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Ancorati alla Speranza: il poster della Strenna per il 2025

(ANS – Roma) – Quale rappresentazione visiva e immediata del più articolato messaggio della Strenna, viene rilasciato oggi il poster che sintetizza e riassume in pochi e colorati tratti gli spunti che accompagneranno la Famiglia Salesiana per tutto il 2025, anno giubilare. Con una ricca tavolozza di colori, tratti ben definiti ed evidenti richiami ecclesiali e salesiani, il poster manifesta graficamente il tema di questa speciale Strenna, ideata nei suoi tratti essenziali dal Card. Ángel Fernández Artime insieme a don Stefano Martoglio, e che verrà pienamente sviluppata e infine consegnata da quest’ultimo a fine anno, sul tema: “Ancorati alla speranza, pellegrini con i giovani”.

Arrivata insieme a diverse altre proposte giunte da tutto il mondo, l’opera grafica è stata selezionata da parte di don Martoglio insieme ai suoi collaboratori, successivamente è stata perfezionata e arricchita con alcuni elementi e dettagli da essi suggeriti, che hanno poi portato al risultato finale.

L’autore del poster è il disegnatore portoghese Nuno Quaresma, membro dell’Ufficio di Comunicazione Sociale dell’Ispettoria “Sant’Antonio” del Portogallo, che così descrive la sua nuova proposta:

L’obiettivo di questa proposta grafica è quello di raccontare la storia ricca e dinamica della Famiglia Salesiana, dagli inizi ai giorni nostri. Essa riassume questo percorso in un’unica immagine, catturando un fenomeno singolare e speciale. La scena si svolge tra i verdi campi del Colle Don Bosco e Valdocco, punti di partenza di un viaggio che si estende nel tempo e nello spazio in tutto il mondo, da Torino a Buenos Aires.

Raffigura la Famiglia Salesiana che avanza, con la protezione di Maria Ausiliatrice, Madre e Maestra. In fondo alla composizione, ci sono le Alpi, che rappresentano il fondamento e la fonte da cui scaturiscono il carisma e l’azione di Don Bosco.

Don Bosco, con la sua amorevole cura, accoglie e indica tutti i suoi giovani e indica loro la strada. Quando gli si chiede: ‘Dove andiamo, Don Bosco?’, egli sorride e risponde: ‘In Paradiso’. Accanto a lui, unite nella stessa dedizione, gioia e amore per i giovani, ci sono sua madre, Mamma Margherita, e Madre Maria Domenica Mazzarello. Ricordano a tutti i momenti fondanti di questo viaggio miracoloso. La speranza le rende credenti nel futuro, poiché il luogo in cui sperimentano più intensamente la speranza è la trascendenza.

Al centro di ogni azione c’è Gesù, il Buon Pastore, la fonte e l’ancora di ogni fede e fiducia. Nella sua infinita Luce e nel suo Amore, accoglie Don Bosco e tutti i pellegrini, guidandoli e conducendo lo sguardo degli spettatori verso il cammino della piena realizzazione.

Ogni giovane porta con sé i segni e i simboli di coloro che progettano e costruiscono la pace nel mondo, così come gli artigiani e gli artisti della bellezza e dell’entusiasmo, alla ricerca del bene, soprattutto a favore dei più poveri e vulnerabili. I giovani più grandi camminano davanti, mentre i più piccoli seguono dietro. Si tratta di una disposizione simbolica, che evoca la trasformazione che avviene attraverso l’accoglienza, l’accompagnamento e l’educazione nelle comunità salesiane.

Nell’amore di Cristo e in questo ambiente oratoriano, la paura e la vulnerabilità si trasformano in coraggio e speranza. Ancorati alla speranza, costruiscono ponti e portano musica, sogni e gioia. Nei loro cuori, custodiscono i semi più fecondi e gli strumenti necessari per realizzare i loro sogni e i loro obiettivi”.

Completano il poster gli elementi testuali del motto della Strenna 2025 e, in alto a destra, una rivisitazione in chiave salesiana del logo del giubileo 2025.

 

Visita del Vicario del Rettor Maggiore ad Ancona per i 125 anni dell’opera

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Ancona) – Nella prima settimana di ottobre 2024 i salesiani dell’opera “San Luigi” di Ancona, appartenente alla Circoscrizione Italia Centrale (ICC), hanno celebrato i 125 anni dalla posa della prima pietra. Si è trattato di un evento che ha riempito di energia tutta la comunità educativo-pastorale e l’intera cittadinanza anconetana, che è stato preparato da una tre giorni di festeggiamenti, e che ha trovato il suo apice nella visita, nella giornata di domenica 6 ottobre, del Vicario del Rettor Maggiore, don Stefano Martoglio.

La festa è iniziata con tutta una serie di attività avviate già durante la settimana, all’insegna di giochi, delle olimpiadi salesiane, della presenza di tante associazioni sportive e non del territorio che hanno desiderato essere parte della rete di vita allestita dai Figli di Don Bosco. Per l’occasione anche l’arcidiocesi di Ancona-Osimo ha deciso di omaggiare significativamente l’azione sociale dei salesiani eleggendo il cortile salesiano, frequentato da ragazzi provenienti da più di 101 nazioni, come sede per la veglia diocesana dei migranti.

Il programma generale ha previsto mercoledì 2 ottobre la cerimonia d’apertura dei festeggiamenti, con poi giochi in cortile, sport di varie discipline e tipologie (anche per diversamente abili), laboratori d’arte, la cena giovanile e l’adorazione eucaristica.

Giovedì 3, oltre ai laboratori ludico-ricreativi, cui è prevista la partecipazione di Polizia di Stato e Vigili del Fuoco, nel pomeriggio ha avuto luogo una tavola rotonda condotta dal Cinecircolo Giovanile Socio-culturale “Dorico”, sul tema “125: le radici e i nuovi semi”, con la proiezione di un cortometraggio di Davide Vassallo il cui protagonista è Tarik, un ragazzo che ha svolto il Servizio Civile in Oratorio. All’evento hanno preso parte varie autorità civili e del Terzo Settore.

Venerdì 4 ottobre, invece, dopo i giochi in oratorio e l’esibizione della squadra di calcio cittadina, l’SSC Ancona, ha avuto luogo la Veglia Diocesana per i Migranti, con la presenza dell’Arcivescovo Mons. Angelo Spina, e un tempo di riflessione e preghiera sulle sfide legate alla migrazione. La serata è stata accompagnata da una cena etnica, per assaporare piatti provenienti da diverse culture, e lo spettacolo giovanile a tema “Il Sogno dei Nove Anni”, ispirato alla visione di Don Bosco del 1824.

“Il nostro oratorio si è fatto casa che accoglie e abbraccia i giovani al di là della cultura o religione di origine e ha offerto a tutti un’esperienza di famiglia – ha affermato da parte sua don Giampiero De Nardi, Direttore della comunità salesiana di Ancona –. Abbiamo voluto condividere queste tre giornate di festa e bellezza e riaprire le porte dell’oratorio al cuore della nostra comunità, offrendo ai ragazzi la possibilità di scoprire nuovi orizzonti, di vivere esperienze che altrimenti non avrebbero incontrato, e di crescere insieme, tra sport, amicizia e impegno”.

L’ultimo atto della festa è stato vissuto domenica 6 ottobre, con la Celebrazione Eucaristica presieduta da don Martoglio, che nel corso della celebrazione ha anche consegnato il mandato a tutti gli operatori pastorali. Nel corso della celebrazione, anche con riferimento alla liturgia del giorno, è stato sottolineato il valore della famiglia, e del ruolo che la comunità cristiana può svolgere per essere “famiglia per chi non ha famiglia”. “Nell’oratorio c’è l’amore di Dio che attende, accoglie, ascolta e abbraccia. Lì i giovani sono attesi dal suo amore. Lì ritrovano vita e speranza” è stato ricordato.

Per questo l’invito del Vicario del Rettor Maggiore a tutti i presenti è stato quello di vivere “un anno di servizio, per far prendere coscienza a tanti giovani di essere amati”.

La prima pietra dell’opera salesiana fu posta ad Ancona nel 1899, quando la città iniziava ad estendersi verso la stazione ferroviaria. Allora posta in aperta campagna, ora si trova al centro di uno dei quartieri più multietnici della città. L’oratorio accoglie oggi più di 600 bambini e ragazzi, seguiti da 120 volontari, che si alternano nelle attività didattiche e formative, da cinque sacerdoti e un coadiutore.

Sulle ALI della speranza

Pubblichiamo il messaggio del Vicario del Rettor Maggiore, don Stefano Martoglio.

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IL MESSAGGIO DEL VICARIO DEL RETTOR MAGGIORE, don Stefano Martoglio

Con molta semplicità, tranquillamente e in totale continuità, rimanendo nel mio servizio di Vicario, nei prossimi mesi supplirò il Rettor Maggiore portando la Congregazione al Capitolo Generale, il 29°, nel febbraio 2025.

Cari lettori,

mi accingo a scrivere queste righe con trepidazione perché, essendo un lettore del Bollettino Salesiano fin da quando ero bambino nella mia famiglia, ora mi trovo in una pagina diversa a dover scrivere nel primo articolo, quello riservato al Rettor Maggiore.

Lo faccio volentieri, perché questo onore mi permette di rendere grazie a Dio per il nostro Don Ángel, ora Cardinale di Santa Romana Chiesa, che ha appena terminato 10 anni di prezioso servizio alla Congregazione e alla Famiglia Salesiana, dopo la sua elezione al Capitolo Generale 27° nel 2014.

A distanza di 10 anni da quel giorno, ora è pienamente al servizio del Santo Padre, per quanto Papa Francesco gli affiderà. Noi lo portiamo nel cuore e lo accompagniamo con la preghiera riconoscente, per il bene che ci ha fatto, perché il tempo non diminuisce, ma rafforza la riconoscenza. La sua storia personale è un evento storico per lui, ma anche per tutti noi.

Il suo andare via, nel senso canonico per un servizio ancora più grande alla Chiesa, è un rimanere sempre con noi e dentro di noi.

In totale continuità

E adesso come Congregazione, e per estensione come Famiglia Salesiana, come andiamo avanti? Con molta semplicità, tranquillamente e in totale continuità. Il Vicario del Rettor Maggiore secondo le Costituzioni Salesiane ha anche il compito di sostituire, o supplire al Rettor Maggiore in caso di necessità. Così sarà, fino al prossimo Capitolo Generale.

Le Costituzioni Salesiane lo dicono in modo più organico e articolato, ma il concetto fondamentale è questo. Rimanendo nel mio servizio di Vicario nei prossimi mesi supplirò il Rettor Maggiore portando la Congregazione a Capitolo Generale, il 29°, nel febbraio 2025.

Questo sì è un compito impegnativo, per cui vi chiedo subito preghiere e invocazione allo Spirito Santo per esser fedeli al Signore Gesù Cristo, con il cuore di Don Bosco.

Mi chiamo Stefano

Prima di passare alle cose importanti, due parole per presentarmi: io mi chiamo Stefano, son nato a Torino, da una famiglia tipica della nostra terra; figlio di un papà exallievo salesiano, che ha voluto mandarmi alla stessa scuola dove era passato lui ai suoi tempi, e di una mamma maestra, anche lei exallieva di una scuola cattolica. Da loro ho ricevuto la vita e la vita di fede, semplice e concreta. Così siamo cresciuti io e mia sorella, siamo solo due.

I miei genitori sono già in cielo, nelle mani di Dio, e si faranno dei grandi sorrisoni a vedere le cose che capitano al loro figlio…commenteranno sicuramente: dun Bosch tenje nà man sla testa! (Don Bosco tienigli una mano sulla testa!)

Salesianamente parlando, son stato sempre parte dell’Ispettoria salesiana del Piemonte-Valle d’Aosta, fin a quando al CG27 mi è stato chiesto di coordinare la Regione Mediterranea (tutte le realtà Salesiane intorno al Mar Mediterraneo, sui tre continenti che vi si affacciano, ma includendo anche il Portogallo ed alcune aree dell’est Europa).

Un’esperienza salesiana bellissima, che mi ha trasformato, rendendomi internazionale nel modo di vedere e sentire le cose. Il CG28 ha fatto il secondo passo, chiedendomi di diventare Vicario del Rettor Maggiore, e qui siamo! 10 anni a fianco di Don Ángel imparando in questi anni a sentire il cuore del mondo, per una Congregazione che è veramente diffusa su tutta la terra.

Il futuro prossimo

Il servizio di questi mesi prossimi, fino al febbraio 2025 è quindi di accompagnare la Congregazione al prossimo Capitolo Generale, che si celebrerà a Torino-Valdocco dal prossimo 16 febbraio 2025.

Cari amici, il Capitolo Generale è il momento più alto ed importante della vita della Congregazione, in cui si raduno i rappresentanti di tutte le Ispettorie della Congregazione (stiamo parlando di più di 250 confratelli) essenzialmente per tre cose: conoscersi, pregare e riflettere per “pensare il presente ed il futuro della congregazione” ed eleggere il prossimo Rettor Maggiore e tutto il suo Consiglio.

Un momento quindi molto importante che il nostro Don Ángel ha indirizzato nella riflessione sul tema “Appassionati di Gesù Cristo e dedicati ai giovani”.

Questo tema che il Rettor Maggiore ha scelto per la Congregazione si articolerà in tre aspetti diversi e complementari: la centralità di Cristo nella nostra vita personale, la consacrazione religiosa; la dimensione della nostra vocazione comunitaria, nella fraternità e nella corresponsabilità laicale a cui è affidata la missione; gli aspetti istituzionali della nostra congregazione, la verifica dell’animazione e del governo nell’accompagnare la Congregazione. Tre aspetti per un unico tema generativo.

La nostra Congregazione ha molto bisogno di vivere questo Capitolo Generale, che viene dopo tante vicende che tutti ci hanno toccato. Pensate che lo scorso Capitolo Generale è stato celebrato a ridosso della Pandemia, e proprio dal Covid è stato anticipatamente chiuso.

Costruire la Speranza

Celebrare un Capitolo Generale è celebrare la Speranza, costruire la Speranza tramite le decisioni istituzionali e personali che consentono di proseguire il “sogno” di Don Bosco, di dargli presente e futuro.

Ogni persona è chiamata ad esser un sogno, nel cuore di Dio, un sogno realizzato.

Nella tradizione salesiana, c’è quella bella frase che Don Bosco disse a Don Rua, richiamato a Valdocco per prendere concretamente il posto di Don Bosco: “Hai fatto Don Bosco a Mirabello. Adesso lo farai qui, all’Oratorio”.

Questo è ciò che veramente conta: “Essere Don Bosco oggi” ed è il dono più grande che possiamo fare a questo mondo.

RMG – Corso di orientamento e formazione per gli Ispettori di recente nomina

Dal sito infoANS.

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Dal 10 al 22 dicembre ha luogo a Torino-Valdocco il tradizionale corso di orientamento e formazione per gli Ispettori recentemente nominati dal Rettor Maggiore con il consenso del suo Consiglio.

Al corso partecipano in quest’occasione i Superiori di 9 tra Visitatorie e Ispettorie salesiane, provenienti da 4 Regioni (Africa-Madagascar, Europa Centro e Nord, Interamerica e Mediterranea), e due di loro sono Superiori di Visitatorie erette in quest’anno 2023.

Coordinato dal Vicario del Rettor Maggiore, don Stefano Martoglio, e organizzato da don Patrick Antoniraj, il corso vede, pertanto, la presenza di:

  • Don Fernando Miranda Ustero, Ispettore di Spagna-Maria Ausiliatrice (SMX);
  • Don Aurélien Mukangwa Mwana Ngoy, Superiore di Africa Congo Congo (ACC);
  • Don Tarcízio Morais De Castro, Ispettore del Portogallo (POR);
  • Don Bart Decancq, Ispettore di Belgio Nord e Olanda (BEN);
  • Don Gianpaolo Roma, Ispettore dell’Italia Meridionale (IME);
  • Don Dominic Tran Danh Cong, Ispettore degli Stati Uniti Est e Canada (SUE);
  • Don George Tharaniyil, Ispettore dell’Africa Est (AFE);
  • Don Emilius Salema, Superiore dell’Ispettoria della Tanzania (TZA);
  • Don Domenico Paternò, Superiore della Circoscrizione Nord Africa (CNA).

Le attività previste dal programma permettono agli Ispettori di conoscere e approfondire le prospettive della Congregazione, grazie al dialogo diretto con il Cardinale Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore, e i suoi Consiglieri, così come di condividere con loro la realtà delle loro terre di provenienza.

A livello di contenuti prettamente formativi, poi, i lavori spaziano dai criteri e gli elementi giuridici per l’animazione al governo dell’Ispettoria, dalla spiritualità dell’Ispettore all’identità e alla disciplina della vita religiosa.

Nelle diverse sessioni, inoltre, grazie alla presentazione dei rispettivi Consiglieri Generali e Regionali gli Ispettori hanno modo di conoscere ogni Settore di animazione della Congregazione, così come la situazione delle varie Regioni salesiane; e saranno anche informati sulle attività del Segretariato per la Famiglia Salesiana, della Postulazione Generale per le Causa dei Santi della Famiglia Salesiana, e della Procura Missionaria salesiana “Missioni Don Bosco” di Torino.

Non mancherà, nella penultima giornata dell’incontro, la visita guidata alla Basilica di Maria Ausiliatrice, a cura di don Mike Pace.

I lavori termineranno, infine, venerdì 22 dicembre con la condivisione delle esperienze vissute, la sintesi generale a cura del Rettor Maggiore e del suo Vicario, e l’Eucaristia finale nella cappella di San Francesco di Sales.

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Italia – Visita di don Stefano Martoglio, Vicario del Rettor Maggiore, ai nuovi missionari e agli studenti del primo anno in casa Zeffirino Namuncurà a Roma

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – Molto gradita è stata la visita di don Stefano Martoglio, Vicario del Rettor Maggiore, martedì 22 agosto, alla casa Zeffirino Namuncurà, in via della Bufalotta 550, Roma. In questo periodo la comunità salesiana ospita il gruppo di nuovi missionari che si preparano al mandato da parte del Rettor Maggiore, con la consegna del crocifisso, l’ultima domenica di settembre a Valdocco, nella 154ª spedizione missionaria. Il loro corso è iniziato il 20 agosto e dal 2 settembre continuerà sui luoghi salesiani del Piemonte.

Insieme a loro, don Martoglio ha incontrato i confratelli della comunità, dove c’è già un nutrito gruppo che sta studiando la lingua italiana in vista dell’anno formativo e accademico che inizierà tra poco più di un mese, in questa stessa comunità e all’UPS. I nuovi arrivati provengono dalle seguenti Ispettorie e Visitatorie: AFC, AFE, AGL, BBH, BMA, HAI, INN, INS, KOR, MDG, POR, TZA, ZMB.

Nel momento di dialogo con gli oltre 40 giovani confratelli, il Vicario del Rettor Maggiore ha messo in evidenza l’universalità della Congregazione che i due gruppi insieme rappresentano: da una parte chi si prepara a iniziare la vita missionaria in tanti Paesi all’interno delle 7 Regioni e dall’altra chi, da tanti Paesi di queste stesse Regioni, è qui a Roma per un tempo di formazione specifica. Questa universalità della Chiesa e della Congregazione è già in sé un grande dono e un aspetto originale e imprescindibile dell’essere salesiani di Don Bosco, mentre ci si avvicina all’assemblea del sinodo sulla sinodalità nella Chiesa, al 200° anniversario del sogno dei nove anni nel 2024 e al Giubileo del 2025, che sarà anche l’anno del 29° Capitolo Generale e il 150° della prima spedizione missionaria. Non sono soltanto ricorrenze: sono segni del cammino verso cui ci guida lo Spirito e che i giovani, la Chiesa e il mondo si attendono dai salesiani, che hanno per carisma questa apertura a tutti. Un’apertura che Papa Francesco ha fortemente richiamato durante la Giornata Mondiale della Gioventù a Lisbona, che ha visto una presenza forte e attiva del Movimento Giovanile Salesiano, altro segno di questa stessa universalità.

Don Martoglio ha anche evidenziato come qualcosa di nuovo, potenzialmente ricco per far crescere e diffondere il carisma salesiano, è la compresenza sotto lo stesso tetto di Postulazione e Comunità studenti di Teologia. La casa Zeffirino Namuncurà è infatti la sede della Postulazione per le cause dei Santi. Una delle ragioni della sua visita è stata la supervisione dei lavori in corso per la sistemazione definitiva dei locali che ospiteranno qui in via della Bufalotta 550 uffici, archivi e biblioteca della Postulazione a partire dal prossimo autunno.  Avere qui studenti di Teologia da 26 Ispettorie, in una comunità che conta 27 Paesi di provenienza è una grazia notevolissima. È sinodalità, è camminare insieme tra chi ha vissuto fino all’eroismo il suo amore per Dio e per i fratelli e chi ora si focalizza proprio sul mistero di questo amore: una sintonia che può produrre frutti di grande valore già qui in Roma e ancor più quando si ritornerà in patria.

Nel tempo dedicato a domande e risposte si è avuto modo di comprendere meglio quale sarà il cammino della Congregazione dei prossimi mesi, dopo la creazione a Cardinale del Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime.

Don Martoglio ha avuto modo di visitare anche un altro settore al terzo piano, in fase di ristrutturazione per consentire alla comunità di avere quegli ambienti necessari per le attività della casa di formazione ancora mancanti.  Oltre alle due finalità a cui già ci si è riferiti, cioè Postulazione e comunità internazionale di studenti di Teologia, la casa Zeffirino Namuncurà si sta attrezzando per offrire un servizio di ospitalità, limitatamente a camere e ambienti disponibili, come ora sta facendo per il corso dei nuovi missionari.

Incontro internazionale dei responsabili del Bollettino Salesiano: una grande rete al servizio della gioventù

Dal 22 al 25 aprile, a Valdocco, si è svolto l’incontro internazionale dei responsabili del Bollettino Salesiano, quasi 80 partecipanti. Alla cerimonia inaugurale erano presenti il Vicario del Rettor Maggiore, don Stefano Martoglio, il Consigliere Generale per la Comunicazione Sociale, don Gildasio Mendes e il Superiore della Circoscrizione Speciale Piemonte e Valle d’Aosta don Leonardo Mancini, il quale ha ricordato come nel 17° volume delle Memorie Biografiche Don Bosco afferma che il Bollettino Salesiano era il miglior mezzo di propaganda mai concepito, perché Don Bosco stesso dava questa rivista sia a chi aveva il piacere di leggere e di essere informato, sia a chi non aveva alcun interesse: è proprio questo il segreto.

La prima sessione dell’incontro si è aperta con l’intervento di don Stefano Martoglio  che ha parlato sul tema “La dimensione carismatica del Bollettino Salesiano”. “Il Bollettino Salesiano è una rivista centenaria nata dal cuore e dalla mente di Don Bosco. Tutti i redattori del Bollettino Salesiano devono essere coinvolti nel cammino e nella missione della Congregazione. Il Bollettino Salesiano è uno strumento per esprimere il cuore della Congregazione e la mente del Rettor Maggiore, che ne è il Capo Redattore”, ha affermato. Don Martoglio ha esortato che il lavoro del Bollettino Salesiano è una missione condivisa. Mentre lavoriamo per la salvezza dei giovani attraverso questo ministero mediatico, dobbiamo collaborare anche con i laici. Fin da quando Don Bosco iniziò il suo lavoro alla Cappella Pinardi, i laici furono attivamente coinvolti nella sua missione. È quindi essenziale lavorare in armonia con i laici, che diventano parte integrante della nostra missione. Questo grande lavoro deve essere sempre fatto come una missione condivisa”.

La seconda giornata dell’Incontro Internazionale è iniziata con il messaggio di don Giuseppe Costa, Co-portavoce della Congregazione Salesiana, che ha parlato sul tema: “La dimensione salesiana e professionale del Bollettino Salesiano”. Don Costa ha iniziato il suo intervento presentando il contesto in cui assunse questa responsabilità come Direttore del Bollettino Salesiano. Fu un grande passaggio dal bianco e nero alla quadricromia, e furono apportati numerosi cambiamenti. Ha ricordato che in quel periodo il BS aveva il compito di aderire fedelmente al magistero del Rettor Maggiore, alla devozione mariana legata alla basilica, allo sviluppo della missione. Don Costa ha poi fatto un’affermazione suggestiva: “Anche se i salesiani sono di meno, si possono moltiplicare con la presenza del Bollettino Salesiano”, convinto che il BS possa avere un impatto maggiore, comunicare e costruire in un territorio anche se i salesiani sono diminuiti. “Il Bollettino Salesiano è ancora un potente strumento di comunicazione della Missione Salesiana. È stato anche un veicolo per la raccolta di fondi, attraverso il quale i lettori potevano essere trasportati verso un particolare bisogno in una terra di missione, e la propaganda del BS ha portato molto sviluppo e benedizioni alla Missione Salesiana”, ha detto.

C’è stato spazio poi per il confronto sul lavoro fatto nei Continenti: Christoph Sachs, in rappresentanza della Germania e dell’Austria, ha presentato il tema “Come il Bollettino Salesiano può raggiungere le persone in una società sempre più secolare in Europa”, mentre Clarence Watts della Repubblica Sudafricana ha illustrato il tema “Il Bollettino Salesiano al servizio della solidarietà e della pace”. Don Bobby Kannazhath dall’India ha presentato il tema “Comunicare lo spirito salesiano attraverso il Bollettino Salesiano nel contesto della diversità culturale e religiosa”. È stata un’opportunità per conoscere, capire e imparare alcune strategie dagli altri e ha offerto spunti di riflessione su ciò che è necessario fare per rafforzare il Bollettino Salesiano in ciascuna delle Ispettorie.

Nella terza giornata dell’Incontro Internazionale dei Responsabili del Bollettino Salesiano si è svolta la sessione guidata da Flavia Trupia, nota professionista della comunicazione con una forte passione e preparazione sulla retorica. Ha iniziato la sua presentazione descrivendo l’importanza della costruzione del marchio del Bollettino Salesiano che offre la propria identità ed equità. “Il Bollettino Salesiano non è solo una rivista, ma una carta d’identità della Famiglia Salesiana nel mondo”, ha affermato nel suo discorso di apertura. Ha parlato di quanto il BS sia diverso dalle altre riviste, sottolineando la necessità di costruirlo come un marchio internazionale unico e al pari di brand famosi in tutto il mondo come Coca Cola, Ferrari, Tiffany, ecc. Ha indicato i Bollettini Salesiani di varie parti del mondo e ha chiesto ai presenti se fossero in grado di identificarli come un unico marchio. È emerso che erano diversi l’uno dall’altro, e quindi ecco che la volontà di  costruirlo come un unico marchio diventa una necessità. Ha suggerito ai presenti di mantenere un certo rilievo sul mercato accogliendo il cambiamento con i propri tempi, ma li ha anche avvertiti che è importante stare attenti a non perdere l’identità del BS quando si vive una trasformazione simile.

Dopo l’intervento di Flavia Trupia, c’è stato spazio per una tavola rotonda con la relatrice, con  Luca Priuli, Amministratore Delegato dell’editrice salesiana Elledici, insieme a don Gildasio Mendes, Consigliere Generale per la Comunicazione. L’incontro, moderato da don Maciej Makula, ha visto protagonista la platea con domande che hanno stimolato il dibattito. Il nostro modo di comunicare è assolutamente cambiato dopo l’avvento del digitale, si preferisce una comunicazione rapida e magari anche piena di messaggi visuali senza utilizzare tante parole. Ad oggi le persone mostrano pigrizia nell’approfondimento e nell’analisi comunicativa, per questo è necessario modificare la comunicazione adattandola agli interessi comuni dei nostri lettori. Questo vuol dire che se vogliamo fare arrivare un messaggio dobbiamo conoscere i nostri seguaci, dobbiamo studiare un nuovo metodo che possa essere efficace per loro.

Il pomeriggio del terzo giorno è stato dedicato alla relazione di Jean Paul Muller, Economo Generale della Congregazione Salesiana che ha presentato il tema  “Comunicare oggi con identità salesiana, credibilità e visibilità in una società in trasformazione”. Il suo intervento ha toccato tutti i temi di attualità e ha offerto numerosi spunti di riflessione su come il Bollettino Salesiano deve comunicare oggi e sulle sfide da affrontare. Il sig. Muller ha spiegato l’obiettivo e lo scopo del Bollettino Salesiano. Ha detto ai partecipanti: “I nostri lettori devono capire cosa stiamo facendo oggi, quali sono le nostre preoccupazioni, i punti di forza del sistema preventivo, la necessità dei religiosi e l’efficacia della missione dei laici”. Parlando di universalità e di una visione più ampia, il sig. Muller ha affermato: “Dobbiamo affrontare le sfide insieme come Congregazione e Famiglia Salesiana. Non possiamo chiuderci solo nella nostra regione e provincia, perché dobbiamo lavorare come un’unica entità. Siamo chiamati a ispirare i giovani ad assumersi responsabilità e a lavorare insieme in modo sostenibile in un contesto di enorme complessità, creando positività per le generazioni future”.

Don Bosco è stato scrittore, Don Bosco è stato giornalista, Don Bosco è stato un grande comunicatore della Chiesa. Ha scritto una varietà di testi come agiografie, testi storici sulla Chiesa, ma anche scritti di educazione, religione e formazione in genere. Si contano 1.174 suoi documenti. Non solo. Il nostro fondatore è stato anche un giornalista. Nel 1877 fondò il Bollettino Salesiano e vi collaborò fino alla morte”, dice don Gildasio Mendes. “Ogni rete di comunicazione partiva da una pulsione interiore: un sogno, una passione, un proposito. Il suo sistema di comunicare era un vero caleidoscopio. Un mosaico con colori e disegni. Ogni suo gesto era mirato a coinvolgere i suoi giovani, promuovendone il protagonismo e la crescita per la gloria di Dio e grazie all’impulso di Maria Ausiliatrice. Il Bollettino Salesiano di oggi deve essere l’espressione di una rivista che attiva una rete. Deve essere un canale di informazione mondiale, una rivista per creare legami, mostrare il bene che fanno i salesiani per i giovani poveri nel mondo, per esprimere la forza e la bellezza dell’amore. Noi siamo Don Bosco che comunica!”, conclude.

 

 

 

Italia – Un tempo per riflettere e ripartire: la visita di don Martoglio alla casa “Don Bosco” di Roma

Dal sito dell’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – A volte una casa salesiana è così grande che ha bisogno di fermarsi e ascoltare ogni sua parte. Per capire da dove viene e dove sta andando. E anche perché altrimenti “un pezzo non sa cosa fa l’altro”. La comunità della parrocchia “San Giovanni Bosco” a Roma lo ha fatto domenica 22 gennaio scorso, intorno a don Stefano Martoglio, Vicario del Rettor Maggiore dei Salesiani di Don Bosco, durante la solenne celebrazione eucaristica e il successivo incontro con la comunità educativa pastorale dell’opera salesiana.

Con don Martoglio la comunità ha aperto la Novena che sta accompagnando tutti alla Festa di San Giovanni Bosco di martedì 31 gennaio. La presenza del Vicario del Rettor Maggiore ha dato l’opportunità di avere un tempo per guardarsi negli occhi, certi che Don Bosco è ancora vivo nella comunità e guida le sue scelte. Scelte che sono passate anche attraverso le difficoltà della pandemia di Covid-19 e dei rallentamenti che con il senno di poi sono stati provvidenziali.

Il confronto guidato da don Martoglio è stato necessario a tutti per raccogliere maggiormente le forze, ridefinire i propri obiettivi e prepararsi a continuare, ancora più energicamente di prima, il proprio progetto di ascolto del territorio e le sue realtà, spesso non facili.

Nell’incontro con il Vicario del Rettor Maggiore la comunità si è raccontata, ripercorrendo i passi fatti in questi ultimi anni, nei quali è cresciuta riordinando le forze al proprio interno e coinvolgendo nuove persone, facendo prendere corpo ad una comunità che è cresciuta di pari passo all’aumento dell’invecchiamento della popolazione del quartiere ed all’aumento di episodi di microcriminalità, che sono uno stimolo a fare sempre meglio e di più.

Nella realtà del territorio di Don Bosco, la parrocchia in questi anni è tornata ad essere presente concretamente attraverso le tante proposte educative dell’Oratorio-Centro Giovanile e della Residenza Universitaria, attraverso le opere di carità e di assistenza ai bisognosi come il Centro di Ascolto e la Mensa della Caritas di Prefettura, dove una molteplicità di operatori della parrocchia “San Giovanni Bosco” e di quelle limitrofe prestano il loro fattivo contributo, e attraverso le proposte e attività culturali come quelle offerte dai cori parrocchiali e dal cinema teatro “Don Bosco”, tasselli di un grande puzzle che si compone sotto l’ombra della Basilica, sotto lo sguardo amorevole di Don Bosco che continua a guardare tutti i suoi figli e tutti i suoi giovani con il suo desiderio di vederli “felici nel tempo e nell’eternità”.

Questi tasselli sono soprattutto gli educatori, i volontari, i Salesiani Cooperatori, le Figlie di Maria Ausiliatrice e gli stessi Salesiani di Don Bosco, che devono non solo ascoltare ed ascoltarsi, ma anche raccontarsi, ovvero dire “dove vogliono andare” e “leggere le infinite necessità della realtà, che sono anche opportunità”, come suggerito da don Martoglio nel suo saluto alla Comunità Educativa Pastorale, laddove ha paragonato il quartiere Don Bosco al quartiere Valdocco di Torino di metà ‘800, culla della missione del Padre e Maestro della Gioventù.

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Genova Sampierdarena, per la festa di Don Bosco il Vicario del Rettor Maggiore presenterà la Strenna

Pubblichiamo l’articolo sulla festa di San Giovanni Bosco dell’Opera di Genova Sampierdarena.

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Il 31 Gennaio, si commemora San Giovanni Bosco, considerato dalla religione Cattolica Patrono della scuola e degli studenti. Giovanni Melchiore Bosco nasce nel 1815 a Castelnuovo d’Asti (oggi Castelnuovo Don Bosco), in una famiglia contadina.

L’invito è quello di andare a partecipare alla festa per in onore di San Giovanni Bosco dal sabato 28 al martedì 31 Gennaio 2023 presso l’Opera Don Bosco di Genova

Ecco come verrà strutturata la festa:

Sabato 28 Gennaio 2023

Ore 10:00 presso Sala Luoni Don Bosco Genova la presentazione Strenna 2023 con Don Stefano Martoglio (Vicario del Rettor Maggiore dei Selesiani)

A seguire messa presieduta da Don Stefano Martoglio presso la Parrocchia San Giovanni Bosco e San Gaetano

Domenica 29 Gennaio 2023

Ore 10:00 la Santa Messa presieduta da Don Francesco Fully Doragrossa (Rettore del Seminario e delegato della pastorale giovanile alla Diocesi di Genova)

A seguire brioche per tutti, giochi in cortile e pranzo insieme (su prenotazione)

Martedì 31 Gennaio

Ore 09:00 la Santa Messa presieduta da Padre Daniel Coronel (nel 25° anniversario di profesione religiosa). A seguire tornei e giochi in cortile per ragazzi CFP e delle scuole; laboratorio di cucina per i ragazzi del CFP

Ore 18:00 Solenne Concelebrazione presieduta da Don Sergio Pellini (Direttore della Casa)

Per informazioni o prenotazione pranzo si richiede di chiamare al seguente numero: 010 640 2601 (attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 16)

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L’incontro dei Consigli Generali dei Salesiani e delle Figlie di Maria Ausiliatrice a Valdocco

Dall’Agenzia ANS di Torino:

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Si è rinnovato ancora una volta nel pomeriggio di ieri, giovedì 22 dicembre, il fraterno incontro del Rettor Maggiore dei Salesiani di Don Bosco (SDB) e del suo Consiglio Generale, con la Madre Generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA) e il suo Consiglio Generale. L’appuntamento si è realizzato presso la Casa Madre dei Salesiani, a Valdocco, ed è stato caratterizzato dal consueto clima di amicizia e di condivisione della spiritualità salesiana.

L’incontro, che è stato coordinato dal Vicario del Rettor Maggiore, don Stefano Martoglio, è ormai da anni una tradizione consolidata tra i due Consigli Generali, che si rinnova a cadenza semestrale, in estate e in inverno, quando entrambi gli organi si ritrovano per le rispettive sessioni plenarie.

A caratterizzare quest’incontro sono stati in particolare due elementi: in primo luogo, la celebrazione di ringraziamento in prossimità del Natale, che ha indirizzato i momenti comuni e i tempi di confronto nello spirito di una condivisione comunitaria e fraterna; e in secondo luogo, una condivisione sull’animazione vocazionale.

Il programma ha previsto in apertura l’accoglienza della Madre Generale, Madre Chiara Cazzuola, e delle sue Consigliere, alle 16 dell’ora locale.

Nelle sue parole di accoglienza il Rettor Maggiore ha parlato

del senso di gratitudine e semplicità per tutti i membri dei due Consigli per il dono di stare insieme nella casa del nostro padre Don Bosco, nella Basilica di Maria Ausiliatrice, luogo che ci parla delle nostre radici e della nostra storia. Trovarci qui a nome di Don Bosco e Madre Mazzarello ci fa tanto bene e ci dà un grande senso di famiglia. Una vera testimonianza di fraternità per tutta la Famiglia Salesiana. Con tutto il cuore e affetto, benvenute.

Madre Chiara Cazzuola, da parte sua, ha risposto:

Siamo molte contente di essere qui. Veramente ci sentiamo a casa. Don Ángel è un segno di comunione e unità per tutti noi. È molto bello stare qui, e insieme guardare il futuro.

Durante l’assemblea comunitaria don Miguel Angel García Morcuende, Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile, ha guidato una sessione sul tema della animazione vocazionale, principio ispiratore e traguardo della Pastorale Giovanile Salesiana. Ha sottolineato la importanza di fare “l’animazione vocazionale all’interno della pastorale giovanile, e ha invitato tutti a guardare questo momento della storia della Congregazione Salesiana e dell’Istituto delle FMA come grande opportunità per promuovere la “cultura vocazionale”: con la preghiera insistente e con la testimonianza appassionata della vocazione che Dio dona a ciascuno.

Ha anche ricordato che tutti i Salesiani e le FMA sono cuore, memoria e garanti non solo del carisma salesiano, ma anche della propria vocazione, e che il vero motore della nostra vita consacrata è la sequela di Gesù Cristo. Ancora, ha aggiunto che bisogna saper custodire la presenza salesiana in mezzo ai giovani e ha sottolineato l’importanza del rinnovamento e la rivitalizzazione della vita comunitaria, il ruolo centrale della comunità educativa pastorale e la fiducia nel cuore generoso dei giovani.

Dopo la presentazione di don García Morcuende, suor Runita Borja, Consigliera per la Pastorale Giovanile delle FMA, ha aperto un momento per la condivisione a partire da alcune domande, principalmente su quale sono i segni di speranza presenti nell’animazione vocazionale delle due Congregazioni.

Il momento fraterno ha raggiunto il suo apice con la celebrazione dell’Eucaristia presieduta dal Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, all’interno delle Camerette di Don Bosco. Nella sua omelia il Rettor Maggiore ha sottolineato la importanza di “dare il meglio di noi a Dio e ai giovani”. Ha ricordato che Salesiani e Figlie di Maria Ausiliatrice hanno in Don Bosco e Madre Mazzarello due esempi di santi che hanno vissuto con grande semplicità e generosità.

Alle volte – ha sottolineato il Rettor Maggiorec’è il rischio umano. Noi abbiamo fatto la scelta più preziosa nella vita religiosa: abbiamo consegnato la nostra vita a Dio. Succede alle volte che nel nostro quotidiano dimentichiamo di essere generosi, che le nostre energie vanno spese per servire l’altro”.

Quindi, ha concluso ricordando che Maria, la Madre di Gesù, è l’esempio della vera e generosa consegna a Dio e agli altri.

Questo tempo di preziosa e ricca condivisione è terminato dopo la celebrazione con l’agape fraterna e lo scambio dei regali.

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Don Rossano Sala – Nuovo Direttore Editoriale presso l’Editrice Elledici

L’Editrice Elledici nel segno di Don Bosco, leader nel campo della catechesi con più di 80 anni di storia nella diffusione della “buona stampa” a livello nazionale ed internazionale, è lieta di annunciare l’ingresso del nuovo Direttore Editoriale don Rossano Sala, salesiano di don Bosco, a partire dal 1° settembre 2022.

La nomina ufficiale, datata 14 luglio, è ad opera di don Leonardo Mancini, Superiore della Circoscrizione Piemonte e Valle d’Aosta nonché Presidente dell’Editrice Elledici, in dialogo con il Vicario del Rettor Maggiore dei Salesiani don Stefano Martoglio, e si colloca all’interno del piano di sviluppo proposto dalla Casa Editrice che potrà così avvalersi del prezioso bagaglio di professionalità ed esperienza, maturato in contesti ecclesiali, pastorali ed accademici, del neo direttore.

Don Rossano Sala

Licenziato e Dottorato in Teologia Fondamentale alla Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale, don Rossano è Professore Ordinario di Teologia Pastorale e Pastorale Giovanile presso l’Università Pontificia Salesiana; Consultore nella Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi; Direttore della rivista «Note di pastorale giovanile»; Membro del Centro Nazionale Opere Salesiane d’Italia; Membro del Consiglio di Amministrazione dell’editrice Elledici; Già Segretario Speciale della XV Assemblea Generale del Sinodo dei Vescovi sul tema “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”.

“Dopo l’esperienza del Sinodo sui Giovani, insieme con gli incarichi accademici e pastorali ed in continuità con la direzione di «Note di pastorale giovanile», sono grato di poter continuare il mio servizio alla Chiesa e a don Bosco offrendo le competenze maturate e il mio lavoro per la Casa Editrice della Congregazione salesiana.

Le sfide che i giovani ed il contesto culturale odierno pongono alla catechesi, all’evangelizzazione e alla pastorale, ci esortano a proseguire con slancio e determinazione nell’elaborare un pensiero profondamente cristiano e nell’offrire proposte editoriali capaci di trasmettere la bellezza del messaggio evangelico, secondo percorsi rinnovati ed attuali”.

Don Rossano Sala – Direttore Editoriale

Il nuovo incarico di don Rossano Sala si colloca al termine del percorso di riorganizzazione e risanamento dell’Editrice portato a conclusione negli ultimi due anni con grande successo.

Nonostante le difficoltà imposte da una crisi generalizzata dell’editoria cattolica e dallo sconvolgimento creato dalla pandemia, la Casa Editrice, che nel 2021 ha realizzato più di 130 titoli tra novità a ristampe insieme a tre riviste tra le quali spicca Dossier catechista, leader assoluto nel settore da più di 30 anni, ha saputo ristrutturare la propria organizzazione, mantenere la qualità della sua offerta ed è ormai pronta a progettare il proprio futuro nel solco della missione conferita a don Bosco nella Chiesa.

“Siamo particolarmente lieti di poter accogliere don Rossano Sala come nuovo Direttore Editoriale della Elledici. Le sue competenze e la sua esperienza esprimono la concretezza del piano di sviluppo che l’editrice sta portando avanti con risultati sempre migliori.

Siamo felici di poter così mettere in gioco le migliori energie possibili per continuare a rispondere con determinazione e in modo efficace e innovativo alle mutate esigenze della società, mantenendoci fedeli alla missione formativa nel segno di don Bosco”.

Luca Priuli – Amministratore Delegato

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