Spagna – Le vite connesse grazie al programma europeo “Erasmus+”
Dall’agenzia ANS.
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(ANS – Madrid) – “L’Erasmus Day”, che si sta celebrando in tutta Europa tra il 9 e il 14 ottobre è una vetrina per numerose esperienze di internazionalizzazione nell’ambito del Programma europeo “Erasmus+”. Circa 70 centri educativi dei Salesiani della Spagna partecipano a progetti nell’ambito del Programma europeo Erasmus+. L’internazionalizzazione non è una novità per la maggior parte delle scuole: gli scambi, l’implementazione di modelli di insegnamento bilingue, ecc… sono azioni che vengono portate avanti da diversi anni.
Ma il programma europeo Erasmus+ è diventato un modello per tutti, con tutte le possibilità che offre: mobilità degli studenti a breve e lungo termine, mobilità degli insegnanti per condividere e apprendere le metodologie didattiche, accoglienza di studenti, partecipazione a seminari, progetti con partner in altri Paesi…
Proprio per permettere alle scuole e ai giovani di mostrare la loro esperienza Erasmus, l’Unione Europea ha lanciato l’Erasmus Day.
Così, in vista di quest’appuntamento, e nell’ambito del progetto “Prep4Pro” (Preparation for ErasmusPro), le scuole dell’Ispettoria salesiana di Spagna-Maria Ausiliatrice hanno organizzato un tour virtuale e hanno creato un loro Erasmus Corner. Ad esempio, le azioni dei Salesiani di Monzón e di Palma del Río mostrano il lavoro educativo delle scuole salesiane.
Italia, Francia, Ungheria, Polonia, Finlandia, Austria, Germania, Irlanda, Repubblica Ceca, Belgio, Islanda, Romania, Slovenia, Malta, Bulgaria… e ancora diversi altri sono i Paesi che sono già stati visitati da studenti e insegnanti delle scuole salesiane. Si tratta di un vero e proprio scambio che costruisce un nuovo mondo globalizzato, arricchendo la vita dei protagonisti di queste esperienze. Se sono 70 i centri salesiani coinvolti in queste esperienze, sono centinaia gli studenti e gli insegnanti che ne hanno beneficiato.
Sergio Castrillo, studente di Impianti elettrici e automatici presso il centro “Padre Aramburu”, a Burgos, che ha vissuto il suo Erasmus+ in Polonia, racconta: “La mia esperienza è molto bella perché grazie ad essa ho imparato diverse qualità, come cercare modi per capire le altre persone, interagire con persone che parlano una lingua diversa dalla mia, vivere da solo con persone che non conoscevo e conoscere altre culture e costumi. Inoltre, sono entrato in un mondo del lavoro diverso da quello spagnolo. Qualcosa che mi ha aiutato a maturare”.
Da parte sua María Juan Navarro, insegnante al centro “Estrecho” di Madrid, che ha partecipato a un corso internazionale in Finlandia, spiega: “Il progetto di formazione per insegnanti Erasmus è un programma che arricchisce a livello sia personale, sia professionale. Dalla formazione e dalle metodologie condivise tra insegnanti di diversi Paesi nascono nuovi strumenti da applicare in classe per migliorare l’insegnamento”.
Con una chiara comprensione della società che li circonda e con l’impronta di Don Bosco nel loro DNA, i centri educativi dei Salesiani di Spagna si sono impegnati a partecipare a questo spazio di internazionalizzazione, come spiegano i responsabili di settore dei Salesiani di Avilés: “Fa parte della missione salesiana aumentare le possibilità di inclusione socio-economica dei nostri giovani anche attraverso la migliore offerta di internazionalizzazione della loro esperienza educativa nei nostri centri”.
E completa il discorso Daniel Alonso, responsabile dell’internazionalizzazione del “Centro Don Bosco” di León: “Questo tipo di attività è molto importante per imparare nuovi modi di lavorare e per fare un confronto efficace tra i metodi di lavoro nei diversi centri, nei luoghi di lavoro, ecc… Incoraggiamo l’intera comunità educativa a partecipare ad una qualsiasi di queste esperienze, perché sappiamo che nessuno rimarrà deluso”.
Inoltre, dalla mobilità degli insegnanti e dalle azioni congiunte promosse dalle Ispettorie (un lavoro molto importante si sta sviluppando in questo campo da parte del “Tech Don Bosco” dei Salesiani di Spagna-San Giacomo Maggiore), sono nati anche dei progetti comuni che portano la collaborazione oltre le semplici azioni di scambio.