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I Salesiani in Italia presenti a Didacta con CNOS-FAP e CNOS-Scuola

Dall’8 al 10 marzo le Associazioni Salesiane CNOS-FAP e CNOS-Scuola saranno presenti con uno stand a Fiera Didacta Italia, il più importante appuntamento fieristico sull’innovazione del mondo della scuola che si svolgerà a Firenze, presso la Fortezza Da Basso.
Il mondo salesiano della scuola e della formazione professionale avrà così uno stand al Padiglione Spadolini, piano Attico, dove si terranno dei workshop per esprimere la propria proposta educativa. Partner tecnico dell’evento sarà C&C.

L’8 marzo, nella Sala Eventi E6 – Palazzina Lorenese 1 Piano, si terrà il workshop “Piattaforma Competenze Strategiche”, tenuto da Enrica Ottone, docente Pontificia Facoltà Scienze dell’Educazione Auxilium.

Il 9 marzo, due appuntamenti:

  • dalle 11.30 alle 13.20 nell’Arena A3 – Pad.Spadolini Piano Attico, si terrà il convegno nel quale verrà presentata l’esperienza educativa e innovativa dei Salesiani nella Scuola e nei Centri di Formazione Professionali.
  • dalle 15.30 alle 16.20, Sala Eventi E6 – Palazzina Lorenese 1 Piano, si terrà il workshop “Cosa fa una scuola digitale? Otto anni di innovazione didattica, tecnologica e ambientale all’istituto “E. Marelli” di Sesto San Giovanni”, tenuto da Tommaso Franchini, Docente e responsabile didattica ed educativo digitale Formatore Apple Distinguished Educator e consulente Apple Professional Learning Specialist, e Raffaele Gallo, Docente e animatore digitale. Questo appuntamento, in virtù del grande numero di preiscrizioni presentate, si terrà anche il 10 marzo, allo stesso orario e nello stesso luogo.

Il 10 marzo, invece, dalle 11.30 alle 12.20, nella Sala Eventi E6 – Palazzina Lorenese 1 Piano, si terrà il workshop “Cittadinanza Digitale – Classcraft”, tenuto da Giovanni Fasoli, docente IUSVE di Pedagogia della realtà virtuale, Tecnologie immersive per l’educazione e la formazione Digital Augmented Education; Anna Cipriani, Docente specializzata in Media-Education; Erica Gandaglia, Docente Scuola Secondaria Primo Grado; Stefano Impilli, Docente Scuola Secondaria Primo Grado.

“La presenza dell’associazione CNOS Scuola – Salesiani per la scuola a Didacta è una occasione per presentare la nostra proposta educativa e didattica che svolgiamo tutti giorni all’interno delle nostre scuole su tutto il territorio nazionale, una proposta educativa e innovativa per offrire scuole aperte al futuro per l’educazione integrale della persona”

dichiara don Stefano Mascazzini, presidente del CNOS Scuola – Salesiani per la scuola.

“Oggi CNOS-FAP a Didacta racconta che l’innovazione dentro i nostri Centri di formazione professionale è fondamentale, ma che questa può portare frutto solo se è radicata sul terreno dei valori che già don Bosco ha messo a fondamento del suo metodo educativo. Vogliamo rappresentare i risultati raggiunti nell’ambito della Formazione Professionale e penso sia importante essere presenti a Didacta con il resto del mondo salesiano che lavora in Italia negli ambiti dell’educazione scolastica e della Formazione Professionale.

dichiara don Fabrizio Bonalume, direttore generale del CNOS-FAP.

Siamo felici di vedere i ragazzi che crescono nella loro autostima e che ritrovano il fascino del “saper fare” un lavoro, perché in questo “saper fare” il giovane molte volte ritrova la risposta al senso della propria vita e capisce chi può essere per una società che ha bisogno l’apporto dell’impegno di ciascuno”.

In un’intervista per il programma tv “Un Caffè Con…“, in onda il 27 Febbraio 2023 alle 9.35 su RETE 7 – (canale 13 del d.t.), don Stefano Mascazzini ha approfondito la partecipazione di CNOS Scuola – Salesiani per la scuola alla fiera e il ruolo dei salesiani nella formazione scolastica:

Mentre Fabrizio Tosti, Direttore Nazionale Offerta Formativa CNOS-FAP, in un’intervista in onda il 3 marzo 2023 ha approfondito la partecipazione del CNOS-FAP e le attività dello stesso in favore dei giovani:

 

 

Il mistero della Visitazione racchiuso in un cortile

di Valentina Laici – Note di Pastorale Giovanile

Mi presento, anche se sento sempre abbastanza imbarazzante parlare di me, ma lo faccio soprattutto per parlare di una cosa che mi sta davvero a cuore!
Ho 29 anni e vivo nell’oratorio di Figline Valdarno nella provincia di Firenze, da 8 anni presto servizio come operatrice pastorale nell’oratorio che mi ha accolta da adolescente e dove da pochi mesi realizzo uno dei miei sogni nel cassetto.
C’è stato un momento della mia vita che mi sono chiesta se stessi facendo qualcosa di serio, qualcosa per cui valesse la pena vivere. La mia vita era abbastanza mediocre, ma nel punto più basso mi sono sentita dire: “Valentina, tu sei amata!”. Macché non è vero, come è possibile, non sono amata sono una fallita.
“Valentina tu sei amata” per un attimo mi sono chiesta se fosse vero e di lì è iniziata la ricerca di Chi mi stesse amando in quelle condizioni, ho cercato insistentemente e l’ho trovato in oratorio attraverso i ragazzi e i giovani che Dio mi aveva messo accanto.

L’8 settembre del 2017 ho fatto il mio ingresso nella Fraternità della Visitazione a Piandiscò per iniziare il cammino di consacrazione; qui mi hanno accolto tre suore Simona, Letizia e Lucia che da vent’anni hanno fondato questa fraternità che si occupa di una casa famiglia per mamme con bambini e donne in difficoltà. Mi hanno accompagnato per tutti questi anni e ora, nell’ultimo anno di noviziato, mi hanno permesso di realizzare il progetto “CiVivo16” nell’oratorio di Figline, in accordo con il parroco e il Vescovo.

Cosa lega una casa famiglia ad un oratorio? Il filo conduttore che per me è sempre stato evidente è l’accoglienza. Il legame profondo che lega due porte aperte, due soglie pronte per accogliere Cristo in chiunque si presenti. Capisco che il nesso non è così immediato ma ogni ragazzo porta in sé il mistero dell’incontro tra Maria e Elisabetta, porta un dono da scoprire, da cercare, da annunciare; e allo stesso tempo la mia persona può essere uno strumento trasparente e silenzioso che porta all’incontro con Gesù. Oratorio come luogo di incontro e di missione, per mettersi al servizio di giovani e ragazzi con aspetti e modalità molteplici e creative, una testimonianza semplice e genuina ma contemporaneamente profonda ed esigente che richiede tempo, amorevolezza e pazienza. Nel cortile le vere partite si giocano sugli incontri e sulle relazioni, sulla testimonianza e sulla quotidianità vissuta per far sentire amato ognuno di loro come Gesù ama me. Tutto questo non si può racchiudere esclusivamente sotto il cappello dell’accoglienza, se pur estremamente affascinante, ma c’è qualcosa di più. C’è una fraternità che vive le stesse cose che vivo io, con altre persone, con altre povertà; una fraternità che desidera incontrare Cristo in chiunque gli viene incontro, ogni viso porta impresso il volto di quell’Amato che tanto cerchiamo. La fraternità è un abbraccio che può tenere insieme molteplici diversità e carismi; in questo la Fraternità della Visitazione ne è un esempio vivo.

Il “CiVivo16” nasce dalla lettura di un’esigenza nei giovani e nei ragazzi di avere una casa accogliente dove poter condividere un pezzo di strada della propria vita insieme ad altri giovani. Un luogo fraterno e informale senza i limiti e le esigenze di un gruppo parrocchiale, ma accogliente e con la porta aperta per avere la libertà di entrare e sostare quando se ne ha più bisogno. Secondo Don Bosco l’oratorio è “una casa che accoglie, una chiesa che evangelizza, una scuola che avvia alla vita ed un cortile per incontrarsi da amici e vivere in allegria”, il desiderio di avere una casa per i giovani è quello che ci ha mosso nel far partire questa esperienza. L’oratorio, a partire dalla casa, è vissuto dai giovani e per i giovani; non solo per coloro che già frequentano gli ambienti parrocchiali, ma anche per coloro che si sono allontanati o sono curiosi di scoprire cosa ci muove in quest’avventura. Il nome del progetto prende ispirazione dalla frase di Piergiorgio Frassati “Vivere, e non vivacchiare” e ai numerosi inviti di Papa Francesco nell’essere protagonisti della Chiesa realizzando i nostri sogni. Il nostro desiderio è quello di condividere la nostra vita quotidiana per affrontare le scelte importanti della nostra giovinezza al fianco di qualcuno che ci sostiene e che vive le nostre stesse domande esistenziali. Il progetto consiste in un periodo di vita fraterna condiviso con altri giovani che desiderano cogliere questa opportunità e mettersi in gioco in prima persona per conoscersi meglio e sperimentarsi nel servizio. Fare casa sarà luogo di incontro, di studio e di confronto in un clima familiare e accogliente. Lo stile che identifica questa esperienza è semplice e sobrio, attento all’essenzialità e alle tematiche di ecologia e sostenibilità. L’oratorio in mano ai giovani che lo abitano e che fanno famiglia con chiunque voglia farne parte. Il filo conduttore che collega stile e obiettivi è la crescita spirituale e umana nel confronto continuo. In poche parole è un cammino condiviso nella vita quotidiana: a tavola e nelle relazioni, nell’accoglienza, nel servizio e nella preghiera. È rivolto a giovani dai 20 ai 30 anni, universitari, lavoratori o servizio civile con un massimo di 5 persone. Ad ognuno verrà chiesto un contributo per la cassa comune ed un impegno nel servizio in oratorio, o altrove, proporzionato alle possibilità ed agli impegni. Il tempo di permanenza può essere da 1 a 2 anni. In ogni momento si può aggiungere un membro, se ci sono posti liberi, ed in ogni momento si può andare via se si ritiene concluso il proprio percorso. Per accedere a questa esperienza occorre il desiderio di far proprio lo stile della casa: dall’accoglienza al servizio, alla condivisione dei pasti e della vita ai momenti di preghiera insieme.
Se sei rimasto a leggere fino in fondo forse un po’ interessa anche a te questa esperienza di vita fraterna, basta un messaggio su istagram #civivo16 per venire a cena e conoscerci, la porta rimane sempre aperta!

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“Ri-conoscere i diritti di tutti i figli”, il convegno dell’Osservatorio salesiano per i Diritti dei minori

Al via il progetto “Ri-Conoscere i diritti di tutti i figli” promosso dall’Associazione Salesiani per il Sociale Italia Centrale – Aps in collaborazione con l’Osservatorio Salesiano per i Diritti dei Minori e con il contributo dell’Autorità Garante per l’infanzia e l’adolescenza.

Nei tre incontri previsti (Frascati, Firenze e Roma) verranno coinvolti ragazzi e famiglie al fine di conoscere il documento Agia “La Carta dei diritti dei figli nella separazione dei genitori”.

 “La Carta rappresenta un’enunciazione di diritti e principi di valore etico finalizzati a promuovere la centralità dei figli proprio nel momento della crisi della coppia. Obiettivo della Carta, dunque, è quello di rendere consapevoli i figli dei loro diritti e di contribuire alla crescita culturale dei genitori e in generale della società, al fine di garantire il rispetto dei diritti di cui sono portatrici le persone di minore età ”. – Filomena Albano –

 Tre gli appuntamenti programmati:

  •     il 4 dicembre Frascati presso l’Istituto Salesiano Villa Sora con la tavola rotonda “Quando la comunità riconosce i diritti di tutti i figli” relatori il Prof. Avv. Andrea Farina Coordinatore  dell’Osservatorio Salesiano per i Diritti dei Minori e la Prof.ssa Marialibera D’Ambrosio Università Pontificia Salesiana – Pedagogia Familiare. Sono previsti i saluti di Don Marco Aspettati Direttore Istituto Salsiano Villa Sora.
  • il 10 dicembre Firenze  presso l’Istituto Salesiano dell’Immacolata con il convegno “Il diritto di essere figli sempre” in cui interverranno il Prof. Avv. Andrea Farina Coordinatore  dell’Osservatorio Salesiano per i Diritti dei Minori, la Dott.ssa Maria Borghini, la Dott.ssa Benedetta San Mauro e la Dott.ssa Jessica dell’Aquila collaboratrici Equipe di terapia familiare per coppie e famiglie con bambini del Centro Psicopedagogico (CPPed) dell’Ateneo Salesiano. Sono previsti i saluti si Don Karim Madjidi Direttore Istituto Salesiano dell’Immacolata.
  • il 20 dicembre Roma presso l’Istituto Salesiano Pio XI con il seminario “Il diritto di continuare a essere figli” con la partecipazione del Prof. Avv. Andrea Farina Coordinatore  dell’Osservatorio Salesiano per i Diritti dei Minori, della Dott.ssa Livia Cacialli, della Dott.ssa Chiara Nardi e della Dott.ssa Alberta Venzi collaboratrici Equipe di terapia familiare per coppie e famiglie con bambini del Centro Psicopedagogico (CPPed) dell’Ateneo Salesiano. Sono previsti i saluti di Don Gino Berto Direttore Istituto Salesiano Pio XI.

Durante gli eventi si parlerà del Documento AGIA, dell’importanza di mantenere inalterata la centralità dei figli anche nelle fasi di crisi dell’assetto familiare e di come gestire la conflittualità all’interno della famiglia ove a prevalere deve essere sempre il diritto all’educazione del figlio.

A 30 anni dall’adozione della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza si rifletterà sull’importanza della tutela dei figli in tutte le vicende familiari e sul ruolo che la comunità può svolgere rispetto ai momenti di fatica di alcune famiglie. Si cercheranno spunti e prospettive nuove per evitare che i diritti dei figli possano essere messi a rischio.

Tutti gli incontri saranno aperti dal messaggio di saluto dell’Autorità Garante per l’infanzia e l’adolescenza Dott.ssa Filomena Albano, di Don Roberto Dal Molin Presidente Nazionale Salesiani per il Sociale – Aps e di Don Emanuele De Maria Presidente Salesiani per il Sociale Italia Centrale – Aps come previsto da programma.

L’Avv. Prof. Andrea Farina, coordinatore introdurrà lo scritto Agia e i diritti in esso riconosciuti con uno sguardo attento ai principi espressi nella Convenzione di New York del 1989 sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.

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