattutto la voglia di aiutare i giovani a crescere”.

Tra i diritti e i doveri non ci sia in mezzo il mare!

Da Note di Pastorale Giovanile.

***

di Chiara Giancona

Quante volte nelle discussioni diciamo la frase “questo è un mio diritto!”, ma quante altre ne conosciamo veramente il senso. I diritti nella nostra visione giovanile vengono visti come qualcosa che è già lì, che qualcun altro ha ottenuto per noi, quindi spesso vengono dati per scontato. Non ci rendiamo conto del vero valore che hanno e di come si starebbe se non ce li avessimo: dai diritti inviolabili fino ad arrivare al diritto allo studio, alla salute, all’aborto, al voto e così via. Come sarebbe la nostra vita senza? Eppure, in passato la scuola non era aperta a tutti, le donne non potevano scegliere se abortire o meno, per non parlare del diritto di voto che non era dato a tutti. I nostri avi hanno combattuto per farci avere questi diritti, per consegnarci un mondo migliore e noi lo diamo per scontato? Assolutamente no! Dobbiamo ogni giorno ricordarne il valore quando andiamo all’università, al lavoro, e rivendicarli nel giusto modo quando ce ne sarà bisogno e non rivendicarli solo quando ci fa comodo per ottenere solamente quello che ci interessa senza capirne il valore. Mentre dei doveri molte volte ce ne dimentichiamo totalmente, senza ricordarci che ad ogni diritto ne corrisponde sempre uno e non c’è un diritto senza un dovere.

Iniziando dal più semplice a quello più importante: mantenere pulite le nostre città, rispettare luoghi pubblici e le regole del convivere civilmente, non guidare in stato di ebrezza o sotto effetto di sostanze stupefacenti per noi stessi e per la vita degli altri, dei coetanei, dei genitori. Al contrario invece ci sono altri giovani che tengono ai propri diritti, li rispettano, non li considerano scontati e gli danno voce, al contempo rispettano i doveri in una maniera intransigente come dei cittadini modello e gli altri dovrebbero prendere esempio.

E gli adulti come ci vedono in questo ambito? Veniamo considerati come una generazione persa: non diamo valore a nulla, non abbiamo rispetto per gli altri e per noi stessi. Forse qualcuno è così, ma non lo siamo tutti! Teniamo in considerazione quanti si dedicano alla battaglia per l’ambiente meglio degli adulti, quanti intraprendono un percorso politico credendo veramente negli ideali a differenza di adulti che cambiano partiti come magliette; giovani che studiano e cercano di cambiare il mondo in maniera positiva, per risolvere i problemi lasciati dagli adulti, dalla crisi climatica alla crisi economica per esempio. Per non parlare di quante volte gli adulti si dimenticano dei giovani mettendoli in secondo piano, pensando solo ai propri bisogni e non a quelli delle generazioni future. Apprezziamo, invece, quegli adulti che contano su di noi, che ci vedono come il futuro, che cercano di farci crescere e aiutare, che capiscono realmente il nostro valore: tanti insegnanti, i nostri genitori, gli educatori. Il Presidente della Repubblica Mattarella nel discorso di fine anno ha detto: “Guardiamo al domani con gli occhi dei giovani. Raccogliamo le loro speranze. Facciamo si che il futuro delle giovani generazioni non sia soltanto quel che resta del presente ma sia il frutto di un esercizio di coscienza da parte nostra sfuggendo la pretesa di scegliere per loro, di condizionarne il percorso”.

Nota della Redazione.
Il senso di questa rubrica è dare voce ai giovani, lasciar loro raccontare le loro fatiche, le loro scoperte, i loro dubbi e le loro certezze. Anche su temi molto sensibili, come si dice, e delicati, come l’aborto citato nell’articolo. A noi, adulti, anche come rivista ecclesiale, il compito di ascoltarli, di ragionare insieme, di raccontare anche “altre” ragioni. Con lealtà.

Abbonamenti

Genzano, per la festa di Don Bosco i giovani incontrano don Luigi Ciotti

Pubblichiamo il comunicato stampa della Casa Salesiana di Genzano sull’incontro con don Luigi Ciotti del 31 gennaio.

***

Il 31 gennaio, in occasione della festa liturgica di San Giovanni Bosco, l’oratorio salesiano di Genzano, in collaborazione con la Parrocchia Santissima Trinità, il Comune di Genzano di Roma e la BCC Colli Albani, organizza un incontro per i giovani con don Luigi Ciotti. All’incontro, che si svolgerà alle ore 18 nel cinema teatro Cynthianum, parteciperanno il Vescovo della Diocesi di Albano, mons. Vincenzo Viva, il parroco don Pietro Massari, il sindaco di Genzano, Carlo Zoccolotti, Giampiero Cioffredi, delegato del presidente della Regione Lazio per la legalità e sicurezza. A dialogare con don Luigi Ciotti saranno i giovani dell’oratorio salesiano, gli Scout, i ragazzi della Polisportiva Giovanile Salesiana, dell’associazione Arcipelago e alcuni studenti delle scuole superiori di Genzano.

Nel giorno in cui la Chiesa e la Famiglia Salesiana sono in festa per la memoria di Don Bosco, far incontrare ai giovani di Genzano don Luigi Ciotti è un segno dell’impegno per richiamare il sistema educativo di Don Bosco che voleva i suoi ragazzi “buoni cristiani e onesti cittadini”.

La giustizia sociale, la lotta alle organizzazioni criminali, la tutela del bene comune e, soprattutto, la sensibilizzazione dei giovani a una cultura dell’impegno e del servizio per gli altri sono i pilastri dell’attività di Libera e di don Ciotti, ma sono anche un tratto comune con l’azione educativa e carismatica dei Salesiani.

“Ho conosciuto don Luigi Ciotti più di trent’anni fa in montagna durante un incontro di formazione di giovani preti salesiani. Mi ricordo che mi trasmise il suo grande amore a don Bosco come prete torinese. Non ho mai dimenticato il suo racconto della sua ordinazione sacerdotale dove erano presenti i tanti esclusi dalla città di Torino. Un’assemblea davvero originale che ben rappresentava il popolo delle periferie. Quanto diversa quella celebrazione da quella vissuta da noi neosacerdoti dove tutto era definito è programmato, dove l’assemblea era composta da gente per bene – spiega don Maurizio Verlezza, direttore dell’Opera salesiana di Genzano -. Da quel giorno non l’ho più perso di vista, con lui è nata una bellissima amicizia. In tutte le case in cui sono stato l’ho inviato a parlare ai giovani. Quando sono arrivato a Genzano mi sono confrontato con i responsabili dell’oratorio, ne ho parlato con il parroco, il vescovo e il sindaco. Così è nato l’incontro del 31 gennaio: sarà un’occasione unica per far dialogare i giovani e don Ciotti sulla legalità. Si tratta dell’inizio di un percorso per la formazione dei giovani alla legalità sulla stregua di don Bosco che ci vuole onesti cittadini e buoni cristiani”.

Portogallo – WYD DON BOSCO 23: scendono in campo gli “influencer” dei giovani

Lo scorso 9 giugno, l’équipe degli Itinerari dell’organizzazione salesiana “WYD DON BOSCO 23” ha invitato le diverse case salesiane del Portogallo a partecipare ad un incontro di “influencer adulti”. L’obiettivo è quello di raggiungere TUTTI i giovani che passano per le case salesiane, invitandoli a unirsi al cammino verso la GMG di Lisbona 2023.

Di seguito l’articolo di ANS – Lisboa:

Lo scorso 9 giugno, l’équipe degli Itinerari dell’organizzazione salesiana “WYD DON BOSCO 23” – cioè l’équipe deputata a sviluppare gli Itinerari di avvicinamento alla Giornata Mondiale della Gioventù (GMG) di Lisbona 2023 – ha invitato le diverse case salesiane del Portogallo a partecipare ad un incontro di “influencer adulti”. Tali partecipanti/influencer sono stati reclutati perché possano raggiungere i giovani delle varie realtà pastorali e, in modo particolare, quelli che normalmente non sono i tipici frequentatori del lavoro pastorale ordinario. Il grande obiettivo è quello di raggiungere TUTTI i giovani che passano (o sono passati) per le case salesiane, invitandoli a unirsi al cammino di “WYD DON BOSCO 23” verso la GMG di Lisbona 2023.

Per raggiungere questo obiettivo, l’équipe degli Itinerari può contare sulla preziosa collaborazione degli adulti di riferimento degli ambienti salesiani, quelle persone, cioè, la cui capacità di relazionarsi con i giovani, di interpellare gli allievi e di motivarli verso buoni e grandi obiettivi è chiaramente riconosciuta nella comunità educante.

Ad essi l’équipe degli Itinerari ha affidato questa importante missione, di invitare TUTTI i giovani che passano (o sono passati) per le case salesiane a partecipare a questo grande evento di Chiesa in programma tra poco più di un anno ormai.

Le varie case salesiane dell’Ispettoria “Sant’Antonio” del Portogallo che erano rappresentate all’incontro hanno illustrato ciascuna il cammino che stanno realizzando e ciò che hanno programmato per il prossimo anno pastorale al fine di raggiungere questo obiettivo. Inoltre, in tutte le case salesiane si svolgono attività come “Una notte a scuola”, incontri con gli exallievi dei passati anni accademici, iniziative di volontariato, percorsi tematici in vista della GMG e numerose altre attività.

Durante l’incontro c’è stata anche un’interessante condivisione che ha permesso di conoscere le diverse modalità di convocazione e promozione della GMG Lisbona 2023.

WYD DON BOSCO 23 è al lavoro, perché la GMG di Lisbona 2023 già richiama tutti i giovani del mondo!

Vai alla notizia

Canto per te!

di Romilda Cozzolino

Avevo 11 anni e non volevo fare la cantante, sebbene frequentassi regolarmente scuola di canto e facessi tantissimi concorsi canori, regionali e nazionali. La mia voce era circondata da aspettative, dovevo diventare famosa, calcare il palco dell’Ariston. Studiavo e allenavo le mie corde vocali per quello, per diventare una cantante famosa. Mi dicevo: “A cosa serve avere una bella voce se poi non diventerò famosa? A cosa serve avere un’ottima tecnica se poi rimarrò nella mia città a cantare in qualche locale?”. Ecco, se fosse stata proprio questa la mia strada (anche se non ne fossi pienamente convinta, anche se già dentro di me avvertivo di essere chiamata ad altro) avrei dovuto raggiungere i massimi livelli della professione, altrimenti, nulla, non avrei più cantato.

Mi dicevo che Dio si era sbagliato nel darmi quel dono: non ero ricca per poter investire tanti soldi nella discografia, non ero abbastanza ‘personaggio’ per poter accedere alla tv e, soprattutto, non sapevo a cosa potesse servire quel talento nell’evangelizzazione, anzi, per me era un ostacolo profondo nella mia relazione con il Signore. Finché un giorno, sono arrivata dalle sorelle clarisse della mia città, le quali mi hanno cambiato la vita e mi hanno fatto comprendere che quel dono non era un errore di distrazione di Dio, ma la chiave della mia felicità: lì ho capito come il canto fosse la forma di preghiera più alta che un uomo possa elevare al cielo e di come Dio si serva di una voce per trasmettere il suo amore. Solo 7 anni dopo, però, ciò che avevo capito davanti a quella grata finalmente si concretizza: inizio a cantare per il Signore come servizio a 360º con la mia canzone ‘Al posto tuo’ che diventa l’inno nazionale della XXXIX Marcia Francescana, e da lì molte altre canzoni che parlano della bellezza della fede. Realizzo un album che volevo incidere a 12 anni per diventare famosa, ma stavolta è dedicato a Lui e parla di speranza, di come il dolore sia un’occasione preziosa per diventare ciò che da sempre sei chiamato ad essere, per essere la versione migliore di te e potenziare le tue capacità. Dio si è servito di molte cose per farmi comprendere che mi aveva pensato per cantare e, oggi, il Suo sogno è diventato il mio. Non riesco a immaginare un solo giorno senza cantare o scrivere canzoni.

UPS: seminario “Giovani, Educazione ed Ecologia”

L’Università Pontificia Salesiana di Roma, il 28 aprile 2022, dalle 15:00 alle 18:30, presenta il seminario di studi “Giovani, Educazione ed Ecologia” promosso dalla rivista della Facoltà di Scienze dell’Educazione. Dopo i saluti iniziali da parte dei prof. Joshtrom Isaac Kureethadam, Coordinatore del settore Ecologia e Creato presso il Dicastero per la Promozione Integrale dello Sviluppo Umano, e prof. Mario Oscar Llanos, Condirettore della rivista Orientamenti Pedagogici, la dott.ssa Lucia Capuzzi, Dottore in Scienze Politiche, Redazione Esteri Avvenire, darà inizio al seminario. Diversi gli interventi previsti, con il tema dell’ecologia al centro delle discussioni.

Iscriviti